«
Mi dispiace Daniele… avrei giurato che il tuo allenatore avrebbe
accettato. Raramente arriviamo a proporre così tanto per un
calciatore. Oggi hai fatto una pessima partita, forse perché ti ho
messo in agitazione… ma il tuo talento ci ha convinti da mesi. Alla
fine della stagione contatterò nuovamente il tuo allenatore e
vedremo se la società del U.S. Cruzzano sarà ancora disposta ad
acquistarti. Buona fortuna Daniele e, in qualsiasi modo andrà,
auguri. Che sia il Cruzzano o qualunque altra squadra sono certo che
tu farai un’ottima carriera da attaccante. A presto» si
complimentò e si salutarono.
Per
Daniele quello fu un giorno terribile.
Tornato
a casa provò a chiamare la sua fidanzata, inutilmente. Il telefono
squillava e, per quanto lui, sperasse di sentir la sua voce, non
avvenne.
Mangiò
un boccone ma non aveva affatto appetito.
«
Tesoro… mi dispiace per Simonetta, ma dovevi dirle della partita»
lo consolò mamma mentre inforcava una manciata di pennette.
«
La verità è che prima m’ero scordato di dirle della partita
perché mi pareva che avremmo giocato in serata, poi mi sono
dimenticato di avvisarla prima della partita… un disastro. Poi ci
mancava il rifiuto del signor Sinfonelli dell’offerta. Ma come
può rifiutare un’offerta del genere? Con 60000 euro avrebbe potuto
tranquillamente rimpiazzarmi» ragionò Daniele. « Poi avevo già
pronto un pre-contratto di 16000 euro l’anno. Ma ti pare, 16000!»
ripeté.
«
Si, sono tanti soldi... specialmente alla tua età, ma abbi pazienza.
Se continui così, come ha detto quel signore, che sia il Cruzzano o
un’altra squadra, avrai altre possibilità» lo incitò, notando
che ogni parola che diceva, si deprimeva sempre di più. « E per
Simonetta, lasciala stare. Hai sbagliato, ha solo bisogno di
riflettere e sbollire la rabbia. Vedrai che ti chiamerà».
Ma
si sbagliò. Daniele andò a scuola il giorno seguente e a fargli i
complimenti per la vittoria del giorno prima non si unì pure
Simonetta. Un gruppetto di amici e amiche si erano postati fuori i
cancelli di scuola e al suo arrivo gridarono « GRANDE DANY! CHE
TU RIMANGA, O CHE TU PARTA, RIMARRAI SEMPRE IL NOSTRO CAMPIONE,
A PRESCINDERE DA QUELLA CARTA!».
Un
suo compagno di squadra doveva aver confidato del contratto con il
Cruzzano, o forse lo stesso Mister.
Ma
subito la commozione per quel gesto venne smorzata dal fatto che
dentro i suoi fan non vedeva lei, la sua ragazza.
Simonetta,
sua coetanea, frequentava lo stesso Istituto, se pur in sezioni
diverse. La conosceva da quando avevano fatto il primo anno; lui, ai
tempi, era più concentrato sullo studio e per la squadra, per aver
tempo a guardare le ragazze, ma quella bella mora dagli occhi verdi –
la più bella della sezione – conquistò sia il suo cuore che
la sua attenzione, mese dopo mese. Sapeva bene che era sempre la
prima ad entrare in aula, ma nel suo cuore si illuse di poterla
vedere la fuori, stavolta.
«
Dov’è la Simo? L’avete vista?» chiese ad un’amica in comune.
«
Si, Dany… è entrata subito in aula. Le abbiamo detto che volevamo
farti questa sorpresa ma lei si è divincolata dicendo « vada dove
vuole, auguri».
Quelle
parole non promisero nulla di buono e spensero ogni entusiasmo, che
aveva del giorno precedente.
Con
un blocco al cuore entrò nella scuola, salutando e ringraziando ogni
amico e compagno che gli faceva i complimenti al suo passaggio; prima
di entrare nella sua classe provò ad intrufolarsi nella classe di
lei, ma venne bloccata sulla porta dalla sua amica, Clarissa.
«
No, non entrare. Lasciala ragionare per un po'… Non peggiorare la
situazione».
Stette
per insistere ma qualcosa gli disse di non farlo. Era meglio non
provare ad insistere e sforzare il dialogo. Rassegnato, disse un
leggero « ok...» e si voltò per entrare nella sua classe.
«
E complimenti per la partita» la sentì aggiungere, ma non rispose.
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