sabato 4 novembre 2017

Le ragioni del cuore 2. 8° puntata di Silvia Bucchi.






                                          


Sabrina si riteneva una persona particolarmente fortunata. Era tornata in casa giusto in tempo per vedersi servito su un piatto d’argento il modo per liberarsi della sua eterna rivale. Mentre il fratello baciava in salotto la loro vicina di casa, lei era entrata in silenzio nell’appartamento. Non si erano accorti di lei ed aveva avuto tutto il tempo per scattare una foto delle loro effusioni. Poi uscì di nuovo per raggiungere un locale di Bologna, di cui le aveva parlato una amica. Assistere agli sbaciucchiamenti tra quei due era troppo per il suo stomaco.

“Se non ti piace il personaggio di Regina, vuol dire che di Once upon a time, tu non hai capito proprio nulla, caro mio.” Valentina era categorica in quanto ai suoi gusti sulle serie televisive poiché Anna era stata una grande maestra.
“Credevo che a voi ragazze piacesse di più Biancaneve. Non trovi che Mary Margaret e il principe siano una coppia perfetta?” le sorrise lui.
“Perfetta per morire dalla noia” Valentina finse uno sbadiglio e poi lo baciò di nuovo.

Chiara non era poi così serena perché il test di gravidanza non lasciava spazio a dubbi: era incinta. Angelica per un attimo dimenticò i propri problemi e tentò di consolare l’amica, che piangeva con la testa sulle sue spalle. “Non posso bloccarlo con questa gravidanza proprio ora che desidera fare carriera negli Stati Uniti. Non mi perdonerei mai di coinvolgerlo in tutto questo.” singhiozzò Chiara.
“Lui è coinvolto sin dal primo minuto. Non hai fatto tutto da sola. Non devi essere solo tu a sacrificare il tuo futuro.” cercò di consolarla Angelica.
“Non dirlo a Gugliemo e nemmeno alle ragazze.”la supplicò la sua amica e Angelica fece quella promessa, domandandosi come si doveva essere sentita la sua madre biologica quando aveva scoperto di essere in attesa di lei. Si era sentita come Chiara? Aveva pensato che la sua vita fosse finita e per questo aveva deciso di darla in adozione? Aveva avvertito suo padre? I suoi genitori le erano stati vicini? Doveva trovarla, guardarla negli occhi e avere una risposta per tutte le sue domande. Per ora però doveva limitarsi a dare conforto a Chiara. Perfino il suo incontro con i genitori di Michele passava in secondo piano.

Il giorno dopo Anna partiva felice e serena per New York per raggiungere il suo Andreas, consapevole che avrebbe dovuto chiarirsi le idee anche riguardo a Marco, durante quel soggiorno. Chiara cercava di spiegare a Vale che le sue nausee erano dovute forse a qualche allergia alimentare, ma la sua amica si trovava tre metri sopra il cielo ed era ben disposta a credere a tutte le bugie di quella che considerava a tutti gli effetti come una sorella. Angelica tentò di cucinare del pollo arrosto ma finì per carbonizzarlo e non ebbe il coraggio di chiedere aiuto a Chiara, che aveva ben altro a cui pensare.
Valentina era di turno in libreria quando nel delizioso locale entrò Martin, che la baciò.
“Ma sei pazzo? Non dovresti farlo proprio qui. Questa libreria rifornisce tutte le studentesse dei tuoi corsi. Rischieremmo di essere scoperti.” le fece notare la ragazza, arrossendo.
“Ok, saremo più prudenti le prossime volte.” le sorrise lui.
“Perfetto” ribatté Vale. “Temo sempre che qualcosa possa andare storto. Potremmo essere scoperti in qualsiasi momento e sarebbe una catastrofe.
In effetti proprio in quel momento entrò nel negozio una studentessa che durante il primo giorno di lezione, aveva affermato di non aver mai visto un professore più sexy di Martin Serrano. Facendo finta di essere venuto solo per fare acquisti, Martin si avvicinò alla cassa con una edizione pregiata di Alice nel paese delle meraviglie.

Vale si avvicinò ad Angelica che aveva bruciato l’ennesimo pollo, carbonizzandolo. Chiara era corsa in bagno perché l’odore di bruciato le aveva moltiplicato la nausea.
“Stai cucinando del pollo arrosto alle nove del mattino?” domandò Valentina.
Angelica era sull’orlo di una cristi isterica. “Si, perché questa sera e per tutto il fine settimana sarò tra le mani dei miei futuri suoceri. Ed io non so nemmeno cuocere un uovo al tegamino. Non è colpa mia se io e Michele veniamo da mondi diversi. La tata si è sempre occupata di queste cose.” le spiegò.
“Credo che vogliano il figlio felice e non in mano alla massaia perfetta.” la consolò Vale, che poi aggiunse. “Stasera Martin verrà a cena da noi. Non possiamo andare da nessun’altra parte. Almeno siamo vicini di casa e potremo vederci qui quando lo desidereremo.”
“E almeno tu sei in grado di sfamarlo.” sospirò Angelica, osservando tristemente il suo pollo prima di gettarlo nella pattumiera.

Quella sera i peggiori timori di Angelica presero forma. In quel piccolo paesino nei pressi di Modena, si sentì per la prima volta una vera incapace e si chiese per quale motivo i genitori di Michele avrebbero dovuto accettare una ragazza come lei. La madre del suo fidanzato le aveva chiesto di aiutarla in cucina, e lei aveva accettato con un sospiro, preparandosi al peggio. Poco dopo la povera donna l’aveva esonerata da quel supplizio, chiedendole di raggiungere il figlio e il marito in salotto. Per Angelica era stato come ricevere un pugno in faccia ma non poteva nemmeno restare in cucina e annullare tutto il lavoro della madre di Michele. Maledisse la sua sorte che l’aveva fatta crescere in una casa dove l’avvocato Aldobrandi affidava ad una cuoca ogni lavoro domestico. E maledisse anche se stessa per non aver mai voluto realmente dare una mano alle sue coinquiline a preparare un pasto.
Il suo umore peggiorò quando suonarono alla porta. Apparve la classica bellezza della porta accanto, la ragazza genuina e acqua e sapone che non solo sapeva deliziare un uomo con le sue torte di mele, ma che emanava anche dolcezza da ogni poro della pelle. Michele l’abbraccio e la invitò a raggiungere sua madre in cucina. La ragazza annuì felice perché amava aiutare la madre di Michele a preparare la cena. La nuova arrivata si chiamava Marta, era la vecchia amica di infanzia del suo fidanzato, sapeva cucinare ed era chiaro che fosse amata dai genitori di Michele. Questi erano motivi sufficienti per mettere Angelica sulla difensiva e farla sentire fuori posto.

Valentina invece era piuttosto abile in cucina e per Martin aveva dato il massimo di sé. Quando suonarono alla porta, la ragazza si precipitò ad aprire pensando che il suo innamorato fosse in anticipo. C’era un Serrano davanti alla sua porta ma non era Martin. Sabrina la osservava con un sorrisetto malefico che le fece raggelare il sangue.

Fine ottava puntata.


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