Sabrina si riteneva
una persona particolarmente fortunata. Era tornata in casa giusto in
tempo per vedersi servito su un piatto d’argento il modo per
liberarsi della sua eterna rivale. Mentre il fratello baciava in
salotto la loro vicina di casa, lei era entrata in silenzio
nell’appartamento. Non si erano accorti di lei ed aveva avuto tutto
il tempo per scattare una foto delle loro effusioni. Poi uscì di
nuovo per raggiungere un locale di Bologna, di cui le aveva parlato
una amica. Assistere agli sbaciucchiamenti tra quei due era troppo
per il suo stomaco.
“Se non ti piace
il personaggio di Regina, vuol dire che di Once upon a time, tu non
hai capito proprio nulla, caro mio.” Valentina era categorica in
quanto ai suoi gusti sulle serie televisive poiché Anna era stata
una grande maestra.
“Credevo che a voi
ragazze piacesse di più Biancaneve. Non trovi che Mary Margaret e il
principe siano una coppia perfetta?” le sorrise lui.
“Perfetta per
morire dalla noia” Valentina finse uno sbadiglio e poi lo baciò di
nuovo.
Chiara non era poi
così serena perché il test di gravidanza non lasciava spazio a
dubbi: era incinta. Angelica per un attimo dimenticò i propri
problemi e tentò di consolare l’amica, che piangeva con la testa
sulle sue spalle. “Non posso bloccarlo con questa gravidanza
proprio ora che desidera fare carriera negli Stati Uniti. Non mi
perdonerei mai di coinvolgerlo in tutto questo.” singhiozzò
Chiara.
“Lui è coinvolto
sin dal primo minuto. Non hai fatto tutto da sola. Non devi essere
solo tu a sacrificare il tuo futuro.” cercò di consolarla
Angelica.
“Non dirlo a
Gugliemo e nemmeno alle ragazze.”la supplicò la sua amica e
Angelica fece quella promessa, domandandosi come si doveva essere
sentita la sua madre biologica quando aveva scoperto di essere in
attesa di lei. Si era sentita come Chiara? Aveva pensato che la sua
vita fosse finita e per questo aveva deciso di darla in adozione?
Aveva avvertito suo padre? I suoi genitori le erano stati vicini?
Doveva trovarla, guardarla negli occhi e avere una risposta per
tutte le sue domande. Per ora però doveva limitarsi a dare conforto
a Chiara. Perfino il suo incontro con i genitori di Michele passava
in secondo piano.
Il giorno dopo Anna
partiva felice e serena per New York per raggiungere il suo Andreas,
consapevole che avrebbe dovuto chiarirsi le idee anche riguardo a
Marco, durante quel soggiorno. Chiara cercava di spiegare a Vale che
le sue nausee erano dovute forse a qualche allergia alimentare, ma la
sua amica si trovava tre metri sopra il cielo ed era ben disposta a
credere a tutte le bugie di quella che considerava a tutti gli
effetti come una sorella. Angelica tentò di cucinare del pollo
arrosto ma finì per carbonizzarlo e non ebbe il coraggio di chiedere
aiuto a Chiara, che aveva ben altro a cui pensare.
Valentina era di
turno in libreria quando nel delizioso locale entrò Martin, che la
baciò.
“Ma sei pazzo? Non
dovresti farlo proprio qui. Questa libreria rifornisce tutte le
studentesse dei tuoi corsi. Rischieremmo di essere scoperti.” le
fece notare la ragazza, arrossendo.
“Ok, saremo più
prudenti le prossime volte.” le sorrise lui.
“Perfetto”
ribatté Vale. “Temo sempre che qualcosa possa andare storto.
Potremmo essere scoperti in qualsiasi momento e sarebbe una
catastrofe.
In effetti proprio
in quel momento entrò nel negozio una studentessa che durante il
primo giorno di lezione, aveva affermato di non aver mai visto un
professore più sexy di Martin Serrano. Facendo finta di essere
venuto solo per fare acquisti, Martin si avvicinò alla cassa con una
edizione pregiata di Alice nel paese delle meraviglie.
Vale si avvicinò ad
Angelica che aveva bruciato l’ennesimo pollo, carbonizzandolo.
Chiara era corsa in bagno perché l’odore di bruciato le aveva
moltiplicato la nausea.
“Stai cucinando
del pollo arrosto alle nove del mattino?” domandò Valentina.
Angelica era
sull’orlo di una cristi isterica. “Si, perché questa sera e per
tutto il fine settimana sarò tra le mani dei miei futuri suoceri. Ed
io non so nemmeno cuocere un uovo al tegamino. Non è colpa mia se io
e Michele veniamo da mondi diversi. La tata si è sempre occupata di
queste cose.” le spiegò.
“Credo che
vogliano il figlio felice e non in mano alla massaia perfetta.” la
consolò Vale, che poi aggiunse. “Stasera Martin verrà a cena da
noi. Non possiamo andare da nessun’altra parte. Almeno siamo vicini
di casa e potremo vederci qui quando lo desidereremo.”
“E almeno tu sei
in grado di sfamarlo.” sospirò Angelica, osservando tristemente il
suo pollo prima di gettarlo nella pattumiera.
Quella sera i
peggiori timori di Angelica presero forma. In quel piccolo paesino
nei pressi di Modena, si sentì per la prima volta una vera incapace
e si chiese per quale motivo i genitori di Michele avrebbero dovuto
accettare una ragazza come lei. La madre del suo fidanzato le aveva
chiesto di aiutarla in cucina, e lei aveva accettato con un sospiro,
preparandosi al peggio. Poco dopo la povera donna l’aveva esonerata
da quel supplizio, chiedendole di raggiungere il figlio e il marito
in salotto. Per Angelica era stato come ricevere un pugno in faccia
ma non poteva nemmeno restare in cucina e annullare tutto il lavoro
della madre di Michele. Maledisse la sua sorte che l’aveva fatta
crescere in una casa dove l’avvocato Aldobrandi affidava ad una
cuoca ogni lavoro domestico. E maledisse anche se stessa per non aver
mai voluto realmente dare una mano alle sue coinquiline a preparare
un pasto.
Il suo umore
peggiorò quando suonarono alla porta. Apparve la classica bellezza
della porta accanto, la ragazza genuina e acqua e sapone che non solo
sapeva deliziare un uomo con le sue torte di mele, ma che emanava
anche dolcezza da ogni poro della pelle. Michele l’abbraccio e la
invitò a raggiungere sua madre in cucina. La ragazza annuì felice
perché amava aiutare la madre di Michele a preparare la cena. La
nuova arrivata si chiamava Marta, era la vecchia amica di infanzia
del suo fidanzato, sapeva cucinare ed era chiaro che fosse amata dai
genitori di Michele. Questi erano motivi sufficienti per mettere
Angelica sulla difensiva e farla sentire fuori posto.
Valentina invece era
piuttosto abile in cucina e per Martin aveva dato il massimo di sé.
Quando suonarono alla porta, la ragazza si precipitò ad aprire
pensando che il suo innamorato fosse in anticipo. C’era un Serrano
davanti alla sua porta ma non era Martin. Sabrina la osservava con un
sorrisetto malefico che le fece raggelare il sangue.
Fine ottava puntata.
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