Inverno 1973.
Pinin e complici distruggono l’auto del
rapimento e trasportano Emma con un furgone in un casolare
abbandonato e isolato in campagna.
Carlo affianca il Colonnello Raimondi nelle indagini, ma
la collaborazione si rivela conflittuale. Raimondi chiede ad Andrea la lista dei nomi degli operai
della fabbrica.
Eugenio, divenuto nel frattempo giornalista, chiede al suo direttore
di rimandare la sua partenza per Roma per potersi occupare del caso.
L’avvocato
Talucchi avverte Andrea che la polizia tenterà di impedirgli di pagare il
riscatto e gli consiglia di prelevare al più presto il suo denaro dalla banca e
nasconderlo.
Carlo informa Elisa che il procuratore non gli ha affidato le indagini a
causa del suo coinvolgimento emotivo.
Emma,
lasciata legata e sola nel casolare, riceve l’inaspettata visita di un cane che
le infonde il coraggio di reagire e tentare una fuga.
Andrea riceve la telefonata dei rapitori, che gli chiedono un riscatto di ben 2
miliardi di lire.
Elisa e Carlo decidono di cercare qualche indizio nello studio di Emma, ed Elisa vedendo le foto di Cavo e Pinin, le mostra e Carlo chiedendo se possano essere
d’aiuto.
Fuori dall'azienda, Eugenio discute con Toni della questione degli scioperi, Andrea lo vede e lo allontana.
Prima
di venire prelevata dai rapitori e consegnata ad un’altra banda, Emma nasconde
la sua catenina d’oro con il cioncolo su cui è inciso il suo nome nella fessura
di una parete, nella speranza che qualcuno la trovi.
La
casa di Andrea viene assediata dai giornalisti, tra questi c’è anche Eugenio,
che ottiene di parlare con Elisa. La informa del fatto che i carabinieri
pensano che a combattere il rapimento siano dei malavitosi locali e che quindi
Emma potrebbe ancora trovarsi in Piemonte.
All’arrivo
di Carlo, Eugenio, però, è costretto ad andarsene. Carlo sottopone le foto di
Cavo e Pinin a Andrea, che si rifiuta di sospettare del suo braccio destro.
Pinin
informa Cavo di aver venduto Emma ad un’altra banda e gli intima di sparire
dalla sua vita. Andrea chiede a Cavo dei suoi rapporti con Pinin e, nonostante
l’uomo neghi di conoscerlo, Andrea intuisce che sta mentendo.
Andrea riferisce a Raimondi i suoi sospetti su Cavo, ma l’indomani l’uomo viene
trovato morto.
Emma
riesce a staccare la catena e a fuggire, ma dopo una breve fuga attraverso il
bosco viene ricatturata sotto gli occhi di un bambino, nascosto tra gli alberi.
Dopo
l’ennesima telefonata dei rapinatori per il pagamento del riscatto, Andrea,
Talucchi e Carlo attuano un piano che permette loro di eludere la sorveglianza
del Commissario Raimondi, di pagare il riscatto e riprendere Emma.
Il
piano va a buon fine, dunque, ed Emma viene portata in ospedale dove riceve la
visita di Eugenio. Finalmente, allentata la tensione, Elisa e Andrea si
confessano il loro reciproco amore.
Al
ritorno a casa, Emma riceve come regalo dal padre il cane, proprio quello
incontrato al casolare. Durante la notte, però, due operai si introducono
furtivamente nell'azienda per mettere una bomba: inizia il conto alla rovescia…
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