giovedì 25 gennaio 2018

Venti di verità - 18^ puntata - di Mauro Bertoli

« Daniele… o stai calmo o dovrò prendere provvedimenti… che sia l’ultimo episodio. Non voglio rovinarti la carriera da calciatore, specialmente ora»
« Mi scusi prof., non succederà più...» si scusò Daniele.
« Ma perché questa rabbia, questo nervoso? Non stavate bene tu e Simonetta assieme?» chiese il professor Tarni, portando in disparte il ragazzo.
« Andavamo più che d’accordo, ma in questo periodo sembra che la sua amica… Turchese… sia diventata amica di Marco, sa… quel ragazzo che l’ha baciata, e a Simonetta va pure bene! Sono due stupide oche, danno del traditore a me quando la sua stessa amica lo è… che vadano al diavolo. Per colpa loro ho rischiato il posto da titolare in squadra».
« Mi dispiace, veramente, ma devi pensare allo studio ora. Sei riuscito a recuperare in due materie scolastiche e te ne manca solo una, la mia. Io ti voglio aiutare ma devi rimanere concentrato. A riguardo la squadra… tifo per te, ragazzo. Ho sentito grandi progetti per te e potrebbe aprirsi un futuro molto buono… pensa a far bene e a nient’altro. Trasforma questa rabbia in energia e determinazione e torna a giocare con più cattiveria di prima» gli consigliò il professore.
Il professor Tarni aveva ragione, doveva trasformare quella rabbia e inglobarla nel corpo nel modo giusto. Era il momento di riprendere la sua vita, era il momento di concludere la stagione e l’anno scolastico nel modo corretto.
Durante la settimana il Mister fu lieto di vedere che Daniele era tornato ad allenarsi con grande grinta.
« Lo sai ragazzo che domenica dovrai mostrare che Daniele Frettoli è tornato? Ci mancano solamente due partite e ti mancano solamente cinque goal ai quindici. Io personalmente non pretendo che tu ne faccia cinque in due partite ma che tu riprenda il tuo posto in attacco da titolare. Sei il mio attaccante migliore… ho sentito dai tuoi amici che hai nuovamente litigato con la tua ragazza… mi auguro che questo non ti distrugga come è capitato mesi fa… stavolta non avrai altre chance, ricordatelo».
« A sentire il nome di Simonetta non gli venne tristezza, solo una rabbia tanto forte che si fece male colpendo i due pugni uno con l’altro.
Le grida esterne divennero sempre più forti. Da quanto aspettava quel momento?
Buttò un’occhiataccia alla sua destra; Cirro lo stava fissando molto intensamente, quasi per captare le sue emozioni e intenzioni. Lui gli sorrise beffardo e gli sussurrò « non distruggerai la mia carriera, non te lo permetto» e senza guardare la reazione del difensore, corse in campo.
« In tribuna i suoi amici esclamarono al suo ritorno in campo; Simonetta, presente tra loro con Turchese, non si unì alle grida. A Daniele ribollì il sangue notare che al suo fianco vi era Marco.
Dopo il fischio d’inizio Daniele corse in attacco e corse da una parte all’altra in cerca di filtrare verso l’area.
Il pallone rimase per diversi minuti in centrocampo con un continuo batti e ribatti, poi un suo amico la spazzò via sparandola proprio verso di lui.
Fitrò tra due difensori e agganciò al limite dell’area di rigore il pallone. Non c’era molto spazio per il tiro ma non ci pensò due volte; prese la mira verso l’angolo destro e con tutta la rabbia che gli circolava in corpo la colpì violentemente.
Il pallone sferzò l’aria e passò sotto le gambe di un centrocampista avversario, passò tra due difensori e puntò verso il punto cercato da Daniele.
«Uuuuuuh» urlarono dagli spalti. Il pallone era saettato dritto verso l’angolo ma, avendo preso una traiettoria a giro, si stampò con un colpo secco sul palo ed uscì.
Fece una smorfia di rabbia ma era ancora presto, aveva ancora tutto il tempo per far goal.

Solo pochi istanti dopo il suo amico d’attacco intercettò il pallone e con un « vai» lo invitò a lanciarsi nuovamente verso l’area.

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