Quando
Andrea tornò a casa sua dopo aver trascorso la notte dai portieri,
ad attenderlo trovò Matteo. Non vedeva suo padre dal pomeriggio del
giorno prima, quando aveva scoperto che i suoi genitori avevano
deciso di separarsi. Suo padre sembrava invecchiato di dieci anni. I
suoi occhi neri erano spenti e cerchiati da profonde occhiaie e a suo
figlio notò come i capelli bianchi tra la folta chioma nera del
padre, fossero aumentati. Di sicuro, pensò Andrea, Matteo aveva
trascorso la notte in bianco.
“Per
favore, figliolo, siediti. Dobbiamo parlare.” Sospirò suo padre,
guidandolo verso il salotto e facendolo sedere sul divano di pelle
bianca. Di sua madre Diana non vi era traccia. Era chiaro che la
donna aveva deciso di lasciarli soli per poter parlare.
“Mi
dispiace molto averti ferito ieri, figliolo.” Si scusò Matteo,
stringendo forte tra le mani il bracciolo della poltrona.
“Non
preoccuparti, papà. Sono io quello che si deve scusare.” Andrea
non riusciva più a stare seduto sul divano ad osservare suo padre
distrutto, quindi si alzò e si avvicinò alla finestra e guardò
fuori.
In
cortile riuscì a vedere Eusebio che annaffiava le piante e parlava
con loro. In quell’istante invidiò la modesta ma felice famiglia
di Valerio. Andrea si voltò verso il padre e lo osservò con
attenzione: gli sembrava così invecchiato ed infelice. In lui nacque
quindi il desiderio di farlo stare meglio.
“Non
preoccuparti, papà. Sono stato io a comportarmi come un egoista. Non
ho giustificazioni. Sono io a doverti chiedere perdono.” In quel
momento Andrea sentiva davvero un forte pentimento.
Matteo
non rispose, si alzò dal divano, si avvicinò alla finestra e
abbracciò il figlio. Dopo parecchio tempo i due posero fine al caldo
abbraccio che li aveva uniti. Entrambi guardarono fuori dalla
finestra verso il cortile, dove Eusebio beveva il caffè che
Donatella gli aveva preparato.
“Ho
un favore da chiederti, figliolo.” Sussurrò Matteo.
Con
lo sguardo il figlio lo incitò a continuare e il signor Moretti gli
fece una proposta : “Mi piacerebbe partire per Terracina con te. Lì
i tuoi nonni hanno una casa e sono quasi venti anni che non ci metto
più piede. Nonna Wanda andrà lì in vacanza e sarà lieta di
ospitarci. Tu non ci sei mai stato, è una cittadina bellissima sul
litorale pontino, il mare è splendido e pensa, ci sono i resti della
civiltà romana.”
Andrea
interruppe suo padre prima che iniziasse ad elencare tutti i pregi di
quel posto. Aveva compreso che per il suo vecchio sarebbe stato molto
importante trascorrere l’intera estate con lui. Per qualche motivo
quella vacanza a Terracina aveva assunto per suo padre una certa
rilevanza e Andrea non voleva dargli un ennesimo dolore.
“Va
bene, papà. Partirò volentieri con te.”
Due
settimane dopo Maria era a Terracina e stava rintanata nella sua
stanza, con l’aria condizionata accesa e un enorme volume davanti
ai suoi occhi. Erano sette giorni che aveva lasciato Roma e ancora
non era uscita di casa nemmeno per andare a bere qualcosa con
Tiziana, che invece misteriosamente spariva tutte le sere. La giovane
De Luca era seduta alla scrivania e mordicchiava il tappo della
penna. Secondo la sua scaletta ormai era arrivata a metà del
programma, anzi a dirla tutta doveva solo ripassare quanto fatto nel
corso degli anni. Non era un segreto infatti che da quattro anni a
questa parte, durante il suo tempo libero, quando non usciva con
Amanda e le altre, Maria si esercitava per i test di ammissione a
Medicina, convinta di far felice suo padre, ovunque lui fosse.
Ora
a pochi mesi dall’esame, la De Luca raccoglieva i frutti del suo
enorme lavoro durato anni. Secondo i suoi calcoli altre due settimane
e avrebbe finito un primo ripasso, che sarebbe poi stato seguito da
una ulteriore revisione del programma e dei quiz. Sua nonna Sandra la
osservava di nascosto e sospirava. Aveva avuto una figlia che adorava
divertirsi e che sia a Roma che a Terracina frequentava i locali più
in voga ed una nipote invece tutta dedita allo studio. “A volte mi
sembra una reclusa” pensò con tristezza Sandra. Sapeva che sua
nipote soffriva per qualcosa, probabilmente per i compagni che non
accettavano il suo aspetto fisico o forse per la morte del padre
Marco.
Non
approvava inoltre nemmeno il comportamento di sua figlia. Sandra
pensava che Tiziana avrebbe dovuto rivelare il vero motivo di quella
vacanza. Sua nipote meritava la verità. L’anziana signora entrò
nella camera di Maria e le fece una richiesta: “Amore della nonna,
sono troppo stanca per scendere al negozio di alimentari e ho
dimenticato il latte per la colazione. Però non c’è nessuna
fretta, prima di andare puoi fare una bella passeggiata sul
lungomare. C’è un sole meraviglioso”. Maria sapeva che sua nonna
avrebbe potuto benissimo chiedere a Tiziana di comprare il latte,
mentre rientrava dalla spiaggia. Aveva chiesto il favore alla nipote
perché era preoccupata per lei e voleva che uscisse un po’ da
quella stanza resa gelida dall’aria condizionata.
Maria
si rese conto che era riuscita a far pena anche a sua nonna e si
vergognò. Forse la donna aveva ragione e lei aveva bisogno di una
bella passeggiata sul lungomare.
Andrea
invece era in spiaggia dove si rendeva conto che alcune ragazze non
gli toglievano gli occhi di dosso da tempo. Avrebbe potuto fare come
durante i cinque anni di liceo, scegliere una fidanzata per una
settimana o un mese, stare con lei, divertirsi ed intanto sospirare
per Maria. Quell’estate però non ne aveva voglia, forse per il
divorzio dei genitori, che gli aveva fatto capire che l’amore era
una cosa seria, o forse per il fatto che aveva perso Maria senza
essere stato in grado di dichiararsi.
Il
ragazzo girò la testa in direzione del lungomare e gli sembrò di
notare tra la folla di persone intente a passeggiare, proprio la
ragazza che gli aveva fatto perdere la ragione. Pensò di aver avuto
una allucinazione e scosse la testa, avviandosi verso il suo
ombrellone. Non era possibile che anche Maria fosse a Terracina.
“Inizio a perdere completamente la testa. Ora mi sembra di vederla
ovunque”. mormorò tra sé.
Era
notte e Tiziana era rannicchiata tra le braccia di Matteo,
nell’appartamento delle vacanze di lui. Wanda era tornata a Roma
con una scusa e allo scopo di lasciare la casa al mare a disposizione
del figlio e del nipote. Sapeva che Matteo aveva un piano e che
sarebbe stato di vitale importanza che sua madre si fosse tolta di
torno per qualche tempo. Andrea era uscito con dei ragazzi che aveva
conosciuto in spiaggia, come faceva ogni sera da quando erano
arrivati nella calda cittadina pontina.
I
due erano sdraiati sul divano e stavano vedendo un film insieme.
Ovunque erano sparse le popcorn che Tiziana aveva preparato.
Quando
il film terminò la madre di Maria mormorò: “Domani è il grande
giorno. Mia figlia ha capito che il suo programma di studio sta
procedendo a gonfie vele e ha deciso di passare metà della sua
giornata al mare. Non è una notizia meravigliosa? Finalmente potremo
passare alla prima fase del nostro piano.”
Matteo
la baciò sollevato: “Ti considero una donna fortunata per avere
una figlia che si applica così tanto però devo riconoscere che
l’ostinazione di Maria per recludersi è preoccupante, anche se mi
ricorda me alla sua età.” Sospirò
“Sei
sicuro che tuo figlio non rientrerà prima dell’alba?” domandò
Tiziana baciandolo a sua volta con passione mentre lui sorrideva.
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