Guido era tornato. E
il cuore di Elisa iniziò a fare mille capriole. Si era innamorata di
lui sin dalla prima volta che l’aveva visto, un anno prima, quando
aveva iniziato a servire una famiglia di Piazza Alessandria, e lui in
vacanza dagli impegni universitari, aiutava la madre a gestire la
pasticceria. Arrossendo la cameriera ricordò la gentilezza con cui
lui le aveva offerto una cioccolata calda e un dolcetto per la prima
volta, anche se lei non aveva i soldi per pagare.
“Sono proprio una
illusa. Lui mi considera solamente una amica e nulla di più. Del
resto, come diceva il conte ai miei padroni, sono solo una povera
ignorante. Non saprei nemmeno come inviargli una lettera. Se al mio
posto invece ci fosse Ilaria.” pensò Elisa con tristezza. Non era
però il tipo da deprimersi a lungo. La sua natura era solare e non
si nutriva di autocommiserazione. Con un grosso sorriso sulle labbra,
attraversò la piazza e si avvicinò a Guido e alla signora Paola. Ma
il modo con il quale il figlio della pasticcera l’abbracciò, le
fece comprendere che per lui lei era davvero solamente una amica. Era
stato un abbraccio fraterno e nulla di più.
Ilaria e Luca si
sedettero su di una panchina del parco e restarono in silenzio. La
quiete però fu turbata dalla ragazza che dopo averci pensato
attentamente decise di mettere in guardia il maggiordomo dalle
persone che si ostinava a servire con tanta devozione.
“Non credo che
avere una relazione con la figlia di Montedoro vi convenga.”
“Siete per caso
gelosa?” insinuò lui, con un sorriso luminoso.
“Non affronterei
un discorso simile, così poco adatto ad una donna per bene, se non
fosse per la mia preoccupazione. Non si tratta di gelosia ma non
desidero che vi accada nulla di male. Il conte è una persona
pericolosa. Non accetterebbe mai che un maggiordomo, e lo dico senza
intenzione di offendervi, si fidanzasse con sua figlia.” il tono di
Ilaria divenne piuttosto agitato.
“Strano, sembra
proprio che voi conosciate il signor conte molto bene. Eppure siete
arrivata da poco nel nostro quartiere.” Luca iniziava a nutrire dei
dubbi, che Ilaria cercò di dissipare, fingendo una tranquillità che
non possedeva, mentre rispondeva.
“Non conosco il
signor conte però credo che appartenga ad una categoria ben
identificabile di individui. Conosciuto uno puoi ben catalogare anche
tutti gli altri.” si difese lei, tentando di nascondere la sua
profonda conoscenza di Montedoro, una conoscenza che mai avrebbe
voluto approfondire.
“Mi sembra una
brava persona, che per anni ha cercato di aiutare il prossimo. Non è
colpa sua se ha una figlia viziata. Sono state le governanti a
renderla tale.” Luca sentì che era giunto il momento di difendere
il suo padrone.
“Vi ho solamente
messo in guardia. Siete libero di comportarvi come credete meglio. Si
è fatto tardi, è ora di tornare alla pensione.” Il tono di Ilaria
era diventato gelido e Luca decise di non fare obiezioni.
Il mattino dopo
Laura si presentò a colazione in vestaglia e camicia da notte,
provocando l’imbarazzo del suo maggiordomo, e una bonaria ira da
parte di suo padre, che non riusciva a essere particolarmente duro
con la sua bambina, per quanto tentasse di darle delle regole. Era
troppo tardi per imporre a quella ragazza delle norme di
comportamento adeguate, pensò Luca.
“Laura cara, ti
sembra questo il modo di presentarti a tavola per la colazione?” le
domandò il conte, alzando lo sguardo dal quotidiano che stava
leggendo.
“Padre, sono
sicura che abbiate visto in vita vostra persone decisamente più
folli e inappropriate di me.” si difese lei, dandogli un bacio
sulla guancia. Le labbra del conte si addolcirono in un sorriso. Luca
sapeva che il suo padrone aveva diretto per molti anni un sanatorio
per malati mentali, una sorta di manicomio dove il conte aveva
eseguito delle cure sperimentali. Era chiaro quindi il riferimento
di sua figlia.
“Ho visto
parecchie persone folli, in effetti. Ho però tentato di guarirle
tutte. Mi sembra evidente che tutti i miei tentativi di darti una
buona educazione siano falliti. Per questo motivo ho trovato una
soluzione.” annunciò il conte, senza alzare lo sguardo dal suo
giornale.
“Quale? Vuoi
rinchiudermi?” domandò Laura addentando un dolce, con aria
birichina. Il suo sguardo però si rabbuiò quando suo padre le
annunciò, sempre con il volto nascosto dal quotidiano.
“Ho semplicemente
deciso di trovarti un marito. Credo sia giunto per te il momento di
sposarti.”
Fine quinta puntata.
Spero che approfondirai la storia di Guido e Elisa che sembra molto interessante. Luca e Ilaria continuano a piacermi molto e ora sono curiosa di sapere chi sarà il suo futuro marito
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