martedì 6 febbraio 2018

Signorina. 5° puntata di Silvia Bucchi.




Guido era tornato. E il cuore di Elisa iniziò a fare mille capriole. Si era innamorata di lui sin dalla prima volta che l’aveva visto, un anno prima, quando aveva iniziato a servire una famiglia di Piazza Alessandria, e lui in vacanza dagli impegni universitari, aiutava la madre a gestire la pasticceria. Arrossendo la cameriera ricordò la gentilezza con cui lui le aveva offerto una cioccolata calda e un dolcetto per la prima volta, anche se lei non aveva i soldi per pagare.
“Sono proprio una illusa. Lui mi considera solamente una amica e nulla di più. Del resto, come diceva il conte ai miei padroni, sono solo una povera ignorante. Non saprei nemmeno come inviargli una lettera. Se al mio posto invece ci fosse Ilaria.” pensò Elisa con tristezza. Non era però il tipo da deprimersi a lungo. La sua natura era solare e non si nutriva di autocommiserazione. Con un grosso sorriso sulle labbra, attraversò la piazza e si avvicinò a Guido e alla signora Paola. Ma il modo con il quale il figlio della pasticcera l’abbracciò, le fece comprendere che per lui lei era davvero solamente una amica. Era stato un abbraccio fraterno e nulla di più.

Ilaria e Luca si sedettero su di una panchina del parco e restarono in silenzio. La quiete però fu turbata dalla ragazza che dopo averci pensato attentamente decise di mettere in guardia il maggiordomo dalle persone che si ostinava a servire con tanta devozione.
“Non credo che avere una relazione con la figlia di Montedoro vi convenga.”
“Siete per caso gelosa?” insinuò lui, con un sorriso luminoso.
“Non affronterei un discorso simile, così poco adatto ad una donna per bene, se non fosse per la mia preoccupazione. Non si tratta di gelosia ma non desidero che vi accada nulla di male. Il conte è una persona pericolosa. Non accetterebbe mai che un maggiordomo, e lo dico senza intenzione di offendervi, si fidanzasse con sua figlia.” il tono di Ilaria divenne piuttosto agitato.
“Strano, sembra proprio che voi conosciate il signor conte molto bene. Eppure siete arrivata da poco nel nostro quartiere.” Luca iniziava a nutrire dei dubbi, che Ilaria cercò di dissipare, fingendo una tranquillità che non possedeva, mentre rispondeva.
“Non conosco il signor conte però credo che appartenga ad una categoria ben identificabile di individui. Conosciuto uno puoi ben catalogare anche tutti gli altri.” si difese lei, tentando di nascondere la sua profonda conoscenza di Montedoro, una conoscenza che mai avrebbe voluto approfondire.
“Mi sembra una brava persona, che per anni ha cercato di aiutare il prossimo. Non è colpa sua se ha una figlia viziata. Sono state le governanti a renderla tale.” Luca sentì che era giunto il momento di difendere il suo padrone.
“Vi ho solamente messo in guardia. Siete libero di comportarvi come credete meglio. Si è fatto tardi, è ora di tornare alla pensione.” Il tono di Ilaria era diventato gelido e Luca decise di non fare obiezioni.

Il mattino dopo Laura si presentò a colazione in vestaglia e camicia da notte, provocando l’imbarazzo del suo maggiordomo, e una bonaria ira da parte di suo padre, che non riusciva a essere particolarmente duro con la sua bambina, per quanto tentasse di darle delle regole. Era troppo tardi per imporre a quella ragazza delle norme di comportamento adeguate, pensò Luca.
“Laura cara, ti sembra questo il modo di presentarti a tavola per la colazione?” le domandò il conte, alzando lo sguardo dal quotidiano che stava leggendo.
“Padre, sono sicura che abbiate visto in vita vostra persone decisamente più folli e inappropriate di me.” si difese lei, dandogli un bacio sulla guancia. Le labbra del conte si addolcirono in un sorriso. Luca sapeva che il suo padrone aveva diretto per molti anni un sanatorio per malati mentali, una sorta di manicomio dove il conte aveva eseguito delle cure sperimentali. Era chiaro quindi il riferimento di sua figlia.
“Ho visto parecchie persone folli, in effetti. Ho però tentato di guarirle tutte. Mi sembra evidente che tutti i miei tentativi di darti una buona educazione siano falliti. Per questo motivo ho trovato una soluzione.” annunciò il conte, senza alzare lo sguardo dal suo giornale.
“Quale? Vuoi rinchiudermi?” domandò Laura addentando un dolce, con aria birichina. Il suo sguardo però si rabbuiò quando suo padre le annunciò, sempre con il volto nascosto dal quotidiano.
“Ho semplicemente deciso di trovarti un marito. Credo sia giunto per te il momento di sposarti.”


Fine quinta puntata. 

1 commento:

  1. Spero che approfondirai la storia di Guido e Elisa che sembra molto interessante. Luca e Ilaria continuano a piacermi molto e ora sono curiosa di sapere chi sarà il suo futuro marito

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