sabato 24 febbraio 2018

Romantiche tradizioni di famiglia. 7° puntata. Di Silvia Bucchi.




La giovane De Luca e il suo ex compagno di scuola percorsero in silenzio l’intero tragitto che li conduceva verso lo stabilimento balneare che di sera si trasformava in un meraviglioso locale. Il colore bianco era predominante e a Maria trasmetteva un forte senso di eleganza. I due presero posto su un divanetto che era separato solo da una tenda dalla spiaggia e dal mare. La musica che si diffondeva nel locale però rese difficile a Maria ascoltare il rumore delle onde.
Visto che era un lunedì nel locale c’era poca gente, una giovane cameriera si precipitò verso di loro per prendere le loro ordinazioni.
Con educazione Andrea diede la precedenza a Maria che sussurrò: “Una Coca Cola, per favore.”
Cosa? Sei nel locale dove si preparano i migliori alcolici di Terracina e ti accontenti di una banale Coca Cola che potremmo acquistare anche nel bar sotto casa tua? Ti credevo più coraggiosa, signorina!” sorrise Andrea.
Maria voleva spiegargli che lei era astemia e che non voleva di certo ubriacarsi proprio davanti a lui per rendersi ulteriormente ridicola. Quel ragazzo era un vero tormento e mai gli avrebbe dato la soddisfazione di mostrarsi codarda.
Ok, sei tu l’esperto. Che cosa mi consigli?” lo sfidò con una audacia che non credeva di possedere.
Due caipiroske alla fragola.” Ordinò con sicurezza Moretti alla cameriera che aveva osservato con divertimento il siparietto offerto dalla coppia.
Esce con un ragazzo da copertina e fa anche la schizzinosa” pensò la cameriera allontanandosi dal loro tavolo per avviarsi al bancone.
Tiziana e Matteo avevano approfittato dell’assenza dei figli per andare a cena a San Felice Circeo. Era un locale tranquillo e pieno di turisti. I due speravano di non dare molto nell’occhio per quanto con la separazione di lui da Diana, ormai non ci fossero più motivi di nascondersi.
I due stavano aspettando il cameriere per la loro ordinazione quando Tiziana sospirò.
Spero che mia figlia si stia divertendo. Mi sento un po’ in colpa. Mi duole dirtelo ma lei ha in antipatia il tuo ragazzo. A quanto pare per cinque anni hanno giocato a cane e gatto.”
Tesoro, sono diciannovenni. Noi sappiamo benissimo cosa comporta avere quella età. I nostri figli sono scombussolati e credo dipenda dagli ormoni. Vedrai che passeranno una bellissima serata, mio figlio è un ragazzo molto simpatico, che sa divertirsi. Non devi preoccuparti di nulla.” Commentò Matteo addentando un grissino.
Spero che mia figlia impari a divertirsi. E’ sempre così seria, così lugubre. Non commette mai sciocchezze.” Sospirò Tiziana.
Il mio giovanotto invece ha collezionato cavolate a dozzine. Io ti invidio la tua Maria. A proposito qui vicino dovrebbe esserci la casa al mare di Davide. Ti ricordi, amore mio?” sussurrò Matteo guardando Tiziana negli occhi e abbandonandosi con lei alle rimembranze della giovinezza.
San Felice Circeo estate del 1989.
Quando nella primavera del 1989, sua madre Wanda gli aveva annunciato la sua intenzione di comprare una casa a Terracina, nei pressi di Via Roma, Matteo ne era stato felice poiché sapeva che Sandra, la madre di Tiziana era originaria di quella cittadina pontina e che la ragazza del suo cuore trascorreva le sue estati lì. In effetti in quel caldo agosto del 1989 Matteo e Tiziana si erano incontrati varie volte al bar, in libreria, dal giornalaio e sempre per caso. Purtroppo però non erano mai andati oltre un banale “Ciao” o un educato “Come stai?”.
Stava per giungere ferragosto e anche Massimo giunse a Terracina perché Wanda lo trovava molto simpatico e aveva deciso di ospitarlo per due settimane, credendo opportuno che il miglior amico di suo figlio facesse compagnia a Matteo, che era figlio unico, in quei caldi giorni di metà estate. Agli occhi attenti di mamma non erano sfuggite le occhiaie del figlio e il suo malumore. La donna sapeva che di mezzo c’era una ragazza e sperava con tutto il cuore che la sofferenza del figlio avesse fine. La donna era certa che Massimo sarebbe riuscito a scuotere Matteo dal torpore nel quale era caduto.
In effetti il giovane Moretti si rese conto che il suo migliore amico aveva ottime capacità di socializzazione. Quella stessa mattina infatti Massimo aveva conosciuto il giovane Davide, uno spensierato figlio di papà con una villa a San Felice Circeo, che lo aveva invitato ad una festa nella sua “modesta” casa al mare, con piscina annessa.
Non possiamo non andare, Matteo. E’ ferragosto e noi siamo chiusi in casa come mummie. Le cose sono due: o ti dichiari a Tiziana Miss Augusto e poi continui a vivere, oppure ti dimentichi di quella ragazza e continui a vivere ugualmente. Così sembri un vegetale” commentò Massimo.
Fu così che Matteo si lasciò convincere a raggiungere San Felice Circeo a bordo della modesta Panda dei suoi genitori, rendendosi conto che una parte degli invitati alla festa possedeva delle preziose Ferrari e qualche Porche.
I festeggiamenti si sarebbero svolti in giardino e Davide accolse con calore Massimo e fu molto gentile anche con Matteo, che si guardò intorno. Il prato era molto curato e i fiori meravigliosi. La piscina era grandissima e occupava gran parte del giardino. Per un attimo Matteo si pentì di non aver dato retta a Massimo e di aver rinunciato a portare con sé un costume da bagno ma ormai era troppo tardi. Il bordo della piscina era illuminato con delle candele che donavano all’intero giardino un’area romantica.
Il dj proprio in quel momento decise di inserire il disco di Gioca Jouer. Massimo che adorava quella canzone ormai datata ma che piaceva ancora ai giovani, corse in pista per scalmanarsi in mezzo al fiume di gente che si muoveva a ritmo di musica.
Matteo si diresse verso il buffet, aprì una bottiglia di Coca Cola e la versò una parte del suo contenuto su un bicchiere. Stava per riempire un piatto di plastica di salatini, quando una voce dolcissima, che lui conosceva benissimo, lo raggiunse. Tiziana Costa con un top rosa e dei pantaloni attillati sempre dello stesso colore, era davanti a lui e scuoteva la sua deliziosa chioma con permanente annessa, legata in una coda di cavallo da un nastrino rosa come il resto del suo abbigliamento, orecchini a cerchio compresi.
Ciao Matteo.” Lo salutò con il sorriso più luminoso delle stelle che brillavano in cielo.
Sai il mio nome?” domandò lui stupito.
Avrei dovuto essere sorda per non conoscerlo, dopo cinque anni di appelli in classe, no? Il sorriso di Tiziana divenne ancora più luminoso.
Hai ragione.” Arrossì lui. La sua scarsa autostima spesso gli faceva fare la figura del tonto e di questo si rammaricava molto.
In quel momento il Dj decise di cambiare canzone e Gioca Jouer lasciò spazio ad un lento.
Le note di Settembre di Antonello Venditti si diffusero nell’aria.
Tiziana prese per mano Matteo e lo costrinse a seguirla in pista. I due si abbracciarono stretti al punto che il giovane poteva sentire il battito del cuore di lei, il respiro di Tiziana a pochi centimetri dal suo viso. Pochi attimi dopo i due ragazzi si stavano baciando, circondati da tante coppiette che stavano facendo lo stesso. Matteo era più che certo che non avrebbe mai dimenticato quel suo primo bacio, nemmeno se fossero passati mille anni. Quando le sue labbra abbandonarono quelle di Tiziana domandò: “E Marco?”. Lei scosse la testa facendo oscillare i suoi ricci biondi trattenuti dalla coda di cavallo. “Pausa di riflessione” rispose con semplicità.
In quel momento si manifestò Paola, la migliore amica di Tiziana. “Dobbiamo andare” disse la nuova arrivata alla Costa. “Sai che abbiamo il coprifuoco.”
Tiziana avvicinò le sue labbra alla guancia di Matteo e lo baciò. Lo salutò con un “Ciao” e scomparve nella notte seguita dalla sua amica prima che lui potesse avere qualunque reazione.
Il giorno dopo Matteo cercò Tiziana per tutta Terracina ma la ragazza era partita per Berlino con le sue amiche.








Ehi, vai piano! Non puoi risucchiare la caipiroska come se fosse Coca Cola. E’ un alcolico e rischi sul serio di ubriacarti.” Andrea ammonì Maria che prese gusto nell’assaggiare quella nuova bibita. Il sapore della fragola era una delizia anche se ad un certo punto fu assalita da un calore intenso che le bruciava le guance e da una voglia enorme di ridere. Si sentiva allegra come non mai e la sua avversione verso Andrea, le sue preoccupazioni per l’ammissione alla facoltà di Medicina, sembravano così lontane.
Mamma mia, come sei pesante!” commentò lei con un tono di voce che denotava come l’alcolico stesse facendo il suo effetto. “Poi ero io la secchiona che non sapeva divertirsi! Ne voglio un’altra.” Maria stava richiamando l’attenzione della cameriera e Andrea pensò che fosse giunto il momento di trascinarla via.
Andrea riuscì a condurre una traballante Maria fino ad una spiaggia libera nelle vicinanze. Si misero a sedere su un muretto mentre la brezza del mare li accarezzava.
Il ragazzo tentò di coprire Maria con la sua giacca perché l’aria era fresca anche se piacevole ma lei rifiutò. L’alcolico che aveva bevuto le procurava un enorme calore.
Ma non hai caldo?” domandò la giovane. “Io devo spogliarmi” la ragazza tentò di sfilarsi il tubino ma Andrea la fermò.
Certo che sei proprio noioso. Qui si muore per il caldo.” Maria barcollava mentre tentava di alzarsi e Andrea la tenne saldamente tra le sue braccia.
Hai bevuto ed è normale che tu senta un po’ caldo.” Le spiegò
In quel momento Maria mormorò un: “Mi sento malissimo” e vomitò. Andrea si occupò di lei con amore, tenendole la fronte e cercando di calmarla. Quando la situazione migliorò l’accompagnò a casa.



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