Luca si stupì
perché la signorina rimase decisamente calma. Non replicò a suo
padre, ma si limitò a sorridere e a continuare la sua colazione,
come se nulla fosse, come se in gioco non fosse stato messo il suo
futuro. Era così poco da lei restare in silenzio. Qualcosa stava
tramando e in effetti quando il conte si alzò, per prepararsi per
andare al circolo, la signorina si avvicinò al maggiordomo, tentando
come sempre di provocarlo.
“Siete rimasto
stupito dalla mia totale indifferenza verso le nozze che mio padre
sta pianificando, vero?” domandò.
“Non sono fatti
miei, signorina. Sono qui per servire la colazione e per sistemare i
vestiti di vostro padre.” rispose Luca, prendendo un vassoio
d’argento da una vetrina e iniziando a lucidarlo.
“Se pensi che
resterò in silenzio, sbagli. Le parole non servono, sono necessari i
fatti e alla fine riuscirò a non sposarmi. Se mio padre pensa che
accetterò di sposare un uomo scelto da lui, mi crede ancor più
pazza dei suoi pazienti. I metodi che utilizza con loro non
funzioneranno su di me.” Laura osservò con sfida il maggiordomo,
che la fissava preoccupato. Il conte non sapeva che sua figlia era
pericolosa, in effetti. Non che provasse pena per quell’uomo, che
trattava la ragazza come un oggetto da vendere al miglior partito. Ma
del resto non erano davvero fatti suoi.
Quando il conte
tornò in soggiorno, Laura si mostrò calma come sempre. La giovane
si avvicinò a suo padre e gli diede un bacio sulla guancia,
augurandogli una splendida giornata.
“Catalano, quando
avrà finito di lucidare l’argenteria, avrà un paio di ore libere.
Laura uscirà a passeggio con la figlia dei nostri vicini.” Il
conte sorrise al maggiordomo. Ora che la sua problematica figliola
stava per diventare il difficile problema di un altro uomo, lui si
sentiva talmente sollevato, da non badare più alle differenze
sociali.
Luca lo ringraziò,
domandandosi se il suo padrone non fosse da considerare un ingenuo,
vista la fiducia che riponeva nella signorina Laura.
Guido amava
particolarmente la novità della pasticceria di sua madre, perché
raramente aveva visto una giovane in gamba come Ilaria. Non solo era
aggraziata e bellissima ma anche molto simpatica. Sapeva cucinare,
era gentile con i clienti e persino la signora più scorbutica di
Piazza Alessandria sembrava averla presa in simpatia. Quando sua
madre gliela aveva presentata, lui aveva provato il forte desiderio
di impressionarla. Ora erano stati raggiunti da Elisa, che aveva
ricevuto una breve tregua dai suoi padroni. “Guido, sai che la
nostra Ilaria ha deciso di darmi delle lezioni. Mi insegnerà a
leggere e a scrivere.” annunciò la simpatica cameriera.
“Potrei darti
alcuni libri che possiedo. Ti aiuteranno , professoressa.” Guido
rivolse uno sguardo adorante a Ilaria.
Luca aveva deciso di
trascorrere la mattinata libera che il conte gli aveva concesso, in
pasticceria. Ilaria infatti era una compagnia davvero simpatica e i
problemi dei Montedoro lo avevano turbato, per quanto avesse tentato
di non farsi coinvolgere. La giovane pasticcera era per lui una sorta
di scacciapensieri.
La trovò in
compagnia di Elisa e di un giovanotto davvero affascinante e
simpatico, che si presentò come il figlio della signora Paola. I tre
stavano parlando di libri e di insegnamento. A quanto pare Elisa
avrebbe preso lezioni da Ilaria.
“Potrei portarvi
dei libri che ho con me.” si offrì Luca.
“A quanto sembra
non ci mancheranno i testi per studiare” intervenne Elisa,
ricordando l’offerta di Guido. Perché il figlio della pasticcera
era così interessato ad Ilaria? Forse perché in effetti la sua
amica possedeva tutte quelle caratteristiche che a Guido piacevano, e
che a lei invece mancavano. “Chi nasce tondo non può morire
quadrato” pensò la ragazza.
Non riusciva però
ad avercela con la sua amica. Non aveva colpa se aveva fatto perdere
la testa sia a Guido che al maggiordomo.
La pasticceria quel
giorno era davvero affollata, perché anche Laura e la sua amica
entrarono per bere qualcosa di caldo. La Montedoro non era una
sciocca. Non appena aveva visto Luca sorridere per qualcosa che le
aveva detto l’apprendista della signora Paola, lei aveva compreso
che in quella ragazza si nascondeva una rivale. Un uomo freddo come
il suo maggiordomo, non era solito sorridere in quel modo.
Ilaria prese la sua
ordinazione e Laura si mostrò amabile e gentile. Quando però la
giovane pasticcera si avvicinò al tavolo con le due cioccolate
calde, che la Montedoro e la sua amica avevano ordinato, Laura mosse
il proprio gomito in un modo volutamente maldestro, facendo cadere il
bollente contenuto sulla sventurata cameriera…
Ecco la gelosia che inizia. Ilaria non ha ancora capito quindi ne vedremo delle belle
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