Il
mattino dopo la terribile scoperta Andrea stava caricando le sue
valigie nella vecchia Punto dei genitori di Valerio, mentre l’amico
lo osservava scuotendo la testa. Non riusciva a comprendere
l’ostinazione del suo amico a non chiarire con il padre e con la
ragazza di cui si era innamorato.
Quando
però il giovane aveva provato a intavolare il discorso con Andrea
aveva ricevuto in risposta solamente dei grugniti.
Maria
corse per tutto Viale delle Vittorie come mai aveva fatto prima e
imboccò Via Roma fino a raggiungere il portone dello stabile dove
abitavano Andrea e suo padre.
“Andrea”
urlò mentre il giovane Moretti stava per salire sull’automobile
del suo amico. Valerio trattenne il fiato e incrociò le dita mentre
Andrea usciva dalla Punto e affrontava Maria a viso aperto.
“Che
cosa ci fai qui, Maria?” grugnì furioso. Quella ragazza gli aveva
fatto male e non l’avrebbe mai perdonata.
“Tuo
padre ha informato mia madre della tua partenza. Ti prego, ripensaci”
lo supplicò Maria afferrandosi al braccio di lui.
“Il
fatto che siano stati proprio i nostri genitori ad informarti della
mia decisione mi fa comprendere che ti abbiano nuovamente costretta
ad occuparti di me. Fammi indovinare, questa volta ti hanno chiesto
di convincermi a restare qui? Beh, fatica sprecata. Loro possono
mettersi il cuore in pace e tu smetterla con la tua commedia.” Il
tono di Andrea era duro e Maria si rese conto che lui non l’aveva
mai trattata tanto crudelmente.
“Ma
vuoi metterti in testa che io ti amo?” urlò Maria esausta davanti
a tanta ostinazione. La giovane si rese conto che nella trafficata
Via Roma, parecchi passanti si erano fermati ad osservare quella
scena da cinematografo. La ragazza arrossì ma finse di non farci
caso.
“Chi
mi assicura che tu non stia fingendo ancora?” le parole rabbiose di
Andrea raggiunsero Maria come delle coltellate. Il giovane Moretti
chiese a Valerio di mettere in moto la Punto.
Maria
rimase sola sul marciapiede a fissare l’automobile che si
allontanava. Una anziana signora che aveva osservato la scena, le
offrì un fazzoletto e qualche parola di conforto.
I
giorni che seguirono furono terribili. Matteo partì per Roma e tentò
in tutti i modi di parlare con il figlio. Tutto fu invano. Tiziana
invece decise di restare a Terracina con sua figlia Maria. La donna
sperava che il mare e tutte le attività in cui tentava di
coinvolgere la ragazza, riuscissero a far dimenticare a Maria la
delusione amorosa che aveva ricevuto. Ogni volta che Tiziana vedeva
sua figlia china sui libri e con lo sguardo triste, si sentiva in
colpa per averla costretta a far parte di un gioco più grande dei
suoi diciotto anni. I libri divennero i più grandi confidenti di
Maria. La ragazza provò a ricordarsi che aveva un obiettivo e che
avrebbe dovuto darsi da fare per entrare nella facoltà di Medicina.
Quando al mattino si svegliava e voleva restare a letto sotto il
lenzuolo, osservava la foto di suo padre sul comodino e trovava la
forza di alzarsi. Si vestiva, faceva colazione e poi accompagnava la
madre in spiaggia. Con una sorta di masochismo passava le sue
giornate sul prato dello stabilimento balneare a studiare. Compieva
esattamente gli stessi gesti di quando, in quello stesso luogo,
preparava il suo esame di ammissione con Andrea. In quel momento però
lei si sentiva vuota, perché lui non sarebbe tornato e non avrebbe
perdonato lei e nemmeno suo padre. Tiziana e Maria erano così prese
dai loro dispiaceri che non si resero conto che qualcosa stava
cambiando nella dolce nonna Sandra, che diventava ogni giorno più
debole, che era sempre più stanca. Con una forza enorme l’anziana
signora quotidianamente si sforzava di sorridere, di essere forte per
il bene di Maria e di Tiziana. Sandra pregava ogni sera la Madonna
affinché desse al suo cuore la forza di resistere alla malattia fino
al momento in cui le vite di sua figlia e di sua nipote non avessero
ripreso a scorrere sui giusti binari. Solo allora Sandra avrebbe
potuto accettare l’idea di morire.
Nemmeno
Andrea era il ragazzo solare di una volta e Valerio aveva usato tutti
i mezzi che conosceva per tentare di sollevare lo stato d’animo del
suo amico. Non furono sufficienti nemmeno i manicaretti di Donatella
e i paterni consigli di Eusebio, che lo aveva visto nascere, per far
tornare il buonumore ad Andrea, per riuscire di nuovo ad avvicinarlo
a suo padre e a Maria.
Diana
osservava suo figlio e tentava di convincerlo ad incontrare Matteo,
che si era trasferito in una nuova casa, a rispondere alle telefonate
del padre ma tutto senza successo. La donna passava intere serate a
cercare strategie comuni con il suo ex marito ma con scarsi
risultati. L’unica cosa positiva fu che il ragazzo aveva preso
seriamente in considerazione l’idea di studiare per i test di
ammissione alla facoltà di Ingegneria. Nello studio Maria era stata
una grande maestra. Il giovane moriva dalla voglia di dimostrare a
tutti quanto fosse in gamba, voleva far comprendere a coloro che gli
avevano mentito che lui non era un fallito, anzi. Era un ragazzo con
un avvenire molto promettente davanti.
Quando
finalmente agosto giunse al termine Tiziana, Maria e Sandra
lasciarono Terracina e tornarono alla loro quotidianità romana. La
fine delle vacanze fu un sollievo per Maria. Lei e sua madre potevano
finalmente smettere di far finta di divertirsi. Era chiaro che
stavano soffrendo e che le ultime settimane erano state per tutte e
due un tormento. Tiziana e Matteo ripresero la loro storia e stavano
già progettando di andare a vivere insieme a Maria nella nuova casa
di Moretti.
“Stiamo
facendo finta che l’assenza di Andrea non ci faccia soffrire”
pensò Maria quando la madre le parlò dell’eventualità di andare
a vivere con Matteo. Maria non si oppose a questo nuovo programma di
vita. Aveva imparato ad apprezzare il padre di Andrea e pensava che
Matteo e Tiziana stessero già pagando il prezzo alto del disprezzo
del figlio di lui.
L’otto
settembre era il compleanno di Maria e le sue amiche la costrinsero a
festeggiare con un aperitivo in un bar del centro.
“Mamma
mia, che mortorio. Maria sorridi, ti prego. E’ il tuo compleanno.”
La spronò Cecilia, ma Delia le fece segno di tacere. Amanda finì di
bere il suo succo e guardò con dolcezza in direzione di Maria.
“Tesoro, vuoi dirci che cosa è successo? So che sei giù ma oggi è
anche peggio del solito.” Le fece notare la sua amica.
“Mi
aspettavo una sua telefonata. Un augurio. So che è sciocco ma in
cuor mio ho sperato che fosse proprio lui il primo a farmi gli auguri
oggi.” Si sfogò la giovane, scolando il suo Spritz.
“Se
non altro Andrea ti ha insegnato a bere alcolici. Per essere una che
fino a luglio era astemia, reggi benissimo l’alcol.” Si
complimentò Cecilia prima che le altre amiche la fulminassero con lo
sguardo.
“Maria,
non avresti dovuto aspettarti una sua telefonata e nemmeno un suo
messaggio. Mi pare che in queste settimane non abbia mostrato il
minimo interesse per riallacciare i rapporti con te. Io cercherei di
godermi il compleanno e non penserei a quell’idiota. Ricordati
tutte le battute che ha rivolto contro di te al liceo ed in un baleno
lo odierai di nuovo” suggerì Benedetta.
Maria
addentò una patatina e pensò che magari fosse stato così facile.
Non riusciva più ad odiare Andrea, nonostante tutte le sofferenze
che le stava causando.
Le
settimane passarono e settembre stava per lasciare posto ad ottobre.
Maria ed Andrea pur presi dai loro dispiaceri, superarono
brillantemente i loro test di ingresso alle facoltà che avevano
scelto.
Anche
Matteo e Tiziana, nonostante il dispiacere per i silenzi di Andrea,
stavano progettando il loro futuro e tra un paio di settimane, Maria
e sua madre si sarebbero trasferite nella nuova casa.
Una
sera di fine settembre però la giovane De Luca tornò a casa dopo un
pomeriggio di shopping con Cecilia e trovò sua madre piuttosto
alterata. “Sono preoccupata per nonna Sandra. Non mi risponde al
cellulare da questa mattina. Forse dovrei andare a casa sua.”
Tiziana sospirò poiché aveva un bruttissimo presentimento. Sandra
abitava dall’altro lato della città e sua figlia sapeva che
avrebbe impiegato più di un’ora a raggiungere l’abitazione della
madre.
“Mamma,
vuoi che ti accompagni? Sono sicura che la nonna starà benissimo.
Potremmo quindi ordinare delle pizze e restare a cena da lei.”
Propose Maria.
Il
brutto presagio però si era impadronito di Tiziana che desiderò
fino all’ultimo proteggere la sua piccola Maria, anche se di fatto
non era più una bambina.
“Tesoro,
lasciami andare sola. Passerò io la serata con la nonna. Tu potresti
restare qui ed invitare a cena Benedetta.” Propose Tiziana che
quella sera non desiderava che sua figlia restasse sola. Quel cattivo
presagio infatti non abbandonava la De Luca.
Maria
annuì, salutò sua madre con un bacio sulla guancia e si avvio verso
la sua stanza da letto per telefonare alla sua amica.
Un’ora
e mezza più tardi, mentre Benedetta e Maria stavano guardando in
televisione un film strappalacrime con un attore che adoravano, suonò
il telefono. Maria si avvicinò all’apparecchio posto accanto al
divano dove era sdraiata.
Era
Tiziana ma sua figlia faticò in un primo momento a riconoscere
quella voce debole e stanca. “La nonna è morta” annunciò quella
voce, senza il minimo preambolo e Maria scoppio in lacrime.
Benedetta
si avvicinò alla sua amica e la strinse tra le braccia mentre
singhiozzava.
Maria
viveva il suo secondo lutto importante anni dopo la scomparsa del
padre e si sentiva vuota. Sua nonna era stata stroncata da un infarto
e lei e sua madre non si erano accorte dei problemi al cuore che
Sandra aveva avuto per tutta l’estate.
Erano
state egoiste e si erano preoccupate solo di loro stesse. Maria
ricordò tutti i gesti di amore che sua nonna le aveva rivolto, tutti
i tentativi che aveva fatto per aiutarla a risollevarsi dalla morte
del padre, prima e dalle prese in giro dei compagni, in seguito.
Nonna Sandra era sempre stata presente sia nel bene che nel male e
lei e sua madre l’avevano lasciata morire da sola. Maria non sapeva
se lei e Tiziana sarebbero mai riuscite a perdonarselo.
I
giorni precedenti al funerale Tiziana li trascorse tra le braccia di
Matteo che si era trasformato nella sua roccia. Lo scoglio al quale
invece si aggrappò Maria furono le sue amiche. “Anche noi siamo
parte della tua famiglia” le dissero ed in effetti era la verità.
Per Amanda, Benedetta, Cecilia e Delia, Sandra era stata una sorta di
seconda nonna sempre pronta a dispensare consigli e sorrisi e a
preparare dolci. Il minimo che ora potevano fare per ricambiare la
sua gentilezza, era occuparsi della sua nipotina, che loro amavano
come una sorella.
Maria
però sapeva che l’unico che avrebbe potuto tirare su il morale
all’intera famiglia era Andrea.
Eppure
dubitava che sarebbe venuto al funerale, che si sarebbe svolto quello
stesso pomeriggio.
Della
cerimonia funebre Maria ricordò poco. Sapeva solo che dentro quella
bara posta davanti all’altare c’era sua nonna e che non l’avrebbe
mai più rivista, almeno non in questa vita. Una parte della sua
infanzia se ne era andata per sempre insieme a Sandra. Maria afferrò
la mano di sua madre Tiziana, che a sua volta si stava facendo
sorreggere da Matteo, e la strinse con forza. Era l’unico modo che
avevano per infondersi coraggio.
Quando
uscirono dalla chiesa la giovane a stento riconobbe le sue amiche e
quelle di Sandra, che insieme ai parenti si accalcavano per rinnovare
le loro condoglianze. Il dolore era troppo per poter prestare
attenzione al loro prossimo. In quel momento c’era spazio solo per
le lacrime.
Una
figura però riuscì ad imporsi davanti a tanta sofferenza, ovvero
quella di Andrea, che avanzava con un enorme mazzo di fiori, quelli
che sua nonna preferiva, nella loro direzione.
Maria
si fece avanti per raggiungerlo, per andargli incontro. La ragazza
provò a pronunciare qualche parola ma le mancarono la forza e il
fiato. Andrea allora la strinse forte tra le sue braccia. Non ci fu
bisogno di parole. Lei sapeva che il giovane l’aveva perdonata.
Dopo un attimo che ad entrambi sembrò infinito, sciolsero il loro
abbraccio. Andrea prese Maria per mano ed entrambi si diressero verso
Tiziana e Matteo, che erano nei pressi del carro funebre.
Andrea
depose il mazzo di fiori sulla bara di nonna Sandra e la ringraziò
per tutto quello che aveva fatto per lui e per suo padre. Matteo si
avvicinò a suoi figlio e finalmente i due si strinsero in un lungo,
caldo abbraccio. Era giunto il momento del perdono.
Davanti
a questa tenera scenetta famigliare, Maria alzò gli occhi fino al
cielo e sorrise.
La
ragazza sapeva che nonna Sandra avrebbe desiderato che sua figlia e
Matteo fossero riusciti a costruirsi un futuro insieme ai loro figli.
Maria era consapevole che ovunque fosse, in quel momento, Sandra
stesse sorridendo al pensiero di saperli tutti e quattro insieme.
Un
anno dopo. Terracina. Agosto 2017.
Quante
cose erano cambiate in un solo anno. Matteo ed Andrea si erano
ritrovati e il ragazzo aveva perdonato sia al padre che a Maria le
loro bugie.
Andrea
e Tiziana avevano scoperto di avere molto in comune: affrontavano la
vita sempre con un sorriso sulle labbra e donavano gioia anche ai
tipi un po’ tetri come Matteo e Maria, che invece condividevano uno
smisurato amore per i libri.
Maria
aveva scoperto che era piacevole vivere con sua madre e Matteo nella
nuova casa e i momenti che preferiva erano concentrati nel fine
settimana, quando anche Andrea passava la notte nel nuovo
appartamento della famiglia Moretti – Costa – De Luca, anche se
Matteo faceva in modo che i due fidanzatini non restassero troppo a
lungo soli nella stessa stanza. “L’occasione rende l’uomo
ladro” sosteneva il Moretti Senior.
Agosto
tornò e con lui arrivò anche il momento delle vacanze a Terracina.
L’appartamento di Via Roma fu lasciato alla simpatica nonna Wanda,
che aveva iniziato ad amare la figlia di Tiziana come una vera
nipote, e la grande famiglia allargata si stabilì nella casa di
Viale delle Vittorie.
Entrare
in quell’appartamento e non trovare la dolce e materna figura di
Sandra, fu un duro colpo per Maria. La presenza di Sandra si
percepiva in ogni angolo di quella casa, in ogni singola stanza ma
Maria e Tiziana furono confortate dalla presenza dei due nuovi membri
della famiglia, Andrea e Matteo.
Un
giorno di metà agosto nel solito stabilimento balneare frequentato
dalla famiglia Moretti – De Luca, Maria e Andrea stavano studiando
per i loro esami. Il ragazzo era stufo di disegnare automi per
l’esame di ingegneria informatica e preferiva baciare la sua
fidanzata.
“Andrea,
Anatomia la devo studiare, non darne una dimostrazione in pubblico.”
Sorrise la giovane scrollandosi le mani da polipo del fidanzato dalla
schiena.
“Per
un bacino non daremo scandalo. Inoltre speravo di aiutare in questo
modo i tuoi studi sull’anatomia del corpo umano. Noto però i miei
sforzi non sono stati apprezzati.” Andrea tornò a concentrarsi sui
suoi automi. Maria invece guardò in lontananza, verso la riva. Sua
madre e Matteo stavano passeggiando e di tanto in tanto lui posava
una mano sul ventre ormai rigonfio di Tiziana.
Maria
stava per avere un fratellino o una sorellina, una nuova vita stava
per sbocciare e avrebbe portato a tutti loro nuove gioie ed infinite
speranze.
Fine.
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