I due ascoltarono meravigliati i dettagli della conversazione e, pian
piano, arrivò sera.
Daniele salutò l'amico e chiese alla fidanzata di cenare a casa sua.
« Dobbiamo festeggiare» disse, mentre si incamminarono verso casa.
Meno di un'ora dopo raccontarono tutto a mamma Serena che sussultò di
gioia mentre suo figlio le raccontò, come aveva appena fatto al bar, tutti i
dettagli dell'accordo.
« Non riesco a crederci... loro due hanno risolto il problema con quei
maledetti e tu, nel frattempo, allo stadio discutevi con il presidente del Ponteranio.
Cosa pensi di fare ora, tesoro, pensi di accettare? Vorrai trasferirti a
Ponteranio con lei?» Chiese lei, eccitata.
« Per accettare accetto eccome... mi dispiace per la Selinese ma questo
occasioni capitano una volta nella vita e potrà offrirmi una vera e propria
carriera da calciatore. Per il resto devo ancora pensarci, lavorare non
lavorerò più ma ho intenzione di concludere gli studi... rifletterò con Simo e
vedremo come procedere.
Le due donne non commentarono, ma lo fissarono appena, con la gioia sul
volto.
Festeggiarono fino a tarda sera poi Daniele decise che il giorno
seguente avrebbe chiamato il Mister per dichiarare che avrebbe accettato
l'accordo e avrebbero potuto parlarne di persona, se necessario.
La mattina seguente, si svegliò presto; aveva dormito poco ma era troppo
eccitato per la mattinata che lo attendeva. Simonetta gli diede il bacio del
buongiorno appena si sedette per fare la colazione.
« Quando lo chiami?» chiese lei mentre mangiavano.
« Finito di far colazione. Non voglio attendere oltre» rispose Daniele.
Quella mezz'ora durò un'eternità, per entrambi.
Mentre Daniele fece per posare le tazze quando entrò in cucina di tutta
corsa sua madre.
« Dany, chiama un'ambulanza, presto! Federico, tuo zio, è in terra
davanti all'entrata e ha perso i sensi» gridò e andò subito di corsa, fuori.
Federico era il fratello di sua madre e abitava nella villa a fianco.
Daniele era molto affezionato a suo zio perché fu proprio lui aver infuso al
nipote la passione per il calcio.
I soccorsi vennero rapidamente e trasportarono suo zio all'ospedale più
vicino.
Daniele andò subito con sua madre in ospedale e Simonetta volle
accompagnarli.
Dopo due ore di attesa un dottore li fece chiamare.
« Signora, suo fratello è stato aggredito. Ha un forte trauma cranico e
sulla parte anteriore del cranio abbiamo riscontrato una ferita causata da un
corpo contundente. Suo fratello è tutt'ora privo di sensi e possono volerci ore
prima che possa svegliarsi. Contatteremo i carabinieri e faremo partire una
denuncia per aggressione. Voi se volete, potete pure tornare a casa. Vi
dobbiamo chiedere solamente il recapito telefonico, i vostri dati e l'indirizzo
e i carabinieri verranno direttamente a casa vostra»
« Ma mio fratello è grave?» chiese mamma Serena, preoccupata.
« Dobbiamo ancora fare degli esami, che faremo nelle prossime ore, ma
possiamo escludere danni fisici oltre al trauma toracico. Dovrebbe risvegliarsi
a breve, tornate pure a casa, la contatteremo in caso si svegliasse».
Tornarono a casa e i ragazzi salirono il vialetto mentre mamma portò
l'auto in garage.
Appena arrivarono sulla soglia d'ingresso trovarono una busta con
scritto al posto del destinatario “Daniele Frettoli” e lui la aprì.
La busta conteneva un foglio con lettere di ritagli di giornale che
recitavano:
“Ti
avevamo già avvertito, Daniele, di smetterla di giocare a calcio. Se non l'hai
capita subendo su te stesso le conseguenze la capirai se toccheremo i tuoi
cari! O rinunci l'offerta della nuova squadra o faremo del male ai tuoi cari.
Uno ha già assaggiato la nostra rabbia. Fai la scelta giusta”.
Daniele fissò la lettera e guardò la fidanzata, sconcertati.
« Ma cosa diavolo sta succedendo?» chiese, ma sapeva che nessuno dei due
aveva una risposta.
FINE PRIMA STAGIONE
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