Come aveva chiesto il Mister, ogni occasione era buona perchè i suoi
compagni tentassero il passaggio filtrato. Da ogni posizione appena accennava
allo scatto vedeva partire il passaggio. Raffaele e i compagni di centrocampo
lo supportarono perfettamente in questa tattica.
Per oltre quindici minuti tentò i triangoli con Raffy ma ormai i
difensori disinnescavano ogni genere di pericolosa verticalizzazione.
Alla metà della ripresa le squadre si allungarono e Daniele si ritrovò
dei spazi enormi da solo in attacco e colse le occasioni createsi. Il pallone,
per l'ennesima volta, filtrò tra due centrocampisti avversari ormai stremati;
Prese facilmente il pallone e corse verso la porta. La difesa avversaria
cominciò a circondarlo ma lui ormai era arrivato al limite dell'area.
Nuovamente, senza guardarsi attorno, tentò il tiro dalla distanza; il pallone,
con grande precisione, sfiorò il palo e si insaccò.
La panchina si scatenò; I tifosi sugli spalti lo acclamavano sempre più
esultanti ma lui, mantenendo bassa l'esultanza, un po' per paura di farsi male
nella calca e in parte pure per prudenza, preferì fermarli e tornare a
concentrarsi per la partita.
Quell'1-2 creò enormi buchi in attacco e grande timore dei difensori
avversari. Daniele non perse la lucidità e riprese a percorrere l'area in
attesa del primo pallone buono, che arrivò subito dopo.
Raffaele colpì il pallone in modo perfettamente preciso che, filtrando
per l'ennesima volta nella difesa ormai completamente allo sfascio, arrivò ai
suoi piedi. Sfrecciò senza guardarsi dietro e in pochi secondi si ritrovò
nuovamente a pochi metri dalla porta; entrò in area, osservò la porta e...
Si ritrovò a terra.
Un difensore era riuscito a raggiungerlo e, senza andare troppo per il
sottile, lo aveva atterrato in area. Il fischio del penalty arrivò subito.
« Pensaci tu, Dany» gridò il Mister.
Nessun compagno ebbe da ridire e lui prese il pallone.
Fissò il portiere e, subito dopo il suono del fischietto, freddo calciò:
il pallone andò in rete spiazzando il portiere che si era tuffato dalla parte
opposta.
Ora si tuffò lui stesso nella mischia; Un mucchio di amici lo abbracciò
ed esultò per il punteggio ma lui andò ad abbracciare il suo allenatore.
« Grazie Mister!» gli gridò.
« Grazie a te, campione!» rispose Mister Sinfonelli nell'abbraccio.
Dopo alcuni secondi concitati si riposizionò verso il centro del campo
per concludere la sfida. Dovevano stare ben attenti perchè la Strinense avrebbe
provato a riprendere il pareggio.
Si accorse quasi subito che la squadra avversaria non aveva più le forze
per tentare di correggere il risultato.
Daniele riavviò l'ennesima azione di contropiede che si concluse con un
cross dalla bandierina sinistra.
Raffy andò subito per eseguirlo e Daniele si posizionò puntualmente sul
secondo palo. Il pallone piovve sul primo sul quale Simo, un centrocampista, fu
pronto per allungarla; non fece a tempo di toccare terra che Daniele la colpì
con precisione e di nuovo si insaccò.
Fu un trionfo. L'arbitro sancì la fine della partita e Daniele ebbe modo
di festeggiare la vittoria e non solo.
Cominciarono i festeggiamenti per la vittoria del campionato e, dopo
aver fatto il giro dello stadio raccogliendo gli applausi dei tifosi, levato in
trionfo il Mister e abbracciatisi a vincenda, rientrarono negli spogliatoi dove
proseguirono i festeggiamenti e tanti brindisi.
La Selinese aveva finalmente conquistato la promozione e lui, Daniele,
era stato il protagonista di quella cavalcata trionfale. L’euforia è talmente
grande che per qualche minuto non pensò più a quel che aveva passato per colpa
di Cerry e gli altri. La festa si prolungò per oltre un’ora e alcuni amici di
squadra prima di uscire lo presero dal dietro e lo levarono da terra.
« DANIELE!
DANIELE! DANIELE!» gridarono
tutti all’unisono, compreso il Mister, visibilmente felice e soddisfatto.
Nessun commento:
Posta un commento