Daniele non se lo fece ripetere. Riuscì con un pizzico di fortuna a dribblare un paio di difensori avversari e il terzo tentò troppo presto un tackle; lo scavalcò con un piccolo pallonetto e si lanciò nuovamente verso la porta. Prima che potesse pensare al tiro o al passaggio il portiere lo aveva raggiunto e ora faceva il disperato tentativo di chiudergli la visuale. Non ebbe molti secondi per pensarci, colpì il pallone sperando che finisse nuovamente alla sua destra: Riuscì nell’intento.
Il pallone scavalcò il portiere che
lo sfiorò appena ma colpì nuovamente il palo. Stavolta percorse per
oltre un metro la linea di porta prima di essere spazzato via da un
terzo difensore.
Gli ululati di disapprovazione
salirono ancora più forti della precedente azione.
Daniele fissò l’arbitro nella
speranza che la sfera avesse oltrepassato la linea e lui convalidato
il goal, inutilmente.
Gli avversari ricevettero l’ordine
ben preciso di marcare strettamente Daniele e il risultato si notò
fin da subito. Non appena Daniele intercettava o raccoglieva il
pallone venne circondato immediatamente da almeno due avversari che
non gli permettevano un minimo di manovra e doveva sempre scaricare
la sfera prima di perderla.
Il primo tempo si concluse con un
pareggio senza gol, molto stretto per la Selinese ma il Mister
sorrideva molto compiaciuto.
« Grandissimo Daniele, sei tornato
più affamato di goal che mai! Mi sei piaciuto moltissimo, manca solo
la rete ma non perderti d’animo, se pure Raffy ti segue nelle
azioni è solo questione di minuti» lo incoraggiò il Mister.
Raffaele passò davanti a Daniele e
gli diede un cinque; il suo amico d’attacco, Cerri, era stato messo
in panchina per lui e non l’aveva presa bene. Al loro “cinque”
rispose con un occhiata poco amichevole.
« Come avrai notato, ora han capito
che tu vuoi tentare di far goal, ti hanno circondato e ti
impediscono di far un solo passo…» riprese a spiegare il Mister. «
Dovete far triangolazioni più rapide e precise. Raffy, stai più
vicino a Dany e cerca di liberarlo dalle marcature; tu Dany segui le
sue triangolazioni e tenta più inserimenti dal lato destro. Il loro
numero 10 è troppo lento per starvi dietro e potreste sfruttare
questo vantaggio. Forza, possiamo vincere, ormai ci mancano solo due
partite ed è importante vincerle entrambe».
Il sole brillava ancora quando
fecero il loro rientro in campo per il secondo tempo.
Fin da subito lo accerchiarono ma
lui seguì a lettera le parole dell’allenatore. Si spostò verso
l’angolo destro e si mosse in cerca del pallone. Raffy gli fece il
segno di seguirlo ed eseguì.
Un “uno-due” perfetto che
permise a Daniele di scrollarsi i suoi marcatori ma, appena altri due
lo raggiunsero, riconsegnò il pallone a Raffy. Il passaggio andò a
buon fine e Raffaele potè preparare il tiro. Daniele andò verso il
primo palo e non si aspetto l’ennesimo passaggio verso di lui. Il
fischio del fuorigioco risuonò e il pallone venne consegnato agli
avversari verde-rossi.
« Stai attento Dany!» gridò il
Mister dalla panchina.
« Non mi aspettavo il pallone di
ritorno… era in buona posizione per tentare il tiro» si
giustificò.
Stette ben attento ad ogni azione ma
il Vertosano aveva alzato il baricentro di gioco ed ora premeva in
attacco, costringendo gli attaccanti ad aiutare la difesa.
Passarono molti minuti prima che il
centrocampo riuscisse nuovamente a conquistare il pallone; Antonio lo
consegnò a Raffaele che a sua volta vide smarcato il compagno
d’attacco.
Daniele scattò appena in tempo per
raccogliere il passaggio filtrato e si ritrovò una prateria davanti,
fino al portiere.
Corse, senza guardare se i difensori
lo avrebbero raggiunto; Raffaele era più indietro e avrebbe
rallentato il contropiede se glie l’avesse passata nuovamente.
Ormai era a pochi metri dal portiere che tentò l’ennesima uscita;
stavolta non tentò di anticiparlo ma di dribblarlo ma il portiere
non cascò nel tranello e riuscì a toccare il pallone, ancora
inchiodato tra le sue gambe.
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