Enrico aveva conosciuto una meravigliosa ragazza in
palestra, dal fisico statuario e dotata di una grande personalità, per la quale
aveva perduto letteralmente la testa.
Il suo unico desiderio?
Conquistarla a ogni costo e sposarla, un indomani!
Come andò a finire?
Beh, dopo aver conosciuto Rebecca, la vita di Enrico
cambiò radicalmente, così come mutarono i ferrei punti di vista che avevano
condizionato e segnato tutta la sua esistenza. Ritirò immediatamente la querela
contro il dottor Bartolini e i suoi amati coinquilini, non smettendo più di
scusarsi con loro e tentò di mettere la testa a posto. Iniziò ad allenarsi con
sprint e forza di volontà e a combattere con grinta la sua dipendenza da cibo.
Seguì la psicoterapia e comprese fino in fondo quanto fosse stato fortunato non
solo a essere vivo, ma anche ad aver avuto degli amici in gamba come Marco,
Cristina e Leonida, che, a modo molto loro, gli avevano salvato la vita. A dire
il vero, aveva dovuto ammettere che lui non aveva lasciato loro molta scelta,
dal momento che era così ottuso e ossessionato dal cibo, che non si sarebbe mai
piegato all’altrui volontà di seguire una dieta. Chiunque altro avrebbe gettato
la spugna con lui, ma non loro. Non loro. Perché erano davvero dei grandi
amici. Enrico, che aveva continuamente pensato di essere l’unica vittima della
sua vecchia situazione, si era reso conto che così non era. Lui aveva sofferto,
vero, perché non voleva capire quanto fosse grave la sua condizione, ma neanche
per Marco, Cristina e Leonida non doveva essere stato facile vivere come sue
balie tutti quei mesi! In pratica, per aiutare lui, a stento avevano avuto una
vita loro! Enrico sarebbe stato sempre riconoscente nei loro confronti. Nessuno
poteva incontrare amici migliori nella vita. Ora lo sapeva. E tutta la pazienza
che aveva avuto con lui il dottor Bartolini? Non avrebbe mai smesso di
ringraziarlo.
Perché, dopo diversi anni, la sua vita era cambiata
radicalmente.
Non viveva più per mangiare, ma mangiava per vivere
in maniera sì nutriente, ma sana.
Aveva lasciato l’università di scienze politiche e
si era iscritto a scienze motorie con i suoi amici e Rebecca, dal momento che
anche lei studiava lì, e avevano iniziato a frequentarsi. Mentre studiava e si
vedeva con Rebecca, Enrico non aveva mai mollato gli allenamenti. Dapprima, si
allenava e mangiava sano, riappacificandosi con i suoi amici, soltanto per far
colpo su Rebecca, ma poi aveva finalmente capito che grande cosa stesse facendo
per sé e il valore delle persone che gli erano sempre state accanto. Dopo l’università,
Enrico si era iscritto a una scuola di cucina, non avendo perduto del tutto l’amore
per il cibo, nel tentativo di scoprire il segreto del mangiar gustoso, ma in
maniera sana.
E ci riuscì.
Dopo alcuni anni, aprì un ristorante: “GUSTO&SALUTE,
DA ENRICO (ex-ciccione).
Ovviamente, l’ultimo appellativo in minuscolo sull’insegna
era un regalo dei gemelli Guaiotti, che mai avevano smesso di dilettarsi in
dispetti, canagliate e prese in giro, nonostante gli anni che passavano.
Enrico divenne un grande chef stellato, di fama
mondiale, rinomato in ogni dove, per la grande innovazione che aveva portato
nel mondo della cucina, ovvero un modo di mangiar nutriente e gusto, ma leggero
e gustoso. Persino molti sportivi di alto livello si servivano da lui.
Inoltre aveva sposato Rebecca, la bellissima e
carismatica ragazza, per la quale aveva tanto perso la testa e che aveva dato una
svolta decisiva alla sua vita.
Se non avesse voluto far colpo su di lei, col cavolo
che avrebbe capito la misera condizione in cui aveva vissuto per tanti anni,
schiavo di una dipendenza che prima o poi lo avrebbe ucciso.
Perché le dipendenze, prima o poi, uccidono.
Tutte.
Pertanto, era grato al destino per avergliela fatta
incontrare e per avergli messo accanto delle persone speciali come Marco,
Cristina, Leonida e il dottor Bartolini, col quale era poi nata una sincera amicizia
che durava tutt’ora.
Per quanto riguarda i tre valorosi moschettieri, le loro
strade mai si separarono da quella di Enrico.
Marco sposò Cristina, mentre Leonida sposò Gilda, la
sorella minore di Rebecca, imparentandosi così con Enrico.
E tutti e quattro, Marco, Cristina, Leonida e Gilda
avevano aperto un enorme e rinomatissimo centro sportivo non lontano dal
ristorante di Enrico, così che potessero sempre rimanere tutti quanti insieme.
Perché Marco, Cristina e Leonida avevano perdonato
Enrico.
Anzi, a dire il vero non avevano nulla da
perdonargli, perché sapevano che era schiavo di una dipendenza. Sapevano che
tutte quelle meschine cattiverie che diceva e pensava non provenivano da lui,
bensì dalla sua dipendenza da cibo.
Nessuno fu più felice di loro nel vederlo finalmente
libero e felice ed erano stati più che felici di continuare ad aiutarlo nel suo
percorso di dimagrimento, rimanendogli accanto durante ogni intervento di
rimozione della pelle in eccesso da parte del dottor Bartolini, e aiutandolo a
conquistare la bella Rebecca, della cui sorella minore, si era innamorato.
E ancora oggi, sono tutti seduti a uno dei tavoli
del ristorante di Enrico a ridere tutti insieme dopo una giornata di lavoro, allenamenti
e vita sana, ricordando le buffe, ridicole e rocambolesche disavventure di
Enrico, quando era enormemente obeso. Anche lui, ormai, aveva imparato a
riderci su, rendendosi conto di quanto fosse stato meschino e misero.
Per fortuna, ora la sua vita era radicalmente
cambiata.
O quasi.
Di tanto in tanto, gli veniva voglia di sgarrare un
po’ e comprare qualcosa di più... Spazzatura. Ma, quando ciò avveniva, c’era
sempre Marco pronto a intervenire con il suo adorato fucile ad aria compressa,
il suo più vecchio e inseparabile amico.
Certe cose non sarebbero mai cambiate ed era giusto
così.
Perché davano un po’ di pepe a una vita perfetta,
che forse sarebbe stata fin troppo noiosa.
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