venerdì 30 novembre 2018

Tempo d'amare XI - 1320° puntata - di Mattia Cattaneo






Frederik dice a Giselle che per ora è bene che lei non entri nel CDA, ci sono troppe cose da aggiustare. Jana e Alex sono uniti in questo momento. Ruah intanto, saputo del sequestro di Sarah, evade dal carcere. Jorg va da Nicole dicendole che sa tutto.

Come foglie al vento - Episodio 635 di Nunzio Palermo


Come foglie al vento
Episode
635
Season
4
Date
20/11/2013
Production Code
59/235
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Nick and Tom’s House – 10, Cedar Street
Nick espose a Tom, e Steven quanto successo nello studio di Anthony. Steven disse che se serviva anche il suo consenso non faceva obiezione, anche se legalmente, Steven non aveva alcun diritto su Luke. Ufficialmente Luke era stato affidato a Nick e Tom, disse Steven, anche se lui si occupava del mantenimento come da lui richiesto. Nick annuì e disse che, qualora Renata rinunciasse alla genitorialità, Steven poteva diventare anche il tutore di Luke, fino alla maggiore età, in caso di necessità estrema che riguardasse lui o Tom. Steven sorrise dicendo che Luke era al settimo cielo nell’avere tre genitori gay e che lui stesso era contento di poter provvedere ancora a Luke. Tom trovò macabra faccenda e capì che Luke doveva essere tutelato in qualsiasi modo. Nick disse che era il momento di mettere al corrente Luke.

“Ordinary People” – Stage 2 – 1, Nelson St. – Manchester
Le scene dell’intervento chirurgico del personaggio interpretato da Marlena furono girate da diverse angolazioni. Poche scene furono girate diverse volte per dare realismo. Steven Horton, fece i complimenti agli attori. Marlena in sala trucco ricevette la visita di Steven. Assieme al coach, bisognava istruire Marlena per dare realismo post-operatorio. Steven chiese se avesse mai interpretato un ruolo simile. Marlena rise rispondendo di sì, che il suo personaggio di “As thus we are” era stata ferita alla testa da un colpo di pistola. Steven e Angela, il coach, risero. Steven disse che Marlena era più esperta di loro due assieme. Risero. Vennero interrotti dal tecnico di scena. La scena della camera dell’ospedale era pronta.

Cedars Hospital – Surgery Ward – Victor’s Room
Victor si sentiva meglio. Non vedeva l’ora di tornare a Llandaff. Frances disse che Nick stava prendendo accordi con il dottor O’Neil del Medical Center di Llandaff e che lui stesso con Tom, Luke e Steven li avrebbero accompagnati a casa. Victor chiese di Luke. Frances rispose che Luke stava bene. Nonostante quanto successo con Renata, il ragazzo, disse Frances, era sereno e aveva tre genitori che gli vogliono bene. Victor disse che con Nick e la sua famiglia voleva recuperare recuperaretutto il tempo perduto per colpa di Renata.

“Ordinary People” – Stage 2 – 1, Nelson St. – Manchester
Marlena aveva girato tutte le scene. Per due giorni era libera dal set. Era stanca ma soddisfatta. Dopo essersi struccata e cambiata d’abito, saluto colleghi e tecnici e si diresse verso il parcheggio. Entrò in macchina e si diresse verso l’uscita. Una macchina la stava eseguendo. Era Myrna.

Karr’s Office – 6, Monticello Road
Nancy fece accomodare Nick, Tom, Steven e Luke nell’ufficio di Anthony che li accolse salutandoli.

Come foglie al vento
Come foglie al vento # 635
Created by Nunzio Palermo
© 2013 - WSO











giovedì 29 novembre 2018

Come foglie al vento - Episodio 634 di Nunzio Palemro



Come foglie al vento
Episode
634
Season
4
Date
19/11/2013
Production Code
58/235
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Cedar’s Pub – Victoria Square
David mise ordine nel locale. Mancava mezzora all’orario di apertura. Jennifer controllò i tavoli e vide che tutto era in ordine. Peter al piano di sopra controllò dalla postazione pc il funzionamento delle telecamere di sicurezza che aveva fatto installare. Se sentiva adesso più tranquillo. Dopo i fatti con quella pazza di Rita, il Cedar’s doveva garantire la sicurezza dei suoi clienti. Fuori stava iniziando a piovere. Il primo cliente a entrare fu Joe che chiese a Peter se potevano parlare in disparte. Peter lo fece accomodare nel retro bottega. Uscirono dalla porta e salirono al piano di sopra. Tom, Jason e Steven entrarono nel pub.

Karr’s Legal Office – 6, Monticello Road
Nick, dopo aver accompagnato sua madre in ospedale, aveva telefonato a Anthony. Nick raccontò quanto Renata avesse architettato ai suoi danni coinvolgendo suo padre Victor e chiese se Luke poteva chiedere a Renata di lasciarlo in pace. Il giudice di Whitby, aveva affidato Luke a lui e a Tom con il consenso di Steven, che s’era rivelato non essere il padre biologico. Anthony chiese quale fosse il pensiero di Luke. Nick disse Luke non voleva più aver niente a che fare con sua madre. Anthony annuì e disse se nel pomeriggio potesse parlare con Luke. Nick non fece alcuna obiezione.

“Ordinary People” – Stage 2 – 1, Nelson Street – Manchester
Marlena stava ripassando la parte. Doveva girare alcune scene in cui veniva sottoposta a intervento chirurgico. Il dottor Steven Horton era il consulente per la scena in sala operatoria. Marlena lo riconobbe. Era il fratello di Rebecca. Steven stava istruendo alcuni attori sulla corretta procedura nell’impugnare il bisturi e le varie procedure operatorie. Marlena ascoltava con attenzione. Il suo ruolo marginale. Non aveva, per esigenza di copione, nessun dialogo. In giornata doveva girare sette scene per due episodi che sarebbero andati in onda i primi di dicembre. Tutto era pronto per girare la scena.

Nick and Tom’s House – 10, Cedar Street
Nick espose a Tom, e Steven quanto successo nello studio di Anthony. Steven disse che se serviva anche il suo consenso non faceva obiezione, anche se legalmente, Steven non aveva alcun diritto su Luke. Ufficialmente Luke era stato affidato a Nick e Tom, disse Steven, anche se lui si occupava del mantenimento come da lui richiesto. Nick annuì e disse che, qualora Renata rinunciasse alla genitorialità, Steven poteva diventare anche il tutore di Luke, fino alla maggiore età, in caso di necessità estrema che riguardasse lui o Tom. Steven sorrise dicendo che Luke era al settimo cielo nell’avere tre genitori gay e che lui stesso era contento di poter provvedere ancora a Luke.
Come foglie al vento
Come foglie al vento # 634
Created by Nunzio Palermo
© 2013 - WSO










mercoledì 28 novembre 2018

Un medico tra i monti 3 - 12° puntata - di Mattia Cattaneo





Martin è a terra dopo aver saputo che il bambino di Anna era di Jorg. Enrica gli chiede un consulto relativo ad un ragazzo, Markus Sattler, arrivato in ospedale con crampi allo stomaco e febbre alta.  Martin indaga anche all’interno della famiglia del ragazzo ma è molto difficile stabilire un rapporto con loro.
Franz intanto in ospedale riceve la visita di Nicole Schneider la nuova receptionist.  Hans collabora all’associazione di volontariato con entusiasmo mentre Anna si sente più sola

Albadora - 148° puntata - di Mattia Cattaneo





Charles propone ad Alfonso di collaborare con i servizi segreti inglesi. Alfonso finge davanti a tutti di aver avuto un’avventura con Beatriz. La tensione in casa di Mario e Leonor è tangibile. La donna ha un malore e purtroppo si tratta di aborto. Leonor confessa ad Elpidia che non si tratta del primo.
Pura e Isidro sono soli e finalmente si baciano. Pablo, truffatore, animato dall’alcol inizia a parlare con Sebastian, tornato dal Marocco dopo una promozione nella sua carriera di polizia.

Tempo d'amare XI - 1318° puntata - di Mattia Cattaneo





Jana e Alex  temono per Sarah che non risponde alle loro chiamate. Mona incontra Padre August e gli parla dei suoi progetti in Brasile, ma il prete sembra preoccupato da qualcosa. Robert chiude il centro di vela ma prima legge la lettera. Doris nota Alex deluso e lo rincuora, Jana li vede e si arrabbia.


Come foglie al vento - Ep. 633 di Nunzio Palermo


Come foglie al vento
Episode
633
Season
4
Date
18/11/2013
Production Code
57/235
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Nick and Tom’s House -10, Cedar Street
Frances era di sopra a dormire. Nick e Tom finirono di aggiornare Steven sull’ultima bravata di Renata anche se Luke lo aveva ragguagliato. Steven disse che Renata questa volta aveva esagerato. Tom temeva un altro colpo di testa di Renata. Steven sperava di no, ma, con Renata tutto era possibile. Nick disse che per il bene di Luke, era meglio che Renata non si facesse più vedere. Steven chiese se si potesse fare qualcosa per impedirglielo per via legale. Nick disse che era una buona idea e che forse sapeva chi poterlo consigliare.

“Ordinary People” – Ext. Set – 1, Nelson Street – Manchester
Marlena prese il posto della controfigura e attese il ciak. Vicky riprese il suo posto. Dopo aver controllato che tutto fosse pronto, il regista diede il ciack. La macchina che aveva “investito” Marlena s’era fermata. Vicky scappò dalla parte opposta. Alcuni passanti accorsero a prestare soccorso e chiamare il 999. Marlena, o il suo personaggio, aveva perso i sensi. Il regista diede lo stop. Controllò sul monitor le scene girate assieme a Vicky e Marlena. Le scene girate erano perfette e ordinò di preparare la scena con il pronto intervento. Stuart era rimasto meravigliato. Il mondo della soap opera era meraviglioso.

Nick and Tom’s House – 10, Cedar Street
Nick accompagnò Frances in ospedale. Tom mise a posto la cucina. Steven stava finendo di bere il suo caffè. Steven disse che sarebbe veramente meglio per Renata rinunciare alla genitorialità. Tom disse che era una situazione ottimale. Bisognava convincere Renata, disse Steven.

Cedar’s Pub – Victoria Square
David mise ordine nel locale. Mancava mezzora all’orario di apertura. Jennifer controllò i tavoli e vide che tutto era in ordine. Peter al piano di sopra controllò dalla postazione pc il funzionamento delle telecamere di sicurezza che aveva fatto installare. Se sentiva adesso più tranquillo. Dopo i fatti con quella pazza di Rita, il Cedar’s doveva garantire la sicurezza dei suoi clienti. Fuori stava iniziando a piovere. Il primo cliente a entrare fu Joe che chiese a Peter se potevano parlare in disparte.

Come foglie al vento
Come foglie al vento # 633
Created by Nunzio Palermo
© 2013 - WSO









Noi - 25° puntata -di Mattia Cattaneo






La conversazione di Andrea e Daria venne interrotta dall'arrivo di Clara. Filiberto giunse sul posto seguito dietro da Matteo a debita distanza e anche da Fabi; Rodolfo fece pace con Clara ma non voleva ricadere nel tunnel della disoccupazione. Ai cantieri intanto Tancredi chiese l'aiuto di Lorenzo e cercò con lui una strategia per nuovi affari anche se Lorenzo non ne capiva molto. Filiberto attese un pò ma dei rapitori nessuna traccia: questi erano nascosti dietro ad alcune imbarcazioni vecchie e obsolete con Anna ma videro dei movimenti sospetti. Andrea si confidò con Silvia circa la sua cotta per Daria Sommariva, e Silvia scoprì che lei era la sorella minore di Matteo. Mena lasciò Genova una volta per tutte ma per Matteo era dura recuperare la fiducia di Silvia dopo la lettera letta. I rapitori avanzarono con Anna e chiesero a Filiberto di gettare la valigetta con i soldi ma notarono un'auto in lontananza così puntarono la pistola su Filiberto...

martedì 27 novembre 2018

Noi -27° puntata - di Mattia Cattaneo





I Sommariva vengono insediati dai giornali e tv ma Filiberto e  Anna vogliono un pò di pace. Rodolfo scopre il biglietto ferroviario e va su tutte le furie mentre Silvia evita Matteo che ne soffre. Tancredi riceve misteriose telefonate e Lorenzo se ne accorge ma non dice nulla. Il rapporto con Anna viene ricostruito da tutti ma la donna si dice provata dall'esperienza. Filiberto si commuove alla manifestazione di solidarietà quando Lorenzo gli parla di alcuni atteggiamenti ambigui del padre. Andrea fa da paciere con i genitori mentre Matteo scopre di un'introito finanziario ingente..; Daria ripensa a Matteo ma a danza riceve un'invito importante: un ragazzo le chiede di uscire. Tancredi raggiunge un'area isolata di un vecchio interporto marino e lì si incontra con un tizio..uno dei due rapitori.

Noi - 26° puntata -di Mattia Cattaneo





I rapitori inspiegabilmente rilasciano Anna e fuggono con i soldi, la vettura della polizia li segue. Anna abbraccia finalmente Filiberto. Andrea chiede alla madre cosa si prova ad essere in coppia mentre Silvia ripensa a Matteo ma non può sorvolare sulla lettera di Mena. Lorenzo e Tancredi vengono a sapere del rilascio di Anna ma l'anziano Sommariva non ne sembra sorpreso. Rodolfo insieme agli altri operai organizza una fiaccolata di solidarietà per Filiberto. Daria pensa che Andrea possa provare qualcosa per lei e lo tiene a distanza. Clara decide di prenotare un biglietto ferroviario per Roma. Silvia e Matteo si rincontrano casualmente al porto..

Tempo d'amare XI - 1322° puntata - di Mattia Cattaneo




Rafaela sostiene Robert e lo incoraggia a riaprire il centro di vela al Seehof. Giselle si sente sola ma sulla sua strada incontra Jorg: i due iniziano a parlare nella veranda dell’hotel. Sarah si risveglia in uno scantinato e cerca in tutti i modi di fuggire

Come foglie al vento - Episodio 632 di Nunzio Palermo



Come foglie al vento
Episode
632
Season
4
Date
15/11/2013
Production Code
56/235
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Cedars Hospital – Cardiology Ward / Reception / Victor
Carole disse a Luke che nella stanza di suo nonno avrebbe trovato I suoi genitori. Luke chiese se potesse andare con Steven, il papà n. 1. Carole rise e disse che poteva andare e di non affaticare il nonno con troppe emozioni. Luke lo promise e con Steven si avviò verso la stanza di suo nonno. Victor disse che era molto contento di aver visto suo nipote sereno. Tom disse che era merito di Nick. Nick rispose che era anche merito di Tom. Victor sorrise. Bussarono alla porta. Nick andò ad aprire e vide Luke e Steven. Li fece entrare. Luke andò ad abbracciare suo nonno e gli mostrò Steven. Victor era contento di rivedere Steven dopo molti anni. Steven gli si avvicinò e gli strinse la mano. Victor disse che era molto contento di vedere assieme i genitori di Luke. Luke sorrise e disse che sfidava chiunque ad avere tre genitori come i suoi. Victor chiese a Steven come si trovasse a Glasgow. Steven rispose di trovarsi bene e che presto lo avrebbero promosso detective dopo aver superato gli esami qualche settimana fa. Nick e Tom si congratularono con Steven. Luke disse che un poliziotto in casa poteva far comodo. Victor rise

Nick and Tom’s house – 10, Cedar Street
Nick aggiornò Frances sulle condizioni di salute di suo marito. Frances disse che a Llandaff si sarebbe preso cura di Victor. Appena Victor veniva dimesso, Nick avrebbe organizzato il viaggio di ritorno. Frances lo ringraziò. Steven disse che se avessero bisogno, potevano contare anche su di lui.

“Ordinary People” – External Set – 1, Nelson Street – Manchester
Tutto era pronto per la prossima scena. Marlena e Vicky, la sua collega, erano davanti al pub. I cameramen erano pronti. Il regista controllava se tutto fosse in ordine poi diede il ciak. Vicky inziò a recitare la sua parte mentre il personaggio interpretato da Marlena cercava di allontanarsi fino a quando Vicky non la prende da un braccio e la scaraventa fuori dal marciapiede mente stava arrivando una macchina. Marlena cade su un materasso con accanto un tecnico. La scena viene interrotta per preparare la prossima con la controfigura di Marlena. Marlena andò a mettersi accanto al regista. Assieme a i tecnici visionavano la scena. Era perfetta. Stuart era poco distante. Era orgoglioso di Marlena. Marlena si voltò verso Stuart e sorrise. Stuart contraccambiò il suo saluto. Poi venne girata la scena in cui la controfigura di Marlena viene investita dalla macchina. Marlena prima di girare la scena veniva truccata con diverse escoriazioni sul viso. Marlena era pronta a girare la prossima scena. Vicky la stava aspettando.

Nick and Tom’s House -10, Cedar Street
Frances era di sopra a dormire. Nick e Tom finirono di aggiornare Steven sull’ultima bravata di Renata anche se Luke lo aveva ragguagliato. Steven disse che Renata questa volta aveva esagerato. Tom temeva un altro colpo di testa di Renata. Steven sperava di no, ma, con Renata tutto era possibile.

Come foglie al vento
Come foglie al vento # 632
Created by Nunzio Palermo
© 2013 - WSO








Tempo d'amare XI - 1317° puntata -di Mattia Cattaneo





Padre August riceve una chiamata anonima e teme per la sua incolumità. Mona intanto dice a Frederik che è profondamente ferita dal segreto su  Bertrand e non riesce a fidarsi più di lui. Alex e Jana mediano tra i Moser mentre Sarah viene rapita.

lunedì 26 novembre 2018

Albadora - 147° puntata - di Mattia Cattaneo








Elpidia è preoccupata per suo figlio e per il rapporto con Beatriz, di famiglia ricca. Federigo chiede ad Alfonso come stia andando con Beatriz poi trova un biglietto nel quale Beatriz invita Alfonso a passare una notte con lei con la chiave di un albergo. L’uomo pensa sia Leonor che usi Beatriz come intermediaria.
Quando Alfonso arriva in albergo trova Charles. La relazione tra Leonor e Eulalia peggiorano a causa di Elpidida. Javier, fratello di Mario appena tornato dall’Extremadura, chiede a sua madre di andarsene di casa affinché Mario e Leonor possano stare in pace.

Tempo d'amare XI - 1316° puntata - di Mattia Cattaneo





Jorg teme che Nicole abbia ucciso Herman perché le avevano negato proprio Patrizia, sua figlia ma ora vuole andar fino in fondo a questa storia. Jana riceve una chiamata da Johannes e Sarah si arrabbia. Doris invita a cena Alex mentre Robert e Rafaela si scambiano due anelli di fidanzamento

Come foglie al vento - Ep. 631 di Nunzio Palermo




Episode
631
Season
4
Date
14/11/2013
Production Code
55/235
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Cedars Hospital – Cardiology Ward – Victor’s Room
Rebecca raccomandò a Victor di seguire scrupolosamente le prescrizioni mediche. Victor lo promise dicendo che aveva intenzione di vivere il più a lungo possibile. Rebecca sorrise e disse che questa era un buon inizio. Poi salutò i presenti e uscì dalla stanza. Nick era contento che suo padre si stesse riprendendo. Victor chiese a Nick se avesse smesso di sentirsi ancora in colpa. Nick rispose di no. Victor sorrise e disse di smetterla. Il piano di Rebecca era fallito e di stare tranquillo e sereno, ricordandogli che Luke aveva ancora bisogno di lui. Nick sorrise.

Judy’s House – 10, Old Station Street
David ragguagliò Judy sullo stato di salute di Patrick. Judy si sentì sollevata e disse che era una buona notizia e chiese a David se la dottoressa avesse detto quando poteva andare a trovarlo. David rispose che sarebbe stata premura della dottoressa avvisarli.

Cedar’s Pub – Victoria Square
Peter chiese a Joe quando sarebbe partito per Cardiff. Joe rispose che sarebbe partito nel pomeriggio di domani per raggiungere la sua famiglia. Aveva stabilito con il direttore del carcere che sarebbe andato a trovare Jill ogni fine mese. Peter chiese a Joe se poi avrebbe smesso di andare a trovare sua figlia. Joe rispose di sì. Peter non disse nulla.

Cedars Hospital – Cardiology Ward / Reception / Victor
Carole disse a Luke che nella stanza di suo nonno avrebbe trovato I suoi genitori. Luke chiese se potesse andare con Steven, il papà n. 1. Carole rise e disse che poteva andare e di non affaticare il nonno con troppe emozioni. Luke lo promise e con Steven si avviò verso la stanza di suo nonno. Victor disse che era molto contento di aver visto suo nipote sereno. Tom disse che era merito di Nick. Nick rispose che era anche merito di Tom. Victor sorrise. Bussarono alla porta. Nick andò ad aprire e vide Luke e Steven. Li fece entrare. Luke andò ad abbracciare suo nonno e gli mostrò Steven. Victor era contento di rivedere Steven dopo molti anni. Steven gli si avvicinò e gli strinse la mano. Victor disse che era molto contento di vedere assieme i genitori di Luke. Luke sorrise e disse che sfidava chiunque ad avere tre genitori come i suoi.

Come foglie al vento
Come foglie al vento # 631
Created by Nunzio Palermo
© 2013 - WSO







Noi - 24° puntata - di Mattia Cattaneo






Silvia chiese a Matteo della lettera ma il Sommariva negò di averla mai letta: Silvia se ne andò disperata. Filiberto ricevette visita del commissario Fabi che vedeva con sospetto la sua tranquillità e gli chiese se stava nascondendo qualcosa. Clara intanto litigò con Rodolfo circa l'idea di andare a Roma a protestare al Ministero. Andrea si trovava sempre più solo fino a quando si presentò a casa sua Daria!; Matteo affrontò Mena ma la ragazza continuò ad esprimere i suoi sbagli e di voler ricostruire il loro rapporto. Tancredi ripescò nel passato alcune fotografie mentre Filiberto si preparò per consegnare la cifra stabilita dai rapitori non sapendo che Fabi lo teneva sott'occhio. Daria e Andrea passarono del tempo assieme ma la ragazza non sapeva che il giovane nutriva un sentimento per lei e Andrea fu sul punto di svelarlo.

sabato 24 novembre 2018

DUE BISBETICI ALLA RISCOSSA - 11° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli


SABOTAGGIO

Dieci gennaio. Le vacanze natalizie erano giunte al termine e Felice era a Urbino già da tre giorni. Era partito con un fortissimo mal di testa, che proprio non ricordava da dove derivasse. Immemore delle sbronze da esaurimento nervoso che si era preso durante le festività, non riusciva a spiegarsi il suo malessere il giorno della partenza. Poco importava, ora stava bene ed era pronto a ricominciare. Era tranquillo. Sapeva che Valerio e Chanel sarebbero andati a Urbino solo per gli esami, perciò avrebbe avuto tutta la casa per sé per almeno un mese. Sereno e rilassato, se ne stava in cucina a studiare, avvolto nel tacito silenzio della casa, godendosi la beatitudine della solitudine. Nessuno attorno a lui litigava di continuo, nessuno sbraitava, nessuno urlava. Nessuno lo comandava come se fosse uno schiavo. Era libero. Non gli sembrava vero. Quei tre giorni erano stati decisamente i più belli di tutta la sua permanenza a Urbino. Ma la sua serenità non era destinata a durare a lungo. Proprio mentre era completamente immerso negli studi davanti a una tazza fumante di cioccolato caldo, udì una chiave far scattare la porta d’ingresso. Trasalì. Oh no! Non potevano essere già tornati, no! Forse, uno dei due aveva un esame il giorno dopo, ma non era possibile! Felice aveva controllato tutte le date dei loro esami e non ce n’era nessuno in programma in quei giorni! Singhiozzò e si alzò da tavola per andare a vedere chi dei due fosse arrivato e per salutarlo. Dalla porta d’ingresso, sbucò un Valerio piuttosto frettoloso e trafelato, come se avesse dipinta in volto la voglia di tornare a Urbino al più presto.
“Valerio!” lo accolse Felice, simulando un’allegria che in realtà non aveva per mascherare la sua folle disperazione. “Ben tornato! Non ti aspettavo così presto! Hai un esame?”
“No. Sono qui perché avevo voglia di tornare. Devo studiare e a casa mia non ne ho voglia.”
A Felice veniva solo da piangere. Non era possibile! Perché? Perché Valerio aveva cambiato idea!
Fine della pace.
Per fortuna, era solo!
“Dov’è quella strega maledetta?” gli domandò Valerio, lo sguardo truce e il cuore che stranamente palpitava.
“N-non è-è anc-cora toooornaaaata”, balbettò Felice.
Valerio sbuffò, triste e rassegnato, facendo per dirigersi in camera sua, quando un’altra chiave fece scattare la porta d’ingresso.
Felice sbiancò.
“CIAO A TUTTIIII!!!!” gridò Chanel, entrando in casa. I suoi occhi furbi s’illuminarono di gioia, quando videro Valerio, quell’odioso mostriciattolo che tanto detestava, ma senza il quale la vita era una noia mortale.
Valerio si lasciò sfuggire un sorriso, felice di rivedere quella maledetta strega che movimentava le sue monotone giornate, poi scosse il capo, cercando di ricomporsi e di non lasciar trasparire le sue emozioni. Lo sguardo tornò truce come quello di un tempo, la fronte si corrucciò.
“Ah. Sei qui”, disse Valerio, simulando un certo disappunto.
“Come te, Nanetto. Ti sono mancata, vero?”
“Neanche un po’! Non sono io che ti ho mandato per primo gli auguri di Natale!”
“Sì, però hai risposto e hai continuato a darmi spago. Avresti anche potuto non farlo. Comunque, che ci fai qui, Brontolo?”
“Sono qui per studiare. A casa era noioso. E tu? Non avevi detto che volevi spassartela con le tue amiche?”
“Sono già partire per le rispettive università. Così, l’ho fatto anch’io. Spero che non ti dispiaccia!”
“Figurati.”
Valerio e Chanel si lanciarono sguardi sadici di sfida.
“Cerca solo di starmi alla larga, Strega”, le disse freddamente Valerio.
“Potrei dirti la stessa cosa”, ricambiò Chanel.
“Bene.”
“Bene.”
“Bene.”
“Bene!” gridò Chanel per concludere quella stupida conversazione che non stava andando da nessuna parte.
Presero su le loro cose e si diressero nelle rispettive camere, lasciando il povero Felice imbambolato da solo all’ingresso, lo sguardo sconcertato e basito. Poi esplose. Iniziò a gridare, correndo come un pazzo senza meta per tutta la casa, andando prima di qua e poi di là a random.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” urlò a squarciagola come un matto in manicomio.
Attirando così le ire di Valerio e Chanel.
Aprirono all’unisono le porte delle loro stanze e si fermarono sull’uscio, lanciandosi sfrecciatine con gli sguardi colmi d’odio, poi si voltarono a guardare Felice che correva freneticamente, gridando e sbracciando.
“BASTA!” urlò Chanel, così forte da sovrastare la voce stridula e isterica di Felice, che si fermò di scatto in mezzo al corridoio, guardando prima Chanel, poi Valerio, poi di nuovo Chanel e ancora Valerio.
Si rese improvvisamente conto di ciò che aveva fatto e di essere appena riuscito a suscitare le ire dei suoi coinquilini appena rincasati e stanchi del viaggio. Si grattò il capo, sorridendo forzatamente in maniera piuttosto imbarazzata, ma nessuno dei due sembrò rabbonirsi.
“Hai finito?” lo freddò Chanel con aria da saputelle.
Felice annuì col capo, tremolante come una foglia.
“Sarà meglio per te, piagnucolone che non sei altro”, le diede man forte Valerio.
“Non sei felice che siamo tornati, vero? Beh, ti ricordo che questa è anche casa nostra e noi, qui, ci stiamo quanto ci pare, chiaro?” proseguì Chanel.
“No no no no no no no! Cioè, sì sì sì sì sì sì sì sì sì!” farfugliò a vanvera il povero Felice.
“Non è Felice?” s’intromise sarcastico Valerio, riprendendo la domanda retorica fatta da Chanel. “Come fa a non essere Felice? Allora, se non è Felice, chi è?”
Chanel soffocò una risata. “Allora, se è Felice, perché frigna sempre?”
“Perché è un citrullo!” replicò Valerio, mentre Felice rimaneva in piedi imbambolato in mezzo al corridoio, fra i loro sguardi perfidi e sadici.
“Ti avverto, Felice. Tu facci ancora e ti farò pentire di essere nato”, lo minacciò Chanel.
“E io le darò man forte. Stai attento a te, Piagnucolone!” la sostenne Valerio.
Felice annuì tremolando e Valerio e Chanel rientrarono nelle rispettive stanze. Al povero Felice non restò altro da fare che reperire i suoi libri in cucina e portarli in camera. Riprese lo studio in silenzio, chiedendosi quali faccende da Cenerentolo gli avrebbero rifilato nel giro di qualche ora.
La pacchia era già finita.

Dopo mezz’ora, Valerio già spadroneggiava con la tv in cucina. Proprio mentre stava guardando uno dei suoi programmi preferiti, vide Chanel fare la sua scenica entrata vestita come se andasse a una sfilata di moda. Poggiò la borsetta e controllò di aver preso tutto.
“Esci?” le domandò Valerio, incuriosito dal suo abbigliamento da diva hollywoodiana.
“No, mi sono vestita così per fare una sfilata di moda in corridoio”, lo freddò lei, irritata.
Valerio sbuffò, ma ribatté. L’avrebbe fatto con molto piacere, se non avesse avuto tanta premura di sapere con chi stesse uscendo, anche se già se lo immaginava.
“Non sono affari tuoi! Ora te la faccio io una domanda: perché t’interessa?”
“Non m’interessa”, mentì Valerio. “Volevo solo tentare di avere una conversazione amichevole con te.”
“Idiota!” esclamò Chanel, infilandosi il cappotto. “Conversare con te non m’interessa.”
Il volto di Valerio si contorse in un’espressione sadica e compiaciuta. “È per questo che mi hai scritto il giorno di Natale?”
Chanel non rispose. Si limitò a troneggiare su di lui, che stava seduto a tavola, lo sguardo di superiorità e sufficienza. “E tu perché mi hai risposto?”
Per la prima volta, Valerio si trovò senza parole e dovette pensare a cosa rispondere. Non aveva la battuta pronta, mentre Chanel con lo sguardo incalzava.
“Fossi in te, avrei detto che non ti andava di essere insultato gratuitamente, ma non l’hai fatto. Cos’è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?”
E Valerio non rispondeva.
“Buona serata, Nano Da Giardino”, lo piantò in asso, prendendo la porta.
Valerio strinse i pugni e grugnì, il volto rosso di rabbia per non aver avuto la battuta pronta come al suo solito, ma a mentire, non era stato mai bravo. A dire la verità, il vero motivo per cui le aveva risposto lo negava anche a se stesso, così come aveva intuito per Chanel. Lui sapeva perché gli aveva scritto. O forse no. Non ci capiva più nulla! Preso dall’ira e dalla frustrazione, calciò con violenza la gamba del tavolino, spostandolo di diversi centimetri. Chanel stava uscendo con quel Riccardo, ne era sicuro! Non avrebbe dovuto importargli, ma la rabbia montava esponenzialmente dentro di lui. Da come si era vestita, si trattava sicuramente di un appuntamento galante e non amichevole, un appuntamento che sarebbe potuto finire nel peggiore dei modi. No! Non poteva permetterlo. Prese su la giacca e uscì. Raggiunse il centro con la velocità di una gazzella, ma Chanel non era in piazza. Allora, iniziò a cercarla per i vicoli e le vie traverse, nei locali, per tutto il centro, ma senza successo. Era certo che fosse in zona, in quanto non era andata via con la macchina, ma per quanto ne sapeva, avrebbe potuto benissimo aver incontrato Riccardo e essere andata in auto con lui. Accidenti! Si sedette in preda all’ira ai piedi della fontana al centro della piazza. Aveva girato il centro in lungo e in largo diverse volte per due ore a file, perciò poteva concedersi una piccola pausa. Quando finalmente una criniera rossiccia apparve all’orizzonte. Chanel passeggiava mano nella mano con Riccardo, ridendo allegra e spensierata, lui che la guardava con occhi smielati e persi. Erano con un gruppetto di amici e quindi, suppose Valerio, erano sicuramente stati a casa di uno di loro. Si alzò da terra e si nascose in modo da rimanere nelle vicinanze più prossime senza essere visto. Vide Chanel e Riccardo salutare il gruppo, poi li seguì dentro un locale. Si sedette a un tavolo vicino a loro, il cappuccio calato il più possibile davanti agli occhi per non farsi riconoscere e passare in incognito. Con la coda dell’occhio, vide arrivare il cameriere che servì loro due tazze fumanti di cioccolata calda. Valerio ne ordinò una anche per sé per passare il più possibile inosservato, anche se Chanel non sembrava affatto curarsi di chi le stava attorno. Lei e Riccardo erano così sdolcinati, così smielati che a Valerio quasi si cariarono tutti i denti. Chanel non sembrava nemmeno Chanel! Fingeva e non sapeva perché. In un angolino remoto del suo cuore, Valerio sperava che Chanel stesse fingendo per non ammettere che a se stessa che Riccardo non era quello giusto per lei. Ma che stava dicendo? Che gliene importava a lui, se Chanel si metteva con Riccardo? Doveva essere senz’altro vittima di un altro sortilegio di quella strega maledetta! Sortilegio o no, buttò giù un bel sorso di cioccolata bollente per non andare a picchiare a Riccardo. Gli stava andando il sangue alla testa e non poteva andare avanti così. Ma perché non se ne tornava a casa? Chi glielo faceva stare, a lui, a star lì, a sorbettarsi quei due idioti? Non sapeva nemmeno che cosa diavolo ci facesse lì! Ma se solo pensava all’idea di tornare a casa, gli si annebbiava la vista. Non sapeva perché, ma non poteva permettere che Chanel andasse oltre con quel Riccardo. Quando si alzarono, lì seguì, mentre mano nella mano facevano due passi in centro. Tenendosi alla giusta distanza, li sentì parlare di una cenetta romantica solo loro due, una cenetta romantica che a Valerio non suonava bene per niente. Di solito sapeva come andavano a finire le “cenette romantiche”! No. Chanel con quel Riccardo proprio no! Che ci faceva lei con quel bambolotto rifatto? Non riusciva proprio a spiegarselo, ma non era quella al momento la sua priorità. Doveva trovare un modo di mandare all’aria la serata a Chanel, o non sarebbe mai riuscito a evitare l’inevitabile. Sghignazzò sadicamente. Ora sapeva cosa fare.

Chanel e Riccardo passeggiavano mano nella mano e non vedevano l’ora che giungesse l’ora di cena per andare al ristorante. Chanel aveva cercato dal telefono qualche bel posticino a Pesaro. La serata prometteva bene. Doveva ammettere, però, che la compagnia di Riccardo, per quanto piacevole fosse, non era poi così esaltante come quella di Valerio. Anche se non lo sopportava, litigare con lui era a dir poco esilarante. Con Riccardo era impossibile anche solo punzecchiarsi, figuriamoci litigare! Ma non era poi così importante, dopo tutto. Lui l’ascoltava, la capiva e l’assecondava in tutto, il che non era niente male! Sì! Una serata romantica era proprio quello che ci voleva per distrarsi. Mentre si dirigevano a prendere l’auto di Riccardo parcheggiata in via mercatale, un ragazzotto alto e robusto si avvicinò loro.
“Chanel, tesoro! Che ci fai qui? Chi è lui?” li abbordò.
Chanel aggrottò la fronte. Chi era quel tipo? Che cosa voleva da lei? E perché la chiamava tesoro?
“Scusami? Chi sei tu? Chi ti conosce?” lo aggredì.
“Sei forse impazzita?” replicò il tipo. Poi si voltò a guardare Riccardo. “E tu? Tu cosa vuoi dalla mia ragazza?”
“La tua ragazza?” sbottò Chanel. “Ma se neanche so chi sei!”
Riccardo, che era rimasto in silenzio, incapace di parlare, recuperò la voce. “Avevi detto di non essere fidanzata.”
“Infatti non lo sono!” protestò lei.
“Cosa?” tuonò il tipo. “Ah, ti fa comodo, eh! Mi pianti in asso a casa prima del tempo, torni a Urbino per studiare, invece te la spassi con uno al quale non hai nemmeno detto di avere il ragazzo? Non so proprio che parole usare con te! Mi fai schifo! Tra noi è finita! E tu, bamboccio... Ah! Lasciamo perdere! Non voglio sporcarmi le mani con te!” esclamò, rivolgendosi poi a Riccardo. Senza dare a nessuno il tempo di replicare, se ne andò.
Chanel rimase così basita, da non riuscire nemmeno a trovare le parole adatte alla situazione. Chi era quel tipaccio? Come sapeva il suo nome?
Riccardo, invece, sentì il cuore andargli in frantumi. Quel ragazzo sapeva troppe cose per non aver detto la verità. Chanel, la ragazza dei suoi sogni, la più bella e straordinaria che avesse mai incontrato, gli aveva mentito. Aveva fatto il doppio gioco, prendendo in giro sia lui che il suo ragazzo.
“Non gli crederai, spero”, esordì Chanel, facendo ancora fatica a capirci qualcosa.
“Sapeva troppe cose, Chanel. Troppe. Mi hai mentito! Ci hai preso in giro tutti e due! Ma che persona sei?” esplose schifato.
Senza neanche darle il tempo di rispondere, si voltò e corse via come un ghepardo, alla volta della sua macchina. Nonostante i tacchi, Chanel gli corse dietro, ma Riccardo era troppo veloce.
“Riccardo! Riccardo, aspetta! Non è vero niente! Io non so neanche chi sia quel tipo là!” gli gridò.
Ma Riccardo la ignorò. Salì in macchina, mise in moto e si dileguò nel manto nero della sera invernale.
Chanel rimase lì, in piedi, basita e sconcertata. Come aveva potuto Riccardo credere a una simile stupidaggine? Lei non era certo uno stinco di santo, ma quel tipo di giochetti senza rispetto non li avrebbe mai fatto. Rimase lì. A riflettere. Lo avrebbe chiamato, quando gli fosse sbollita la rabbia. Nel frattempo, pensò, sarebbe stata una buona idea tornare a casa e immergersi in un bagno caldo. Sì. Ne aveva proprio bisogno. S’incamminò, la testa piena di domande.
Nel frattempo, un’ombra sghignazzava sadica e soddisfatta nel cuore dell’oscurità.


Come foglie al vento - Episodio 732 di Nunzio Palermo

   è presentato da   Come foglie al vento # 732 Episode 732 Season 4 Original Date ...