mercoledì 31 ottobre 2018

Un medico tra i monti 3 - 8° puntata - di Mattia Cattaneo





Martin infrange il divieto di praticare, in attesa del verdetto e aiuta un’amica di Elena, Lisa. La ragazza voleva accamparsi con il suo amico Niklas, ed è scappata di casa. Lisa ora ha dei crampi allo stomaco e un’eruzione cutanea che Martin però non può trattare.
Hanne intanto riesce a convincere il fornitore a continuare la loro collaborazione. Martin con Enrica riescono a capire che Lisa è incinta. Il padre di Lisa, Max, è arrabbiato e vuole che Lisa abortisca.

Tempo d'amare XI - 1298° puntata - di Mattia Cattaneo





Mona chiede a Frederik della cifra prelevata e Moser ammette di averla data a Nicole per una giusta causa. Nicole viene trattenuta dalla polizia per omicidio anche se l’arma del delitto non si trova. Anja contatta suo marito ma è irraggiungibile. Doris intanto arriva nei pressi di un resort lussuoso e si incontra con un misterioso uomo..

Noi - 16° puntata - di Mattia Cattaneo








L'atmosfera in casa Parodi non era delle migliori: se da un lato Clara e Rodolfo cercavano di giustificare il comportamento con Andrea circa le condizioni di salute, dall'altro Silvia non capiva la distanza di Matteo. Daria era sempre più intenzionata a studiare hip hop ma Anna non vedeva di buon'occhio la cosa. Tancredi cercò di frenare l'irascibilità di Filiberto circa l'affare sfumato mentre Andrea si sentiva sempre più giù e sfiduciato nel recuperare la mobilità ma in un pomeriggio soleggiato Clara e Andrea si riconciliarono. Mena tentò di spiegare a Matteo le cause del suo allontanamento da lui. Lorenzo giunse a La Spezia ma l'amico non riuscì a garantirgli un posto da supplente. Rodolfo sentì alcune voci sull'accordo sfumato tra Sommariva e gli asiatici per rinvigorire l'impresa e rimase timoroso sul suo futuro lavorativo...

Albadora - 140° puntata -di Mattia Cattaneo








Alfonso porta Charles nel negozio di Paloma con l’aiuto di quest’ultima. I due chiedono aiuto ad un amico infermiere che estrae la pallottola a Charles.
Rodrigo accetta di partire per la battaglia di Russia e Nina appare preoccupata.
A Segovia, Mario tenta qualsiasi modo pur di localizzare Pablo che vediamo gestire il suo banco di frutta ambulante attendere una donna di origini umili, molto preoccupata per la salute di suo figlio.

martedì 30 ottobre 2018

Tempo d'amare XI - 1297°puntata - di Mattia Cattaneo





Herman sta per parlare quando un colpo di pistola lo centra in pieno petto. Nicole è spaventata, il personale accorre e trova la donna al suo capezzale: Herman è stato ucciso. Rafaela e Robert trascorrono un po’ di tempo assieme. Sarah dice alla madre di essersi innamorata.

Come foglie al vento - Episodio 614 di Nunzio Palermo


Come foglie al vento

Episode
614
Season
4
Date
23/10/2013
Production Code
38/232
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Cedars Hospital – Operating Room / Waiting Room
Adrian era dentro la sala operatoria con la sua equipe. Nick voleva accertarsi delle condizioni di suo padre, ma Francese gli ordinò di non avvicinarsi a Victor. Sopraggiunsero Tom e Jennifer il quale capirono che le condizioni di Victor erano serie. Frances chiese a Nick cosa fossero quelle accuse infamanti nei confronti di suo marito. Jennifer guardò Nick e capì che suo nipote aveva reagito in maniera impulsiva. S’avvicinarono a Frances e raccontarono quanto Renata avesse raccontato sulla nascita di Luke ad opera di uno stupro di Victor ai danni di Renata. Frances non riusciva a credere quanto avesse ascoltato. Poi si rivolse verso Nick chiedendogli di trovare Renata prima che sia lei stessa a chiamare la polizia per farla arrestare per calunnia. Tom prese il cellulare e mandò un messaggio vocale a Renata. Frances disse a Nick di pregare affinché Victor sopravviva e che questa volta Renata l’avrebbe pagata cara per tutte le sofferenze causate a Victor. Tom chiese a Nick di allontanarsi dal reparto e di andare nel suo ufficio. Riluttante, Nick seguì il consiglio di Tom. Jennifer decise di rimanere accanto a Frances che era alquanto scossa da quanto accaduto. Frances disse a Jennifer che questa volta Renata aveva superato il limite e che malediceva il giorno in cui con Victor erano andati all’orfanotrofio per adottarla. Nel frattempo, Adriana cercava di salvare Victor che stava lottando per sopravvivere.

Cedar’s Pub – Victoria Square
Rebecca chiese come procedesse il suo lavoro. Marlena rispose che si trovava bene a lavorare in una soap opera inglese e che presto, per i dieci anni della soap, avrebbero girato live un episodio. Rebecca chiese se ciò la preoccupasse. Marlena rispose di no. In passato l’aveva fatto molte volte in America. Rebecca sorrise.

Cedars Hospital – Surgery Ward / Nick’s Office / Waiting Room
Nick era impaziente di avere notizie di suo padre e disse a Tom che stavolta non aveva scusante per quanto accaduto con suo padre. Tom chiese a Nick perché non avesse dato tempo a Victor di difendersi. Nick disse che lo aveva insultato pesantemente e che Victor non aveva avuto la possibilità nel farlo e si era accasciato mettendosi una mano al petto. Nick disse che sua madre aveva detto che avrebbe denunciato Renata per calunnia. Tom disse che Renata aveva detto l’ennesima bugia. Poco dopo entrarono Carole e Jennifer assieme a Renata. Frances era rimasta nella sala d’attesa ad avere notizie di Victor. Dalla sala operatoria nessun movimento, poi vide uscire un medico. Era Adrian. Nel frattempo, nell’ufficio di Nick, Renata chiese come mai tutte quelle telefonate e quel messaggio di correre al Cedars. Nick chiese a Renata quanto fosse vera la notizia dello stupro subito da Victor. Renata non rispose. Nick lo richiese nuovamente mentre Frances stava entrando. Frances si avvicinò a Renata chiedendole quando Victor l’avesse violentata. Carole si sentì in imbarazzo. Con discrezione usci dall’ufficio. Nick cominciò a capire che Renata aveva mentito. Come sempre.

Come foglie al vento
Come foglie al vento # 614
Created by Nunzio Palermo
© 2013 - WSO

lunedì 29 ottobre 2018

Albadora - 139° puntata - di Mattia Cattaneo





Fabian e Teresa sono preoccupati del ritorno di Alfonso, l’uomo così minaccia Elpidia che se solo suo figlio si riavvicina a Leonor, perderà la casa dato che rimane di sua proprietà.
Fabian si riconcilia con Paloma e le confessa che gli unici momenti di pace che trascorre sono quelli vissuti al suo lato. Leonor teme per i suoi sentimenti verso Alfonso. Mario, con una scusa, dice a Leonor che deve raggiungere una lontana parente a Segovia. Viaggia con la speranza di recuperare Liberto ma l’intermediario non si presenta all’appuntamento.
Alla locanda di Federigo, Charles arriva ferito e cade tra le braccia di Alfonso

Tempo d'amare XI - 1296° puntata - di Mattia Cattaneo




Sarah teme che le cose che ha trovato appartengano a qualcuno e vadano consegnate alla polizia ma Ruah non vuole. Frederik media tra Alex e Jana mentre Mona scopre della considerevole cifra prelevata da suo marito e si insospettisce. Nicole va da Herman dandogli dei soldi per avere la verità su Patrizia e l’uomo acconsente

Come foglie al vento - Episodio 613 di Nunzio Palermo


Come foglie al vento

Episode
613
Season
4
Date
22/10/2013
Production Code
37/232
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Cedars Hospital – Surgery Ward
Nick appena vide suo padre chiese cosa ci facesse e ordinò a Carole di chiamare la polizia per arrestare uno stupratore. Frances rimase senza parole. Nick era un fiume in piena e urlò a suo padre con che coraggio si fosse presentato davanti a lui dopo aver violentato Rebecca. A quelle parole Victor ebbe un infarto e cadde a terra svenuto. Frances urlò. Adrian andò immediatamente a soccorrere Victor mentre un infermiere arrivò con una barella. Assieme con Adrian e altri infermieri, adagiarono Victor sulla barella. Adrian ordinò a Carole di avvertire la sala operatoria. Frances s’avvicinò verso Nick e gli tirò un ceffone dicendogli di rintracciare immediatamente Renata prima che Victor muoia e che era arrivato il momento della verità. Frances s’allontano seguendo suo marito. Nick non riuscì a dire nulla.

Tom’s Bookstore – Victoria Square
Tom aveva finito di mettere in ordine la vetrina con nuova mercanzia quando davanti al negozio si fermò Jennifer con la macchina. Scese dalla macchina e entrò nel negozio raccontando a Tom quanto accaduto al Cedars.

Cedars Hospital – Operating Room / Waiting Room
Adrian era dentro la sala operatoria con la sua equipe. Nick voleva accertarsi delle condizioni di suo padre, ma Francese gli ordinò di non avvicinarsi a Victor. Sopraggiunsero Tom e Jennifer il quale capirono che le condizioni di Victor erano serie. Frances chiese a Nick cosa fossero quelle accuse infamanti nei confronti di suo marito. Jennifer guardò Nick e capì che suo nipote aveva reagito in maniera impulsiva. S’avvicinarono a Frances e raccontarono quanto Renata avesse raccontato sulla nascita di Luke ad opera di uno stupro di Victor ai danni di Renata. Frances non riusciva a credere quanto avesse ascoltato. Poi si rivolse verso Nick chiedendogli di trovare Renata prima che sia lei stessa a chiamare la polizia per farla arrestare per calunnia. Tom prese il cellulare e mandò un messaggio vocale a Renata. Frances disse a Nick di pregare affinché Victor sopravviva e che questa volta Renata l’avrebbe pagata cara per tutte le sofferenze causate a Victor. Tom chiese a Nick di allontanarsi dal reparto e di andare nel suo ufficio.

Come foglie al vento
Come foglie al vento # 613
Created by Nunzio Palermo
© 2013 - WSO




Noi - 15° puntata - di Mattia Cattaneo







Clara e Rodolfo cercarono di spiegare i loro buoni motivi ma Andrea non ne volle sapere: solo Silvia venne lasciata entrare nella sua stanza; Anna intanto ricevette un invito con Filiberto alla serata di galà dei cantieri italiani a Bari ma l'uomo era poco convinto; Matteo e Mena si confrontarono ma il giovane disse alla donna di essersi innamorato di una ragazza: Mena rimase inerme; Silvia ripensava alla situazione familiare mentre Andrea si dilaniava di non poter più camminare: la sorella gli diede speranza che con la fisioterapia tutto sarebbe ritornato alla normalità; Lorenzo intanto contattò un amico di La Spezia per riuscire a trovare un posto in una scuola qualsiasi, forse essere ritornato a Genova ha creato altri dissapori; Silvia venne a conoscenza del ritorno della ex di Matteo mentre Clara cercò su internet altre testimonianze di genitori con figli vittime o feriti da incidenti stradali. Tancredi chiamò Filiberto con urgenza: i giapponesi avevano ritrattato all'ultimo inspiegabilmente, il loro progetto andava così in fumo...

sabato 27 ottobre 2018

DUE BISBETICI ALLA RISCOSSA!!!! - 7° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli


DOLCI INCONTRI ALL'ORIZZONTE

Valerio e Chanel trascorsero tutto il giorno a lezione. Il martedì era la giornata più pesante della settimana con un orario micidiale che prevedeva lezioni dalle nove alle una e dalle quattordici e trenta alle diciotto e trenta. Per fortuna, che il resto della settimana aveva orari più tranquilli! Molti degli studenti erano già andati via, non resistendo più al massacro psicologico di tutte quelle ore di attenzione, ma Valerio e Chanel erano ancora lì, anche se Chanel aveva smesso di ascoltare già da un paio d’ore. Stava giocherellando col telefono e l’unico motivo per cui era rimasta a sorbettarsi la noia mortale dell’intera giornata a lezione era Valerio. Lui restava, lei restava. Non appena il professore annunciò la fine della sua spiegazione, i ragazzi balzarono in piedi, pronti a fuggire a gambe levate, primo fra tutti Valerio, che raggiunse subito Chanel su per le scale.
“Allora, strega maledetta! L’avrai anche data a bere a quell’imbecille del professore, ma a me, non mi freghi! Ora, sono disposto anche a passarci sopra, se mi restituisci le chiavi della mia macchina e la mia macchina!” le sibilò a denti stretti per non attirare l’attenzione altrui.
Chanel si fermò sulla soglia dell’uscita dall’edificio, che dava proprio su via Saffi, la salita più ripida di tutta Urbino e si voltò a guardare Valerio con aria di sfida e sufficienza al tempo stesso. Sfilò le chiavi dell’auto di Valerio dalla tasca dei jeans e gliela porse. “Cercatela, Nano Da Giardino. Io ti saluto. Vado a casa. Bye-bye! E buona caccia alla macchina!” lo prese in giro, sparendo tra la folla, piantando in asso il suo acerrimo nemico.
S’incamminò verso il centro stanca, ma altamente soddisfatta di sé. Aveva sopportato tutte quelle ore di lezione col solo scopo di godersi quel momento: restituire le chiavi a Valerio e dirgli di cercarsi da solo la sua adorata vettura. Lei sarebbe tornata a casa a piedi. Forse, dopo quella lunga giornata, quel dannato, maledetto nano da giardino avrebbe finalmente capito che avrebbe dovuto portarle il rispetto che una regina del suo rango meritava! Si guardò intorno, felice di constatare che la città pullulava di gioventù e di vita, ma sfortunatamente era troppo stanca per bazzicare ancora in giro, così decise di filare dritta a casa. Quando raggiunse via dell’Annunziata, a pochi passi da casa sua, una voce gentile e cortese attirò la sua attenzione.
“Scusami!”
Chanel si fermò e alla luce del lampione apparve un ragazzo dall’aria dolce e dall’espressione quasi disperata. Lo fulminò con gli occhi, lo sguardo da vipera quale era. “Che vuoi? Vuoi forse rimorchiare?”
“Oh mio Dio, no!” esclamò il poveretto, mortificato. “Mi dispiace che tu l’abbia pensato, ma non è quella la mia intenzione. Ho bisogno di aiuto e nessuno si è offerto di darmi una mano. Non so proprio come fare!”
Chanel lo squadrò dalla testa ai piedi e dal tono cristallino e mortificato della sua voce, comprese che era sincero. Oltretutto, doveva ammettere che era anche molto carino! “Che cosa ti è successo?”
“Mi si è rotta la macchina. Guarda che roba!” esclamò il ragazzo, indicandole la nube di fumo che usciva inesorabile dal cofano. “Ho la casa fuori Urbino e non so proprio come fare. Tu hai la macchina per caso? Avrei bisogno di un passaggio. Ti sarei molto grato, se potessi darmi una mano!” la implorò, educato e gentile.
Lo sguardo di Chanel si addolcì, mostrando la vera bellezza del suo volto. Trovava quel ragazzo dai capelli castani e gli occhi azzurri davvero molto a modo e il suo sorriso era il più adorabile che avesse mai visto. Non poteva certo lasciarselo sfuggire! “Sì, ho la macchina non lontano da qui. Abito lì. Quella è casa mia. Vieni con me. Ti accompagno io a casa.”
“Ti ringrazio molto. Sei davvero gentile. Ti devo un favore!”
“Ma figurati! Per così poco!”
“A proposito, io mi chiamo Riccardo”, si presentò lui, porgendole la mano.
“Molto piacere, Riccardo. Io sono Chanel”, ricambiò lei, stringendogliela.
“Chanel? Hai un nome davvero grazioso!”
“Grazie! Allora, questa è casa mia. Hai bisogno di salire un attimo per andare in bagno o per bere qualcosa di caldo?”
“No, tranquilla. Ma ti ringrazio molto per la tua gentilezza.”
Chanel sorrise e gli indicò la sua auto. “Ecco, questa è la mia macchina. Sali pure!”
Riccardo obbedì e si allacciò la cintura. Chanel fece altrettanto. Mise in moto e partì.
“Che facoltà frequenti?” le domandò Riccardo, curioso di conoscerla meglio. Non poteva negare a se stesso, che Chanel l’avesse molto colpito. Era davvero una gran bella ragazza, altruista e gentile. Era comprensibile che avesse reagito bruscamente, nel momento in cui l’aveva fermata: bella com’era, chissà quanti cafoni le facevano la corte in maniera sconcia e indelicata!
“Faccio Scienze Motorie e tu?”
“Frequento Scienze della Formazione. Vorrei diventare insegnante nella scuola primaria.”
“Intendi dire il maestro nella scuola elementare?”
“Sì, esatto! Mi piace molto insegnare e lavorare con i bambini! Mi danno sempre una grande gioia!” le raccontò Riccardo.
“E’ vero! Sono molto carini!” convenne Chanel, a cui piaceva molto giocare con i bambini.
Riccardo le sorrise. “Se non sono indiscreto, come mai sei andata a lezione a piedi, anche se hai la macchina?”
“Mi piace passeggiare. Soprattutto, dopo aver avuto lezione per tutto il giorno!”
“Quindi, ti piace lo sport, dico bene?”
Chanel annuì. “Sono cintura nera di karatè. Tu, invece? Fai sport?”
“Sì, ma non come lo fai tu. Mi piace tenermi in forma e andare in palestra. Mi alleno quattro volte a settimana.”
“E si vede!” ammise Chanel.
Riccardo era un ragazzo di altezza media, con fisico robusto e asciutto, il viso grande dai lineamenti marcati, ma armoniosi, che si sposava alla perfezione con la sua corporatura massiccia.
“Beh, ti ringrazio!”
“Se ti fa piacere, verrò ad allenarmi con te, qualche volta! Anch’io volevo iscrivermi in palestra per mantenermi in forma, sai?”
Riccardo le sorrise dolcemente, il cuore che batteva sempre più forte. “Mi farebbe davvero molto piacere avere un po’ di compagnia!”
“Ottimo! Allora, è deciso! Dove vado qui?” gli domandò, concentrata sulla strada.
“Di qua! E’ un po’ lontano da Urbino, però costa meno. Sai, i miei genitori non sono molto ricchi.”
“Poverino! Mi dispiace molto!”
Riccardo fece spallucce. “Non dispiacerti, non è un dramma! I soldi non sono poi così importanti. Lo sono di più gli affetti sinceri della famiglia e degli amici!”
“Non posso darti torto, sai? Quanti coinquilini hai, per curiosità, Riccardo?”
“Tre. Siamo in quattro. Sono stato fortunato, sai? Mi trovo molto bene con loro!”
“Beato te! Io sto di casa con uno sfighino piagnucolone e con un disgraziato maledetto! Un salapuzio, per dirla tutta!”
“Un che?”
“Un salapuzio! E’ un termine arcaico e di uso raro. Sta a indicare un uomo di bassa statura, che si rende ridicolo per i suoi modi di fare saccenti e teatrali”, gli spiegò Chanel.
“Capito. Quindi, suppongo che sia... Basso?” dedusse Riccardo.
“E’ un nano da giardino. Brontolo, per l’esattezza! Tu non hai la minima idea di cosa mi faccia passare ogni giorno! E l’ho conosciuto solo ieri sera! Non ha un minimo di rispetto per me, né per le signore in generale!”
Chanel passò i minuti successivi a raccontare a Riccardo la sua storia di vendette e ripicche con Valerio, sfogandosi come se fosse lei la vittima di tutta quella storia.
“Accidenti! Sei stata davvero sfortunata a capitare con un tipo come lui! Poverina! Mi dispiace molto! Sei una ragazza intelligente e in gamba. Non te lo meriti proprio! Se ti va parlare e sfogarti, io sarò sempre disponibile ad ascoltarti”, le disse Riccardo, comprendendo il suo stato d’animo.
“Grazie. Sei davvero carino!” gli sorrise Chanel, dandogli un buffetto sulla guancia.
“E’ un piacere. Comunque, penso che dopo lo scherzo della macchina, ci penserà su due volte. Hai fatto bene! Se l’è meritato!”
“Sono contenta che almeno qualcuno mi capisca!”
“Ecco, gira qui!” la interruppe Riccardo. “Siamo arrivati.”
Chanel si fermò, tirò il freno a mano e mise in folle.
“Ti ringrazio molto, Chanel. Non so davvero come avrei fatto, se non ti avessi incontrata. I miei coinquilini, come puoi vedere, non ci sono questa sera.”
“E come mai?”
“Uno lavora in un pub fino a tardi, gli altri due sono andati a Pesaro, dopo le lezioni e non ho la minima idea di quando torneranno. Perciò, grazie di cuore”, le disse Riccardo, stringendole la mano.
“Figurati. E’ stato un piacere. Per domani come farai?” gli domandò preoccupata.
“Cercherò di accordarmi con i miei coinquilini, finché non mi ripareranno l’auto.”
“Se hai bisogno, ti lascio il mio numero.”
“Ti ringrazio davvero di cuore. Comunque, mi farebbe molto piacere rivederti in amicizia. E poi, ho un debito con te!”
Chanel gli sorrise, gli prese il cellulare dalle mani e ci memorizzò il suo numero. “Anche a me piacerebbe rivederti!”
Riccardo ricambiò il sorriso e le fece uno squillo per lasciarle il suo, di numero. “Allora, ci sentiamo presto!”
“Puoi scrivermi su whatsapp, quando vuoi!” esclamò Chanel.
“Perfetto. Allora, io vado. Ehm, hai bisogno di venire un attimo su?” le domandò Riccardo.
“No, ti ringrazio. Ora vado a casa a farmi una bella doccia calda! A presto, Riccardo!”
“A presto, Chanel! E grazie ancora di tutto!”
“Figurati!”
Chanel lo salutò con la mano, mise in moto e partì. Rientrò a casa e usurpò la doccia, interrompendo il lavaggio di piatti di Felice, che rimase come un babbeo con le mani insaponate. E guai a lui, se si fosse azzardato ad aprir l’acqua! Riuscì a sciacquarsi le mani in fretta e furia, non appena Chanel chiuse la doccia per passarsi lo shampoo sulla criniera di ricci ribelli. Dopo essersi lavata e asciugata, si preparò la cena e obbligò Felice a lavare i piatti al posto suo, dal momento che non ne aveva voglia. Guardò un po’ la tv, poi andò a dormire, lasciandone il possesso a Felice, tutto contento e soddisfatto di poter godersi un po’ di pace in cucina.
Valerio non era ancora tornato.

Dopo la lezione, Valerio aveva chiamato a raccolta i suoi amici più stretti, che a loro volta avevano messo in moto altri amici per dare una mano a Valerio a trovare la sua auto. Ma nulla da fare. L’auto non si trovava. Valerio scese di nuovo a piazza Mercatale, disperato, qualora nella fretta non l’avesse vista, ma per sua sfortuna così non era. Lanciò uno sguardo all’orologio, che segnava quasi le otto della sera e ancora nessuna traccia della macchina. Aveva una fame da lupi e nessuna idea su dove cercarla o farla cercare. Quando una vocina dolce e gentile attirò la sua attenzione.
“Scusami, hai per caso perduto qualcosa? Hai bisogno di aiuto?” gli domandò una ragazza, incuriosita dal suo modo di fare.
Valerio si voltò e si trovò di fronte una bambolina dai lineamenti regolari e delicati, i capelli biondo cenere e gli occhi verde oliva. Truccata alla perfezione. Di statura media e mingherlina, era la ragazza più graziosa che avesse mai visto. Anche gentile, per giunta!
“Sì. Ho perduto la mia macchina”, le rispose sarcastica.
“Oh, poverino! Ma com’è potuto accadere?”
“E’ stata tutta colpa di quella strega maledetta della mia coinquilina! Stamattina mi ha rubato la macchina! A lezione mi ha restituito le chiavi, dicendomi di cercarmela! E io, né i miei amici sappiamo dove guardare!”
“Oh mio Dio! Che scherzo di pessimo gusto! Come sei sfortunato a condividere l’appartamento con una ragazza così perfida!” esclamò dispiaciuta la giovane.
“Finalmente qualcuno che mi capisce!” esclamò Valerio, sentendosi finalmente compreso.
“Ascolta, perché non andiamo a mangiare qualche pezzo di pizza in giro? Poi, ti aiuterò a cercare la tua auto. Ti va?” gli domandò cortese ed educata.
“Mi farebbe molto piacere! Sì. Un po’ di gustosa pizza e buona compagnia è proprio quello che mi serve! Piacere. Mi chiamo Valerio”, si presentò lui, porgendole la mano.
Lei la prese e si presentò a sua volta. “Piacere mio, Valerio. Io mi chiamo Anna.”
“Bene. Andiamo. Offro io, visto che sei così gentile da darmi una mano!”
S’incamminarono lungo la salita per tornare in centro e si fermarono in una pizzeria. Si sedettero al tavolo e iniziarono a mangiare. Valerio colse l’occasione per raccontare tutto di Chanel a quella ragazza così gentile e disponibile ad ascoltare i suoi sfoghi, facendosi così apparire la vittima di tutta quella brutta situazione.
“Santo Cielo, come sei sfortunato! Non meriti due coinquilini così! Sembri un ragazzo davvero in gamba! Che facoltà fai, Valerio?”
“Scienze motorie. Con quella strega maledetta come compagnia di corso!”
“Mio Dio! Ma è proprio un incubo! Te la ritrovi ovunque!”
“Già. Non me ne parlare! Tu, invece, Anna, dove abiti? E che facoltà fai?” le domandò Valerio curioso.
“Frequento Scienze della Formazione per fare l’insegnante nella scuola primaria.”
“Cioè la maestra nella scuola elementare, esatto?”
Anna annuì. “Sì! Io adoro i bambini!”
“Bleah!” esclamò Valerio. “Io non tanto! Marmocchi piagnucolosi!”
“Forse perché non riesci ad avere pazienza con loro”, dedusse Anna.
“Già. Per niente! Non so proprio come rapportarmi con loro!”
Anna gli sorrise intenerita. In fondo, non tutti avevano la sua pazienza e il suo innato istinto materno! “Ah, io abito qui in centro. Proprio in uno dei vicoletti qua dietro.”
Valerio annuì. “Con quante persone?”
“Due. Sono fortunata, perché sono mie amiche delle scuole superiori. Frequentiamo facoltà diverse, però, decidendo di venire a studiare nella stessa città, abbiamo pensato che fosse bello rimanere unite e cercare casa insieme.”
“Avete fatto benissimo! E’ la cosa migliore da fare in questi casi! Almeno non si finisce come me!” convenne Valerio.
“Ma non puoi più cambiare casa?”
“Non a questo punto. Non si trova più nulla. E poi, è lei che deve andarsene, non io!”
“Capisco il tuo punto di vista, ma se è così vipera, non credo che se ne andrà tanto facilmente.”
Valerio annuì, rassegnato. “Già. Purtroppo lo so.”
Conversarono piacevolmente e dopo la pizza, ripresero insieme la ricerca dell’auto. Gli amici di Valerio, dopo la pausa cena, si erano rimessi all’opera e Anna chiamò a raccolta alcune sue amiche in soccorso. Girovagarono per tutta Urbino come vagabondi, fino a mezzanotte passata, divisi in gruppi per zone, finché ad Anna, che faceva parte del gruppo di Valerio, non venne la brillante idea di cercare l’auto fuori dalle mura. I gruppi si spartirono le zone attorno alla città, Anna sempre accanto a Valerio. Doveva ammettere che, nonostante il carattere da duro, Valerio era davvero un ragazzo carino. Trovava la sua compagnia davvero gradevole. Che peccato che un ragazzo un gamba come lui fosse capitato di casa con una simile strega! Proprio non se lo meritava!
Finalmente, dopo ore e ore di ricerca, Valerio e Anna trovarono la famigerata auto, parcheggiata fuori dalle mura.
“Alleluia!” esclamò Valerio vittorioso.
Lui e Anna scrissero un messaggio a tutti i loro amici e amiche per avvisarli dell’avvenuto ritrovamento dell’auto.
“Ti accompagno a casa”, le disse Valerio. “Sali.”
“Ti ringrazio, ma non puoi passare per il centro con l’auto senza un permesso.”
“Io sono Valerio e Valerio fa ciò che vuole. Prego, principessa!”
Anna gli sorrise e salì. Valerio fece altrettanto, si allacciarono la cintura e Valerio partì. In auto, continuarono a conversare piacevolmente del più e del meno, anche se esausti per la lunga sfacchinata della serata e Valerio guidò fino in centro e accompagno Anna il più possibile vicino casa.
“Ti ringrazio del passaggio, Valerio”, esordì lei con trepidazione. Sperava davvero di rivederlo, quel ragazzo tanto duro, quanto carino. Anche se erano caratterialmente molto diversi, Anna si era davvero trovata bene a parlare con lui e a trascorrere il tempo in sua compagnia.
Del resto, era così buona e accomodante, che era impossibile non andare d’accordo con lei, persino per uno come Valerio!
“Di nulla. Anzi, grazie a te per avermi aiutato a ritrovare la macchina. Se non fosse stato per la tua idea brillante, non ce l’avrei mai fatta.”
“E’ stato un piacere”, disse Anna, abbassando lo sguardo e arrossendo come un gambero.
“Perché non ci rivediamo qualche volta?” le propose Valerio, accendendo una scintilla negli occhi verde oliva di Anna.
Lei sorrise. “Volentieri!”
Si scambiarono i numeri di cellulare, si salutarono con un abbraccio veloce, Anna scese e Valerio partì. Rientrò a casa a mezzanotte e tre quarti e non si stupì di trovare la tv accesa. Entrò in cucina esausto, ma senza aver perso il suo sguardo assassino, pronto per fare a padellate con Chanel, nonostante la spossatezza fisica e mentale, ma non fu Chanel che trovò in cucina.
“Felice?” si stupì, sgranando gli occhi.
Che ci faceva quella cavia da laboratorio ancora in piedi all’una di notte? Bah, pensò Valerio. Mistero! Chi lo capiva, quel Felice, era bravo!
Felice si voltò, sbiancando come un lenzuolo alla vista di Valerio. Per poco non gli venne un infarto. Ecco, pensò. La pacchia e la pace erano finite.
“Valerio! Ciao! Ehm, vuoi... Vuoi guardare un po’ di tv?”
Valerio ci pensò su qualche istante. “Dov’è quella strega maledetta?” gli domandò, invece.
“E’ andata a dormire quasi subito dopo cena. Ha detto di essere esausta.”
Valerio sospirò, passandosi una mano fra i capelli, decidendo sul da farsi. Avrebbe tanto voluto svegliarla e dirgliene quattro o, meglio ancora, prepararle una trappola per l’indomani e vendicarsi, ma era troppo, troppo stanco per riuscire a pensare a qualcosa. E poi, Chanel si sarebbe di certo vendicata in caso di trappola mattutina! No, pensò. Meglio rifletterci su a mente più fresca. Non aveva le forze fisiche, né le energie mentali per riuscire a prendere una decisione più lucida. Meglio mettersi in tregua per qualche ora e rimandare. Dopo tutto, la notte gli avrebbe portato sicuramente consiglio.
“Credo che andrò a dormire anch’io. Buonanotte, Felice”, si congedò.
Felice sgranò gli occhi, incredulo alle proprio orecchie. “Buonanotte anche a te, Valerio. A domani.”
“A domani”, ricambiò Valerio, sparendo in corridoio.
Lanciò uno sguardo truce alla porta di Chanel, proprio di fronte alla sua, sospirò grugnendo ed entrò in camera.
Felice rimase lì, in soggiorno, allibito e confuso. Che diavolo stavano combinando quei due? Prevedeva già altre ripicche e vendette. E aveva paura. Ma non era quello il momento di pensarci. E quando mai gli sarebbe ricapitato di avere la tv tutta per sé? Sapeva che era molto tardi, ma in quel momento non gli importava. Voleva solo godersi in pace la tv e la solitudine col suo silenzio magico e rilassante. Fece spallucce, si alzò e chiuse piano la porta della cucina, così da non rischiare di svegliare i due squinternati nelle altre stanze; poi, si rimise a guardare la tv.
Finalmente, poteva godersi un po’ di pace. Tutta per sé!


venerdì 26 ottobre 2018

Tempo d'amare XI - 1295° puntata - di Mattia Cattaneo





Jana dice ad Alex che è contento che lei non sia partita per Berlino ma l’uomo dice che è solo geloso di quello chef. Mona dice ad Anja di curare la serra, a cui tiene particolarmente. Ruah arriva da Sarah e gli chiede di nascondere alcune cose che ha trovato, tra cui un braccialetto con il nome di Patrizia

Come foglie al vento - Episodio 612 di Nunzio Palermo


Come foglie al vento

Episode
612
Season
4
Date
21/10/2013
Production Code
36/232
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Cedars Hospital – Parking / Surgery Ward
Frances aveva trovato un parcheggio non lontano dall’entrata. Victor si sarebbe affaticato poco. L’entrata del Cedars era vicina. Victor stava fremendo. Scesero dall’auto. Francese chiuse la macchina e aiutò Victor, accompagnandolo sottobraccio, verso l’entrata visitatori. Entrati nella hall del Cedars, guardarono i pannelli per capire dove fosse ubicato il reparto chirurgia. Con fare sicuro, si avviarono verso gli ascensori. Ne presero uno. Entrarono. Frances premette il pulsante che li avrebbe portati al reparto desiderato. In poco tempo, Francese e Victor, giunsero al reparto. Videro la reception e si avviarono. Carole, quella mattina era di turno. Victor si presentò e chiese quale fosse l’ufficio di suo figlio Nicholas. Carole lo indicò e in quel momento sopraggiunse Nick con Adrian.

Manchester Prison – Dr. Stevens’ Office
Julie disse a Judy e a David che Patrick oramai aveva accettato l’idea di essere stato accettato dai Rossi e che era curioso di conoscere chi fossero i suoi veri genitori. Judy domandò alla dottoressa, quale sarebbe stata la soluzione da adottare qualora chiedesse chi fosse il padre, poiché tuttora sconosciuto. Julie disse che a Patrick bisognava dire la verità, un po’ alla volta. David chiese che essendo maggiorenne, Judy, diventava per legge, la sua tutrice e parente più prossima. Julie rispose che sotto questo aspetto non aveva nulla da obiettare. Patrick essendo maggiorenne poteva prendere qualsiasi decisione. Bisogna vedere la reazione di Patrick al momento fatidico. Judy chiese di Joe Winters. Julie disse che era in contatto con il suo collega, il dottor Steven Murdoch, e che anche lui era molto cauto nel rivelare a Jill la verità su Patrick. David annuì.

Cedar’s Pub – Victoria Square
Dopo la chiusura forzata, il pub aveva riaperto i battenti. Marlena e Rebecca erano tra e prime clienti della giornata. Marlena raccontò a Rebecca che quanto le stava accadendo era strano. Roger la stava aiutando. Rebecca chiese se avesse intenzione di conoscere suo padre. Rebecca non seppe rispondere. Per il momento non era ancora pronta. Rebecca chiese se avesse intenzione di parlare con Myrna. Marlena rispose di no ma che stava aspettando il momento opportuno.

Cedars Hospital – Surgery Ward
Nick appena vide suo padre chiese cosa ci facesse e ordinò a Carole di chiamare la polizia per arrestare uno stupratore. Frances rimase senzaparole. Nick era un fiume in piena e urlò a suo padre con che coraggio si fosse presentato davanti a lui dopo aver violentato Rebecca. A quelle parole Victor ebbe un infarto e cadde a terra svenuto. Frances urlò.

Come foglie al vento
Come foglie al vento # 612
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giovedì 25 ottobre 2018

Tempo d'amare XI - 1294° puntata - di Mattia Cattaneo





Ruah riesce a salvarsi per miracolo e giunge nei pressi di una buca, scavando rinviene uno scrigno di legno con alcune fotografie. Jorg va da Herman e chiede ancora una volta di sua figlia Patrizia ma l’uomo inveisce contro di lui. Alex e Jana sono in crisi

Come foglie al vento - Episodio 611 di Nunzio Palermo


Come foglie al vento

Episode
611
Season
4
Date
18/10/2013
Production Code
35/232
Creator - Writer
Nunzio Palermo

Cedars Hotel – Restaurant
Frances e Victor avevano appena finito di fare la colazione. Victor fremeva nel rivedere suo figlio Nick. Frances era nello stesso tempo contenta e preoccupata. Nick e Victor non si vedevano dal tempo del processo per l’affidamento di Luke. Victor disse che sarebbero andati al Cedars Hospital. Frances lo avrebbe accompagnato. Era anch’ella felice di rivedere suo figlio, ma i suoi timori cominciavano ad aumentare.

Cedars Hospital – Surgery Ward – Adrian’s Office
La giornata era iniziata tranquillamente. Roger tramite email aveva comunicato ad Adrian che i lavori erano a buon punto e che a fine mese ci sarebbe stato il collaudo dell’ala nord del Cedars. Adrian lo comunicò a Eastman, il quale era soddisfatto. Nick disse che il Cedars finalmente poteva competere con i vari ospedali dei dintorni. Adrian rispose di sì e disse che qualcos’altro bolliva in pentola e che riguardava Cedarfarm. Nick disse che Tom aveva notato strani movimenti verso Elizabeth Square.

Judy’s House – 10, Old Station Street
Judy era pronta. Aveva un appuntamento con suo nipote Patrick. David l’avrebbe accompagnata. Come sempre. Era il suo quarto incontro con suo nipote. Lo aveva visto sereno. Ancora ignorava l’orrenda verità. Judy non s’era mai presentata come Judy Kirkland. La dottoressa Stevens, lo aveva sconsigliato. Anche Davi s’era trovato d’accordo, bisognava preparare Patrick alla verità. Nessuno poteva prevederne i risvolti. Erano pronti ad ogni eventualità. Erano pronti anche all’incontro. Judy prese le chiavi di casa mentre David quelli della sua macchina.

Cedars Hospital – Parking / Surgery Ward
Frances aveva trovato un parcheggio non lontano dall’entrata. Victor si sarebbe affaticato poco. L’entrata del Cedars era vicina. Victor stava fremendo. Scesero dall’auto. Francese chiuse la macchina e aiutò Victor, accompagnandolo sottobraccio, verso l’entrata visitatori. Entrati nella hall del Cedars, guardarono i pannelli per capire dove fosse ubicato il reparto chirurgia. Con fare sicuro, si avviarono verso gli ascensori. Ne presero uno. Entrarono. Frances premette il pulsante che li avrebbe portati al reparto desiderato. In poco tempo, Francese e Victor, giunsero al reparto. Videro la reception e si avviarono.

Come foglie al vento
Come foglie al vento # 611
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mercoledì 24 ottobre 2018

Un medico tra i monti 3 - 7° puntata - di Mattia Cattaneo





Martin riesce a dimostrare che suo padre non ha colpa nel caso di Arthur. Hans viene rilasciato. Martin, però, viene segnalato per violazione e metodi non convenzionali.

 Il direttivo dell’ospedale deve decidere se Martin possa continuare a praticare la sua professione.

I genitori di Martin gli stanno vicino, anche Elena finalmente fa pace con lui. Anna è tormentata ma si decide a fare il test di paternita

Come foglie al vento - Episodio 732 di Nunzio Palermo

   è presentato da   Come foglie al vento # 732 Episode 732 Season 4 Original Date ...