sabato 31 marzo 2018

UN MANIGOLDO PER GENERO - 2° STAGIONE - 12° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli



“Ciao ragazze!”
“Ciao Elizabeth!” ricambiarono in un allegro coro le sue amiche.
Finalmente, dopo tante prove per i balletti e tutti i rispettivi impegni che le ragazze della compagnia avevano al di fuori della danza, erano riuscite a concedersi una serata al cinema tra amiche come quando erano solo delle adolescenti e il loro unico pensiero al di fuori della danza era il divertimento.
“Allora, com’è questo Alex?” le domandò curiosa una di loro.
“E’ fantastico. Semplicemente fantastico. E’ un ragazzo molto particolare. A volte è completamente pazzo, fa delle cose davvero fuori di testa, però è di una nobiltà d’animo, di una sensibilità da far sciogliere il cuore più glaciale di questo mondo. Tranne quello di mio padre.”
“In pratica, Alex è un gran figo!” intervenne Sandy, dandole man forte. “Io l’ho conosciuto. E’ un gran bel ragazzo, molto sexy devo dire. Anche il suo amico Edward, però... Non è male per niente. Lo sai che ci sono uscita diverse volte?”
“Sì, me l’ha detto qualche giorno fa, quando ho portato la cena ad Alex allo studio di registrazione.”
Le sue amiche si portarono una mano alla bocca, con fare un po’ da smorfiosette. “Come allo studio di registrazione? Ma fa...?”
“Sì, è il cantante di una rock band. Stanno incidendo un disco. E io collaboro con loro al progetto e non solo portandogli la cena, quando fa tardi e non ha nulla da mangiare!” spiegò Elizabeth alle ragazze, tenendole molto sulle spine. Avevano bisogno di restare un po’ punte.
“Collabori al progetto? E in che modo?”
“Lo vedrete!” Elizabeth si affrettò prima delle altre verso la biglietteria, prima di venire completamente tempestata da mille domande.
“Otto biglietti per favore”, chiese alla signora con una certa spigliatezza che prima non aveva, che le sue amiche notarono con gran sorpresa. “E’ tutto merito di Alex!” spiegò loro, mentre prendevano posto.
“Ah con questo Alex! E’ da sposare!” commentò una.
“Infatti lo sposerò!” replicò Elizabeth contenta.
Sandy le mise una mano sulla spalla e iniziò a scherzarci su, non avendo affatto colto la serietà di quanto aveva affermato la sua amica. “Dovremmo ripeterla a tuo padre questa battuta!”
Elizabeth le tolse la mano dalla spalla e assunse inconsciamente un’espressione seria e innamorata. I suoi felini occhi acquatici avevano un incantato aspetto sognante. “Ma io non sto scherzando, Sandy. Alex mi ha chiesto di sposarlo il giorno del mio compleanno e io ho risposto di sì. Ci sposeremo, se tutto va bene, dopo la tournée che seguirà all’uscita del disco. Non subito, certo, perché Alex vuole essere certo di provvedere a un bel futuro insieme, però ci sposeremo.”
Un coro di congratulazioni, che attirò l’attenzione di mezza sala, durante la pubblicità che precedeva il film, si levò dalla fila di sedie delle ragazze.
“E con tuo padre come la metti?” le chiese Sandy, immaginando di quale scenata si fosse reso protagonista Albert.
“E’ arrabbiato nero con tutti e due. Ma dovrà accettarlo.”
La determinazione di Elizabeth nel portare avanti una relazione proibita da suo padre in questo modo spiazzò tutte quante, Sandy in primo luogo, vista la situazione emotiva di Elizabeth, quando aveva conosciuto Alex. In quei pochi mesi di fidanzamento era davvero maturata. Aveva finalmente capito che cosa volesse significare lottare per qualcuno che ami e per qualcosa in cui credi. Dopo la commedia strappa-risate, le ragazze si salutarono all’ingresso del cinema. Dove Elizabeth trovò ad attenderla per riportarla a casa una persona del tutto inaspettata.
“Papà? Ciao. Che cosa ci fai tu qui?” La sua voce lasciò trasparire tutto lo stupore e il disappunto del momento.
“Ciao Elizabeth. Sono venuto a prenderti”, le disse piuttosto serio e avvilito.
Elizabeth lo fissò come se fosse in preda all’ultimo dei deliri. “A prendermi? Grazie, ma non c’è bisogno. Sta venendo Alex.”
La delusione di Albert lo colpì in pieno stomaco, come un pugno sferrato all’improvviso. Col suo atteggiamento, stava davvero perdendo sua figlia. Ma quell’Alex proprio non riusciva ad accettarlo. L’unica cosa che poteva fare era tentare di recuperare almeno un po’ il rapporto con Elizabeth, il cui comportamento freddo e distaccato trasmetteva da solo il suo stato d’animo nei confronti di Albert.
“Ah. Dovete andare da qualche parte adesso?” le chiese stranamente calmo, tentando di nascondere la sua disperazione.
“No. Mi viene a prendere per portarmi a casa. Oggi non ci siamo visti per niente a causa delle registrazioni, quindi resta a dormire da me.” Elizabeth si aspettava che suo padre iniziasse a sclerare come al solito e si preparò a fronteggiarlo con le unghie.
“Beh, mandagli un messaggio e scrivigli di raggiungerti direttamente a casa. Ormai sono qui io.”
La reazione di suo padre spiazzò Elizabeth nel peggiore dei modi. Restò lì, a fissarlo imbambolata, come se fosse caduta in una specie di trans. Che gli stava capitando? Elizabeth se ne rese conto solo allora. Gli aveva procurato un dolore, fidanzandosi con Alex. Ora lo sapeva. Credeva che suo padre fosse soltanto un despota iper-protettivo e troppo perfido per accettare Alex, ma in realtà soffriva davvero. E tanto. Aveva il cuore squarciato dal dolore. E le dispiacque per questo. Ma lei amava Alex e Alex amava lei. Come sarebbe riuscita a farglielo capire? Come sarebbe riuscita a chiedergli di guardare Alex e di vederlo con gli occhi con cui lo vedeva lei.
“Sono pur sempre tuo padre”, aggiunse serio, vedendo che lei non rispondeva.
Quella frase riportò Elizabeth alla realtà. “Va bene. Dove hai la macchina?” acconsentì infine, prendendolo a braccetto, come era solita fare prima che si innamorasse di Alex e i loro rapporti si guastassero.
Mentre si incamminavano verso l’auto nell’immenso e buio parcheggio di fronte al cinema nessuno dei due osò proferir parola, tanto era l’imbarazzo che l’uno provava verso l’altra. Nessuno dei due sapeva che cosa dire. Il gesto paterno di Albert era stato dettato dal suo istinto, non dal suo io conscio e razionale. Mentre raggiungevano l’auto, due ragazzi dall’aria molto più che depravata e delinquenziale sbarrarono loro la strada. Quelli sì, che erano veri delinquenti. Non Alex.
“Buonasera, commissario Reeves. Si ricorda di noi? Ci siamo fatti due anni di riformatorio per colpa sua”, esordì uno.
“Questa è sue figlia? Carina”, la scrutò l’altro.
Albert non disse nulla e fece per estrarre bruscamente la pistola, pronto a difendere Elizabeth da quei due delinquenti che aveva arrestato due anni prima, ma venne colpito alla testa di sorpresa e alle spalle da un terzo ragazzo, complice dei due, e cadde a terra, non del tutto privo di sensi, ma tramortito e incapace di agire.
“Papà!” gridò Elizabeth terrorizzata e sotto shock. Istintivamente, raccolse la pistola del padre e la puntò verso i ragazzi. “State indietro, o vi sparo”, sussurrò trattenendo le lacrime. Gelidi brividi di terrore le salirono lungo la schiena. Che ne sarebbe stato di suo padre? E di lei? Sapeva che cosa volevano farle. Pensò ad Alex e a quanto lo amasse. A quanto lui l’amasse. Come se potesse farla sentire meglio. Come se potesse migliorare la situazione.
I ragazzi le risero in faccia, prendendosi gioco di lei. Il terzo ragazzo, quello che aveva colpito suo padre, era quello più scattante e sfuggente al controllo di Elizabeth e le sgattaiolò di nuovo alle spalle, aiutato anche dall’oscurità della notte, e le tolse l’arma.
“Questa è meglio che la prendiamo noi. Però... Oltre che carina, sei anche combattiva. Ci piacciono le ragazze così. Sei degna di tuo padre”, le disse, divertito, iniziando a toccarla sotto la maglia.
“Non mi toccare!” gridò Elizabeth terrorizzata, tentando di divincolarsi, ma i due complici le si stavano già avvicinando per fare quanto stava già facendo il loro compare. “PAPA’! PAPA’ AIUTO!” iniziò a gridare disperata.
Albert tentò di rialzarsi, ma uno dei ragazzi gli tirò un paio di calcioni sullo stomaco e gli sollevò la testa in direzione dei compagni, per costringerlo a guardare. “Questo è il prezzo da pagare per averci fatto perdere due anni della nostra vita in un riformatorio! E quando avranno finito loro, toccherà a me. Dopo ci occuperemo anche di lei”, gli sussurrò nell’orecchio, con velenosa perfidia nella voce.
Elizabeth continuava a gridare aiuto, nella vana speranza che qualcuno passasse e potesse sentirla. Ma non sarebbe passato nessuno. Tentava con tutte le forze di dimenarsi, ma non c’era nulla che potesse fare. I due ragazzi erano il doppio più robusti di lei, erano forti, incontrollabili. I due ragazzi le gettarono a terra, uno la teneva ferma mentre il suo compare si mise sopra di lei e le abbassò con prepotenza i jeans, prima di fare altrettanto con i suoi. Elizabeth continuava a gridare e piangere senza più alcuna speranza, quando qualcuno afferrò all’improvviso alle spalle la bestia che stava per stuprarla. Questo venne scaraventato via con una forza mastodontica, quasi sovraumana.
“Non vi azzardate a toccarla, stronzi schifosi!” li minacciò una voce potente e familiare, tanto arrabbiata, quando disperata.
Una luce abbagliante più del Sole accecò Elizabeth, andando a riaccendere quella brace spenta di speranza nel suo cuore. Un senso di mistico sollievo si perfuse nel suo corpo.
Alex.
Alex l’avrebbe protetta.
Gli altri due ragazzi non fecero nemmeno in tempo a prendere atto e coscienza di quanto stesse accadendo. Dopo aver scaraventato via con violenza il primo, Alex si avventò contro gli altri due come una furia, dando il via a una terribile rissa. Il terzo ragazzo si rialzò da terra e tentò di dar man forte ai suoi amici, ma non c’era nulla da fare contro la belva selvaggia che si era scatenata in Alex. La sua aggressività, quella che si portava dentro da una vita, esplose con furente irruenza alimentata da una rabbia incontrollata, che aveva preso fuoco e bruciato in lui da quando aveva sentito Elizabeth gridare aiuto, disperata, dai finestrini aperti della sua auto, mentre raggiungeva il parcheggio. Alex li riempì di pugni e calci, andando a mirare nei punti giusti per metterli k.o. Li stese tutti e tre, in quattro e quattr’otto. Quando fu certo che fossero privi di sensi, che ci sarebbero rimasti sicuramente per un po’ e che, anche una volta svegli, non sarebbero comunque stati in grado di rialzarsi, si precipitò rapido come il vento dalla sua Elizabeth, che aveva assistito spaventata e rincuorata alla cruda scena, mentre si era tirata su con foga e paura i jeans.
“Elizabeth! Amore mio! Stai bene?” le chiese molto più che preoccupato e premuroso, mentre si inginocchiava accanto a lei per aiutarla a sedersi.
Elizabeth annuì scossa col capo, ancora piangente e sconvolta. Si girò di scatto a vomitare per terra, ancora terrorizzata. Quando ebbe finito, Alex la strinse forse a sé ed Elizabeth ricambiò la stretta, aggrappandosi a lui come una cozza fa con lo scoglio, tremante come una foglia. Singhiozzava e aveva delle brutte convulsioni.
“E’ finita, è finita. E’ tutto passato, amore, è tutto finito. Sono qui”, le sussurrò dolce e premuroso, mentre la coccolava.
Albert riuscì a stento a rialzarsi, ancora un po’ frastornato dalla botta in testa e dai forti calci sullo stomaco. Chiamò i rinforzi e si diresse traballante e malconcio verso Elizabeth. Sembrava aver visto un fantasma. Sua figlia era quasi stata stuprata da tre delinquenti con precedenti e lui non c’era. Non era riuscito a proteggerla. L’aveva quasi persa.
“Come sta?” chiese con un filo di voce.
Alex alzò i suoi espressivi occhi grigioverdi, colmi d’amore, premura e preoccupazione e li posò in quelli disperati di Albert, terrorizzato che quei pervertiti fossero riusciti nel loro intento di stuprarla. “Sta bene. Appena in tempo, Capo. C’è mancato davvero poco. E’ solo molto scossa. E lei?” gli chiese, indicandogli con la testa il brutto ematoma che aveva vicino alla fronte, mentre Elizabeth piangeva lacrime di sfogo e di terrore con il volto sprofondato nel petto caldo e protettivo di Alex.
“Sopravvivrò. In fondo, è solo una botta in testa.” Albert osservò con estrema attenzione il modo in cui Alex stringeva Elizabeth, con quanta forza, con quanta passionalità, il suo fare protettivo... E soprattutto con quanto amore. L’aveva salvata da dei veri delinquenti. “Bravo, Alex. Sei stato molto coraggioso”, si limitò a concedergli Albert, ancora frenato dal suo incrollabile orgoglio di padre-poliziotto.
“Grazie, Capo. Ma qui non si è trattato solo di coraggio. Non avrei mai permesso che facessero del male alla mia Elizabeth. Mai. A costo di perdere la vita, perché lei è la mia vita. Perché io la amo.”
Albert continuava a fissarlo, con sguardo imperscrutabile. Difficile dire a che cosa stesse pensando e che cosa stesse per dire. “Portala a casa, Alex. Qui ci penso io. A breve arriveranno i rinforzi.”
Alex annuì con la testa, sempre stringendo Elizabeth, ancora piangente e tremante, saldamente a sé. Albert e Alex si scambiarono un eloquente sguardo di riconoscimento e gratitudine. Alex sollevò Elizabeth di peso tra le sue braccia e la portò con sé in macchina. Albert continuò a fissare Alex in maniera imperscrutabile, mentre il ragazzo l’aveva presa in braccio e messa in auto.
“Ah! Alex!”
Alex si voltò di scatto.
Albert avrebbe voluto dirgli una miriade di cose in quell’istante, ma dalla sua voce non uscì nulla. Non riuscì a dirgli niente di tutto ciò che gli balenava per la testa. “Grazie”, si limitò a dire.
Alex annuì riconoscente col capo e salì in macchina, portando a casa la sua Elizabeth.

Alta quota - 12° puntata - di Mattia Cattaneo




Andreas e Tobias, un suo collega stanno facendo manutenzione nei pressi di un pendio quando notano un piccolo aereo bloccarsi nelle vicinanze. I due accorrono e trovano il pilota, visibilmente più anziano, ferito gravemente. I due chiamano i soccorsi e si prendono cura del pilota, l’imprenditore Anton Bremer. 
Una volta in ospedale, arriva iol figlio, Peter. Andreas dice che non trovano un altro passeggere del velivolo. La moglie di Peter risulta non rintracciabile, lei forse viaggiava in segreto con il suocero. Peter non può credere. Sua moglie e suo padre erano amanti, Andreas scopre inoltre una valigetta con dei soldi e delle fiale di insulina. Si sua moglie è diabetica.
Andreas e i colleghi la devono trovare, altrimenti morirà senza le sue dosi. Emilie deve gestire non solo la fattoria ma anche il suo futuro nascituro. La donna scopre di essere incinta.

venerdì 30 marzo 2018

Tempo d'amare X - 1190° puntata - di Mattia Cattaneo




Heinrich si scusa con Inge e Marisol e chiede alle due di tenerlo aggiornato sulle condizioni di William. L’uomo lascia poi l’ospedale per tornare a Francoforte. Gitti è felice per la notizia dell’amica mentre Katharina ordisce in silenzio il suo piano. David si dichiara a Desirè ancora innamorato di lei

giovedì 29 marzo 2018

Venti di verità - 26^ e ultima puntata - di Mauro Bertoli


I due ascoltarono meravigliati i dettagli della conversazione e, pian piano, arrivò sera.

Daniele salutò l'amico e chiese alla fidanzata di cenare a casa sua.

« Dobbiamo festeggiare» disse, mentre si incamminarono verso casa.

Meno di un'ora dopo raccontarono tutto a mamma Serena che sussultò di gioia mentre suo figlio le raccontò, come aveva appena fatto al bar, tutti i dettagli dell'accordo.

« Non riesco a crederci... loro due hanno risolto il problema con quei maledetti e tu, nel frattempo, allo stadio discutevi con il presidente del Ponteranio. Cosa pensi di fare ora, tesoro, pensi di accettare? Vorrai trasferirti a Ponteranio con lei?» Chiese lei, eccitata.

« Per accettare accetto eccome... mi dispiace per la Selinese ma questo occasioni capitano una volta nella vita e potrà offrirmi una vera e propria carriera da calciatore. Per il resto devo ancora pensarci, lavorare non lavorerò più ma ho intenzione di concludere gli studi... rifletterò con Simo e vedremo come procedere.

Le due donne non commentarono, ma lo fissarono appena, con la gioia sul volto.

Festeggiarono fino a tarda sera poi Daniele decise che il giorno seguente avrebbe chiamato il Mister per dichiarare che avrebbe accettato l'accordo e avrebbero potuto parlarne di persona, se necessario.

La mattina seguente, si svegliò presto; aveva dormito poco ma era troppo eccitato per la mattinata che lo attendeva. Simonetta gli diede il bacio del buongiorno appena si sedette per fare la colazione.

« Quando lo chiami?» chiese lei mentre mangiavano.

« Finito di far colazione. Non voglio attendere oltre» rispose Daniele.

Quella mezz'ora durò un'eternità, per entrambi.

Mentre Daniele fece per posare le tazze quando entrò in cucina di tutta corsa sua madre.

« Dany, chiama un'ambulanza, presto! Federico, tuo zio, è in terra davanti all'entrata e ha perso i sensi» gridò e andò subito di corsa, fuori.

Federico era il fratello di sua madre e abitava nella villa a fianco. Daniele era molto affezionato a suo zio perché fu proprio lui aver infuso al nipote la passione per il calcio.

I soccorsi vennero rapidamente e trasportarono suo zio all'ospedale più vicino.

Daniele andò subito con sua madre in ospedale e Simonetta volle accompagnarli.

Dopo due ore di attesa un dottore li fece chiamare.

« Signora, suo fratello è stato aggredito. Ha un forte trauma cranico e sulla parte anteriore del cranio abbiamo riscontrato una ferita causata da un corpo contundente. Suo fratello è tutt'ora privo di sensi e possono volerci ore prima che possa svegliarsi. Contatteremo i carabinieri e faremo partire una denuncia per aggressione. Voi se volete, potete pure tornare a casa. Vi dobbiamo chiedere solamente il recapito telefonico, i vostri dati e l'indirizzo e i carabinieri verranno direttamente a casa vostra»

« Ma mio fratello è grave?» chiese mamma Serena, preoccupata.

« Dobbiamo ancora fare degli esami, che faremo nelle prossime ore, ma possiamo escludere danni fisici oltre al trauma toracico. Dovrebbe risvegliarsi a breve, tornate pure a casa, la contatteremo in caso si svegliasse».

Tornarono a casa e i ragazzi salirono il vialetto mentre mamma portò l'auto in garage.

Appena arrivarono sulla soglia d'ingresso trovarono una busta con scritto al posto del destinatario “Daniele Frettoli” e lui la aprì.

La busta conteneva un foglio con lettere di ritagli di giornale che recitavano:

Ti avevamo già avvertito, Daniele, di smetterla di giocare a calcio. Se non l'hai capita subendo su te stesso le conseguenze la capirai se toccheremo i tuoi cari! O rinunci l'offerta della nuova squadra o faremo del male ai tuoi cari. Uno ha già assaggiato la nostra rabbia. Fai la scelta giusta”.



Daniele fissò la lettera e guardò la fidanzata, sconcertati.

« Ma cosa diavolo sta succedendo?» chiese, ma sapeva che nessuno dei due aveva una risposta.

FINE PRIMA STAGIONE

Epoca - 26° puntata - di Mattia Cattaneo






Fred ed io tornammo al centro del borgo e ci fermammo al bar:”Cosa è questa storia del ponte che mi avevi accennato?”-”Sì..è un ponte di estrema importanza che collega la strada di Roma con Cave, un piccolo borgo al nostro..ed è stato distrutto dai nazifascisti per impedire che voi alleati attraversavaste il fiume..il Tevere..”-”Bè potrei coinvolgere alcuni miei compagni..che ne dici?”-”Qui di forza lavoro ce ne è molta..e di volontà per ricostruire il borgo!”-”L'unione fa la forza..”-”Qua la mano Fred!”-”Oh Yeah!”-dissero ridendo;

De Gasperi si reca negli USA per ottenere aiuti e collaborazione. L'Italia ottiene un prestito di 100 milioni di dollari. Federico venne inoltre eletto come rappresentante del PCI del borgo; Don Arnaldo aveva appena chiuso il telefono quando sentì delle voci fuori dalla Chiesa; si affacciò e vide alcuni giovani con le bandiere rosse:”W IL COMUNISMO!!”-”DC LA ROVINA DELL'ITALIA!”-”NOI E LA RIVOLUZIONE!!”;Gettarono dei fazzoletti azzurri, simbolo di destra, per terra e gli diedero fuoco; alcuni militari intervennero per spegnere il rogo; ufficialmente le sinistre erano fuori dal Governo e suscitò scalpori nelle persone che militavano nei partiti di sinistra (cosa analoga in Francia)
Letizia rientrò e aprì la lettera che ricevette: era di due sue amiche che la invitavano ad un ricevimento nella Capitale; nemmeno lo lesse e lo stracciò... Federico ritornò in casa e trovò un foglietto:”ATTENTO ALLE SPALLE, SEI IL PORTAVOCE DEL PERICOLO ITALIANO”; Il giovane rimase sconcertato...

Fine 1947 Un auto si fermò nella piazza del borgo e i paesani rimasero molto incuriositi; l'autista scese e aprì la porta anteriore: una donna con un cappello nero con tanto di piuma con un cappotto e portamento da altolocata si guardò in giro:”Ambrogio..dove mi ha portato??”-”Signora..queste sono le indicazioni..”-”Senta..vada a chiedere in quel bar..”-”Subito signora..”; Era Miranda Sansoni, moglie dell'industriale Pierfrancesco Sansoni, proprietario di terre nella zona dell'Eur e di alcune industrie manifatturiere...perché era arrivata al borgo?.

“Delle minacce?”-chiese Rosa impaurita-”Mamma tranquilla..lo fanno solo per spaventarmi..ehi davvero!”-”Federico io sono preoccupato per te!”-”Mamma..io so quello che faccio..ora devo andare sono già in ritardo con Daniela!”; Rosa rimase preoccupata, prese la borsa e andò al centro; Maria aveva incontrato Fred, che si era stabilito nella piccola locanda del borgo:”Sono molto contenta che mio figlio ti abbia ritrovato”-”Mi dispiace molto per suo marito..”-”Vi porto qualcosa da bere?”-No grazie Celeste..oggi passo a trovare tua madre”-”Grazie Maria..”-”Poi il centro di aiuto è sempre aperto avessi bisogno di qualcosa..”-”Grazie ancora..”-”disse Celeste allontanandosi-”Eh si Fred..mi manca Fausto..davvero tanto”-”Dobbiamo convivere con il nostro dolore..e lo so per esperienza..”;

Io stavo entrando alla fabbrica di mobili, e vidi già qualche manovale al lavoro per riparare il cancello e l'ala sinistra della fabbrica; entrai nel mio ufficio e vidi Chiara aspettarmi:”Siete mattiniera..”-”Quando c'è un uomo così interessante come voi..si lavora con più piacere..”-”Così mi lusingate..”-”oh mi scusi non volevo metterla in imbarazzo..iniziamo con l'inventario?”-”Certo!”; Vi era molto fermento nell'aria dato che a breve si sarebbe approvata la Costituzione Italiana, precisamente il 1° Gennaio 1948: La nuova Costituzione Italiana nasce dalla mediazione tra le tre grandi componenti della società italiana: quella laica, quella cattolica e quella marxista. La carta costituzionale approfondisce innanzitutto gli ambiti e i limiti dei tre poteri esecutivo, legislativo e giudiziario; si interessa poi degli ambiti lavorativi e dei diritti sociali della cittadinanza; infine da una maggiore importanza al ruolo di ogni singolo partito politico, vere e proprie istituzioni portanti della democrazia.

Tempo d'amare X - 1189° puntata - di Mattia Cattaneo





Ines e Jonas stanno vicino a William mentre Desirè dice a Helmut che David fa parte del passato. Lei ama soltanto lui. Liliana intanto inculca in Marlene il fatto che Helmut non sia un bravo medico. Hanne rivela a Gitti di voler sposare Gunther….

mercoledì 28 marzo 2018

Un medico tra i monti 2 - 12° puntata - di Mattia Cattaneo









Alla festa di compleanno di Enrica, Martin ha portato per lei una loro vecchia amica, Antonia Nachtweih. Da tempo impegnata con il pianista Konstantin Kordes. Martin scopre che Antonia usa delle compresse regolarmente e mangia troppo poco.
Enrica è felice della sorpresa e  ringrazia Martin.
Due giorni dopo Konstantin arriva da Martin: Antonia sembra sparita. Konstantin pensa che abbia qualcosa ma non vuole dirlo.
Anna scopre di essere incinta ma non sa come dirlo a Jorg.
Martin intanto scopre che lo stilista aveva pressato le due modelle affinché continuassero a dimagrire, così lo mette con le spalle al muro.

Albadora - 101° puntata - di Mattia Cattaneo







La guardia civil non trova nessuno nel sotterraneo della taverna di Federigo e Consuelo mentre l’uomo poi mente ad Elpidia dicendo che suo figlio sta preparando una fuga dal paese. Elpidia cosi inizia una colletta affinché suo figlio possa scappare. Successivamente però è Alfonso a raggiungerla e tra i due c’è un grande e commosso abbraccio.
Sebastian e il suo avvocato trovano un cavillo giudiziario contro Fabian affinché possano ottenere un accordo vantaggioso. Fabia avverte Mario riguardo Sebastian che sta cercando vendetta contro Fabian per una verità celata su suo padre..

Tempo d'amare X- 1188° puntata - di Mattia Cattaneo




Liliana e Oskar stipulano un patto segreto affinché Desire possa tornare con David ed Helmut paghi per la morte del fratello di Oskar, Uto, morto in un incidente stradale. Frederik tenta il tutto per tutto e si finge dalla parte di Katharina. Le condizioni di William permangono critiche

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25 mar 2018
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23 mar 2018
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27 mar 2018
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Avviso Daytime Soap by Nunzio Palermo


A causa di problemi tecnici (internet) le seguenti daytime soap operas Sul lago dorato e Love of Life avranno una pausa fino a venerdì 7 aprile 2018.
La normale programmazione riprenderà lunedì 9 p.v. con episodi doppi.
Grazie per la vostra comprensione
Nunzio Palermo

martedì 27 marzo 2018

Signorina. 12 ° puntata di Silvia Bucchi.



"Laura, cosa ci fai qui? ripeté la voce e la ragazza si voltò,  fissando suo padre. Il conte Montedoro si avvicinò alla vetrina della pasticceria e osservò il quadretto che si presentava davanti ai suoi occhi. Ilaria stava ballando con il maggiordomo mentre Elisa cercava di trascinare in una danza sfrenata Guido.
"Non credo che quella pasticcera sia la compagnia adeguata per un bravo ragazzo come Catalano" il tono che il padre aveva usato era carico di disprezzo e Laura si stupì. Che cosa aveva il conte contro la insignificante Ilaria? Per caso la conosceva?
Montedoro si rivolse alla figlia e le offrì il braccio.
" Torniamo a casa. Sembra proprio che sia giunta l'ora di andare a letto." le disse scortandola fino al portone.

"Siete in arresto per l'omicidio del conte Montedoro." annunciò la voce di un carabiniere mentre ammanettava i polsi di Ilaria, che cercava di proclamare la propria innocenza. La pasticcera si svegliò di scatto e si diede da fare per accendere una candela. Era solo un sogno. Nessuno voleva arrestarla e molto probabilmente quel bastardo del conte Montedoro era vivo e vegeto nel suo comodo ed elegante letto.  Sentiva ancora il corpo scosso dai brividi e quindi la ragazza decise di scendere in cucina per bere del latte caldo. Sperò anche di non imbattersi nella scortese proprietaria della pensione.
Era in cucina a sorseggiare il latte caldo illuminata solo dalla debole luce della candela, quando un rumore la fece sobbalzare. "Non temere, sono io." le disse una voce, che apparteneva chiaramente al miglior maggiordomo di Roma, ovvero a Luca Catalano.
"Non mi hai spaventata. Ci vuole ben altro per incutermi timore." Cercava di fare la forte ma il suo animo era ancora scosso a causa dell'incubo.
Lui non le prestò attenzione e si versò una tazza di latte caldo.
"Cosa ti è accaduto? In pasticceria sembravi serena e anche quando siamo tornati alla pensione eri tranquilla mentre scherzavi con me e Elisa.  Per caso è successo qualcosa? Ora sei turbata." Il tono amichevole del ragazzo stava per far cedere la ragazza, che però tacque. "Non posso fuggire a lungo ai fantasmi del mio passato.Mi tormentano persino in sogno." pensò lei.
"Non è nulla di grave. Ogni tanto ho problemi a prendere sonno. Con un po' di latte caldo però mi sento subito più tranquilla. Mi accadeva anche da bambina." rispose lei.
Ilaria notò che il maggiordomo le stava fissando le labbra e arrossì.
Lui si accorse del turbamento della pasticcera e si giustificò. "Ti sei sporcata il labbro con il latte." le spiegò, mentre Ilaria afferrava un tovagliolo di stoffa e lo usava per pulirsi.
"Sei ancora sporca" le fece notare il maggiordomo, prendendole il tovagliolo dalle mani e pulendo le labbra di lei con la stessa meticolosità con la quale si occupava dell'argenteria del conte.
I loro volti erano ormai pericolosamente vicini e all'improvviso accadde quello che non sarebbe mai dovuto succedere, almeno secondo il punto di vista di Ilaria. La pasticcera e il maggiordomo si baciarono. La coppia fu fortunata perché la padrona della pensione non si accorse di nulla.
"Credo proprio di essermi innamorato" sussurrò il maggiordomo, che non ricordava in nulla il gelido dipendente dei Montedoro. Aveva palesemente dimenticato le regole dell'etichetta.
"Anche io." rispose Ilaria, temendo il momento in cui avrebbe dovuto prendere in considerazione l'idea di raccontare tutta la verità a Luca sul suo passato.
Laura non aveva chiuso occhio per tutta la notte perché voleva sapere ogni cosa su suo padre e Ilaria. Non era una sciocca e aveva compreso che il conte conosceva benissimo quella ragazza e aveva una pessima opinione di lei. 
Luca non era ancora arrivato a Piazza Alessandria e quindi era proprio quello un momento propizio per affrontare il discorso con suo padre, senza essere intercettati dal maggiordomo.
La ragazza raggiunse Montedoro in salotto e dopo avergli augurato il buongiorno con un bacio, chiese a bruciapelo: "Padre, ciò che avete detto ieri davanti alla porta della pasticceria mi ha impedito di chiudere occhio per tutta la notte. Per quale motivo non credete che Ilaria possa essere una buona compagnia per il signor Catalano?"
Il conte sapeva benissimo che quando sua figlia si metteva qualcosa in testa, perseguiva il suo obiettivo senza fermarsi. Non poteva più tacere la verità.
"Ti prego di essere discreta. Non voglio che il maggiordomo lo sappia e nemmeno gli altri abitanti della piazza. Ilaria ha tentato di uccidermi." rivelò  a sua figlia, lasciandola senza parole.

Tempo d'amare X- 1187° puntata - di Mattia Cattaneo





Desirè chiede a David perché sia li a Drummental. Frederik intanto trova un modo per sfiduciare Katharina di nascosto ma Mona non è molto d’accordo, la donna va poi a stare da Gitti. Helmut viene a sapere che il padre di Marlene è a Drummental..

Love of Life - Episdoe 190 by Nunzio Palermo


Love of Life
Episode: 190
Season: 03
Date: 27/03/2018
Writer: Nunzio Palermo
Claudia chiese cosa fosse successo alla miniera e ai suoi operari. Mason rispose che la miniera non correva alcun rischio poiché quanto accaduto ad opera di Dirk era stato risolto e che tutto era in regola per quanto riguarda lo smaltimento di materiali tossici. Questi documenti dimostrano l’ennesima colpevolezza di Dirk e dei suoi complici. David era sotto shock ed ebbe un leggero capogiro. John rassicurò Jane e Claudia. David ha avuto un leggero malore, nessuna complicazione e che aveva bisogno di riposo. Mason, alla stazione di polizia di Cornwall Cove, disse a Perry che aveva parlato con i suoi superiori di quanto emerso e che avrebbero notificato a Dirk le accuse di traffico di materiali tossici e di danni ambientali e di corruzione. Claudia chiese cosse fosse accaduto a Dirk. Mason rispose che per lui le porte del carcere non si sarebbero mai aperte.
Love of Life # 190 © 2018 by Nunzio Palermo for WSO






Sul lago dorato - Episode 239 by Nunzio Palermo


Sul lago dorato
Episode: 239
Season: 02
Date: 27/03/2018
Writer: Nunzio Palermo
Ignare di quanto accaduto a Golden Lake, Emily e Eunice si trovano davanti al St. Mary College, non lontano da Bay City. Emily fu accolta dalla madre superiore, suor Maria. Emily chiese se conosceva padre David Cavendish, parroco a Golden Lake. Lo stavano cercare per organizzare una festa con i suoi ex compagni di college. Eunice mostrò la foto di padre Cavendish a suor Maria che non lo riconobbe. Suggerì di provare presso la sede del vescovado a Saginaw. Eunice e Emily ringraziarono la madre superiore. Rebecca era ancora in condizioni critiche ma i medici erano ottimisti. Kate stava vegliando sua figlia quando arrivarono Doug e Frank. Padre Cavendish lesse quanto accaduto l’altra sera al “Gallagher’s Pub” e ciò gli diede modo per un altro sermone e fece una telefonata. Era quasi mezzogiorno. Emily e Eunice si fermarono in un piccolo Bistrot a metà strada da Bay City e Saginaw.
Sul lago dorato # 239 © 2018 by Nunzio Palermo for WSO


lunedì 26 marzo 2018

Albadora - 100° puntata - di Mattia Cattaneo






Elpidia confessa a Consuelo che è preoccupata per la salute di Pepe e per l’assenza di suo figlio. Federigo le conferma che suo figlio è vivo ma non può sapere dove si trova. Sebastian si rivolge ad un ambizioso avvocato contro Fabian per accappararsi il controllo della fabbrica.
Mario fa di tutto pur di convincere Fabian, suo amico da anni, di perdonare sua figlia Leonor, che continua a cercare Liberto andando contro anche a dei rischi importanti.
La guarda civil arriva da Federigo chiedendogli di mostrare il sotterraneo della taverna,.

Tempo d'amare X- 1186° puntata - di Mattia Cattaneo





Oskar propone a Liliana un patto importante pur di veder sua nipote lontana da Helmut. Inge e Jonas sono in ospedale e cercano di avere informazioni su William. Mariela intanto va da Jorge per la catenina d’oro che ha trovato. David incontra Desireè

Come foglie al vento - Episodio 732 di Nunzio Palermo

   è presentato da   Come foglie al vento # 732 Episode 732 Season 4 Original Date ...