sabato 23 febbraio 2019

UN FARFALLINO IN TRAPPOLA - 7° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli


Il sole splendente, il dolce caldo estivo, il mare azzurro... La spiaggia piena di vita, l’allegro vociare della gente, il soave sciabordare del mare...
Era una domenica e dir poco perfetta e Valentina aveva deciso di trascorrerla al mare con delle care amiche, con cui non passava una giornata al mare da diverso tempo, ormai. Si alzò di buon’ora, la mattina, all’alba circa, fece colazione e subito si ritrovò in spiaggia con le sue amiche. Si recarono allo stabilimento balneare che erano solite frequentare, quando erano tutte assieme e si fecero dare i due ombrelloni vicini e in prima fila, che avevano prenotato giorni addietro. Era tutto perfetto. Le amiche di Valentina si stesero al sole, per recuperare quel po’ di riposo, di cui erano state costrette a privarsi per alzarsi all’alba e andare presto in spiaggia, mentre Valentina si concesse un tuffo in mare nell’acqua frizzantina del mattino, con tanto di una bella nuotata a largo. Nuotare in mare le piaceva e tanto. Perché poteva fare ciò che voleva e andare dove voleva, senza confini, né limiti. Era il suo piccolo, grande angolo di libertà. Dopo la nuotata, tornò ad asciugarsi al sole in compagnia delle sue amiche, che nel frattempo si erano ridestate dalla loro pennichella mattutina. Trascorsero tutta la mattina a chiacchierare di questo o di quello, a ridere e a scherzare e pranzarono al sacco, tutte insieme, con panini, insalata di riso, verdurine fresche e chi più ne ha, più ne metta.
Le cose stavano andando davvero bene, pensò Valentina.
C’era stato un periodo della sua vita in cui si era sentita completamente persa. Un periodo... Anni, a dire il vero. Da quando aveva dovuto lasciare la ginnastica artistica per via di quel brutto infortunio, la sua vita non era più stata la stessa. Era sempre andata in cerca di qualcosa, senza mai sapere di cosa, aveva tentato di costruirsi un futuro, conducendo una vita normale, ma non aveva funzionato. Da quando aveva rotto col suo ex, poi, era andata anche peggio. Era la seconda volta che le succedeva: dopo un paio d’anni insieme, lui si era spaventato, intimorito dalla forte personalità di lei, e l’aveva mollata per un’altra ragazza più remissiva e ingenua. Ci aveva messo un po’ per capire che non era lei ad avere qualcosa che non andava e questo lo doveva solo alle sue amiche, con cui stava condividendo quella splendida giornata al mare. Da quando aveva aperto il negozio di articoli sportivi, invece, le cose sembravano andare per il verso giusto. Il suo senso d’inquietudine si era placato, anche se la continua voglia di ricercare qualcosa continuava a persistere, ma per la prima volta dopo tanti anni, sentiva che stava facendo qualcosa che le piaceva. Si era rimessa in gioco e aveva aperto un’attività sua, senza più stare alle dipendenze di qualsivoglia tipo di superiore. E questo le donava tranquillità. Con una personalità forte e indipendente come la sua, stare sotto la cappella di qualcun altro non era affatto facile. L’unico neo della sua nuova vita era il farfallino Claudio. Lo riteneva un uomo in gamba, ma quel suo perpetuo sfarfallare in giro con le donne e il fatto che tentasse sempre di corteggiarla e far colpo su di lei non le andava giù. Era stata sul punto di accettare un’uscita con lui in amicizia, la sera dell’inaugurazione, ma dopo aver visto quella fila interminabile di donne che lui aveva conquistato e scartato, beh, aveva cambiato subito idea. Doveva immaginarlo che l’appuntamento in amicizia era solo una farsa per conquistarla. Era un vero peccato, pensò. Perché era un uomo davvero in gamba, intraprendente e con grande spirito d’iniziativa, ma quel difetto lì... Rovinava tutte le sue buone qualità! Per fortuna, con lei in negozio c’era anche Alessio e lo sfarfallare di Claudio diventava più sopportabile. Alessio era come il suo migliore amico. Anzi, era il suo migliore amico. Parlavano, ridevano, scherzavano, si confrontavano sulle problematiche in maniera attiva e rispettosa... Insomma, per fortuna Alessio, altrimenti reggere Claudio e il suo perpetuo sfarfallare sarebbe stata una vera condanna!
Ma non voleva pensarci in quel momento.
Per ora, voleva soltanto godersi una splendida giornata al mare con le amiche di sempre.

Le due del pomeriggio e Claudio era in spiaggia dall’alba circa. Odiava alzarsi presto la domenica mattina, ma era da tanto che non trascorreva una bella giornata al mare con i suoi vecchi amici e quella era l’occasione ideale. Il dolce caldo portato dall’anticiclone delle Azzorre aveva creato un paesaggio e un’atmosfera a dir poco divini. Il sole cocente, ma non asfissiante, l’aria calda, ma non soffocante, il mare limpido e calmo come cielo privo di nuvole e una lieve brezzolina da Nord rendevano la giornata perfetta. E con una giornata come quella, non si poteva certo restare a casa a dormire! No, signore! Così si era costretto ad alzarsi all’alba e a recarsi in spiaggia con gli amici. Avevano giocato a calcio, a basket, fatto un bel bagnetto e pranzato in un ristorantino di pesce lì vicino, sul lungomare, davvero niente male. E ora, dopo un bel, meritato, riposino, erano pronti per proseguire la giornata. Stavano discutendo su cosa fare per non annoiarsi, dal momento che il pomeriggio era ancora lungo, quando uno degli amici di Claudio gli batté una bella pacca sulla spalla.
“Ehi, amico, guarda là!” esclamò, ammiccando. “Quella non è forse la tua socia?”
Claudio si voltò gasatissimo a guardare nella direzione indicatagli dall’amico e la vide. Valentina era in mezzo a un bel gruppetto di amiche, tutte bellissime ragazze, a suo dire, ma nessuna che potesse competere con lei. Indossava un costumino bianco molto elegante e molto succinto, il che gli mandò il sangue alla testa e non solo! Sgranò gli occhi, sorpreso e contento di vederla, al tempo stesso. Dopo quella sera all’inaugurazione, lei aveva costantemente e attentamente evitato di rimanere sola con lui, anche solo per pochi istanti. Si capiva che non voleva riparlare di quell’uscita in amicizia che lui le aveva proposto la sera dell’inaugurazione, perché turbata dalla sfilza di ex che erano andate a trovarlo... E non erano nemmeno tutte, per giunta! Quella era la sua occasione! E il fatto che entrambi erano in compagnia di un gruppo di amici rendeva tutto molto più semplice e naturale!
Fece cenno ai suoi amici di seguirlo e insieme si diressero verso il gruppo di Valentina.
“Valentina!” la chiamò lui allegro e spontaneo, sfoggiando un solare sorriso hollywoodiano.
Valentina si voltò, stupendosi di vedere Claudio, ma non si allarmò. Con tutti quegli amici intorno, non si sarebbe azzardato a farsi umiliare da lei, comportandosi come il farfallino quale era.
“Claudio!” gli sorrise lei, alzandosi in piedi. “Che sorpresa! Ma che ci fai qui?”
“Sono qui con dei vecchi amici! Con una giornata come questa, dove altro vuoi andare?”
“Non posso darti torto. Anch’io sono qui con delle amiche. Ragazze, questo è Claudio, il mio socio”, disse presentandolo alle sue amiche.
Claudio le salutò, facendo il solito galantuomo, ma senza sfarfallare. Da quando aveva incontrato Valentina, gli restava difficile fare il latin lover con le altre ragazze. “Enchanté, signorine!”
I gruppi di amici si presentarono.
“Allora, ragazze”, esordì Claudio. “Noi cominciamo ad annoiarci e a essere a corto di idee! Che ne dite di una bella partita a beach volley? Più siamo e più ci divertiamo!”
“Io trovo che sia una splendida idea!” esclamò Valentina, entusiasta. Quando si trattava di fare giochi o sport movimentati, lei era sempre in pole position! “Voi che ne dite, ragazze?”
“Sì!” annuirono in coro ed entusiaste le sue amiche.
I due gruppi si mossero e raggiunsero di corsa il campetto da beach volley, iniziando subito a giocare.
Valentina e le sue amiche contro Claudio e i suoi amici.
Fu una partita molto più che movimentata e tutti si divertirono da matti! Punto dopo punto, schiacciata dopo schiacciata, un salvataggio rotolandosi nella sabbia dopo l’altro, risata dopo risata, la partita non poteva essere più entusiasmante. Valentina scoprì così che Claudio era molto bravo a giocare a beach-volley. Era molto atletico e aveva un fisico da far paura e questo, stranamente le piaceva. Era diverso rispetto a come fosse in negozio con lei, o con le altre donne. Era divertente, spontaneo, spiritoso e, quando non si sforzava di fare il latin lover, aveva un sorriso molto più bello. Genuino. E vero. Con gli amici, era un gran simpaticone, faceva battute su battute, per niente zozze per giunta, e alle quali era impossibile non ridere. Valentina lo vide sotto un’altra veste, completamente differente da quella che si era abituata a vedere. Mentre giocava, aveva inventiva, era brillante, reattivo, geniale! Molti punti che la sua squadra segnò, erano merito suo. Anche Valentina ne segnava parecchi, pur seguendo molto la tecnica e le strategie di gioco. Claudio, invece, non aveva tecnica, non conosceva affatto gli schemi di gioco, eppure era il miglior giocatore che Valentina avesse mai visto. Sorrideva sempre e sapeva anche essere autoironico, quando serviva, e con quei capelli cenerini selvaggi al vento, stava proprio bene! Per la prima volta, Valentina notò quanto la sua bellezza rude e selvaggia fosse accattivante e interessante. Doveva ammetterlo, Claudio era proprio un uomo attraente. E fu proprio per distrarsi a guardarlo, che regalò gratuitamente l’ultimo punto alla squadra avversaria, dopo un combattutissimo quinto set. Per fortuna, le sue amiche non si resero conto che la colpa fosse sua... Perché stavano tutte ammirando Claudio!
Di certo, pensò Valentina, il carisma non gli mancava.
La squadra di Claudio esultò a più non posso. I ragazzi saltarono, si abbracciarono, si rotolarono nella sabbia e chi più ne ha più ne metta.
“Allora, belle fanciulle”, esordì Claudio. “Volete la rivincita?”
Valentina scambiò una serie di sguardi complici con le sue amiche e si fece avanti. “No. Noi avremmo intenzione di proporvi qualcos’altro”, ammiccò con voce melliflua e un bel sorriso sadico e sicuro di sé.
“E sarebbe a dire?” le domandò Claudio.
“Una bella partita a pallanuoto. In mare.”
Claudio si consultò velocemente con i suoi compari e annuì. “Accettiamo la sfida, signorine!” esclamò, facendo un teatrale inchino.
“Ottimo. Avrete anche vinto a pallavolo, ma a pallanuoto non vincerete. Preparatevi a perdere!” li sfidò Valentina melliflua.
“Facciamo una cosa, allora!” propose Claudio entusiasta e sicuro di vincere. “La squadra che perderà la partita di pallanuoto, pagherà la cena!”
Furbo. Davvero molto furbo. Aveva appena trovato il modo di invitare Valentina a cena. In compagnia, certo! Ma l’avrebbe pur sempre portata a cena.
“D’accordo!” acconsentì Valentina. “Cominciate ad aprire i portafogli, allora!”
“Io dico che dovrete aprirli voi!”
Le ragazze ammiccarono e risero.
“Beh, allora! Andiamo a fare un bel tuffo! E che vinca la squadra migliore! Ovvero noi!” li sfidò nuovamente Valentina.
I ragazzi scoppiarono a ridere e seguirono le donzelle in acqua.
E persero.
Dopo una partita molto più che combattuta, furono le ragazze a portare a casa la vittoria. Perché Claudio, invece di dirigere il gioco come aveva fatto a beach volley, s’incantò a guardare Valentina in più di un’occasione. Come un pesce lesso!
Per di più, le ragazze potevano vantare due pallanuotiste di fama regionale, le quali avevano dato loro diverse lezioni, nel corso delle varie estati, negli anni precedenti.
Fu una vittoria schiacciante.
Le due squadre di amiche e compari uscirono dall’acqua e si sciacquarono a turno il sale sotto la doccia. Claudio, ovviamente, si mise in fila accanto a Valentina e non perse l’occasione. Ma, animato dalla splendida giornata trascorsa nella spontaneità, non riuscì più nemmeno a sforzarsi di fare il gentleman-latin lover.
“Due magnifiche partite!” esclamò divertito, gasato, entusiasta e spontaneo.
Valentina dovette convenire con lui, un sorriso allegro che le accendeva il volto. “Già! Davvero emozionanti! Non sapevo sapessi giocare così bene a beach volley!”
“Anni e anni di allenamento con gli amici di sempre! E tu, invece? Non sapevo te la cavassi bene con la pallanuoto!”
Valentina fece spallucce. “Che posso dire? Anni e anni di allenamento con le amiche di sempre!” scherzò, facendogli il verso.
Si sorrisero divertiti, dimenticandosi persino i vecchi attriti che avevano avuto dal primo giorno in cui si erano incontrati, in quella pasticceria, settimane addietro.
“Ora vi toccherà pagare la cena! Hai fatto male a proporre una vincita alla partita!” lo prese in giro lei. “Ora i tuoi compagni ti linceranno!”
Ora fu il turno di Claudio a fare spallucce. “No! Siamo tipi sportivi! Non è la prima volta che proponiamo una cena pagata da chi perde! A volte paghiamo noi, altre volte ci pagano gli avversari! Oggi ci è andata male, ma perdere fa parte del gioco! Anzi, dello sport, della vita, di tutto! Basta solo prenderla con filosofia. L’importante è divertirsi e sapere di aver dato il massimo. Andrà meglio la prossima volta!”
Valentina gli lanciò uno sguardo stupito e colpito al tempo stesso. Non si aspettava un ragionamento tanto profondo da lui, vista la spiccata superficialità che metteva in mostra ogni giorno. Forse, l’aveva giudicato male e troppo in fretta. Dietro quella facciata di frivolezza e leggerezza, si nascondevano dei buoni e sani principi di vita. Chissà quanti, si domandò Valentina. Forse, poteva anche concedergli una possibilità. Quella sera a cena, avrebbe avuto sicuramente l’occasione di conoscerlo meglio e vedere quali altre sue qualità nascoste uscissero allo scoperto.
“Non posso darti torto”, gli disse Valentina. “Il fair-play è un principio sempre valido, sia nello sport, che nella vita di tutti i giorni. È bello sapere che ogni tanto c’è qualcuno come te che se lo ricorda!”
“Mio padre diceva sempre che lo sport è maestro di vita. E aveva ragione!” le raccontò Claudio.
Valentina gli sorrise. “Sì, anche i miei coach me lo dicevano sempre. Da quanto conosci i tuoi amici?” gli domandò, poi, cambiando inspiegabilmente discorso.
Non era ancora pronta a parlare dello sport che tanto amava e che aveva dovuto lasciare prematuramente, soffrendo le pene dell’Inferno.
E Claudio non lo notò.
“Alcuni li conosco da una vita, altri da meno tempo, ma siamo tutti buoni amici. E tu?”
“Io conosco tutte le mie amiche da quando ero bambina. Siamo cresciute insieme e, nonostante poi ci siamo allontanate per seguire ognuna le nostre strade, non ci siamo mai perse”, gli raccontò Valentina.
“Beh, se l’amicizia è autentica, sopravvive alla distanza e al tempo!” esclamò Claudio, sorprendendola di nuovo.
“Sì, è vero”, ammise Valentina, pensando a quanto fossero vere le sue parole.
Continuarono a conversare piacevolmente anche dopo la doccia, seduti con tutti gli amici in riva al mare. Valentina non vedeva l’ora che arrivasse l’ora di cena per continuare a conversare con lui e a conoscerlo meglio.


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