Non erano trascorsi neanche cinque minuti dalla neonata alleanza fra i
due pretendenti al cuore di Valentina, che già Claudio mostrava i primi segni
di impazienza. L’idea di non sapere dove fossero Valentina e quel Daniele o che
cosa stessero facendo lo faceva ammattire. Non poteva nemmeno pensare che
magari quei due potessero... No! Era fuori discussione. Lanciò uno sguardo
impaziente all’orologio, sorpreso che fossero passati soltanto dieci miseri,
pidocchiosi minuti da quando Valentina se ne era andata via con quel tipo dall’espressione
vivace e peperina. Il suo corpo era diventato un fascio di tic nervosi, che si
susseguivano incessantemente l’uno all’altro, mentre lui era intento a
ripiegare le magliette appena arrivate, dividendole per taglia.
“Insomma, ma quando tornano?” esplose a un certo punto, attirando così
l’attenzione di Alessio, che soffriva l’ansia in silenzio e senza dare
nell’occhio.
“Beh, Claudio, sono passati solo dieci minuti. Se ti ha chiesto di
sostituirla, probabilmente starà fuori per l’intera giornata, non credi?”
ipotizzò Alessio, senza scomporsi più di tanto, tenendosi tutto dentro come
tipico della sua persona.
“Già. Allora, io vado!” esclamò all’improvviso, partendo impettito e
sparato verso l’uscita del negozio.
“Come sarebbe a dire? Dove vai?” si sbigottì Alessio, sbalordito dallo
strano atteggiamento di Claudio.
“Vado a cercarli! Li pedinerò fino a scoprire la verità! Nel
frattempo, se dovessero tornare, mi raccomando! Fai più domande che puoi nella
massima discrezione. E con naturalezza! Conto su di te! Non ti dispiace badare
al negozio da solo, vero?”
“No, Claudio! Mi è capitato già diverse volte, nel negozio dove
lavoravo prima.”
“Ottimo! Allora, conto su di te per tutto! A presto!” esclamò Claudio,
prendendo un voluminoso cappello da donna e uscendo.
Lasciando Alessio solo e sbigottito come un pesce fuor d’acqua.
“Accidenti!” commentò Alessio. “Io amo Valentina, ma lui è proprio
cotto marcio! È impazzito! Bah! Chi lo capisce, è bravo!”
E detto questo, riprese il suo lavoro, cercando di ignorare la
sofferenza e l’ansia che gli attanagliavano l’anima.
Nel frattempo, Claudio era partito al setaccio di ogni angolo di
lungomare di Viareggio, nella speranza che Valentina e quel Daniele non fossero
lontani. Nella fretta, non si era nemmeno accorto che il cappello che aveva
preso dal negozio per girare in incognito era un vistoso cappello bianco a
falda larghissima da donna. Con tanto di decorazione a fiocco nero. E ancora
continuava a non badare a ciò che si era messo in testa!
Mentre passeggiava per l’assolato lungomare di Viareggio col suo
voluminoso parasole, in cerca della sua bella e del suo misterioso
accompagnatore, delle sonore risate provenienti dalla spiaggia attirarono la
sua attenzione.
“Eccoli!” esclamò tra sé e sé. “Bingo!”
Se la stavano spassando in acqua, quei due maledetti disgraziati!
Ma prima di spiarli più da vicino, necessitava di una piccola
copertura. Un’altra. Attraversò la strada e andò a comprare un giornale, un bel
quotidiano con cui coprire la faccia, mentre se ne stava seduto in spiaggia a
spiare i suoi indagati. Così, tornò in spiaggia e si sedette il più vicino
possibile alla battigia, col giornale ben aperto davanti alla faccia, fingendo
di leggerlo. Ogni tanto faceva capolino con il viso, i cui occhi erano
sapientemente coperti da grossi e vistosi occhiali da sole, per tenerli sotto
stretto controllo. Li vide rincorrersi in mare, sputarsi l’acqua a vicenda, lei
che gli saltava letteralmente addosso e lui che la sollevava in aria per poi
rigettarla in acqua... Insomma, stavano facendo i diavoli a quattro! A quanto
pareva, quel tipo tutto pepe era riuscito a risvegliare il lato più giocoso e
spensierato di Valentina... Accidenti! Claudio imprecò in silenzio. La
situazione era più grave di quel che pensasse! Doveva inventarsi qualcosa e in
fretta! Ma che cosa stava dicendo? Non c’era nulla che potesse fare, al
momento. Ma a casa, con più calma quella sera stessa, avrebbe dovuto mettere a
punto delle nuove e infallibili strategie di corteggiamento solo ed
esclusivamente per Valentina.
Nel frattempo, nel loro sfrenato giocare, Valentina notò un uomo
strano e inconsueto sulla spiaggia, seduto vicinissimo alla battigia.
“Daniele, guarda!” esclamò Valentina, riprendendo fiato.
“Cosa?” le chiese lui, tirandosi indietro i capelli bagnati, a
scoprire il viso.
“C’è un uomo con un cappello a falda larga da donna! Lo stesso che
abbiamo noi in negozio!”
“Beh, chissà quanti negozi tengono gli stessi articoli o capi molto
simili tra loro!”
“Già, Dany! Credo che tu abbia ragione. Credo che ti stia guardando!”
notò Valentina, non capendo che in realtà stava guardando entrambi.
Sia lei, che Daniele si scambiarono un’occhiata complice e scoppiarono
a ridere di gusto.
“Sì!” esclamò Valentina tra le risate. “Ce l’ha decisamente con te!”
Daniele assunse un’aria boriosa e teatrale, che per nulla gli
apparteneva. “Beh, che posso dire? Il mio fascino è tale, da attrarre anche gli
uomini!” scherzò.
Valentina scoppiò nuovamente a ridere per quella buffissima caricatura
di Daniele! Era sempre stato un tipo burlone e simpatico, semplice e tutto
pepe. Era questo che lo rendeva così particolare e unico!
Daniele afferrò, quindi, Valentina per un polso e l’attirò virilmente
a sé. “Ecco, cucciola mia! Se vede che siamo fidanzati, magari riesco a
liberarmene!” le disse, facendole un occhiolino complice.
Che lei ricambiò all’istante, lo sguardo furbo e gli occhi che
brillavano di vita.
Dalla spiaggia, Claudio si sentì mancare di nuovo. Ma non poteva
svenire ancora, o addio copertura e operazione di pedinamento! No! Doveva
resistere! Sennò, che razza di uomo si sarebbe dimostrato? Sbirciò nuovamente,
facendo ancora una volta capolino da dietro il giornale, e li vide uscire dall’acqua,
stretti l’uno all’altra. Li seguì con lo sguardo verso le docce di acqua dolce,
fino alla loro vicina postazione. Si asciugarono, si rivestirono alla meglio e
alzarono i tacchi, per scoprire se il misterioso spasimante di Daniele se ne
sarebbe finalmente andato.
Presero su la borsa e, mano nella mano, si diressero verso il
lungomare.
Claudio attese qualche istante per non dare nell’occhio, poi si mosse.
Li seguì fino a un chiosco di gelati e li vide prenderne uno a testa con gusti
molto simili, tra l’altro! Cioccolato, nocciola, gianduia, cookie e panna
montata! Non erano simili! Quei due mega-gelati erano proprio uguali!
Si sedette su di una panchina e li osservò, mentre si gustavano la
fresca merenda seduti a un tavolino.
Daniele si voltò e notò nuovamente il signore col cappello da donna e
il giornale come paravento. “Sembra proprio che io non abbia scampo!” esclamò.
Valentina seguì il suo sguardo e lo vide. “Accidenti! Si è proprio
preso una bella cotta per te!”
“Ma gliel’abbiamo fatto vedere che siamo fidanzati!” protestò Daniele.
Valentina ammiccò. “Forse, cucciolo mio, dobbiamo rincarare la dose!”
Daniele ricambiò lo sguardo furbetto e complice di Valentina, prese il
suo cucchiaino colorato di plastica e iniziò a imboccare Valentina. Lei fece
altrettanto.
Causando una serie consecutiva di infarti al povero Claudio.
“Ti adoro, cucciolo mio!” esclamò Valentina ad alta voce, in modo che
il misterioso spasimante di Daniele lo sentisse.
“Anch’io, cucciola mia!” ricambiò Daniele.
Ma nulla.
L’uomo col cappello da donna non se ne andava.
Valentina lo guardò meglio. Eppure le sembrava tanto...
“Che c’è?” le domandò Daniele, vedendo il suo sguardo corrucciato.
“Eppure, ha un’aria vagamente familiare. Somiglia tanto a Claudio, il
mio socio”, gli disse lei.
“Noooo! Non può essere! Lui non doveva sostituirti in negozio?”
“Sì, ma lui ha una cotta per me. Non si sorprenderebbe affatto, se mi
pedinasse! Inoltre, come ti dicevo poco fa, noi abbiamo lo stesso cappello in
negozio.”
“Beh, chiamalo al negozio, no, cucciola mia?”
Valentina annuì. E Alessio le disse in maniera molto imbarazzata e
vergognosa che era chiuso in bagno con un tremendo mal di stomaco.
“Allora, chiamalo al cellulare!” suggerì Daniele.
Valentina annuì, lo sguardo furbo e divertito, proprio come quello di
Daniele.
Cercò il nome di Claudio in rubrica e lo chiamò.
Sentirono il telefono di Claudio squillare nemmeno dieci metri più in
giù, proprio sulla panchina dov'era seduto l’uomo col vistoso cappello da
donna.
Daniele e Valentina si guardarono complici, poi scoppiarono a ridere come due iene.
“Ciao Claudio!” gridò Valentina a squarciagola, in tono da canaglia dispettosa.
Ma Claudio rimase immobile...
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