sabato 25 maggio 2019

UN FARFALLINO IN TRAPPOLA - 19° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli



Alessio camminava a fianco di Valentina sul bagnasciuga, l’acqua salata che rinfrescava loro i piedi accaldati e il sole che iniziava a tramontare. Alessio ascoltava Valentina, in silenzio, lasciandola parlare senza interromperla, nemmeno per fare domande. Avrebbe dovuto immaginarsi una scelta del genere da parte sua: aveva visto quanto fosse legata al cugino, pertanto era più che normale che volesse vivere il più vicina possibile a lui. Ma quella decisione gli spaccava il cuore.
“Mi dispiace tanto, Alessio. Ma stare qui senza Daniele è stata molto dura, anche se io non ho mai fatto trapelare nulla. E ora che è ripartito, mi sento un vuoto dentro”, concluse Valentina.
Alessio allungò d’istinto la mano e strinse quella di lei, intrecciando le dita alle sue. “Lo so, ti capisco. So come ti senti. Quando mia sorella si è trasferita qui, da Pienza, io non ho esitato a seguirla. Perciò, comprendo perfettamente la tua scelta, anche se mi dispiace molto.”
“Lo so, Alessio. Dispiace anche a me. Non credere che per me sia stata una decisione facile.”
“Lo immagino. Qui ti sei costruita una realtà solida con le tue mani, hai avviato un’attività tutta tua, aspettando che tuo cugino tornasse da Anzio. Posso solo immaginare come ti sia sentita, quando lui ti ha detto che sarebbe rimasto lì. Sei una ragazza coraggiosa, Valentina. Ti ammiro molto. Sei disposta a ricominciare da zero, nonostante tutto, pur di star vicina a tuo cugino, che ami come un fratello.”
Valentina abbozzò un dolce sorriso. In fondo al cuore, sapeva che Alessio avrebbe capito.
Dall’altra parte, Alessio aveva il cuore a pezzi. Valentina, la donna che amava più della sua stessa vita era in procinto di partire e non l’avrebbe mai più rivista. Ormai, doveva dirglielo. Non aveva più nulla da perdere. Chiuse gli occhi per un istante, prese un bel respiro e si buttò.
“Prima che tu parta, Valentina, c’è una cosa che devo dirti.”
“Sì, dimmi pure.”
“Io ti amo.”
Valentina non disse nulla. Colse la profondità del suo sentimento e questo la spiazzò fortemente.
“Sei la donna più straordinaria, che abbia mai incontrato. Sei intelligente, sei forte e determinata, ma sai anche essere dolce e sensibile allo stesso tempo. Non importa se ricambi o meno. Dovevo dirtelo, prima che tu partissi. Non potevo nascondertelo oltre”, proseguì lui.
Valentina sospirò, più confusa e disperata che mai. “C’è anche un altro motivo per cui ho voluto incontrarvi separatamente. Io sto per partire e forse è meglio così. Ho una gran confusione nel cuore. Tu e Claudio siete due tipi completamente opposti, eppure avete entrambi delle qualità eccezionali, non comuni a tutti. Siete due ragazzi straordinari e io voglio molto bene a entrambi. Non ci capisco più niente, Alessio. E forse è meglio che io parta senza prendere decisione alcuna. Almeno nessuno dei due soffrirà oltre.”
“Capisco, Valentina. Io non posso dirti cosa fare, né convincerti a scegliere me. Io sono felice, se tu sei felice. Perciò, non mi importa cosa sceglierai. Certo che, se dovessi renderti conto di amare me, io sarei al settimo cielo, ma ciò che più conta per me è vederti felice. L’unico consiglio che posso darti è di prenderti del tempo per capire che cosa vuoi veramente, se davvero preferisci partire per Anzio senza aver scelto nessuno di noi, o il contrario. Devi essere serena e convinta, ok?”
Valentina non sapeva cosa dire. Quali potevano essere le parole giuste per esprimere l’enorme senso di gratitudine che provava nei confronti di Alessio? “Io non so davvero cosa dirti, Alessio. Grazie di cuore per aver capito e per non avermi forzato la mano.”
“Qui non c’è nessuna mano da forzare. Sono scelte per la vita e bisogna andarci con i piedi di piombo, non so se mi spiego. Però, mi farebbe piacere, se rimanessimo in contatto da buoni amici, qualsiasi cosa tu scelga. Io non posso perderti.”
“Farebbe piacere anche a me, non perderci di vista. Sei davvero una persona speciale e ti meriti il meglio dalla vita.”
“Mai quanto te”, le disse Alessio, spassionatamente.
Valentina sorrise di nuovo, più confusa che mai.
“Comunque, sappi che, se dovessi scegliere me, io sarei disposto a seguirti ad Anzio. Senza problemi”, le disse Alessio.
“E tua sorella? E la tua nipotina?” si preoccupò Valentina.
“Capiranno. E poi, io non mi preoccuperei molto. Sarebbero benissimo capaci di seguirmi, se lo volessero!”
“Siete proprio una bella famiglia”, sorrise Valentina.
Alessio le sorrise, senza più riuscire a parlare.
“Adesso, vado”, gli disse Valentina.
Alessio sfilò via la mano dalla sua, lasciandola libera di andare. “Va bene. Ci vediamo domani al lavoro?”
Lei annuì. “Sì, certo. Lavorerò fino all’ultimo e, mentre organizzo il trasloco, mi prenderò del tempo per riflettere e per tentare di fare chiarezza nel mio cuore. Ti ringrazio, Alessio. Per aver capito.”
“Figurati. Stai serena, mi raccomando. Altrimenti, non riuscirai a trovare le risposte che cerchi”, le disse, abbracciandola.
“Grazie, Alessio. A domani.”
“A domani.”
Valentina s’incamminò di gran passo verso la strada, salì in macchina più confusa che mai. Osservò Alessio risalire lentamente la spiaggia e incamminarsi pensieroso e sconvolto verso la bici. Lo vide montare e partire. Valentina sospirò e fece per mettere in moto, ma non ci riuscì. Scese dall’auto e tornò in spiaggia. Si sedette sul bagnasciuga, ad ammirare il tramonto, che le infuse la serenità nell’anima, che tanto cercava.
Claudio era tutto ciò che lei era, “sfarfallaggine” a parte. Era intraprendente, determinato, amava lo sport e amava la vita. Alessio, invece, era l’esatto opposto. Era un tipo tranquillo, pacifico e comprensivo. Claudio era impulsivo, Alessio riflessivo. Con Claudio, la vita era movimentata e piena di pepe, mentre con Alessio fin troppo tranquilla. Claudio riusciva sempre a regalarle una risata con la sua spontanea simpatia, anche nei momenti più difficili, mentre con Alessio riusciva a parlare di tutto. Claudio le dava allegria e voglia di vivere, Alessio, la serenità e la pace interiore.
Erano due ragazzi eccezionali, ognuno con delle doti particolari, che l’altro non aveva. Scegliere non sarebbe stato facile. Forse, sarebbe stato molto meglio partire da sola, senza scegliere, lasciandoli liberi di continuare la loro vita senza ulteriori sofferenze. Ma non ci riusciva. Perché, in fondo al cuore, lei sapeva chi avrebbe dovuto scegliere. Lei già sapeva chi amava di più. Lo aveva sempre saputo. Così come aveva sempre saputo di chi e di che cosa aveva più bisogno nella sua vita.
Prese un bel respiro, risalì la spiaggia, montò in auto, accese il motore e partì.
Destinazione casa di lui.
Era finalmente pronta a fare la sua scelta.


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