Per
Maria entrare alla facoltà di Medicina era la cosa più importante e
sapeva che i test erano molto duri. Per questo motivo aveva deciso di
rinunciare totalmente alle sue vacanze. Il liceo non le aveva solo
donato dolori e prese in giro ma anche quattro amiche del cuore, con
le quali aveva condiviso tutte le gioie, i dispiaceri e le
soddisfazioni di quei cinque anni di liceo. Le sue amiche Amanda,
Benedetta, Cecilia e Diana avevano organizzato un viaggio di due
settimane ad Ibiza per festeggiare la loro maturità e la prima
estate da adulte ma Maria aveva rifiutato.
“Devo
studiare per entrare a Medicina. Voglio diventare medico come mio
padre.” Aveva commentato Maria quando le altre ragazze le avevano
parlato del loro progetto di viaggio.
Le
sue amiche non avevano insistito perché la conoscevano bene e
sapevano che non sarebbero riuscite a farle cambiare idea.
La
sera stessa dell’uscita dei quadri Tiziana decise di condurre sua
figlia a cena nel suo ristorante preferito, un locale di Fiumicino,
davanti al porto. L’odore del mare accarezzava le narici di Maria
che gustava il suo risotto alla crema di scampi con voracità. Alla
dieta avrebbe pensato con calma.
Sua
madre invece era molto nervosa. Tiziana giocherellava con la
forchetta e poi con il cibo nel piatto. In verità non aveva toccato
un boccone e sua figlia iniziava a preoccuparsi. Sapeva che la madre
aveva avuto una storia con Matteo Moretti qualche anno prima ma
sapeva che era finita, quindi non poteva essere lui il motivo di
tanto turbamento.
Maria
non giudicava Tiziana per essersi messa in mezzo nel matrimonio del
suo vecchio compagno di classe ma era stata molto preoccupata: non
solo sua madre avrebbe potuto uscirne con le ossa rotte ma in quella
storia era coinvolto anche Andrea e questo poteva essere un problema.
Quel ragazzo non aveva smesso di tormentarla in classe per anni.
Per quanto ne sapeva Maria però, Tiziana e Matteo si erano lasciati
da tempo e poteva dormire sogni tranquilli.
La
tranquillità però non faceva parte del vocabolario di sua madre in
quel momento, mentre si divertiva a giocherellare con il riso che
aveva sul piatto. Un bip annunciò l’arrivo di un sms. Tiziana
guardò il suo cellulare e dopo aver trovato una scusa, si allontanò
portando con sé il suo smarthphone.
Maria
era interdetta. Che cosa stava succedendo? Persino l’invitante
risotto che aveva davanti a sé stava perdendo attrattiva e lei era
molto golosa. Sua madre rientrò due secondi dopo e si sedette
difronte a lei come se nulla fosse. Maria noto che almeno le era
tornato l’appetito e che quindi quella messaggio doveva averla
rasserenata.
“Dobbiamo
parlare delle vacanze estive, tesoro.” Annunciò all’improvviso
Tiziana rompendo il silenzio.
Maria
rimase con la forchetta in bilico tra il piatto e la bocca e rischiò
di rovinare il vestito nuovo che sua madre aveva insistito per
comprarle.
“Ma
mamma, abbiamo già parlato delle mie vacanze. Non ne farò. Resterò
a Roma chiusa in casa a studiare.” Commentò Maria portando il
contenuto della forchetta finalmente all’interno della sua bocca.
“Anche
quest’anno trascorreremo i tre mesi di vacanze a Terracina, tesoro.
E’ vicino Roma e poi staremo come sempre a casa della nonna. Potrai
rinchiuderti nella tua stanza e studiare. Ci sarà però un
vantaggio, ovvero, di tanto in tanto, se vorrai potrai scendere in
spiaggia e fare un bagno. Sempre meglio di stare a Roma.” Tiziana
cercò di portare avanti i suoi tentativi di persuasione.
Maria
però scosse la testa. “Ho rinunciato ad Ibiza, mamma, ho detto di
no alla prospettiva di un viaggio con le mie amiche per poter
studiare. Sai quanto sia importante per me diventare medico.”
Sospirò la ragazza.
“Ti
prometto che non interferirò con il tuo studio. Sono tua madre e ho
fatto di tutto per farti avere l’istruzione migliore. Sono la prima
a desiderare che tu riesca ad onorare la memoria di tuo padre. Non ti
sto chiedendo di venire a Terracina per capriccio. Lo sto facendo
perché per me è importante. Non ammetto repliche: partirai con me
ed il prossimo anno sosterrò ogni tuo progetto di vacanze con le tue
amiche.” Spiegò Tiziana con un tono che non ammetteva rifiuti.
Maria le fu grata per il fatto di averle risparmiato la frase “sei
ancora sotto il mio tetto, sono io quella che ti mantiene, deciderò
io come trascorrerai i prossimi due mesi della tua vita”.
Andrea
aveva sempre avuto molti amici, era sempre stato membro dei gruppi
più popolari della scuola. Però tra tante persone solo una riusciva
a capirlo veramente: il suo amico Valerio, il figlio del portiere del
suo palazzo. Valerio era un giovane alto e magro con lunghi capelli
neri e gli occhi scuri e sinceri ed era un bravo ragazzo, che non si
era mai preso gioco di nessuno, sempre con una parola gentile per il
suo prossimo e non aveva paura di affrontare la vita e le conseguenze
delle decisioni che prendeva. Andrea invidiava al suo migliore amico
il suo coraggio. Dopo la sfuriata contro i suoi genitori Andrea uscì
di casa e trovò rifugio come sempre nell’appartamento dei portieri
dello stabile, i Russo, e lì con loro aveva passato il resto del
pomeriggio e gran parte della serata. La madre di Valerio, Donatella,
aveva preparato i suoi piatti preferiti perché aveva visto Andrea
così giù, mentre il padre Eusebio aveva chiamato Matteo per
tranquillizzarlo sulle sorti del figlio. I Russo erano una famiglia
modesta ma molto unita. Eusebio era un uomo basso e quasi pelato, i
suoi occhi scuri erano sinceri come quelli di suo figlio. Il portiere
era sempre sovrappeso ma amava troppo la cucina di sua moglie per
prendere in considerazione l’idea di una dieta. Era da Donatella
che Valerio aveva ereditato la sua altezza. La signora Russo infatti
era molto alta, sottile come il figlio e sempre con un sorriso sulle
labbra che illuminava anche gli occhi celesti. Valerio si rammaricava
di non aver ereditato anche i capelli biondi della sua meravigliosa
mamma, che per vivere e arrotondare le entrate in famiglia, lavorava
di tanto in tanto come sarta. Ad Andrea piaceva ascoltare il
rasserenante rumore della macchina da scrivere cucire quando si
recava a casa del suo amico.
“Secondo
me stai esagerando, Andrea. I tuoi genitori hanno resistito anni per
te ed è ora che pensino alla loro vita.” Commentò Valerio quando
il suo amico ebbe finito di raccontargli tutto.
“Mio
padre tradisce mia madre da anni e lei a quanto pare lo ricambia in
tal senso. Ho sempre saputo delle loro scappatelle ma pensavo che
nonostante tutto si amassero.” Sospirò Andrea.
Valerio
gli versò un altro bicchiere di Coca Cola. Erano nella stanza del
giovane Russo ed Andrea aveva ricevuto il permesso dei suoi genitori
per restare a dormire con l’amico.
Valerio
si distese sul letto e con un sospiro commentò: “Secondo me sei
stato felice in questi anni grazie a loro e continuerai ad esserlo
solo se li perdonerai. Dovresti fermarti a ragionare invece di agire
solo seguendo i tuoi timori. La paura di restare senza il tuo
pubblico di pecore al liceo ti ha spinto a far soffrire la ragazza di
cui ti sei innamorato e che hai preso in giro per cinque anni. Lo
credo bene che poi ti sia mancato il coraggio di dichiararti, anche
davanti alla prospettiva di non vederla più dopo la maturità. Ed
ora stai facendo lo stesso: la paura di perdere i tuoi genitori e la
vita che conoscevi ti sta rendendo impossibile comprendere le loro
motivazioni e i loro sacrifici.”
Andrea
si rigirò nel letto che era posto accanto a quello dell’amico.
Stava piangendo silenziosamente e si rallegrò che le luci della
camera fossero spente perché non desiderava farsi vedere da Valerio
in quello stato. Quando si rese conto che la sua voce non tradiva più
le sue lacrime e che era tornata piuttosto ferma, il giovane Moretti
replicò: “Per la mia storia con Maria non preoccuparti. Non la
perderò di vista. Troverò una scusa per appostarmi sotto la facoltà
di Medicina e per attaccare il discorso con lei. Saprò farmi
perdonare le mie sciocche battute.”
Ma
entrambi sapevano che non avrebbe mai trovato il coraggio per farlo.
Il
mattino dopo Maria decise di rinunciare al suo pomeriggio di studio
per ritrovarsi al solito bar con le sue migliori amiche.
“Beh,
direi che non hai molta scelta: o Terracina o Terracina.” Sospirò
Amanda, scuotendo la sua chioma bionda e fissando i suoi occhi
celesti su Maria, che aveva raccontato alle ragazze ogni singolo
dettaglio della cena della sera prima.
“E
poi saresti rimasta a Roma e conoscendoti saresti stata incollata
alle pagine del manuale e il mare lo avresti visto con il
cannocchiale.” Aggiunse Benedetta, che era mora come Maria ma
dotata dei capelli più lisci che si potessero immaginare, e che
lasciavano senza fiato la giovane De Luca, che lottava a suon di
piastra contro i suoi capelli crespi.
“Magari
riuscirai ad andare un po’ in spiaggia e prenderai una abbronzatura
da urlo. Se poi sarai fortunata troverai anche un fidanzato.
Amoreggerai al chiaro di luna anche perché non è normale per una
ragazza di diciannove anni essere ancora vergine.” Sospirò la
focosa e rossa Cecilia che aveva un grande interesse per i ragazzi e
per tutto ciò che ruotava intorno al sesso. Se gli occhi verdi di
Cecilia si fissavano su qualche giovanotto, il malcapitato non aveva
più scampo, anche perché era difficile resistere a tanta bellezza e
a tanta passione per la vita.
“Per
ora accontentiamoci che riesca a trovare qualcuno con il quale
scambiare il primo bacio. Per il sesso ci sarà sempre tempo”
commentò Delia, scuotendo la sua chioma bionda e fissando con i suoi
occhi verdi il viso ormai rosso – pomodoro di Maria, che le fu
grata. Stranamente anche Cecilia lasciò cadere l’argomento,
concentrandosi sul suo succo di frutta e la giovane De Luca poté
parlare di quello che veramente la preoccupava ovvero dello strano
comportamento di Tiziana.
“Mi
preoccupa molto il comportamento di mia madre. Non avrebbe insistito
così tanto se non fosse stato perché qualcosa la preoccupava
veramente. C’è qualcosa in questo viaggio che sembra questione di
vita o di morte. Siamo sempre andate in vacanza dalla nonna, da
quando è morto papà ed ora invece sembra che per mia madre sia un
evento straordinario al quale non posso mancare.” Sospirò Maria
sorseggiando il suo succo di frutta.
“Lo
scoprirai solo partendo con lei. E poi quella povera donna non ti ha
ma chiesto nulla. Per una volta che ti impone qualcosa, falla felice.
Ha anche detto che il prossimo anno ti pagherà vacanze da urlo.”
La consolò Delia, che aveva una vera e propria adorazione per
Tiziana.
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