La
voce furiosa di Cecilia fece sobbalzare Maria che allontanò lo
smarthphone dal suo orecchio. Aveva telefonato alla sua amica per
raccontarle le novità nella sua storia con Andrea, come faceva di
solito ma l’argomento che aveva provocato la reazione di Cecilia
era ovviamente la mancata prima volta della coppia.
“Ma
tu sei completamente matta. Eri sola con il ragazzo più bello della
scuola e in riva al mare, con le stelle sopra di voi, lui chiaramente
voleva fare l’amore con te e tu lo respingi. Chi ha il pane non ha
i denti.” Si lamentò Cecilia.
“Io
non sono come te. Non sono pronta per questo. Andrea ed io abbiamo
tutto il tempo di questo mondo.” Si difese Maria.
“Dai
per scontate un po’ troppe cose, amica mia. Non è detto che ci sia
sempre tutto quel tempo di cui tu parli. Carpe diem, ovvero cogli
l’attimo.” Replicò Cecilia.
“Il
viaggio ad Ibiza ti ha reso ancor più disinibita di prima.”
Constatò Maria.
“Maria
tesoro mio, svegliati. Sei adulta ormai e se farai scappare tutti i
ragazzi che hai accanto resterai sola.” Il tono tragico di Cecilia
irritò Maria che desiderava ricordarle che doveva ancora compiere
diciannove anni e che aveva tutta la vita davanti, ma invece sospirò:
“ Il problema è che mi sento in colpa, Cecilia. Io gli sto
mentendo. Lo farò anche a fin di bene ma il risultato non cambia.
Gli ho raccontato una marea di bugie sui nostri genitori.”
Suonò
il citofono e Sandra andò ad aprire la porta, permettendo ad Andrea
di entrare in casa.
La
donna invitò il ragazzo, che aveva iniziato ad apprezzare come un
nipote, a raggiungere la stanza di Maria, per farle una sorpresa. Ma
quando Andrea giunse in corridoio, le parole che sentì pronunciare
da Maria al telefono lo bloccarono.
“Mi
sento in colpa per non aver raccontato ad Andrea che i nostri
genitori avevano una relazione clandestina da circa due anni,
Cecilia. Mi sento male al pensiero che lui non sappia che queste
vacanze a Terracina erano state organizzate dai nostri genitori con
il solo scopro di formare questa nuova grande famiglia allargata. E
se solo sapesse che mia madre mi ha chiesto inizialmente di essere
gentile con lui per favorire la sua storia con Matteo, Andrea mi
lascerebbe. Ecco perché per me non è tanto facile fare l’amore
con lui.” La spiegazione di Maria rivolta a Cecilia raggiunse
Andrea come una pugnalata. Si sentì preso in giro da due delle
persone che più amava al mondo: suo padre e Maria. Con furia aprì
la porta della stanza di Maria, che richiuse immediatamente alle sue
spalle.
La
ragazza fu sorpresa di vederlo ed immediatamente interruppe la
telefonata. Lo sguardo furioso di Andrea fece comprendere alla
giovane che il fidanzato aveva ascoltato ogni cosa.
“Mi
hai preso in giro fin dall’inizio” protestò lui in preda
all’ira.
“Lascia
che io ti spieghi.” Maria tentò di prendere la parola ma Andrea
non sembrava disposto ad ascoltare nessuna spiegazione.
“Mi
sono sempre sentito io quello in torto verso di te, per l’inferno
che ti avevo fatto passare negli ultimi cinque anni. Ti avevo messo
su di un piedistallo e mi ero sentito così fortunato al pensiero che
tu avessi deciso di stare con me. Invece mi stavi mentendo e hai
deciso di metterti con me solo per aiutare quel bugiardo di mio padre
a formare una famiglia con tua madre. Il problema è che ora io ti
disprezzo. Mi fai schifo.” Singhiozzò lui.
Maria
tentò di fermarlo ma lui uscì dalla stanza. Lei lo inseguì fino al
corridoio, urlando il suo nome. Nonna Sandra osservava triste
l’intera scena: i suoi timori e le sue preoccupazioni avevano preso
forma, purtroppo. Quando Andrea uscì dall’appartamento, Maria si
toccò gli occhi con una mano e comprese di essere in lacrime. Si
girò verso la porta della cucina e si avvicinò alla nonna, che
l’attendeva a braccia aperte sulla soglia. Da quelle braccia Maria
si lasciò stringere.
Matteo
sobbalzò quando suo figlio con ira entrò nella sua stanza da letto,
nell’appartamento di Via Roma. Andrea era chiaramente fuori di sé
perché urlò contro il padre un rabbioso “Sei un bugiardo”.
Matteo si risentì: “Come ti permetti di rivolgerti così a tuo
padre, ragazzino?”
“Ho
scoperto tutto, papà. Ho saputo della tua storia di vecchia data con
Tiziana, di come hai tradito con lei la mamma per due anni. E
soprattutto ho saputo quale sia stato il ruolo portato avanti da
Maria in questa pantomima. Ci avete condotti in vacanza per usarci a
vostro piacere. Hai praticamente costretto la ragazza che amo a
fingersi interessata a me.” Si sfogò Andrea tra le lacrime.
Matteo
tentò di avvicinarsi al figlio ma il giovane gli fece segno di stare
lontano.
“Mi
dispiace di aver tradito tua madre, credimi. Ho amato Tiziana sin dal
IV ginnasio e pensavo di averla dimenticata quando incontrai Diana.
Il matrimonio con tua madre è stato molto felice …” Moretti
Senior stava tentando di giustificarsi ma il figlio gli impedì di
proseguire.
“Ho
sempre saputo dei tuoi tradimenti, papà. Ignoravo chi fosse la
fortunata perché hai sempre mostrato un grande disinteresse per
Tiziana, ogni volta che menzionavo la madre di Maria. Che sciocco,
pensavo che fosse solo una tua vecchia compagna di scuola la cui
figlia, per caso stava studiando nella mia stessa classe. Mi fanno
soffrire le bugie che mi hai raccontato negli ultimi mesi, il modo in
cui mi hai trascinato qui fingendo di innamorarti giorno per giorno
di Tiziana. Non ti perdono queste menzogne papà e il fatto di aver
costretto a mentire anche Maria.” Si sfogò il giovane.
“Non
credo che Maria ti abbia mentito riguardo ai sentimenti che prova per
te, figliolo.” Spiegò Matteo. “Ha iniziato a frequentarti perché
glielo abbiamo chiesto noi ma poi si è innamorata sul serio di te.
Non ti ha detto nulla sulla vecchia relazione tra me e Tiziana perché
siamo stati noi a costringerla a farlo. Non è colpa sua. Sono io
quello che ha le maggiori responsabilità e ti chiedo scusa,
figliolo.” Matteo chinò la testa in attesa di gesto di
comprensione da parte del figlio, ma fu invano.
“Chiamerò
Valerio e gli chiederò di venirmi a prendere con la vecchia
utilitaria dei suoi. Poi andrò a stare con la mamma. Non voglio
sapere più nulla né di te, né di Tiziana e nemmeno di Maria.”
Annunciò il ragazzo, stranamente calmo, uscendo dalla stanza.
Rimasto
solo e sconfitto Matteo si lasciò andare ai ricordi di due anni
prima, quando aveva rivisto Tiziana dopo decenni.
Roma.
Complesso del Vittoriano. 2 anni prima. Settembre 2014
Renato,
un vecchio compagno di classe, un vero artista, aveva invitato Matteo
alla sua mostra ospitata in una delle sale del Vittoriano. In effetti
le opere d’arte di Renato erano veramente straordinarie e stavano
sempre più acquistando valore agli occhi della critica ma quella per
Matteo sarebbe stata l’ennesima mostra d’arte senza un
particolare significato, se non avesse rivisto lei.
Non
incontrava Tiziana Costa da molti anni, ovvero da quel lontano agosto
del 1989 quando si erano scambiati quell’unico indimenticabile
bacio durante la festa in piscina a San Felice Circeo.
Lei
era partita per Berlino ed era tornata a Roma per frequentare
l’Università. Dopo l’estate del 1989 Tiziana non aveva più
raggiunto i genitori a Terracina, dove invece fino alle nozze con
Diana (che non amava particolarmente quella piccola ma affascinante
località balneare piena di storia) lui aveva trascorso tutte le sue
vacanze. Non aveva più saputo nulla di lei, fino a qualche anno
prima, quando il suo migliore amico Massimo gli aveva detto che aveva
saputo che Tiziana aveva sposato Marco De Luca, che purtroppo era
morto in seguito ad un brutto incidente, lasciando la sua giovane
vedova sola con una bambina da crescere. Matteo soffriva molto per
quanto successo a Tiziana ma era certo che se la sarebbe cavata: era
una donna molto forte. Gli dispiaceva anche per la sorte di Marco:
era un uomo buono e generoso che si faceva in quattro per aiutare gli
altri e non era certo stata colpa sua se Tiziana lo aveva scelto.
Quando
qualche anno dopo aveva scoperto che Andrea e Maria, la figlia di
Tiziana, avevano iniziato a frequentare la stessa classe, rimase
sconvolto. In un certo senso temeva che l’ombra della madre della
compagna di scuola del figlio, rischiasse di mettere in crisi un
matrimonio, quello con Diana, che era felice ma basato su mille
compromessi. Per questo decise di evitare Tiziana nonostante i
continui riferimenti di Andrea a quella lontana compagna di scuola
del padre, che era anche la madre di una stimata alunna della sua
classe. Ma il destino aveva ci aveva messo lo zampino grazie alla
vena artistica di Renato e Tiziana era proprio lì, davanti a lui.
Era
bella come sempre ed indossava un tubino nero molto elegante. I
capelli ora erano completamente lisci e gli occhi gentili e dolci
come li ricordava. Era ancora la donna più bella dell’intera sala
e Matteo si scoprì a guardarla con gli occhi di un adolescente goffo
e non dell’uomo affascinante e realizzato che era diventato.
“Matteo”
Tiziana lo riconobbe e si avvicinò a lui, oltrepassando i pochi
metri che li separavano.
“Tiziana
Costa, sei sempre uno splendore” sorrise lui baciando la guancia
della donna.
“Grazie.
E’ bello rivederti qui. Ti noto così cambiato. Non sei più il
ragazzino timido di tanti anni fa, sei diventato un uomo sicuro di
te. Mia figlia mi ha detto che il tuo ragazzo è nella sua classe.
Sembra proprio che nel nostro liceo si stiano creando delle dinastie
famigliari.” Esclamò lei, poco consapevole del turbine di emozioni
che aveva scatenato nell’uomo.
“Mi
dispiace molto per tuo marito. Marco era un uomo meraviglioso.”
Commentò sincero Matteo, che non aveva mai odiato quel rivale che
era riuscito a sposare la donna della sua vita.
“Si,
lo era veramente. Era disposto ad aiutare chiunque e ha salvato molte
vite. Purtroppo non sono riusciti a salvare la sua. Mia figlia Maria
però me lo ricorda in ogni singolo istante. Lei gli assomiglia sia
nell’aspetto che nel carattere. Da grande vorrebbe fare il medico”
Lo sguardo di Tiziana si illuminò mentre parlava di sua figlia
ovvero dell’unico vero e vivo ricordo del marito defunto.
Matteo
sorrise e Tiziana proseguì: “Ho incontrato qualche volta tua
moglie durante i ricevimenti con i professori dei nostri ragazzi. E’
una donna molto affascinante e credo che tu sia stato molto felice in
questi anni.”
Moretti
annuì e poi lodò tutti i pregi di sua moglie Diana. La coppia si
allontanò dalla mostra dopo aver salutato Renato. Tiziana e Matteo
corsero a bere un caffè al bar del centro. E così iniziò tutto.
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