sabato 24 marzo 2018

Romantiche tradizioni di famiglia. 11° e ultima puntata di Silvia Bucchi.





Il mattino dopo la terribile scoperta Andrea stava caricando le sue valigie nella vecchia Punto dei genitori di Valerio, mentre l’amico lo osservava scuotendo la testa. Non riusciva a comprendere l’ostinazione del suo amico a non chiarire con il padre e con la ragazza di cui si era innamorato.
Quando però il giovane aveva provato a intavolare il discorso con Andrea aveva ricevuto in risposta solamente dei grugniti.
Maria corse per tutto Viale delle Vittorie come mai aveva fatto prima e imboccò Via Roma fino a raggiungere il portone dello stabile dove abitavano Andrea e suo padre.
Andrea” urlò mentre il giovane Moretti stava per salire sull’automobile del suo amico. Valerio trattenne il fiato e incrociò le dita mentre Andrea usciva dalla Punto e affrontava Maria a viso aperto.
Che cosa ci fai qui, Maria?” grugnì furioso. Quella ragazza gli aveva fatto male e non l’avrebbe mai perdonata.
Tuo padre ha informato mia madre della tua partenza. Ti prego, ripensaci” lo supplicò Maria afferrandosi al braccio di lui.
Il fatto che siano stati proprio i nostri genitori ad informarti della mia decisione mi fa comprendere che ti abbiano nuovamente costretta ad occuparti di me. Fammi indovinare, questa volta ti hanno chiesto di convincermi a restare qui? Beh, fatica sprecata. Loro possono mettersi il cuore in pace e tu smetterla con la tua commedia.” Il tono di Andrea era duro e Maria si rese conto che lui non l’aveva mai trattata tanto crudelmente.
Ma vuoi metterti in testa che io ti amo?” urlò Maria esausta davanti a tanta ostinazione. La giovane si rese conto che nella trafficata Via Roma, parecchi passanti si erano fermati ad osservare quella scena da cinematografo. La ragazza arrossì ma finse di non farci caso.
Chi mi assicura che tu non stia fingendo ancora?” le parole rabbiose di Andrea raggiunsero Maria come delle coltellate. Il giovane Moretti chiese a Valerio di mettere in moto la Punto.
Maria rimase sola sul marciapiede a fissare l’automobile che si allontanava. Una anziana signora che aveva osservato la scena, le offrì un fazzoletto e qualche parola di conforto.


I giorni che seguirono furono terribili. Matteo partì per Roma e tentò in tutti i modi di parlare con il figlio. Tutto fu invano. Tiziana invece decise di restare a Terracina con sua figlia Maria. La donna sperava che il mare e tutte le attività in cui tentava di coinvolgere la ragazza, riuscissero a far dimenticare a Maria la delusione amorosa che aveva ricevuto. Ogni volta che Tiziana vedeva sua figlia china sui libri e con lo sguardo triste, si sentiva in colpa per averla costretta a far parte di un gioco più grande dei suoi diciotto anni. I libri divennero i più grandi confidenti di Maria. La ragazza provò a ricordarsi che aveva un obiettivo e che avrebbe dovuto darsi da fare per entrare nella facoltà di Medicina. Quando al mattino si svegliava e voleva restare a letto sotto il lenzuolo, osservava la foto di suo padre sul comodino e trovava la forza di alzarsi. Si vestiva, faceva colazione e poi accompagnava la madre in spiaggia. Con una sorta di masochismo passava le sue giornate sul prato dello stabilimento balneare a studiare. Compieva esattamente gli stessi gesti di quando, in quello stesso luogo, preparava il suo esame di ammissione con Andrea. In quel momento però lei si sentiva vuota, perché lui non sarebbe tornato e non avrebbe perdonato lei e nemmeno suo padre. Tiziana e Maria erano così prese dai loro dispiaceri che non si resero conto che qualcosa stava cambiando nella dolce nonna Sandra, che diventava ogni giorno più debole, che era sempre più stanca. Con una forza enorme l’anziana signora quotidianamente si sforzava di sorridere, di essere forte per il bene di Maria e di Tiziana. Sandra pregava ogni sera la Madonna affinché desse al suo cuore la forza di resistere alla malattia fino al momento in cui le vite di sua figlia e di sua nipote non avessero ripreso a scorrere sui giusti binari. Solo allora Sandra avrebbe potuto accettare l’idea di morire.
Nemmeno Andrea era il ragazzo solare di una volta e Valerio aveva usato tutti i mezzi che conosceva per tentare di sollevare lo stato d’animo del suo amico. Non furono sufficienti nemmeno i manicaretti di Donatella e i paterni consigli di Eusebio, che lo aveva visto nascere, per far tornare il buonumore ad Andrea, per riuscire di nuovo ad avvicinarlo a suo padre e a Maria.
Diana osservava suo figlio e tentava di convincerlo ad incontrare Matteo, che si era trasferito in una nuova casa, a rispondere alle telefonate del padre ma tutto senza successo. La donna passava intere serate a cercare strategie comuni con il suo ex marito ma con scarsi risultati. L’unica cosa positiva fu che il ragazzo aveva preso seriamente in considerazione l’idea di studiare per i test di ammissione alla facoltà di Ingegneria. Nello studio Maria era stata una grande maestra. Il giovane moriva dalla voglia di dimostrare a tutti quanto fosse in gamba, voleva far comprendere a coloro che gli avevano mentito che lui non era un fallito, anzi. Era un ragazzo con un avvenire molto promettente davanti.
Quando finalmente agosto giunse al termine Tiziana, Maria e Sandra lasciarono Terracina e tornarono alla loro quotidianità romana. La fine delle vacanze fu un sollievo per Maria. Lei e sua madre potevano finalmente smettere di far finta di divertirsi. Era chiaro che stavano soffrendo e che le ultime settimane erano state per tutte e due un tormento. Tiziana e Matteo ripresero la loro storia e stavano già progettando di andare a vivere insieme a Maria nella nuova casa di Moretti.
Stiamo facendo finta che l’assenza di Andrea non ci faccia soffrire” pensò Maria quando la madre le parlò dell’eventualità di andare a vivere con Matteo. Maria non si oppose a questo nuovo programma di vita. Aveva imparato ad apprezzare il padre di Andrea e pensava che Matteo e Tiziana stessero già pagando il prezzo alto del disprezzo del figlio di lui.
L’otto settembre era il compleanno di Maria e le sue amiche la costrinsero a festeggiare con un aperitivo in un bar del centro.
Mamma mia, che mortorio. Maria sorridi, ti prego. E’ il tuo compleanno.” La spronò Cecilia, ma Delia le fece segno di tacere. Amanda finì di bere il suo succo e guardò con dolcezza in direzione di Maria. “Tesoro, vuoi dirci che cosa è successo? So che sei giù ma oggi è anche peggio del solito.” Le fece notare la sua amica.
Mi aspettavo una sua telefonata. Un augurio. So che è sciocco ma in cuor mio ho sperato che fosse proprio lui il primo a farmi gli auguri oggi.” Si sfogò la giovane, scolando il suo Spritz.
Se non altro Andrea ti ha insegnato a bere alcolici. Per essere una che fino a luglio era astemia, reggi benissimo l’alcol.” Si complimentò Cecilia prima che le altre amiche la fulminassero con lo sguardo.
Maria, non avresti dovuto aspettarti una sua telefonata e nemmeno un suo messaggio. Mi pare che in queste settimane non abbia mostrato il minimo interesse per riallacciare i rapporti con te. Io cercherei di godermi il compleanno e non penserei a quell’idiota. Ricordati tutte le battute che ha rivolto contro di te al liceo ed in un baleno lo odierai di nuovo” suggerì Benedetta.
Maria addentò una patatina e pensò che magari fosse stato così facile. Non riusciva più ad odiare Andrea, nonostante tutte le sofferenze che le stava causando.
Le settimane passarono e settembre stava per lasciare posto ad ottobre. Maria ed Andrea pur presi dai loro dispiaceri, superarono brillantemente i loro test di ingresso alle facoltà che avevano scelto.
Anche Matteo e Tiziana, nonostante il dispiacere per i silenzi di Andrea, stavano progettando il loro futuro e tra un paio di settimane, Maria e sua madre si sarebbero trasferite nella nuova casa.
Una sera di fine settembre però la giovane De Luca tornò a casa dopo un pomeriggio di shopping con Cecilia e trovò sua madre piuttosto alterata. “Sono preoccupata per nonna Sandra. Non mi risponde al cellulare da questa mattina. Forse dovrei andare a casa sua.” Tiziana sospirò poiché aveva un bruttissimo presentimento. Sandra abitava dall’altro lato della città e sua figlia sapeva che avrebbe impiegato più di un’ora a raggiungere l’abitazione della madre.
Mamma, vuoi che ti accompagni? Sono sicura che la nonna starà benissimo. Potremmo quindi ordinare delle pizze e restare a cena da lei.” Propose Maria.
Il brutto presagio però si era impadronito di Tiziana che desiderò fino all’ultimo proteggere la sua piccola Maria, anche se di fatto non era più una bambina.
Tesoro, lasciami andare sola. Passerò io la serata con la nonna. Tu potresti restare qui ed invitare a cena Benedetta.” Propose Tiziana che quella sera non desiderava che sua figlia restasse sola. Quel cattivo presagio infatti non abbandonava la De Luca.
Maria annuì, salutò sua madre con un bacio sulla guancia e si avvio verso la sua stanza da letto per telefonare alla sua amica.
Un’ora e mezza più tardi, mentre Benedetta e Maria stavano guardando in televisione un film strappalacrime con un attore che adoravano, suonò il telefono. Maria si avvicinò all’apparecchio posto accanto al divano dove era sdraiata.
Era Tiziana ma sua figlia faticò in un primo momento a riconoscere quella voce debole e stanca. “La nonna è morta” annunciò quella voce, senza il minimo preambolo e Maria scoppio in lacrime.
Benedetta si avvicinò alla sua amica e la strinse tra le braccia mentre singhiozzava.
Maria viveva il suo secondo lutto importante anni dopo la scomparsa del padre e si sentiva vuota. Sua nonna era stata stroncata da un infarto e lei e sua madre non si erano accorte dei problemi al cuore che Sandra aveva avuto per tutta l’estate.
Erano state egoiste e si erano preoccupate solo di loro stesse. Maria ricordò tutti i gesti di amore che sua nonna le aveva rivolto, tutti i tentativi che aveva fatto per aiutarla a risollevarsi dalla morte del padre, prima e dalle prese in giro dei compagni, in seguito. Nonna Sandra era sempre stata presente sia nel bene che nel male e lei e sua madre l’avevano lasciata morire da sola. Maria non sapeva se lei e Tiziana sarebbero mai riuscite a perdonarselo.
I giorni precedenti al funerale Tiziana li trascorse tra le braccia di Matteo che si era trasformato nella sua roccia. Lo scoglio al quale invece si aggrappò Maria furono le sue amiche. “Anche noi siamo parte della tua famiglia” le dissero ed in effetti era la verità. Per Amanda, Benedetta, Cecilia e Delia, Sandra era stata una sorta di seconda nonna sempre pronta a dispensare consigli e sorrisi e a preparare dolci. Il minimo che ora potevano fare per ricambiare la sua gentilezza, era occuparsi della sua nipotina, che loro amavano come una sorella.
Maria però sapeva che l’unico che avrebbe potuto tirare su il morale all’intera famiglia era Andrea.
Eppure dubitava che sarebbe venuto al funerale, che si sarebbe svolto quello stesso pomeriggio.
Della cerimonia funebre Maria ricordò poco. Sapeva solo che dentro quella bara posta davanti all’altare c’era sua nonna e che non l’avrebbe mai più rivista, almeno non in questa vita. Una parte della sua infanzia se ne era andata per sempre insieme a Sandra. Maria afferrò la mano di sua madre Tiziana, che a sua volta si stava facendo sorreggere da Matteo, e la strinse con forza. Era l’unico modo che avevano per infondersi coraggio.
Quando uscirono dalla chiesa la giovane a stento riconobbe le sue amiche e quelle di Sandra, che insieme ai parenti si accalcavano per rinnovare le loro condoglianze. Il dolore era troppo per poter prestare attenzione al loro prossimo. In quel momento c’era spazio solo per le lacrime.
Una figura però riuscì ad imporsi davanti a tanta sofferenza, ovvero quella di Andrea, che avanzava con un enorme mazzo di fiori, quelli che sua nonna preferiva, nella loro direzione.
Maria si fece avanti per raggiungerlo, per andargli incontro. La ragazza provò a pronunciare qualche parola ma le mancarono la forza e il fiato. Andrea allora la strinse forte tra le sue braccia. Non ci fu bisogno di parole. Lei sapeva che il giovane l’aveva perdonata. Dopo un attimo che ad entrambi sembrò infinito, sciolsero il loro abbraccio. Andrea prese Maria per mano ed entrambi si diressero verso Tiziana e Matteo, che erano nei pressi del carro funebre.
Andrea depose il mazzo di fiori sulla bara di nonna Sandra e la ringraziò per tutto quello che aveva fatto per lui e per suo padre. Matteo si avvicinò a suoi figlio e finalmente i due si strinsero in un lungo, caldo abbraccio. Era giunto il momento del perdono.
Davanti a questa tenera scenetta famigliare, Maria alzò gli occhi fino al cielo e sorrise.
La ragazza sapeva che nonna Sandra avrebbe desiderato che sua figlia e Matteo fossero riusciti a costruirsi un futuro insieme ai loro figli. Maria era consapevole che ovunque fosse, in quel momento, Sandra stesse sorridendo al pensiero di saperli tutti e quattro insieme.





Un anno dopo. Terracina. Agosto 2017.


Quante cose erano cambiate in un solo anno. Matteo ed Andrea si erano ritrovati e il ragazzo aveva perdonato sia al padre che a Maria le loro bugie.
Andrea e Tiziana avevano scoperto di avere molto in comune: affrontavano la vita sempre con un sorriso sulle labbra e donavano gioia anche ai tipi un po’ tetri come Matteo e Maria, che invece condividevano uno smisurato amore per i libri.
Maria aveva scoperto che era piacevole vivere con sua madre e Matteo nella nuova casa e i momenti che preferiva erano concentrati nel fine settimana, quando anche Andrea passava la notte nel nuovo appartamento della famiglia Moretti – Costa – De Luca, anche se Matteo faceva in modo che i due fidanzatini non restassero troppo a lungo soli nella stessa stanza. “L’occasione rende l’uomo ladro” sosteneva il Moretti Senior.
Agosto tornò e con lui arrivò anche il momento delle vacanze a Terracina. L’appartamento di Via Roma fu lasciato alla simpatica nonna Wanda, che aveva iniziato ad amare la figlia di Tiziana come una vera nipote, e la grande famiglia allargata si stabilì nella casa di Viale delle Vittorie.
Entrare in quell’appartamento e non trovare la dolce e materna figura di Sandra, fu un duro colpo per Maria. La presenza di Sandra si percepiva in ogni angolo di quella casa, in ogni singola stanza ma Maria e Tiziana furono confortate dalla presenza dei due nuovi membri della famiglia, Andrea e Matteo.
Un giorno di metà agosto nel solito stabilimento balneare frequentato dalla famiglia Moretti – De Luca, Maria e Andrea stavano studiando per i loro esami. Il ragazzo era stufo di disegnare automi per l’esame di ingegneria informatica e preferiva baciare la sua fidanzata.
Andrea, Anatomia la devo studiare, non darne una dimostrazione in pubblico.” Sorrise la giovane scrollandosi le mani da polipo del fidanzato dalla schiena.
Per un bacino non daremo scandalo. Inoltre speravo di aiutare in questo modo i tuoi studi sull’anatomia del corpo umano. Noto però i miei sforzi non sono stati apprezzati.” Andrea tornò a concentrarsi sui suoi automi. Maria invece guardò in lontananza, verso la riva. Sua madre e Matteo stavano passeggiando e di tanto in tanto lui posava una mano sul ventre ormai rigonfio di Tiziana.
Maria stava per avere un fratellino o una sorellina, una nuova vita stava per sbocciare e avrebbe portato a tutti loro nuove gioie ed infinite speranze.


Fine.





















































































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