sabato 23 marzo 2019

UN FARFALLINO IN TRAPPOLA - 11° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli



Il cinema sotto le stelle si rivelò un’esperienza degna del suo nome. La notte era serena, il cielo limpido senza nemmeno una nube a oscurare il firmamento e le stelle brillavano come piccole lucciole, illuminando l’oscurità. Valentina inspirò profondamente l’aria più mite della notte, dopo una lunga giornata calda e afosa, e lasciò che la rigenerasse, almeno un po’. Il film era quasi giunto al termine e la sua leggerezza romantica era stata la medicina giusta per scacciare via dalla mente i cattivi pensieri, alimentati anche dall’estenuante caldo rovente del pomeriggio. O forse era Alessio la sua medicina. Senza nemmeno rendersene conto, si erano tenuti la mano per tutta la durata del film e, accanto a lui, Valentina si sentiva serena, protetta e rassicurata, lontana da tutto ciò che la tormentava. Come se la bontà e la genuinità di Alessio fossero uno scudo perfetto contro il male del mondo. L’idea di andare a vedere un cartone, un grande classico per bambini, era stata effettivamente una sua idea. All’inizio, Valentina l’aveva guardato un po’ di traverso, con stupore e scetticismo, ma alla fine si era lasciata convincere e doveva ammettere che Alessio aveva davvero colto nel segno. Nell’arrivare al cinema sotto le stelle, poi, guardandosi intorno, aveva scorto una gran moltitudine di adulti attorno a lei, la cui maggioranza era composta da gruppi di amici e da coppie senza bambini, il che l’aveva piacevolmente stupita. A quanto pareva, tornare bambini per una serata era un’idea che allettava molti adulti. E accidenti! Non avrebbe mai creduto che il cartone potesse scorrere via così piacevolmente e rapidamente! Inoltre, si stupì di scoprirsi a guardarlo con interesse e soprattutto con occhi diversi. Se da bambina si limitava a seguire la trama in generale, ora si ritrovava a gustarselo da cima a fondo, assaporando ogni singola battuta, cogliendo persino le sfumature comiche che da piccola non avrebbe mai potuto notare e questo la portò a ridere a crepapelle. E Alessio rideva con lei. Non solo! Insieme, commentavano sottovoce alcune scene del cartone, facevano battute a loro volta, riscoprendo così quel mondo spensierato di bambini che forse nessun adulto è mai pronto a lasciar andare del tutto. Fu una serata davvero piacevole e persino il pensiero di Claudio era ormai un’ombra lontana nella notte. Con Alessio rise, scherzò, si rilassò come mai prima d’allora. Senza nemmeno rendersene conto, poggiò la testa sulla sua spalla, abbandonandosi completamente alla spensieratezza del momento.

Neanche mezz’ora dopo, Valentina e Alessio passeggiavano tranquilli mano nella mano sulla spiaggia ancora popolata di gente nel cuore giovane della notte.
“È stata davvero una serata piacevole, Alessio. Non mi aspettavo che rivedere un cartone fosse così divertente! Avevi ragione!” esordì lei, mentre si lasciava portare a braccetto da lui.
“Te l’avevo detto che ti avrebbe aiutata a stare meglio”, le sorrise lui.
“Ma tu come facevi a saperlo?”
“Beh, cara Valentina, hai qui davanti uno zio affettuoso, ma completamente sottomesso dalla sua adorata nipotina! Tutte le volte che viene a cena a casa mia, dopo aver mangiato, mi prende praticamente in ostaggio e mi obbliga a guardare con lei tutti questi classici lungometraggi a cartone animato! E non so mai dirle di no! Ormai sono un esperto in queste cose!”
Valentina non poté fare a meno di ridere divertita. “Quindi è stato grazie a lei che hai riscoperto lo spensierato mondo dei bambini.”
“Assolutamente sì! E ti dirò che adesso grazie a lei, so cosa fare quando le cose si fanno troppo difficili da affrontare. Accendo la tv e mi guardo un bel cartone per bambini. Per un po’, i cattivi pensieri e i problemi si allontanano. È bello tornare bambini per un po’. E quando il cartone finisce, ho la mente abbastanza serena e rilassata da guardare i problemi in maniera più razionale e distaccata. Così, riesco a risolverli meglio!”
“Mi hai aperto un mondo, Alessio! E io che credevo che guardare cartoni animati fosse una cosa sciocca e prettamente infantile! Ora, grazie a te, so che non è così!”
Alessio sorrise. “Non è me che devi ringraziare, ma quella piccola peste di mia nipote! Se non fosse stato per lei, non lo avrei scoperto nemmeno io!”
“Hai notato quanti adulti ci fossero in platea?”
“Sì, ho notato! A quanto pare, non sono l’unico a cui piace tornare bambino, di tanto in tanto!”
Valentina sospirò e sollevò appena il capo per guardare Alessio. Doveva ammettere che era davvero molto carino con quegli occhi azzurri e cristallini e quei buffi capelli ricciolini e capricciosi.
“Ho qualcosa che non va?” le domandò lui all’improvviso, quando si accorse che lei lo stava fissando.
Ringraziò in silenzio il buio della notte che nascondeva l’acceso rosso gambero che gli aveva dipinto a tradimento la faccia.
“No, al contrario! Sai, stavo pensando che saresti un ottimo padre”, se ne uscì lei, spiazzandolo.
“Davvero?” si stupì lui.
“Assolutamente sì! Ti ci vedi in futuro? Ad avere una famiglia e dei figli tuoi, intendo.”
“Sì”, rispose lui a bruciapelo con una sicurezza che la sorprese. “È quello che più desidero al mondo. Una famiglia mia, una donna da amare per tutta la vita e dei figli da crescere.”
Valentina ebbe l’istinto di portarsi una mano al petto, ma si trattenne. Non capiva più niente di cosa le stesse succedendo. Perché le batteva forte il cuore? Alessio era solo un amico, dopotutto, no?
“E tu?” le domandò subito lui.
“Anch’io lo vorrei. Ma ormai inizio a essere un po’ scoraggiata, a dire il vero. Come ti dicevo la sera dell’inaugurazione, ho avuto un paio di storie serie e lunghe, ma poi... Non sono finite molto bene, purtroppo. La prima volta, ci sono rimasta piuttosto male, ma la seconda è stata la peggior botta della mia vita. Mi ero illusa che quella potesse essere la volta buona, che avessi finalmente incontrato quello giusto, ma quando ho iniziato a parlargli di convivenza e matrimonio, lui è scappato, proprio come il primo. Sono davvero demoralizzata”, gli raccontò.
“Beh, è normale. Chiunque lo sarebbe. Mi dispiace davvero tanto. Però, senti. Capisco che per te sia stata un duro colpo, ma non devi rovinarti la vita e rinunciare al tuo sogni di avere una famiglia perché due idioti che non ti meritavano ti hanno piantata in asso. Perché diciamocelo, Valentina, sono davvero due idioti! Avevano avuto la fortuna di incontrare una bravissima ragazza come te, bella, intelligente e in gamba, e si sono spaventati come due codardi. Credimi, non lasciarti demoralizzare da loro. Se ti hanno trattata così, non ti meritavano”, le disse lui.
Valentina ci rifletté su un momento e si rese conto di quanto fossero vere le sue parole. “Ti ringrazio, Alessio. Sei il mio migliore amico. Con te posso parlare di tutto, senza paura.”
Alessio le sorrise, mentre veniva invaso a tradimento da una sensazione dolceamara. Valentina gli aveva appena detto che lo considerava il suo migliore amico. Era deluso di non poter essere qualcosa di più per lei, ma del resto preferiva averla accanto come amica, che perderla. Doveva assolutamente tenersi i suoi sentimenti per sé e comportarsi come aveva fatto fino a quel momento, rimanendo se stesso, senza sbilanciarsi. Il fatto che avesse comunque accettato di uscire con lui e farsi coinvolgere in una situazione tanto romantica senza paura, significava soltanto una cosa: Valentina si fidava ciecamente di lui e gli voleva bene.
E questo gli bastava.
Per lui, era sufficiente tenerla per mano e vederla sorridere per stare bene. Ripensò per un momento a Claudio. Conoscendolo, non aveva sicuramente visto di buon occhio la loro uscita serale al cinema sotto le stelle, dopo l’orario di lavoro... Ma conoscendo anche l’altra faccia della medaglia, per quanto ne sapeva lui, Claudio poteva essersi benissimo consolato fra le braccia di un’altra donna. Non riusciva proprio a concepire la sua filosofia. Per lui, ogni donna era senza volto. Alessio sospirò. Non aveva potuto fare a meno di notare di come i rapporti fra Claudio e Valentina fossero improvvisamente mutati. Lui faceva meno lo scemo con lei e tra loro si era instaurata una forte complicità. Alessio si era spesso chiesto che fosse accaduto fra loro per giustificare un simile cambiamento di rapporti e il più delle volte aveva deciso di lasciar perdere e non pensarci. Valentina era molto attratta da Claudio e si vedeva chiaramente. Ovviamente, Alessio sapeva di non potersi illudere su un futuro assieme a Valentina, ma l’idea di saperla invaghita di uno come Claudio lo uccideva. Perché lui voleva solo la sua felicità e sapeva bene per esperienza che con uno come Claudio non l’avrebbe mai trovata. Avrebbe magari preferito saperla innamorata di un bravo ragazzo che la meritasse davvero, piuttosto che di un farfallino inaffidabile come Claudio. Avrebbe tanto voluto essere lui quel bravo ragazzo, ma andava bene così.
Non doveva dimenticarsi che lui era già importante per Valentina. Dopotutto, era il suo migliore amico.
E questo gli bastava.

Claudio non chiuse occhio per tutta la notte, nonostante accanto a lui giacesse la sua ultima avventura, con la quale, per altro, si era sfogato a perdifiato! Ma non c’era niente da fare. Il sonno non arrivava. Oltre all’inaspettato e curioso senso di colpa che gli attanagliava lo stomaco, il pensiero di Valentina al cinema sotto le stelle con Bambolotto Rifatto lo assillava. A forza di girarsi e rigirarsi nel letto, alla ricerca di una posizione comoda per conciliare il sonno, svegliò la bella Milena, che dormiva beata e appagata accanto a lui.
“Ma che ti prende?” gli domandò lei coi capelli biondi arriffati e scompigliati.
“Niente. Non riesco a dormire. E non so perché”, disse lui, evasivo.
“Non ti piaccio io?”
“No, ma che dici, Milena?! Tu sei una bomba!” Claudio sospirò.
E Milena capì al volo. “Mmmm... Secondo me, tu non me la racconti giusta... Allora, chi è questa donna misteriosa che ti tiene sveglio la notte?” lo beccò lei in castagna.
Claudio ammiccò, stupito e compiaciuto. “Però! Sei una ragazza piuttosto sveglia, eh! E va bene... La mia socia, Valentina!” confessò.
“Ahah!” esclamò Milena. “E che com’è?”
“Com’è? Bellissima, intelligente, intrigante, alle volte misteriosa, intraprendente... E detesta quelli come Claudio, sempre liberi come il vento!” le spiegò.
Facendola ridere a crepapelle!
“Accidenti! Allora sei messo proprio male!” lo prese in giro lei.
“Malissimo! E ti dirò di più, cara la mia Milena! C’è il nostro commesso, un bambolotto rifatto dei miei stivali, che si è innamorato di lei! E ha molte più chance di me! Perché lui è un bravo ragazzo, uno di quelli da sposare!”
“Ah, ho capito! Il classico e noioso bravo ragazzo!”
“Sì, Milena! Ma con un tipo come Valentina, ha più speranze di me!”
“E sei venuto con me perché ti piacevo e per cercare di non pensare a lei, dico bene?” ammiccò Milena, divertita e per nulla offesa.
Trovava certe situazioni assai divertenti e ridicole, alle volte.
“Non ti si può nascondere niente, eh?” rise Claudio.
“No! E magari adesso ti senti anche in colpa per essere stato con me, esatto?”
“Esatto...” confessò lui. “In colpa e infuriato, perché lei stasera se n’è andata al cinema sotto le stelle con Bambolotto Rifatto!”
Milena scoppiò a ridere come una bomba atomica. “Quindi, in colpa e geloso, eh! Mmmmmm... Ma quale libero come il vento? Tu sei in trappola, caro il mio Claudio!” lo prese in giro lei, divertita come non mai.
Claudio sbiancò.
In trappola..
Quelle parole rimbombavano come una campana a morto nella sua testa.

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