Il cinema sotto
le stelle si rivelò un’esperienza degna del suo nome. La notte era serena, il
cielo limpido senza nemmeno una nube a oscurare il firmamento e le stelle
brillavano come piccole lucciole, illuminando l’oscurità. Valentina inspirò
profondamente l’aria più mite della notte, dopo una lunga giornata calda e
afosa, e lasciò che la rigenerasse, almeno un po’. Il film era quasi giunto al
termine e la sua leggerezza romantica era stata la medicina giusta per
scacciare via dalla mente i cattivi pensieri, alimentati anche dall’estenuante
caldo rovente del pomeriggio. O forse era Alessio la sua medicina. Senza
nemmeno rendersene conto, si erano tenuti la mano per tutta la durata del film
e, accanto a lui, Valentina si sentiva serena, protetta e rassicurata, lontana
da tutto ciò che la tormentava. Come se la bontà e la genuinità di Alessio
fossero uno scudo perfetto contro il male del mondo. L’idea di andare a vedere
un cartone, un grande classico per bambini, era stata effettivamente una sua
idea. All’inizio, Valentina l’aveva guardato un po’ di traverso, con stupore e
scetticismo, ma alla fine si era lasciata convincere e doveva ammettere che
Alessio aveva davvero colto nel segno. Nell’arrivare al cinema sotto le stelle,
poi, guardandosi intorno, aveva scorto una gran moltitudine di adulti attorno a
lei, la cui maggioranza era composta da gruppi di amici e da coppie senza
bambini, il che l’aveva piacevolmente stupita. A quanto pareva, tornare bambini
per una serata era un’idea che allettava molti adulti. E accidenti! Non avrebbe
mai creduto che il cartone potesse scorrere via così piacevolmente e
rapidamente! Inoltre, si stupì di scoprirsi a guardarlo con interesse e
soprattutto con occhi diversi. Se da bambina si limitava a seguire la trama in
generale, ora si ritrovava a gustarselo da cima a fondo, assaporando ogni
singola battuta, cogliendo persino le sfumature comiche che da piccola non
avrebbe mai potuto notare e questo la portò a ridere a crepapelle. E Alessio
rideva con lei. Non solo! Insieme, commentavano sottovoce alcune scene del
cartone, facevano battute a loro volta, riscoprendo così quel mondo spensierato
di bambini che forse nessun adulto è mai pronto a lasciar andare del tutto. Fu
una serata davvero piacevole e persino il pensiero di Claudio era ormai
un’ombra lontana nella notte. Con Alessio rise, scherzò, si rilassò come mai
prima d’allora. Senza nemmeno rendersene conto, poggiò la testa sulla sua
spalla, abbandonandosi completamente alla spensieratezza del momento.
Neanche
mezz’ora dopo, Valentina e Alessio passeggiavano tranquilli mano nella mano
sulla spiaggia ancora popolata di gente nel cuore giovane della notte.
“È stata
davvero una serata piacevole, Alessio. Non mi aspettavo che rivedere un cartone
fosse così divertente! Avevi ragione!” esordì lei, mentre si lasciava portare a
braccetto da lui.
“Te l’avevo
detto che ti avrebbe aiutata a stare meglio”, le sorrise lui.
“Ma tu come
facevi a saperlo?”
“Beh, cara
Valentina, hai qui davanti uno zio affettuoso, ma completamente sottomesso
dalla sua adorata nipotina! Tutte le volte che viene a cena a casa mia, dopo
aver mangiato, mi prende praticamente in ostaggio e mi obbliga a guardare con
lei tutti questi classici lungometraggi a cartone animato! E non so mai dirle
di no! Ormai sono un esperto in queste cose!”
Valentina
non poté fare a meno di ridere divertita. “Quindi è stato grazie a lei che hai
riscoperto lo spensierato mondo dei bambini.”
“Assolutamente
sì! E ti dirò che adesso grazie a lei, so cosa fare quando le cose si fanno
troppo difficili da affrontare. Accendo la tv e mi guardo un bel cartone per
bambini. Per un po’, i cattivi pensieri e i problemi si allontanano. È bello
tornare bambini per un po’. E quando il cartone finisce, ho la mente abbastanza
serena e rilassata da guardare i problemi in maniera più razionale e
distaccata. Così, riesco a risolverli meglio!”
“Mi hai
aperto un mondo, Alessio! E io che credevo che guardare cartoni animati fosse
una cosa sciocca e prettamente infantile! Ora, grazie a te, so che non è così!”
Alessio
sorrise. “Non è me che devi ringraziare, ma quella piccola peste di mia nipote!
Se non fosse stato per lei, non lo avrei scoperto nemmeno io!”
“Hai notato
quanti adulti ci fossero in platea?”
“Sì, ho
notato! A quanto pare, non sono l’unico a cui piace tornare bambino, di tanto
in tanto!”
Valentina
sospirò e sollevò appena il capo per guardare Alessio. Doveva ammettere che era
davvero molto carino con quegli occhi azzurri e cristallini e quei buffi
capelli ricciolini e capricciosi.
“Ho qualcosa
che non va?” le domandò lui all’improvviso, quando si accorse che lei lo stava
fissando.
Ringraziò in
silenzio il buio della notte che nascondeva l’acceso rosso gambero che gli
aveva dipinto a tradimento la faccia.
“No, al
contrario! Sai, stavo pensando che saresti un ottimo padre”, se ne uscì lei,
spiazzandolo.
“Davvero?”
si stupì lui.
“Assolutamente
sì! Ti ci vedi in futuro? Ad avere una famiglia e dei figli tuoi, intendo.”
“Sì”,
rispose lui a bruciapelo con una sicurezza che la sorprese. “È quello che più
desidero al mondo. Una famiglia mia, una donna da amare per tutta la vita e dei
figli da crescere.”
Valentina
ebbe l’istinto di portarsi una mano al petto, ma si trattenne. Non capiva più
niente di cosa le stesse succedendo. Perché le batteva forte il cuore? Alessio
era solo un amico, dopotutto, no?
“E tu?” le
domandò subito lui.
“Anch’io lo
vorrei. Ma ormai inizio a essere un po’ scoraggiata, a dire il vero. Come ti
dicevo la sera dell’inaugurazione, ho avuto un paio di storie serie e lunghe,
ma poi... Non sono finite molto bene, purtroppo. La prima volta, ci sono
rimasta piuttosto male, ma la seconda è stata la peggior botta della mia vita.
Mi ero illusa che quella potesse essere la volta buona, che avessi finalmente
incontrato quello giusto, ma quando ho iniziato a parlargli di convivenza e
matrimonio, lui è scappato, proprio come il primo. Sono davvero demoralizzata”,
gli raccontò.
“Beh, è
normale. Chiunque lo sarebbe. Mi dispiace davvero tanto. Però, senti. Capisco
che per te sia stata un duro colpo, ma non devi rovinarti la vita e rinunciare
al tuo sogni di avere una famiglia perché due idioti che non ti meritavano ti
hanno piantata in asso. Perché diciamocelo, Valentina, sono davvero due idioti!
Avevano avuto la fortuna di incontrare una bravissima ragazza come te, bella,
intelligente e in gamba, e si sono spaventati come due codardi. Credimi, non
lasciarti demoralizzare da loro. Se ti hanno trattata così, non ti meritavano”,
le disse lui.
Valentina ci
rifletté su un momento e si rese conto di quanto fossero vere le sue parole.
“Ti ringrazio, Alessio. Sei il mio migliore amico. Con te posso parlare di
tutto, senza paura.”
Alessio le
sorrise, mentre veniva invaso a tradimento da una sensazione dolceamara.
Valentina gli aveva appena detto che lo considerava il suo migliore amico. Era
deluso di non poter essere qualcosa di più per lei, ma del resto preferiva
averla accanto come amica, che perderla. Doveva assolutamente tenersi i suoi
sentimenti per sé e comportarsi come aveva fatto fino a quel momento, rimanendo
se stesso, senza sbilanciarsi. Il fatto che avesse comunque accettato di uscire
con lui e farsi coinvolgere in una situazione tanto romantica senza paura,
significava soltanto una cosa: Valentina si fidava ciecamente di lui e gli
voleva bene.
E questo gli
bastava.
Per lui, era
sufficiente tenerla per mano e vederla sorridere per stare bene. Ripensò per un
momento a Claudio. Conoscendolo, non aveva sicuramente visto di buon occhio la
loro uscita serale al cinema sotto le stelle, dopo l’orario di lavoro... Ma
conoscendo anche l’altra faccia della medaglia, per quanto ne sapeva lui,
Claudio poteva essersi benissimo consolato fra le braccia di un’altra donna.
Non riusciva proprio a concepire la sua filosofia. Per lui, ogni donna era
senza volto. Alessio sospirò. Non aveva potuto fare a meno di notare di come i
rapporti fra Claudio e Valentina fossero improvvisamente mutati. Lui faceva
meno lo scemo con lei e tra loro si era instaurata una forte complicità.
Alessio si era spesso chiesto che fosse accaduto fra loro per giustificare un
simile cambiamento di rapporti e il più delle volte aveva deciso di lasciar
perdere e non pensarci. Valentina era molto attratta da Claudio e si vedeva
chiaramente. Ovviamente, Alessio sapeva di non potersi illudere su un futuro
assieme a Valentina, ma l’idea di saperla invaghita di uno come Claudio lo
uccideva. Perché lui voleva solo la sua felicità e sapeva bene per esperienza
che con uno come Claudio non l’avrebbe mai trovata. Avrebbe magari preferito
saperla innamorata di un bravo ragazzo che la meritasse davvero, piuttosto che
di un farfallino inaffidabile come Claudio. Avrebbe tanto voluto essere lui
quel bravo ragazzo, ma andava bene così.
Non doveva
dimenticarsi che lui era già importante per Valentina. Dopotutto, era il suo
migliore amico.
E questo gli
bastava.
Claudio non
chiuse occhio per tutta la notte, nonostante accanto a lui giacesse la sua
ultima avventura, con la quale, per altro, si era sfogato a perdifiato! Ma non
c’era niente da fare. Il sonno non arrivava. Oltre all’inaspettato e curioso
senso di colpa che gli attanagliava lo stomaco, il pensiero di Valentina al
cinema sotto le stelle con Bambolotto Rifatto lo assillava. A forza di girarsi
e rigirarsi nel letto, alla ricerca di una posizione comoda per conciliare il
sonno, svegliò la bella Milena, che dormiva beata e appagata accanto a lui.
“Ma che ti
prende?” gli domandò lei coi capelli biondi arriffati e scompigliati.
“Niente. Non
riesco a dormire. E non so perché”, disse lui, evasivo.
“Non ti
piaccio io?”
“No, ma che
dici, Milena?! Tu sei una bomba!” Claudio sospirò.
E Milena
capì al volo. “Mmmm... Secondo me, tu non me la racconti giusta... Allora, chi
è questa donna misteriosa che ti tiene sveglio la notte?” lo beccò lei in
castagna.
Claudio
ammiccò, stupito e compiaciuto. “Però! Sei una ragazza piuttosto sveglia, eh! E
va bene... La mia socia, Valentina!” confessò.
“Ahah!”
esclamò Milena. “E che com’è?”
“Com’è?
Bellissima, intelligente, intrigante, alle volte misteriosa, intraprendente...
E detesta quelli come Claudio, sempre liberi come il vento!” le spiegò.
Facendola
ridere a crepapelle!
“Accidenti!
Allora sei messo proprio male!” lo prese in giro lei.
“Malissimo!
E ti dirò di più, cara la mia Milena! C’è il nostro commesso, un bambolotto
rifatto dei miei stivali, che si è innamorato di lei! E ha molte più chance di
me! Perché lui è un bravo ragazzo, uno di quelli da sposare!”
“Ah, ho
capito! Il classico e noioso bravo ragazzo!”
“Sì, Milena!
Ma con un tipo come Valentina, ha più speranze di me!”
“E sei
venuto con me perché ti piacevo e per cercare di non pensare a lei, dico bene?”
ammiccò Milena, divertita e per nulla offesa.
Trovava
certe situazioni assai divertenti e ridicole, alle volte.
“Non ti si
può nascondere niente, eh?” rise Claudio.
“No! E
magari adesso ti senti anche in colpa per essere stato con me, esatto?”
“Esatto...”
confessò lui. “In colpa e infuriato, perché lei stasera se n’è andata al cinema
sotto le stelle con Bambolotto Rifatto!”
Milena
scoppiò a ridere come una bomba atomica. “Quindi, in colpa e geloso, eh!
Mmmmmm... Ma quale libero come il vento? Tu sei in trappola, caro il mio
Claudio!” lo prese in giro lei, divertita come non mai.
Claudio
sbiancò.
In trappola..
Quelle
parole rimbombavano come una campana a morto nella sua testa.
Nessun commento:
Posta un commento