sabato 9 marzo 2019

UN FARFALLINO IN TRAPPOLA - 9° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli



Dopo quella bella domenica trascorsa insieme al mare, ne seguirono altre. Il rapporto fra Claudio e Valentina andò sempre migliorando. Claudio aveva ormai capito che per riuscire a trascorrere dei bei momenti con Valentina non era necessario corteggiarla assiduamente e trattarla come una bambolina di porcellana, anzi! Quelle erano proprio le cose che doveva evitare di fare, se voleva sopravvivere in sua compagnia!
Dal canto suo, anche Valentina trovava piacevole la compagnia di Claudio. A volte, addirittura, i suoi discorsi profondi e filosofici sulla vita le sconvolgevano lo stomaco, aizzando le farfalle in volo! Ma dall’altra parte, ancora vigeva dentro di lei quella vocina che le diceva di non fidarsi del tutto. Non doveva dimenticarsi che Claudio era un latin lover incallito e che semplicemente aveva cambiato tattica per riuscire a conquistarla anche solo per un’avventura di poco conto, avendola puntata già da prima che entrassero in società. Pertanto, tenere i rapporti di amicizia sì, ma doveva cercare di non farsi coinvolgere troppo. Stava bene in compagnia di Claudio: lui era gentile, le dava sempre un motivo per ridere ed era ogni volta pieno di sorprese. E questo la spaventava. Doveva ammettere che Claudio, in fondo in fondo, le piaceva e tanto. Era un tipo incredibile e unico nel suo genere! Ma aveva quel dannato vizio delle donne! Non perdeva mai occasione di flirtare con le clienti, di fare il galantuomo con le signore sulla spiaggia, di mettersi in mostra, ogni qualvolta ci fossero delle ragazze nei paraggi! Insomma, era davvero incorreggibile!
E proprio per questo aveva paura.
Il fatto che Claudio le smuovesse le farfalle nello stomaco le dava un forte senso d’inquietudine. Che cosa sarebbe successo, se prima o poi fosse finita con l’innamorarsi di lui? No! Questo non doveva proprio accadere! Ormai sapeva bene come si concludevano le storie con i tipi poco affidabili come Claudio, ovvero non male, ma malissimo! Appena ottenuto quello che voleva, l’avrebbe piantata in asso per la prima tipa che gli fosse passata davanti! Ma se solo pensava di tagliare definitivamente i ponti con lui e mantenere esclusivamente rapporti di tipo lavorativo, beh, una violenta morsa le strangolava lo stomaco. Non era in una bella situazione, no! Ormai, la compagnia di Claudio era come una droga per lei. La sua simpatia, il suo carisma, la sua voglia di vivere e di sperimentare sempre cose nuove erano... Davvero coinvolgenti! Restare affascinata da un tipo come lui era più che facile, si disse Valentina. Anche se all’inizio l’aveva detestato con tutto il suo cuore, dopo averlo conosciuto meglio, era stata costretta a ricredersi su di lui! Forse, pensò, era semplicemente rimasta colpita dalla sua personalità forte e solare, niente di più! E non doveva certo confondere il fatto che fosse rimasta piacevolmente colpita da lui con un’infatuazione o, peggio, l’innamoramento! No. Doveva essere così e basta. Aveva classificato Claudio come un perfetto latin-lover con la testa piena di segatura e il fatto che lui avesse sfoggiato delle qualità nascoste incredibili l’aveva davvero sorpresa. E basta. Non c’era nient’altro!
“Valentina?”
Valentina tornò coi piedi per terra, in negozio, i gomiti appoggiati al bancone della cassa e le mani che reggevano la testa pesante e piena di pensieri. Si voltò a guardare Alessio, che con lei non mancava mai di essere carino, gentile e premuroso.
“Dimmi, Ale”, disse lei, senza scomporsi.
“Hai l’aria stanca. Perché non vai a casa o a rilassarti un po’ sulla spiaggia? Qui ci penso io”, si offrì lui cortesemente.
Amava Valentina. E il fatto di vederla sempre in rapporti più distesi e amichevoli con Claudio era come ricevere una pugnalata al cuore ogni volta, ma questo non doveva indurlo a dimenticarsi chi era, ovvero un bravo ragazzo, lavoratore, educato e sempre gentile e rispettoso.
Valentina gli sorrise dolcemente, lanciando uno sguardo all’orologio. Erano le otto e mezzo passate e il vivace viavai estivo per il lungo mare non si era mai fermato. “Ti ringrazio, Alessio. Sei sempre carino e gentile, ma, di coscienza, non me la sento proprio di lasciarti qui da solo. Tra poco, quando la gente avrà finito di cenare, il negozio si riempirà di nuovo, come sempre. E tu non puoi fare tutto quanto da solo. Non sarebbe giusto, né corretto da parte mia caricarti tutto il lavoro sulle spalle. Ti ringrazio comunque per la tua gentilezza.”
“Figurati. Comunque sono abituato. Lavoravo in un negozio di abbigliamento tempo fa e ricordo bene che durante le domeniche e le festività del periodo natalizio in cui eravamo aperti, io ero sempre da solo. Quindi, se hai bisogno, puoi contare su di me.”
“Non ho dubbi sulla tua capacità di gestire tutto da solo. Sei un ragazzo davvero in gamba, la fatica non ti spaventa e lo hai dimostrato in tante occasioni, perciò non è per quello. Non è giusto che tra poco il negozio si riempia di gente e turisti e che tu debba caricarti tutto il lavoro sulle spalle. Voglio esserci per la mia attività. Non voglio essere una di quelle all’”armiamoci e partite”. Capisci cosa intendo?”
Alessio annuì, ammirando sempre più la persona straordinaria che era Valentina. “Sì, ti capisco benissimo.”
“Tu te ne andresti, se fossi al posto mio?” gli domandò lei tranquillamente.
“Personalmente no. Proprio per lo stesso motivo che dici tu”, convenne lui. “Però questo non toglie che tu abbia l’aria stanca. Sembri pensierosa. Qualcosa ti preoccupa, se posso permettermi di chiedertelo?”
Valentina sorrise dolcemente. Alessio era sempre così educato, cortese e rispettoso, che sembrava provenire davvero da un’altra epoca, in cui le buone maniere venivano tenute più in considerazione rispetto ai tempi odierni.
“In effetti, in questi giorni ho un po’ di pensieri. Questioni personali”, ammise lei.
“Non devi dirmi niente, se non ti va di parlarne. Però, sappi che di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, puoi contare su di me.”
“Grazie, Alessio. Sei davvero un amico.”
Lui arrossì visibilmente e riprese a piegare le nuove magliette arrivate, nella speranza che lei non si fosse accorta di nulla. Sentirsi dire che lo considerava un amico per lui significava già tanto. Era convinto di non avere chance alcuna con Valentina, ma per lui, lei era così importare, che si sarebbe accontentato di averla accanto anche solo come amica. E, forse, per coltivare quel bel rapporto d’amicizia che si era instaurato tra loro, serviva un po’ di coraggio.
“Senti, Vale”, esordì lui, un po’ imbarazzato.
“Sì, Ale? Dimmi pure”, lo incoraggiò lei, avvertendo delle strane palpitazioni al cuore.
Ma che cosa le stava accadendo ultimamente? Doveva essere altamente stressata per l’apertura del negozio e questo la portava a ingigantire emozioni e situazioni, ecco che cosa le accadeva. Doveva smetterla di preoccuparsi. Anche per la faccenda di Claudio. Era soltanto stressata. E basta!
“Senti, pensavo... Perché non ti lasci portare fuori, da qualche parte, dopo la chiusura? Che so, magari, ci buttiamo su un cinema sotto le stelle o qualcosa del genere, così, qualsiasi preoccupazione tu abbia, ti distrai un po’?” si fece coraggio il povero Alessio, con le guanciotte di un bel rosso gambero.
Valentina sorrise, il viso disteso e rilassato per via di quel tenero invito, che non si sentiva proprio di rifiutare. “Volentieri, Ale! Davvero volentieri! Ho proprio bisogno di staccare un po’ la spina! Ti ringrazio molto per la tua gentilezza!”
Il che portò le guanciotte di Alessio ad avvampare ferocemente. Come se prima non fossero già rosse per conto loro!
“Benissimo! Mi fa piacere! Allora, ehm... Sarà il caso che finisca di piegare queste”, disse lui, balbettando imbarazzato, riferendosi alle nuove magliette arrivate nel pomeriggio.
“Aspetta, ti aiuto!” si offrì gentilmente Valentina, mettendosi accanto a lui e iniziando a piegare la prima maglietta.
Inutile dire lo scompiglio di stomaco che provocò al povero Alessio!
Ma anche Valentina sentiva che nel suo stomaco qualcosa non andava. Le sembrava di sentir svolazzare di nuovo... No, pensò respingendo l’idea a priori, non potendone più di tutte quelle emozioni nuove e sconosciute che l’assalivano a tradimento! Non potevano di certo essere le farfalle! Alessio era per lei un caro amico, addirittura il fratello che non aveva mai avuto! Figuriamoci, se poteva sentire le farfalle nello stomaco!
Altro che farfalle! Maledetto stress!
Ora, però, non doveva minimamente pensarci. Doveva rilassarsi e vivere quei bei momenti tranquilli di amicizia con Alessio, che sempre cercava di fare il possibile per lei.
Ma ignorare quella crescente trepidazione per il suo appuntamento post-chiusura con lui sarebbe stata un’impresa quasi impossibile.


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