sabato 2 marzo 2019

UN FARFALLINO IN TRAPPOLA - 8° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli



Claudio e i suoi amici, Valentina e le sue amiche avevano occupato une bella tavolata in una pizzeria per il lungo mare, proprio di fronte alla spiaggia. Dopo la partita, c’era chi voleva mangiare carne, chi pesce, chi panini o piadine, ma alla fine, una buona pizza aveva messo d’accordo tutti. Valentina sedeva di fronte a Claudio, anche se non avevano molta occasione di conversare fra loro. La cena si rivelò essere spontanea e divertente. E anche un po’ casinara! Ognuno si divertì a raccontare storie e aneddoti divertenti della propria vita e Claudio, ovviamente, non perse l’occasione di essere se stesso, raccontando barzellette su barzellette, alle volte anche spinte, proprio come tipico di lui, ma le raccontò in maniera così disinvolta, spontanea e non volgare, che non si poteva non ridere! Persino Valentina ci fece su due grasse risate, lei, che l’umorismo legato al sesso proprio non riusciva a reggerlo! Ma quelle barzellette, raccontate in maniera così carismatica e divertente... Erano troppo buffe! O forse no. Forse, era Claudio a renderle buffo, perché era buffo lui, mentre le raccontava. Era molto più simpatico, quando non faceva il latin lover e non cercava di conquistarla a ogni costo! In ogni caso, Claudio divenne la mascotte della serata. Aveva davvero un gran carisma, era un leader naturale, non era borioso e, fondamentalmente, aveva anche dei sani principi di vita. Ed era questo, forse, a renderlo così affascinante, quando non si sforzava di fare il latin lover!
Dopo la cena, il mega-gruppo di amici decise di tornare sulla spiaggia per una passeggiatina al chiaro di spicchio di luna e lì si divise in coppie o sottogruppi formati da pochi elementi per conversare ognuno di ciò che preferiva. E Valentina rimase da sola con Claudio, a passeggiare a diversi metri di distanza dal gruppo, che si trovava diversi passi davanti a loro.
“È stata una giornata davvero piacevole!” esordì Claudio, cercando reprimere il suo istinto da latin lover.
Sapeva che con Valentina non attaccava, anzi che le dava addirittura fastidio, pertanto si sforzò di rimanere se stesso al cento per cento. Forse, pensò, Valentina aveva ragione. Essere se stesso lo rendeva molto più affascinante, rispetto a quando voleva fare il latin lover a tutti i costi. Peccato che a volte gli venisse così... Naturale! Ma per quella sera, avrebbe dovuto controllarsi e rimanere sereno e rilassato, per mettere Valentina a proprio agio e per darle l’impressione che stesse parlando con un vecchio amico, piuttosto che col socio latin lover che aveva conosciuto.
“Sì, davvero piacevole”, convenne lei, sorridendo, serena e rilassata.
“Lo sai? Dovremmo organizzarle più spesso delle domeniche in spiaggia tutti assieme! I nostri gruppi di amici hanno legato molto!” proseguì Claudio.
“Sì, sono d’accordo con te!”
“Ti hanno dato fastidio le barzellette che ho raccontato prima, in pizzeria?”
Valentina fece spallucce. “Stranamente no. Di solito, io detesto quel genere di umorismo, ma era davvero buffo il modo in cui le hai raccontate! Sei stato tu a rendermele divertenti!”
Claudio si sentì invaso da una nuova, sconosciuta e bizzarra forma di felicità. Le parole sincere di Valentina gli avevano donato una strana sensazione di benessere interiore che non aveva mai provato prima di allora. Eppure, non si spaventò. Aveva da tempo imparato a prendere le emozioni come venivano e a viverle appieno, senza sprecarle e senza farsi troppe domande. Era un buon modo per non impazzire!
“Beh, mi fa piacere! Detto da te, è un complimento! Soprattutto se non ti piace quel genere di umorismo!” esclamò lui.
“Lo sai che sei molto meglio, quando non ti sforzi di fare il latin lover?” se ne uscì Valentina, che proprio non poteva fare a meno di dire ciò che penava ogni volta. Ecco perché molti uomini si spaventavano!
“Ma io non mi sforzo!” protestò Claudio, fingendosi indignato e ridendo a crepapelle. “Mi viene naturale, è più forte di me! Non lo faccio apposta!”
Valentina rise e lasciò che continuasse.
“È che, quando vedo una bella donna, mi s’inceppa il cervello e mi scatta qualche meccanismo strano che mi fa comportare da latin lover! E che ci posso fare io, se voi donne siete delle creature così meravigliose?” proseguì lui allegro e spontaneo, sorridendo.
Valentina scoppiò a ridere più forte, perché Claudio era talmente autoironico e spontaneo, che la metteva di buonumore. Come si poteva non ridere di fronte a tanta sincerità, espressa con altrettanta simpatia? Almeno, ammetteva i suoi difetti, anche se per lui, forse, un difetto nemmeno lo era, però restava comunque il fatto che Claudio fosse perfettamente consapevole di chi fosse e delle caratteristiche che possedeva. E ci rideva pure su! L’autoironia per Valentina era un sinonimo di grande intelligenza e Claudio, sicuramente, ne aveva da vendere. Ne aveva molta più di quella che voleva mostrare e sfruttare.
“Però siamo tutte uguali!” lo stuzzicò Valentina.
Ma Claudio la stupì ancora. “No, non è vero! Ognuna di voi ha qualcosa di unico e particolare che vi rende irresistibili! Se conoscessi la mia sfilza di ex, beh, allora te ne renderesti conto! Sono così diverse le une dalle altre, sia fisicamente, che caratterialmente! Non ho un modello fisso di donna da corteggiare, perché ognuna ha qualcosa di particolare, sia dal punto di vista fisico, che della personalità. Te l’ho detto! Che ci posso fare, io, se voi donne siete delle creature meravigliose!”
Valentina rise ancora e, capendo che non aveva ancora concluso, lo lasciò proseguire.
“E poi, che non si dica che Claudio manchi di rispetto a una donna! Non ho mai presa in giro nessuna! Io sono chiaro fin dall’inizio su quello che voglio, ovvero relazioni non impegnative e avventure leggere! Poi, sta alla donna in questione accettare la cosa o meno!” le spiegò, gesticolando animatamente, sempre col sorriso sulle labbra.
“Sei tremendo!” rise Valentina. “E quando ti sei messo in testa di fare il filo a me? Che ci hai trovato?”
“E mica sono scemo! E che? Vedo una ragazza bella come te e non le faccio il filo? La prima volta che ti ho visto, ti ho scambiata per una dea dell’Olimpo scesa in terra? E poi, mi è piaciuta subito la tua personalità forte e sincera. Hai una bella lingua tagliente, però è proprio questo che ti rende così affascinante!” ammise Claudio sincero e senza ritegno.
Una sincerità che inconsciamente colpì Valentina ancora di più. “Beh, ti ringrazio per i complimenti, però, di solito, è proprio quella bella lingua tagliente che spaventa gli uomini!”
“Ma non me!” esclamò Claudio.
Valentina ammiccò. “Ma non te. Ammirevole!”
“E perché? Magari tutti a questo mondo fossero sinceri come te! Meglio dire le cose in faccia, anche se in maniera un po’ dura, piuttosto che non dirle o peggio dirle alle spalle!” le fece notare Claudio.
E Valentina sentì il cuore batterle stranamente più forte. “Beh, sentire queste cose mi fa molto piacere. Ti ringrazio.”
“Non devi ringraziarmi! È la verità!”
Valentina arrossì e fu grata all'oscurità della notte. “Ma non ti viene mai voglia di sistemarti, di avere una relazione seria con una donna e un amore sincero e duraturo su cui contare?”
Claudio fece spallucce. “Non ci ho mai pensato, a dire il vero. Io vivo giorno per giorno! Al momento, a dire la verità, una relazione seria, la vedrei come un cappio al collo e mi fa paura, però magari un indomani incontrerò una donna che mi farà cambiare idea e vedere le cose diversamente! Se non l’ho già incontrata!” ammiccò.
Valentina scosse il capo divertita, con fare rassegnato. “Sei incorreggibile!”
“E che ci posso fare io, se sono nato così?” se ne uscì Claudio, facendo spallucce. “Però, dai! Ammettilo! Un pochino ti sono simpatico!”
“Sì, lo ammetto! Mi sei molto simpatico, se e quando non fai il latin lover, che vuole impressionarmi a ogni costo!”
“Allora, possiamo essere amici, che ne pensi?”
Valentina sorrise. “Io penso proprio di sì! Ma se ricominci a fare il latin lover, poveretto te!” lo minacciò, ridendo.
Claudio si portò una mano al petto, in corrispondenza del cuore e alzò l’altra in segno di giuramento. “Parola di scout!”
Entrambi si guardarono seriamente per qualche istante, per poi scoppiare a ridere come due bombe atomiche.
Continuarono a passeggiare diversi passi dietro i loro amici, ridendo e scherzando amichevolmente, come se si conoscessero da anni.
Chissà...
Magari qualcosa stava cambiando...

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