Claudio aveva trascorso tutta la notte in bianco. Dopo la
conversazione notturna avuta con Milena, lei aveva preferito andarsene,
trovando assai divertente l’idea di lasciarlo lì a rimuginare come un babbeo
sulla sua esilarante situazione. A volte, trovava davvero buffi e assurdi certe
filosofie e certi comportamenti degli uomini. Si divertì un mondo al solo immaginarsi
la notte bianca che si prospettava al povero Claudio! E se la immaginò proprio
bene!
Claudio era rimasto così tramortito dalle pesanti parole di Milena,
che non riusciva più nemmeno a trovare le forze per rigirarsi nel letto come un
dannato. Rimase lì, pietrificato, a pancia all’aria con le mani dietro la
schiena e gli occhi sbarrati, a fissare il soffitto immutabile. Impassibile.
Immobile come una statua.
Ma nella sua testa, il cervello era tutt’altro che immobile e i
pensieri vorticavano nella scatola cranica fino a fargli venire la nausea.
Ma come in trappola?
Lui, il grande Claudio, famoso per il suo essere sempre libero come il
vento, l’inconquistabile a lungo termine, il Don Giovanni per eccellenza, il
latin lover più amato dalle donne, allergico a qualsivoglia tipo di relazione
stabile, era finito nella trappola di due occhi smeraldo di una donna?
Impossibile!
O forse no?
Non ci capiva più niente.
Le parole di Milena carpivano la sua sicurezza in se stesso, lo
tormentavano, infestavano i suoi pensieri come fantasmini dispettosi in una
vecchia dimora abbandonata. In effetti, non c’era altro motivo che potesse
giustificare una simile rabbia nei confronti di Alessio, né un senso di colpa
tanto marcato e affliggente. Un senso di colpa che gli schiacciava il cuore
come un macigno. E, dulcis in fundo, sopraggiunse pure la vergogna! La vergogna
per aver tradito Valentina.
E nel frattempo, il sole sorgeva.
Ma quale vergogna e vergogna? Ma chi era questa Valentina per avere un
simile effetto su di lui? Doveva senz’altro essere una specie di strega o
qualcosa di simile, che gli aveva lanciato qualche incantesimo con le sue arti
subdole! Sì. Doveva per forza essere così! Ma a quale scopo una ragazza come
Valentina, inizialmente per nulla interessata a lui, avrebbe mai dovuto
lanciargli un simile sortilegio? A quale scopo?
“Ci sono!” esclamò ad alta voce, rizzandosi a sedere sul letto.
Per punire i latin lover come lui, quel genere di uomini che lei tanto
disprezzava. Sì. Doveva essere senz’altro così. Ecco. Strattonò con violenza il
lenzuolo e marciò impettito in cucina, i capelli arruffati, gli occhi cerchiati
da profondissime occhiaie e la faccia da zombie per la notte insonne. Come se
non fosse già abbastanza sveglio, ingurgitò una bella tazza di caffè, per
essere sicuro di non addormentarsi in giro, fece colazione e filò dritto in
bagno a lavarsi la faccia. Guardandosi allo specchio, si mise paura da solo! E
mentre si lavava la faccia, recuperò un pizzico di lucidità e si rese conto
dell’assurdità dei ragionamenti che aveva fatto poc’anzi. Sospirò, guardando il
suo riflesso da morto vivente nello specchio, rassegnato come non mai. Era
inutile trovare delle scuse idiote. Era inutile negare l’innegabile, una cosa che
era evidente a tutti, meno che ai suoi occhi, che proprio non volevano
capacitarsi di vedere.
Si era innamorato di Valentina.
Perdutamente.
Che fosse per quei suoi occhi di smeraldo o per la sua intelligenza
spiccata, ormai non c’era più niente da fare per lui. Valentina non gli faceva
semplicemente girare la testa, no! Aveva trionfato nella titanica impresa di
conquistare il suo inconquistabile cuore. E senza nemmeno fare nulla per
riuscirci! Senza neanche volerlo, per giunta!
Si portò le mani alle guance, stirandosi la pelle, disperato come non
mai. Era rovinato! Rovinatissimo, distrutto! Milena aveva ragione! Era proprio
in trappola! No! Non ancora! O forse sì? Non ci capiva più nulla!
Basta.
Decise di lasciar perdere, perché aveva questioni più importanti da
risolvere, ovvero conquistare prima la fiducia e poi il cuore di Valentina.
Oddio, forse il cuore poco-poco, l’aveva conquistato, perché era evidente che
lei fosse molto attratta da lui, ma in quanto a fiducia... Lei lo riteneva
inaffidabile e in un certo senso aveva ragione! Bastava guardare ciò che aveva
combinato con Milena la notte precedente! Doveva nasconderglielo a tutti i
costi! Lei non doveva assolutamente scoprirlo o sarebbero stati altri venti
punti in meno per lui e venti in più per Bambolotto Rifatto! Nossignore!
L’infallibile Claudio avrebbe tenuto la bocca ben chiusa e avrebbe conquistato
la fiducia della bella Valentina! Sì! Avrebbe fatto proprio così! Si vestì e si
sistemò alla meglio, dopodiché andò dal fioraio ad acquistare un bel mazzo di
rose colorate da portare a Valentina in negozio e partì proprio in quella
direzione. Sapeva di trovarla lì, dal momento che era di turno con Bambolotto
Rifatto. Ma non appena arrivò davanti alla vetrina, vide ciò che vide.
Valentina che parlava confidenzialmente con Bambolotto Rifatto. Ridevano e
scherzavano, si davano buffetti sulla guancia e continue placche sulla
spalla... Lanciandosi sguardi dolci e complici. Il cinema sotto le stelle
doveva aver sicuramente rafforzato quella marcata complicità che si era
instaurata fra loro fin dall’inizio. Era una scena disgustosa. Ma non doveva
dimenticarsi che lui era l’infallibile Claudio, pertanto entrò deciso e sicuro
di sé, cercando a tutti i costi di nascondere lo sgomento.
“Buongiorno!” salutò, simulando un’allegria che in realtà non aveva. A
dire il vero, era piuttosto teso e nervoso.
“Ciao Claudio!” ricambiò Valentina, sorridente e rilassata. Allungò la
mano alla sua destra e sollevò dal bancone una catenina d’oro da uomo. “Capiti
proprio al momento giusto! È passata una certa Milena e mi ha detto che questa
era finita per sbaglio nella sua borsa, stamattina quando è andata via da casa
tua”, lo freddò lei.
Claudio sbiancò. “Ah. Grazie”, disse con la faccia da pesce lesso.
Valentina si avvicinò e gliela porse, mentre Alessio riprese a
ripiegare i nuovi arrivi.
“Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, eh? Non ti smentisci mai,
Latin Lover!” lo prese in giro lei.
Claudio prese la catenina senza dir nulla.
Ecco.
L’aveva già scoperto.
Chissà perché, ma era certo che quella Milena l’avesse fatto apposta
per vendicarsi o per farsi beffe di lui, il farfallino in trappola!
“E quelle rose?” domandò Valentina. “Non saranno mica per la tua
ultima conquista?” ammiccò, continuando a prenderlo in giro.
“Ah, queste? No! Assolutamente no! Sono... Per mia madre! Stavo...
Stavo giusto per andare a trovarla! Ciao!” mentì imbarazzatissimo e in maniera
davvero poco convincente, per poi uscire di fretta dal negozio, senza nemmeno
salutare.
Valentina e Alessio si fecero spallucce a vicenda, con uno sguardo
complice che era tutto un dire e si rimisero al lavoro.
Mentre Claudio, là fuori, era di nuovo in tormento. Non solo era stato
scoperto, ma lei sembrava molto felice e spensierata con Bambolotto Rifatto!
Era evidente che galeotto fu il cinema sotto le stelle! Chissà che avevano
combinato dopo? No. Non voleva nemmeno pensarci. Rabbrividì. Ma doveva
mantenere la calma. In fondo, Bambolotto Rifatto era uno all’antica, no?
Sospirò, stufo della sua condizione. Una condizione che ancora la sua parte più
razionale si ostinava a rifiutare. Che Valentina si tenesse pure il suo bel
bambolotto rifatto! Altro che in trappola! Claudio era sempre libero come il
vento e lo avrebbe dimostrato all’istante! Si recò in spiaggia, fermò la prima
bella ragazza che incontrò e le regalò le rose che dovevano essere destinate a
Valentina, per poi portarla subito e di fretta a casa sua.
Ecco! Era ancora un abilissimo conquistatore! Nel giro di mezz’ora era
già pronto per passare al dopo!
Ma a casa sua, accadde ciò che accadde.
Il suo asso di bastoni fece kaputt.
Per la prima volta in vita sua.
Che umiliazione!
Lui, il grande, l’infallibile Claudio, latin lover per eccellenza, il
Dio del sesso amato e venerato dalle donne di ogni età, messo kaputt da una ragazza
dai seducenti occhi di smeraldo.
Oltre alla vergogna, dovette pure subire le prese in giro della donna
che si era rimorchiato, la quale si prese spudoratamente gioco di lui,
domandandogli se fosse passato all'altra sponda, per poi andarsene offesa e
risentita.
Era proprio in trappola!
E pensa che vergogna e umiliazione se lei avesse osato spifferare ad
anima viva il suo clamoroso fiasco sessuale! Non voleva nemmeno pensarci!
Ormai, depresso, amareggiato, umiliato e confuso, tornò dal fioraio a
comprare delle altre rose colorate e si avviò versò il negozio.
Valentina aveva appena finito di sistemare con Alessio i nuovi arrivi,
serena e rilassata, perché era così che si sentiva, ogni qualvolta fosse in
compagnia di Alessio.
All'improvviso, la porta del negozio si spalancò ed entrò un gran bel
ragazzo dall'aria fresca e il sorriso solare, con un borsone in mano.
“Cucciola mia! Finalmente sono qui! Sorpresa!” esclamò il giovane, lasciando cadere a terra il borsone.
Gli occhi di Valentina s’illuminarono e il suo sorriso si accese.
“Cucciolo mio!” ricambiò lei, correndogli incontro.
Gli saltò in braccio, cingendogli la vita con le gambe. Lui la tirò su
e la fece girare, stampandole una serie infinita di baci sulla guancia.
Alessio ebbe quasi un infarto.
Claudio arrivò al negozio e dalla vetrina, vide Valentina in braccio a
quel meraviglioso ragazzo che la sbaciucchiava senza pudore, e Alessio pallido
come un cencio.
Claudio sbiancò.
Poi, svenne in mezzo alla strada con un sonoro tonfo secco.
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