sabato 10 novembre 2018

DUE BISBETICI ALLA RISCOSSA - 9° PUNTATA - di Ambra Tonnarelli


CAMBIAMENTI

Chanel era riuscita a ignorare Valerio per tutto il giorno, anche se non senza sforzo. Tutta colpa di quella sua dannata faccia da cazzo che le faceva venire continuamente voglia di fargli i dispetti! O, almeno, era quello che ripeteva a se stessa. Finite le lezioni del pomeriggio, si recò verso l’uscita dell’edificio che dava proprio sulla cima di via Saffi e cercò Riccardo con lo sguardo. Non vedeva l’ora di vederlo, almeno si sarebbe distratta un po’!
“Chanel!”
Lei si voltò e vide Riccardo, più puntuale di un orologio svizzero, che le sbracciava. Chanel sorrise e gli corse incontro allegra e sorridente. Vedere il suo viso sempre tranquillo e sereno metteva di buonumore anche lei.
“Ciao Ricky!” lo salutò.
“Ciao!”
“Allora? Notizie della macchina?”
“Sarà pronta per domani sera.”
“Ottimo! Ti hanno detto che cose le sia successo?”
“Sì. Mi hanno detto un sacco di cose interessantissime! Peccato che io non abbia capito un tubo!”
Chanel rise. “Fa niente! L’importante è che te la riparino e che torni a fare il suo dovere!”
“Giusto! Ehm, allora, cosa ti va di fare?”
Chanel ci pensò su. “Mmmm... Intanto, andiamo a prenderci qualcosa in pasticceria! Poi, si vedrà!”
“D’accordo! Offro io, ovviamente! Devo sdebitarmi per il passaggio di ieri sera!”
“Va bene! Grazie! Allora, andiamo!”
Chanel si fece prendere a braccetto da Riccardo e insieme si diressero verso la piazza, al centro, senza accorgersi che qualcosa non quadrava.
Valerio aveva osservato la scenetta da lontano e aveva giurato di sentire un dente cariarsi nella bocca! Che cos’erano tutte quelle smancerie da parte di entrambi? Chi era quel bambolotto rifatto? E, soprattutto, che cosa voleva da Chanel? Non sapeva che cosa diavolo gli stesse succedendo, ma sentiva la rabbia ribollirgli nello stomaco che stava per eruttare da un vulcano! Doveva seguirli! Iniziò a pedinarli, rimanendo a distanza e facendosi i fatti suoi. Li sentì chiacchierare di una macchina rotta e di quello stronzo del coinquilino di Chanel, che intuì essere lui, e la cosa non gli piacque per niente! Sentì di una tregua, quella che avevano fatto il mattino stesso, e udì Riccardo esprimerle la sua più sentita comprensione e vicinanza per la brutta situazione che era costretta a subire a casa. Quella maledetta strega! Sapeva rigirarle bene, le frittate, eh! E scemo lui le che credeva pure! Provava una gran pena per quel povero bamboccio che si era fatto abbindolare da lei! Avrebbe voluto metterlo in guarda, ma, chissà perché, aveva la sensazione che lui non l’avrebbe ascoltata più di tanto. Sempre tenendosi a distanza, li seguì con lo sguardo andare a sedersi ai tavoli esterni della pasticceria di fronte alla fontana, una delle più rinomate della città e anche una delle più affollate. Valerio odiava tutta quella confusione, ma moriva dalla smania di sentire cosa si stessero dicendo quei due, anche se non ne capiva il motivo. Quando una vocina angelica e delicata le raggiunse alle spalle.
“Valerio! Ciao!” lo salutò pacata, ma allegra.
Valerio si voltò e fu davvero felice di vedere Anna. “Anna! Che sorpresa! Sei la cosa più soave che abbia visto da stamattina!”
Anna arrossì come un peperone. “Ti ringrazio! Allora devi avere avuto proprio una brutta giornata!”
“Pessima! Poi, ti racconto! Ti va un caffè o qualcosa di caldo? Devo ancora ringraziarti come si deve per l’aiuto che mi hai dato ieri sera!”
“Sì, volentieri! Mi farebbe molto piacere fare due chiacchiere con te!”
Valerio sorrise compiaciuto e la prese a braccetto, scortandola verso la pasticceria di fronte alla fontana, e guarda caso si sedette a un tavolo di distanza da Riccardo e Chanel, facendo finta di non averli mai visti.
Si accomodarono e ordinarono una cioccolata calda a testa con una brioche a testa.
“Ciao Anna!”
Anna si girò e vide Riccardo seduto non molto distante da lei con una ragazza accanto.
“Ciao Riccardo!” ricambiò lei.
Chanel vide Valerio. Si fulminarono con lo sguardo.
“Che fai? Mi segui pure adesso?” lo aggredì lei, alzando la voce.
“Io?” si piccò Valerio. “Sei tu che segui me!”
“Sei come una maledizione! Possibile che ovunque io vada, debba sempre ritrovarti fra i coglioni?”
“Potrei dire la stessa cosa!”
“Ma che cosa succede, Valerio?” s’intromise Anna, cercando di farli smettere.
“E’ quella stronza della mia coinquilina!” disse Valerio ad alta voce, in modo che Chanel sentisse.
“Il bue che dà del cornuto all’asino. Senti chi parla! Vedi di starmi alla larga, stronzetto!” ribatté lei, ponendo così fine alla lite.
“Accidenti!” disse Riccardo. “Se avessi saputo, non l’avrei mai salutata.”
“La conosci?” gli domandò Chanel, molto più che interessata. Quella gatta morta che faceva la scema con Valerio le dava proprio sui nervi.
“Sì. E’ Anna, una mia compagna di corso. E’ una brava ragazza. E molto buona.”
“Poverina! Chissà che cosa le ha detto quel maledetto nano per riuscire ad abbindolarla! E’ furbo quello! Non sa con chi è capitata! Forse, da amici, dovresti metterla in guardia.”
Riccardo annuì. “Lo farò. Spero solo che mi ascolti.”
“Quel disgraziato maledetto! Si approfitta della bontà e della gentilezza della gente per metterla sotto i piedi!” sbraitò Chanel.
E nell’altro tavolo, non andava meglio. Neanche Valerio si risparmiò con Anna in fatto di complimenti nei confronti di Chanel.
“Quel ragazzo si chiama Riccardo”, spiegò Anna. “E’ un mio compagno di corso. E’ un ragazzo in gamba. E’ buono e molto gentile.”
“Quella disgraziata maledetta! Si approfitta della bontà della gente per metterla sotto i piedi!” si sfogò Valerio sottovoce. “Chissà che cosa gli ha detto quella strega per abbindolarlo così! Povero disgraziato! Non sa con chi ha a che fare! Parlaci tu, Anna! Tu che sei buona e pura, vedi di aiutarlo quel poveraccio, o finirà male!”
Anna annuì preoccupata. “Vedrò quello che posso fare. Comunque, non lasciamo che questo piccolo inconveniente ci rovini il pomeriggio!”
“Hai assolutamente ragione, Anna. Ignoriamoli! Anzi, tu ignorali! Mentre facciamo merenda, io la terrò costantemente d’occhio. Non sia mai, che per fare un dispetto a me, ci vada di mezzo anche tu. Abbiamo stretto una tregua, ma non so quanto mi possa fidare di quella lì!”
Anna annuì con un cenno del capo. “D’accordo! Allora, come va con lo studio? Ti piace la tua facoltà?”
Valerio annuì. “Molto! A me piace lo sport!”
“A me, invece, non molto. Devo confessarti che sono un po’ pigra, in realtà, però mi sforzo di girare sempre a piedi e di andare in palestra un paio di volte a settimana, perché so che l’attività fa molto bene alla salute. E poi, se voglio lavorare con i bambini...”
“Devi essere sempre in forma!” concluse Valerio per lei, ridendo.
“Già, l’hai detto!”
“Sai, Anna, che ti ammiro molto?”
Anna aggrottò la fronte. “Davvero?”
Valerio annuì. “Sì. Perché, anche se lo sport non ti piace, hai comunque capito l’importanza dell’attività fisica per il corpo umano e quindi ti sforzi di condurre una vita più sana. Brava!”
Come al solito, la timida Anna arrossì come un peperone. Non riusciva proprio a capire come quella Chanel potesse trattare così male un ragazzo carino, gentile e in gamba come Valerio! Era un mistero! Purtroppo, non erano tutte come lei che riuscivano sempre a vedere il meglio delle persone. Forse, quella Chanel avrebbe dovuto guardare Valerio con molta più attenzione. Anche se, veramente, Anna avrebbe preferito che non lo facesse. Se si fosse accorta di quanto carino e cordiale fosse Valerio... Beh, quella Chanel era una gran bella ragazza, doveva ammetterlo! Non le avrebbe fatto molto piacere averla come rivale in una guerra d’amore per il cuore di Valerio. Perché a lei Valerio piaceva. E tanto. Mentre chiacchieravano piacevolmente, Valerio benne distratto dalle risate di Chanel, che stava spudoratamente flirtando con Riccardo, senza il minimo ritegno. Rideva, scherzava, lo abbracciava, gli sorrideva, lo incantava smuovendo la sua folta criniera leonina... Anche se la compagnia di Anna era la più piacevole che avesse mai avuto in vita sua, non riusciva a far smettere quella lava rovente di rabbia di ribollirgli nello stomaco! Come odiava quel Riccardo! No! Era tutto Chanel! Dal momento che nessuno mai se la sarebbe presa come fidanzata, data la sua stronzaggine, aveva giusto trovato un pollo come Riccardo da abbindolare. Ma che gliene fregava, a lui, di quello che Chanel faceva con Riccardo? Affari suoi, no? Aveva al suo fianco una ragazza carinissima, dolce, accondiscendente, che lo apprezzava. Finalmente qualcuno si rendeva conto che lui era Valerio Tombolini! Il top dei top! Così, decise di ricambiare il favore a Chanel. Si mise a flirtare spudoratamente con Anna, tutta felice e contenta di avere le sue attenzioni! Doveva rimanere concentrato sulla bella Anna, o quella strega maledetta avrebbe incantato anche lui con le sue moine. Ma non ci sarebbe mai riuscita! Perché lui era Valerio e Valerio non si faceva mai abbindolare dalle streghe come lei! Mentre flirtava con Anna, però, non riuscì a fare a meno di tenerla d’occhio. Onde evitare dispetti indesiderati, s’intendeva!

Chanel stava flirtando con Riccardo. Lo stava facendo appositamente per dar di gozzo a quel disgraziato di Valerio. Se lo ritrovava sempre ovunque, il maledetto! Mentre stava guardando un video sullo smartphone di Riccardo, seduta sulle sue ginocchia, teneva costantemente d’occhio Valerio e Anna all’altro tavolo. Come aveva detto anche a Riccardo, non voleva assolutamente che lui finisse vittima di un qualche dispetto di Valerio. Meglio tenerlo sotto stretta sorveglianza, perché non c’era da fidarsi della tregua che avevano stretto quel mattino stesso! Perché di uno come Valerio non ci si poteva fidare. Quello lì era maestro di magia nera! Era un demonio! Così come doveva esserlo quella Anna. Stava usando le sue arti subdole e i suoi occhioni da gattamorta per abbindolare Valerio. Beh, peggio per lei! Non sapeva con chi si stava mettendo! Valerio, lo comprava chi non lo conosceva... E lo pagava pure caro! In ogni caso, ignorare quel ribollire di rabbia nello stomaco stava diventando impossibile! Non sapeva perché, ma avrebbe tanto voluto andare a quel tavolo e tirare via Anna per in capelli! Ma no! Non era di Anna la colpa! Era tutto Valerio! Doveva ricredersi! Dal momento che Valerio era così basso e stronzetto, nessuna mai se lo sarebbe preso come fidanzato, pertanto, pur di avere una ragazza, Valerio si sarebbe venduto l’anima al diavolo. Quindi, essendosi accorto di quanto Anna fosse buona e ingenua, aveva deciso di abbindolarla. Sì, pensò Chanel. Le cose dovevano stare per forza così. Non riuscendo più a sopportare quei due, doveva inventarsi alla svelta qualcosa da fare.
“Che dici se andiamo a fare una bella camminata?” gli propose.
“D’accordo!” annuì Riccardo.
“Poi, che ne dici se andiamo a Pesaro? Ci mangiamo una pizza volante e poi andiamo al cinema, che ne dici?”
“Per me va bene! Sto così bene con te, Chanel, che ti seguirei ovunque! Non capisco come si possa trattar male una ragazza in gamba come te! Quel Valerio, lì, proprio non lo capisco!”
“Non ho bisogno di uno come lui, quando ho un ragazzo gentile come te, che mi apprezza!” gli disse Chanel, scuotendo i capelli con la stessa vanità di un pavone che fa la ruota.
Si alzarono e se ne andarono. Valerio li seguì con lo sguardo. Non sapeva dove stessero andando, ma non poteva seguirli ancora. Si sarebbe tenuto i suoi dubbi per tutto il resto della serata.



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