Il vento
aveva raggiunto anche le vette più alte. Soffiava indisturbato sulle alture e
il fresco scivolava sul paese di Fontenuova. Una ridente località di
villeggiatura, circondata dalle Alpi Apuane da una parte e in lontananza dallo
specchio marino. Una meta ambita da numerosi turisti. Fontenuova è il regno di Elvira e Paolo. Loro due sono
nati e cresciuti tra i soffi maestosi del vento che scivolava tra i loro
capelli e il sapore di rusticità, caratteristico da quelle parti. Elvira e
Paolo si erano conosciuti quasi una trentina d’anni fa in un posto considerato
magico dagli abitanti del luogo: la fontana di Cristallo, nel bosco inoltrato
fuori dal paese, chiamata così per i suoi guizzi d’acqua che richiamavano il
cristallo. Elvira e Paolo sono riusciti ad aprire un piccolo ristorante locale
“Il rosso e il nero” che fungeva anche da locanda per chi voleva soggiornare
tra i panorami mozzafiato di Fontenuova.
Dalla loro
unione nacque ventidue anni fa, Anna. Una ragazza pacata, ma testarda al punto
giusto:”Oggi è una giornata particolare per il paese, lo so quanto vi possa
costare”-esordisce la giovane bevendo una tazza di caffè-“sì, non possiamo
dimenticare quello che ha cambiato il destino di Fontenuova.”-“vero..”-“Ti vedo
un po’ assorta Anna, che succede?”-“niente mamma, penso solo a quanto capitò a
voi quasi vent’anni fa. Io avevo solo cinque anni”….
Fontenuova, Febbraio 1982
Una festa
di paese appena conclusa. L’aria è goliardica. Elvira e suo marito hanno
registrato il tutto esaurito nella locanda. I due sono felici. La loro piccola
Anna è la cosa più bella che abbiano potuto fare. In paese, Alvise Borghi,
proprietario dell’azienda FonteNuova dove si produce acqua minerale, sta
accompagnando suo figlio Andrea dalla madre. Alvise è rimasto vedovo dopo un
brutto incidente d’auto dove solo lui riuscì a salvarsi. I ricordi fanno male.
Alvise lo sa bene. Oltre ad Andrea in famiglia ci sono il primogenito Giacomo e
la piccola Lisa, che ha solo un anno e mezzo. La ferita dell’incidente mortale
per sua moglie è ancora aperta.
In una
casa, poco distante dalla piazzetta su cui sorge la chiesa parrocchiale, il
comune, la posta, il panificio e una piccola bottega, vive la famiglia Ricci: Enzo
è appena tornato dal pascolo dove custodisce alcune vacche maremmane:”lo so vi
fa strano”-ripete sempre l’uomo in locanda-“ma la razza maremmana qui vive alla
grande!”. Enzo e sua moglie Teresa hanno una figlia con una patologia rara. Le
cure mediche sono ancora in stato embrionale. Alessia ha quasi sette anni e
rappresenta una grande fatica per lui e sua moglie. Teresa è sarta e ha appena
consegnato un vestito da sposa in un paese vicino:”tesoro, io sono tornato dal
pascolo.. ti aspetto a casa assieme ad Alessia, oggi non è andata a catechismo.
Ha un po’ di febbre. Ciao, fa presto”.
Anna sta
giocando alla fontana del Cristallo. Andrea intanto sopraggiunge e la nota.
Alvise lo richiama e Andrea deve ritornare da suo padre. Anna immerge le sue
mani nelle fredde acque della cascata quando avverte uno strano tremolio.
Sembra che la terra si muova sotto ai suoi piedi.
Elvira ha
appena congedato un cliente quando il marito entra:”Anna, non mi dire che si
trova ancora alla fontana”-“sì.. presumo”-“vado a prenderla”.
Un forte
boato.
Un grande
ammasso di roccia e terra crolla dall’altura in località Vazze. Al di sotto la
statale che conduce nei paesi attigui. Enzo ha uno strano presentimento e
abbraccia forte Alessia. Alvise, nel suo ufficio in azienda, rompe un bicchiere
e chiama immediatamente la domestica per assicurarsi che i figli stiano bene. Paolo
rimprovera Anna per essersi allontanata dalla locanda e vede da uno spiazzo
l’enorme frana che scuote il paese…
Fontenuova, oggi.
Il prete
del paese, Don Evaristo, abbraccia Enzo e Alessia. La frana che si abbattè quel
giorno su Fontenuova fu causa di enormi dolori. Ci furono quasi cento vittime.
Enormi massi di roccia, terra e fango arrivarono sino a valle nelle frazioni di
Fontenuova. Teresa è una delle vittime. La sua auto, colpita in pieno dalla
frana. Enzo e Alessia ora erano da soli. Elvira espresse tutto il suo sostegno
nei loro confronti. I turisti iniziarono a calare, molti dovettero chiudere le
loro attività.
Alvise è
nel suo ufficio quando Andrea, un giovanotto di ventisette anni entra con fare
commosso:”non potrò mai dimenticare quella dannata frana”-“immagino come tu
possa sentirti. E anche io. E’ stato l’inizio della fine per Fontenuova. Ma noi
ora ci siamo risollevati”-“certo, cause incerte, tutto archiviato dalla
magistratura. Nessun responsabile e un sacco di vittime. Scusa papà, ora non me
la sento di stare rinchiuso in ufficio”.
Giacomo, il
primogenito di casa Borghi, arriva nel punto esatto dove la frana si verificò.
Il cellulare squilla:”Alberto! che gioia sentirti! sei arrivato ora a
Fontenuova?. Ne sono felice così potrai presentarmi tua moglie finalmente”.
Alberto, medico chirurgo, è appena giunto in paese per prestare servizio verso
la piccola clinica medica in località Ferri, una delle località distrutte dalla
frana. Con lui la moglie Azzurra, una donna all’apparenza irremovibile ma
tenera nel suo cuore:”Ho bisogno che tu mi dia delle certezze”-“Azzurra ti
prego. Sono tornato qui in questo paese dopo che i miei genitori hanno perso
tutto, casa, terreno.. quella frana spazzò via anche loro. Io mi salvai solo
perché ero a Marina di Massa con gli zii”-“non volevo farti ricordare
avvenimenti spiacevoli. Scusami”. I due si abbracciano anche se Alberto ha una
certa freddezza.
La casa dei
Borghi è una piccola villa messa in ristrutturazione di recente. Dalla terrazza
è possibile vedere i clivi scoscesi delle montagne ma in lontananza l’orizzonte
che si staglia sull’infinito. Alvise rincasa e trova Lisa sul divano:”Ancora non
hai trovato nessun tipo di lavoro?”-“papà, voglio solo starmene tranquilla qui.
Siete in tre che lavorate, io sono l’unica donna rimasta e vorrei godere la mia
casa”-“ti stai allargando troppo Lisa. Vorrei che tu iniziassi a vedere le cose
da un altro lato, che tu sia autonoma”-“lo farò presto. Vedrai. Ora riposa papà
sarai stanco”. Alvise scuote il capo e si ritira nella sua stanza dopo aver
salutato la domestica.
Anna ha
appena terminato di aiutare i suoi in locanda. Le prenotazioni scarseggiano,
molte volte Paolo ha pensato di chiudere. La frana ha reso tutto più difficile,
i turisti hanno paura nonostante la messa in opera dei terreni e delle strade. Anna
esce e trova Alessia in lacrime:”tesoro..”-“scusami, non voglio farmi vedere
così. A volte queste gambe non funzionano come dovrebbero. Mi sento una
nullità”-“non pensare questo. Alessia tu sei di grande aiuto qui. Ora però va a
casa, è una giornata particolare per tutti, per te di più”. Le due si
abbracciano. Anna poi decide di raggiungere la Cascata del Cristallo. Andrea la
nota:”Anche tu qui”-“Andrea…”-“ti stupisci di vedermi vero?”-“non eri partito
per Firenze?”-a volte si ritorna al focolare, tra gli abbracci delle montagne..
e gli sguardi mai dimenticati”-“forse hai vaghi ricordi di noi”-“ho saputo che
ti sposerai tra qualche settimana”-“sì, Matteo è un carabiniere ora è al lavoro
a Roma. Ma torna tra qualche giorno, mi chiedo perché debba dire a te queste
cose.. ti aspettai anche io”-“ma sappiamo come andò a finire”-“non ho la minima
intenzione di starti ad ascoltare”. Anna sta per andarsene ma Andrea la afferra
per un braccio. Gli sguardi si incrociano. Gli occhi di Anna gli intimano di
lasciare la presa e Andrea cede la stretta. Sa, in cuor suo, che Anna non lo ha
mai dimenticato.
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