Nei giorni a seguire sapemmo che Il Gran Consiglio del
fascismo fece divieto agli italliani di "razza ariana" di contrarre
matrimonio con persone di "razza non ariana".Il Consiglio dei
ministri approvò la legge razziale contro gli ebrei. Paolo non potè sposarsi
con Celeste, i due avevano progettato a lungo le loro nozze...rimasero per
molto tempo nascosti in convento..
Andrè venne arrestato per abuso di potere d'ufficio,
omicidio e complice in omicidio; Heissler venne fermato alla frontiera tedesca
e dimesso dall'incarico; entrambi vennero condannati per dieci anni, una pena
riduttiva certo in quanto entrambi fascisti..ma ci accontentammo della
soluzione sancita dal Tribunale Speciale...Il clima segnava tempi duri a
venire..mamma e papà continuavano a rispettare il regime..Nunzio e il suo bar a
fare sfondo dei comunicati del Duce..Vittorio La Rocca dopo due mesi di arresti
domiciliari ritornò alla guida della sua fabbrica e alla gestione delle terre
sempre coadiuvato dalla moglie Letizia...Tano e Carola andarono avanti nella
loro vita, consolando Celeste e Paolo che stavano vivendo un momento critico
per la legge razziale...Rosa e il figlio Federico battagliavano ogni giorno con
l'ingiustizia del regime implicitamente senza dar nell'occhio...Io e Giulia
eravamo più uniti che mai e una sera guardavamo l'orizzonte come i tempi del
fidanzamento; mi voltai verso di lei, le presi la mano:”So che i tempi sono
conflittuali..ma..c'è una cosa che ti voglio chiedere..”-”Dimmi..”-mi disse intimidita-”..Abbiamo
passato anni veramente difficili..tutti questi avvenimenti..mi hanno fatto
capire che ti amo immensamente Giulia..”-”Anch'io Marco..”-”Shh..”-dissi
mettendo le dita sulla sua bocca-”mi vuoi
sposare?...”-”Assolutamente..”-”Ossia?”-”Hai dubbi?...sì!!..si!!!!”;
l'abbracciai e la strinsi forte intorno a me, baciati dall'orizzonte ci
baciammo...ora solo il silenzio poteva parlare..e descrivere la gioia, l'amore
che in tempi conflittuali sviscerava dai nostri cuori...è quella più autentica
sì... è la voce del silenzio..
Roma,
Primavera 1940
Un aria leggera e soave si respirava nel borgo di prima
mattina; ero uscito dal podere per andare da Nunzio a bermi un caffè ristretto
quando sentii alcuni che farfugliavano qualcosa tra loro; una volta raggiunto
il bar vidi Tano con una piccola protesi alla gamba:”Tano!!..come stai?”-”Come
vedi mi hanno messo la gamba di legno”-disse scherzando-”almeno il buon umore
non lo hai perso..ma che succede?..tutti vicino alla radio?”-”Eh..c'è appena
stato il notiziario..La Germania occupa Belgio e Olanda (per Francia),
Danimarca e Norvegia (per ferro)”-”Quindi..ufficialmente c'è un'altra guerra in
atto..”-”Senti Marco..domani avrei un appuntamento da un notaio a
Roma..potresti accompagnarmi?”-”Certo Tano!”;
A casa di Tano e Carola, Paolo stava bevendo un
caffè:”Scusa se non è venuto bene Paolo..ma d'altronde...ci sono rimasti pochi
spiccioli per fare delle spese..pensassero un po' alla povera gente..”-”Hai
ragione Carola..senti io sono venuto per darvi questo...è il mio nuovo
documento d'identità..”-”E come mai??”-”Sai..la paura di queste leggi razziali
ormai in vigore da tre anni mi hanno costretto a ripararmi dietroi ciò..”-”E'
un momentaccio..”-”Sì..e spero solo che passi il più in fretta possibile”;
A palazzo La Rocca, Vittorio stava terminando la lettura
del suo giornale:”Cara..allora è tutto pronto per il ricevimento di questa
sera??”-”Sì..avremo degli importanti ospiti..pensa..adirittura un gerarca molto
vicino al Duce..”-”Cerchiamo di essere il più possibile preziosi allora..dì
alla servitù di lucidare bene e di lustrare i pavimenti”-”Già fatto
tesoro..”-”dopo la parentesi di crisi provocata da nostro figlio voglio
ritornare ad essere il prestigioso e ambìto industriale del regime”-”Sarà così
vedrai..”;
Ritornando a casa vidi Giulia stranita e
pensierosa:”Amore..mi dici che hai?”-”oh tesoro..non ti ho nemmeno sentito
entrare..scusa è che..ho paura per Daniela..”-”che ha combinato
stavolta?”-”L'ho vista assieme a un balilla..”-”Ancora??..pensavo che il balilla
fosse rimasta una stupida cotta adolescenziale..”-”Non so che fare con lei..”;
Invece il Duce seppe bene che fare, infatti all'alba del
10 Giugno 1940, annunciò l'entrata in guerra dell'Italia; la piazza del borgo
era gremita e si divise tra chi sosteneva l'entrata in guerra, la destra, e chi
invece la pensava come una sicura rovina per la patria, la sinistra; Federico
era molto arrabbiato:”Non capisco che diamine pensano di fare!..una guerra..al
fianco della Germania..questo mi spaventa molto..guarda la Francia come si è
ridotta..è occupata a nord e a sud una repubblica fantoccio..”-”Sono tutti
impazziti..”;
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