20 Gennaio 1936, stazione
Termini
Tra i clamori e i pianti
dovetti partire, e per Giulia, la mia famiglia e i pochi amici rimasti fu un
altro duro colpo; le avevo assicurato che sarei stato attento; con me avevo
portato anche il messaggio di Guglielmo, so che non sarebbe stata una
passeggiata ma volevo ragionarci sopra; facevamo parte delle truppe di un certo
Graziani e avremmo dovuto raggiungere il fronte somalo dal porto di
Civitavecchia con la nave carica di militari romani e napoletani che lì
dovevano presentarsi.
Padre Arnaldo cercava di consolare Giulia che era
disperata:"Non lo rivedrò più!.."-"Non dire così Giulia..non lo
dire.."-"Padre..ma perché tutta questa
cattiveria.."-"Stiamo attraversando un periodo orrendo"-"E
da quando c'è il regime che dura questo periodo..";
Heissler era a palazzo quando venne raggiunto da un
nervoso Andrè:"Si può sapere che hai per la testa??"-"Caro
Andrè..sto esaudendo ogni tua richiesta mi sembra..quel Marco Toldi è partito
per il fronte somalo.."-"Mi riferisco a tua sorella.."-"Non
lo so..è partita per la Germania..vuole far parte della Hitlerjugend..è ancora
giovane..non so se come quella puttanella"-"Senti ora basta..vuoi che
spifferi tutto quello che so?"-"Con i ricatti non vai da nessuna
parte..hai voluto la fabbrica costringendomi a far riposare tuo padre, ho voluto
allontanarti quell'uomo...tutto questo perché hai tradito mia sorella..tu vuoi
il comando..ma non lo avrai mai..qui su queste terre ci sono
io.."-"Tu travisi il tutto...vedi caro Thomas, io tua sorella non la
sopportavo più, mi ha minacciato con un arma da fuoco e mi ha chiesto dei
soldi..non capisco il perché, visto che ne avete a grandi
quantità"-"Saranno i danni che le hai procurato..ora aria voglio
restare da solo..ho una cena al distretto generale..e poi devo andare a
Roma..non potrai sostituirmi Andrè..prego"-"A presto
Heissler..";
Fronte somalico
Poche lettere riuscì a far
pervenire a Giulia e la mia famiglia in tutti questi mesi..ne passarono solo
due fortunatamente..ma di terrore e distruzione ne vidi molta..avevo ricevuto
una sola lettera con la quale mi fu comunicato il ritorno in patria di Tano,
seppur senza una gamba..ed era costretto a rimanere a letto. Ma grazie a Dio
era salvo. Qui le bombe risuonavano forte e l'uso dei gas asfissianti mi aveva
reso stordito e confuso. Fu la battaglia sul Lago Ashangi che scoprii cosa
Guglielmo voleva dire in quel foglio; la lotta con gli etiopici era da poco
conclusa; alcuni dei nostri erano morti cadendo nel lago, altri etiopici qua e
là sul terreno; io mi fermai dietro il fronte e lessi per l'ultima volta,
capendo, quello che mi venne cercato di dire:" LA ROCCA DEL TEDESCO E'
ARMATA IN CASSETTO"; La Rocca stava a simboleggiare la fabbrica, il
tedesco era Heissler, armata stava ad indicare un traffico d'armi e in
cassetto....ma certo..Tano aveva reclutato qualche informazione e messa nel
cassetto. Questo messaggio in codice venne scritto da Guglielmo, il quale dopo
aver visto Nino sanguinante in mezzo alla strada gli aveva comunicato questo e
lui lo scrisse promettendo di darmelo a me non appena mi avesse visto, ma
quando si decise a darmelo fu tardi perché venne catturato dalla milizia.
Il mio ritorno, provato, stanco,
disidradato fu segnato da un lungo e importante abbraccio con mia madre, che
aveva sofferto molto per la mia partenza, e con Giulia che mi strinse in una
maniera tale da non sentire più il respiro. Di certo il regime aveva messo a
segno un punto importante, ma io avevo ancora qualche conto in sospeso; dovevo
al più presto andare a casa di Tano e guardare nel cassetto di Nino e...be con
questa guerra ,seppur vittoriosa dal regime,ho capito quanto di importante ho
in patria...e non mi riferisco solo a mamma e papà..ma anche a Giulia, la donna
che io avevo oramai pensato come donna della mia vita...però, al mio ritorno,
avevo notato in Giulia una certa freddezza negli occhi che lei tendeva a
nascondere.
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