« No, Celeste, io ho sempre amato
Simonetta, non te… mi dispiace. Anche se ora non siamo più assieme non ci
proverò con te, e vorrei che tu non lo facessi con me».
Se fino ad un secondo prima
l’espressione di Celeste era tentatrice e sensuale, ora diventò offesa e in
collera.
Ma lui non si fermò a chiedere altre
spiegazioni e si voltò per andare in classe.
Fece solo due passi e ricevette uno
spintone. Per non appoggiare il piede fasciato, cadde rovinosamente a terra.
Un paio di amici sentirono le sue urla
e andarono a soccorrerlo.
« Ma cosa ti è successo?» chiese
Andrea, mentre con Luca lo aiutò a tirarsi in piedi.
« Ci ha provato con me! Celeste… mi ha
dato un bacio in bocca» disse, e gli racconto l’accaduto fino alla spinta.
« A quella ci penso io» reagì Andrea.
Luca intervenne.
« Ora capisco il perché Simonetta era
infastidita. Non ha salutato nessuna delle sue amiche ed è finita in classe
senza dire una parola» riferì, guardando verso le finestre della classe in cui
studiava Simonetta.
Daniele si voltò a guardare Luca come
se avesse detto una brutta parolaccia.
« Cosa?! Simonetta è arrivata più
tardi? Ma allora ci ha visti!» arrivò all’ipotesi più ovvia.
« Si, penso proprio di si. Sarà meglio
se vai a parlarle» gli consigliò Andrea.
« Già non ne voleva saper nulla di me,
ora probabilmente mi odierà pure… già mi immagino i suoi commenti con le sue
amiche, in classe. “Non ha aspettato molto prima di ricominciare con un’altra”,
o “ da quanto si frequenterà con
Celeste? Magari da prima che l’ho allontanato” e bla bla bla...» gettò
li, Daniele.
Si avviarono tutt’e tre in classe, ma
Daniele studiò le parole da dire a Simonetta.
« Daniele, alla lavagna» lo chiamò la
professoressa Turiglia.
Pronto, Daniele si alzò.
Quella mattina per ben due volte venne
chiamato per una prova orale, a cui non si fece trovare impreparato.
« Ma come hai fatto a prendere otto
sia in italiano che in diritto? Nel momentaccio che stai affrontando..» gli chiese
all’uscita del liceo, Tommaso, un suo compagno di classe, sempre presente in
tribuna durante le partite.
« Avevo studiato i giorni scorsi, poi
non devo allenarmi, cosa che avvantaggia… per la Simo stò pensando a cosa
fare»
« Me l’ha detto Andrea quel che è
successo. Io ti consiglio di lasciar stare. Non parlarle, scommetto che sarà
lei a venir da te» gli consigliò. « Lascia fare a noi, piuttosto. Ci penso io a
parlarle. So che con Celeste ci penserà
Andrea. Ma in corridoio Simonetta e Celeste si sono incontrate e… da
quel che ho sentito, non si sono fatte i complimenti » aggiunse sarcastico.
Quelle parole diedero un filo di
speranza a Daniele. Doveva parlare con
Andrea.
Non ebbe occasione di vederlo fino al
giorno successivo, quando Andrea gli venne incontro poco fuori l’entrata, come
al solito trafficata di studenti.
« Dany, ne ho parlato con Celeste. Ha
provato a evitarmi ma proprio in quel momento passava Simonetta e si sono
insultate fuori dai bagni. L’ho costretta ad ammettere che è stata lei a bacarti
e tu l’hai respinta» gli riferì.
« Ma allora c’eri anche tu in
corridoio, me ne ha parlato Tommy. Quindi è tutto risolto?» chiese Daniele, con
un luccichio negli occhi. La speranza si faceva prepotentemente spazio nel
cuore.
« Si… Simo è rientrata in aula ma
giurerei che stesse sorridendo» gli confidò.
« Sul serio?»
« Io direi di si, ma non voglio darti
false speranze, amico».
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