5 puntata.
Martin Serrano era
il solito maleducato secondo il pensiero di Vale. Si era seduto al
suo fianco come
se nulla fosse.
“Sei
particolarmente felice” le disse come se lei lo avesse invitato a
sedersi e a iniziare una conversazione.
“Si, le cose
stanno andando proprio come speravo. Anche tu hai una espressione soddisfatta dipinta sul volto. ”osservò lei notando lo sguardo raggiante di lui.
“Anche per me sta
andando tutto come previsto. Per ora non ti dirò nulla. Aspetterò
di vedere i primi risultati.” le spiegò iniziando a comportarsi in
modo misterioso. Un fanatico egocentrico pensò la ragazza.
“Vorrà dire che
anche io aspetterò di raccogliere i primi frutti del mio lavoro. Non
vedo perché dovrei raccontarti i fatti miei visto che tu non sembri
deciso a parlarmi di te.” Valentina avrebbe voluto mordersi la
lingua. Con le sue parole aveva lasciato intendere di provare una
certa curiosità per la vita di Martin, e in effetti era vero.
Infondo lui le era sempre piaciuto ma aveva perso la stima nei suoi
confronti quando lo aveva visto proteggere quella bulletta di
Sabrina.
“Ora devo scappare
ma potremmo riparlarne a cena.” le disse.
“Davvero pensi che
uscirei con te per ascoltare le tue enigmatiche risposte.” il tono
di Vale era seccato ma in cuor suo sperava che Martin avrebbe
insistito.
“Potrei
semplicemente attraversare il pianerottolo e venire a cena a casa
tua. Oppure hai paura?” le domandò.
“Paura di cosa?
Certo, sei il benvenuto. Domani sera alle otto a casa nostra.” lo
invitò. Lei non aveva paura di nessuno.
“Ci sarò,
puntuale come un orologio svizzero” la provocò. Prima che lei
potesse ribattere il giovane era già scomparso.
Anna invece era
decisamente più felice di bere un succo di frutta con Marco nel bar
della palestra.
“Cosa ci fai a
Bologna?” domandò al giovane.
“Mi sono
trasferito e insegnerò religione in una scuola media.” le spiegò
osservandola attentamente con quei suoi meravigliosi occhi verdi.
“Non hai
intenzione di diventare sacerdote?” gli domandò turbata. Ma perché
Andreas doveva vivere così lontano.
“Ho cambiato idea
e l’ho fatto prima che fosse troppo tardi.” le rispose con una
tranquillità che sconvolse Anna.
“Sei piuttosto
sereno. Hai appena preso una decisione importante e sembri così
calmo. Ti invidio.” sospirò lei. Non sapeva cosa fare davanti a
questa notizia e alla lontananza del proprio fidanzato.
“Semplicemente so
bene cosa voglio e ho intenzione di ottenerlo. Non c’è nulla di
male in tutto questo. Dubito che un ragazzo deciso a diventare
sacerdote bacerebbe una delle capo scout.” ricordando quanto era
successo tra loro a Tagliacozzo, Anna divenne rossa.
Per fortuna era sola
in casa. Angelica contò il denaro che aveva davanti e scoprì che
era sufficiente.
Poi afferrò il
cellulare e compose un numero. Con fare misterioso comunicò al suo
interlocutore che aveva la cifra richiesta.
Qualche ora più
tardi Michele e Anna erano di turno insieme al pub. Il ragazzo era
visibilmente preoccupato.
“Anna, conosci
bene Angelica e vivi con lei da un anno. Pensi che abbia potuto
riprendere ad usare certe sostanze?” domandò il giovane a
bruciapelo all’amica, mentre erano soli in magazzino.
“ Lo escludo.
Angelica in un anno è diventata completamente un’altra persona.
Credo che sia la migliore tra noi, ora. Non farebbe mai tanti passi
indietro.” Anna era sicura del fatto che la sua amica fosse pulita.
“Lo penso anche io
ma sua madre non è così tranquilla. Angelica le ha chiesto in
prestito una grossa somma di denaro e lei è preoccupata. Si è
rifiutata infatti di dirle per che cosa le servisse.” spiegò
Michele sconsolato.
“Credo che ci sarà
dietro un buon motivo e non si tratterà di droga.” Anna avrebbe
messo la mano sul fuoco per Angelica, certa di non bruciarsi.
Il giorno dopo
Valentina provò un forte istinto omicida nei confronti delle sue
coinquiline.
Chiara doveva andare
al cinema con Guglielmo, Anna era di turno al pub e Angelica e
Michele erano stati invitati a casa degli Aldobrandi per cena.
Nessuno sarebbe
stato presente alla cena che lei stava cucinando per Martin.
“Ma non potete
disdire?” domandò con aria supplicante ad Angelica.
“Mia cara, pur di
lasciarti sola con lui, mi sarei inventata un impegno. Ma mia madre
mi ha facilitato le cose, come sempre.” sorrise Angelica. Ma ad un
tratto a Vale la sua amica sembrò strana. Qualcosa preoccupava
Angelica.
Sabrina sbuffò
mentre vedeva suo fratello prepararsi per andare a cena da Valentina.
Possibile che si
fosse del tutto rimbambito dietro a quella ragazza? Tra tutte le
città esistenti in Italia, suo fratello aveva trovato un posto di
lavoro proprio a Bologna, dove viveva la nemica di sempre.
“Smettila. Sei
diventata grande e non è il caso di giocare a fare la bulletta.”
la riprese lui, dopo che aveva ascoltato Sabrina insultare le nuove
vicine.
“Sinceramente
credo che il tuo interesse per lei ti stia offuscando il cervello.
Possibile che non ti ricordi il modo in cui mi ha sempre umiliata?”
gli domandò. Martin conosceva bene Sabrina e sapeva che quando non
otteneva da lui quello che desiderava, tendeva a comportarsi da
vittima.
Il ragazzo era ormai
pronto e si avvicinò alla porta per poter uscire.
“Questa volta non
cederò. Non ti asseconderò e non ti proteggerò. Non sono più una
pecora nel gregge come ai tempi del liceo. Dovresti maturare anche
tu.” Quando il fratello uscì di casa, Sabrina piena d’ira gettò
un vaso a terra, riducendolo in mille pezzi.
Non appena Valentina
aprì la porta, Martin fu raggiunto da un fastidiosissimo odore di
cibo bruciato.
“Mi dispiace, ma
quella era la nostra cena.” mormorò mortificata la ragazza,
invitandolo ad entrare in casa.
“Purtroppo sia
Anna che Chiara sono assenti e loro due sono le uniche in grado di
cucinare cibo commestibile in questa casa. La domestica della
famiglia di Angelica è impegnata per la cena organizzata dagli
Aldobrandi e io ho bruciato ogni cosa.” Valentina si chiedeva per
quale bizzarro motivo riuscisse a combinare tanti macelli sempre in
presenza di Martin, mentre lui si rendeva conto di non averla mai
vista tanto vulnerabile.
“Ora ordiniamo una
pizza e poi potremmo vedere una delle serie tv che più ami.”
propose lui per tirarle su il morale.
Qualche ora dopo si
ritrovarono davanti alla televisione, seduti sullo stesso divano,
mentre davanti ai loro occhi scorrevano le immagini di Nord e Sud,
serie della BBC tratta dall’omonimo romanzo della Gaskell.
Martin si rese conto
che Valentina osservava lo schermo rapita. La vide persino
commuoversi quando finalmente i due protagonisti si ritrovarono alla
stazione ferroviaria. In effetti la scena era molto romantica e alle
giovani donne, Valentina compresa, generalmente piaceva molto. Senza
pensarci troppo Martin si avvicinò alla ragazza e la baciò.
Valentina rimase
sorpresa per un attimo ma non lo rifiutò, anzi rispose al bacio.
“Credo che
bisognerebbe a volte rinunciare all’eccessivo orgoglio altrimenti
si potrebbe perdere del tempo prezioso” mormorò poi, restando tra
le braccia di lui.
“Non dovrei essere
qui. Dovrei prepararmi perché domani ricominciano le lezioni e si
sta facendo tanti” aggiunse la ragazza.
“Vedrai. Sarai
un’ottima studentessa di ingegneria del secondo anno.” la
rassicurò lui, baciandole la fronte.
Valentina fu sincera
con se stessa: avrebbe voluto baciarlo da anni e l’eccessiva
delusione e antipatia che provava nei confronti di lui erano dovute
proprio a questo. Le parole di Martin la fecero sentire disonesta.
Avrebbe desiderato conoscere tutto della vita del giovane uomo che
aveva accanto, ma lei era la prima a non essere sincera. Doveva dirle
che aveva cambiato facoltà e che si era iscritta a Lettere e
Filosofia.
Ma proprio mentre
stava per farlo, la porta dell’appartamento si aprì e Guglielmo
entrò in casa, sorreggendo Chiara, che si stava sentendo nuovamente
male.
Martin e Valentina
aiutarono il giovane a condurre l’amica nella sua stanza.
L’atmosfera magica ormai era stata rotta. Martin salutò Valentina
con un bacio sulla fronte e poi tornò a casa.
Il giorno dopo
durante la prima lezione universitaria, mentre era seduta in prima
fila con la penna in mano e il blocco per gli appunti davanti a sé,
pronta per diventare finalmente una studentessa modello, Valentina
rimase sorpresa nel vedere un volto noto accompagnare in cattedra il
professore e sedersi al suo fianco. Cosa diavolo ci faceva Martin
Serrano seduto in cattedra accanto al professor Montebovi? Semplice:
il suo Martin era l’assistente del suo professore.
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