sabato 21 ottobre 2017

Le ragioni del cuore 2. 6° puntata di Silvia Bucchi.






6°  puntata. 

Quando Martin guardò nella sua direzione ed ebbe un sussulto, Valentina avrebbe desiderato essere inghiottita dal pavimento. Il ragazzo avrebbe scoperto tutte le sue bugie: la studentessa modello di Ingegneria non esisteva. Certo anche lui si era ben guardato dal rivelarle qualcosa sul suo lavoro. Però Martin poteva essere solamente accusato di aver omesso dei particolari per scaramanzia.
Inoltre era chiaro che una relazione tra un assistente e una studentessa era qualcosa di moralmente inaccettabile e dallo sguardo che le lanciò Martin, le sembrò che lui condividesse questa opinione.
In passato aveva già permesso ad un ragazzo di distrarla dallo studio ma non avrebbe mai commesso due volte lo stesso errore. Era davanti a un nuovo inizio e non lo avrebbe sprecato.
Iniziò a prendere appunti con foga ma non poté evitare di sentire i commenti di due ragazze accanto a lei che commentavano tra loro quanto fosse affascinante il nuovo assistente.
Quando le due ore di lezione terminarono, Vale si avviò verso l’uscita dell’aula senza degnare Martin di uno sguardo.


Angelica tollerava Sabrina quanto un intervento chirurgico privo di anestesia e quindi quando la giovane la raggiunse al muretto accanto all’ingresso di Giurisprudenza, tentò di contenersi. Quella era la sua brutta copia, e sapeva che avrebbe agito come un tempo avrebbe fatto anche lei.
“Bellissima la tua camicia.” le disse Sabrina, dopo averla salutata ed essersi seduta al suo fianco. “Dove l’hai comprata?” proseguì la giovane Serrano, mentre Angelica tentava di abbozzare delle risposte, ben consapevole che Valentina non avrebbe gradito uno scontro con la sorella di Martin.
“Potremmo andare a fare shopping insieme qualche volta.” propose Sabrina. “Credo che potrei essere una compagnia migliore delle tue coinquiline.”
L’autocontrollo non era la virtù migliore di Angelica perché si ritrovò a rivolgere uno sguardo minaccioso a Sabrina.
“Conosco bene le persone come te. Fino a poco tempo fa ero anche io così, anzi peggio. Poi ho incontrato delle ragazze che mi hanno cambiata. Mi hanno resa migliore. Potrei però fare nuovamente ricorso ai miei vecchi metodi e credimi, non li troveresti di tuo gusto. Perciò se oserai fare del male a Valentina o a Chiara, dovrai vedertela con me.


Anna finalmente riusciva a parlare via Skype con Andreas. Mancavano pochi giorni al suo esame pratico di guida.
“Mi dispiace molto non poter essere lì ad aiutarti.” si dispiacque lui.
“Non preoccuparti. Mi sta dando una mano Angelica. Lei sa muoversi per le strade di Bologna.” lo rassicurò Anna.
“Non mi pare che sia esperta. In ogni caso mi sto perdendo tantissime cose.” ribatté lui.
“Nulla che tu non possa recuperare in seguito.” sorrise lei.
“E avrei voluto vederti questa estate. Se poi penso che hai anche rischiato di morire bruciata...” si rattristò Andreas.
“Ma sono arrivati i vigili del fuoco e nessuno si è fatto male.” Anna si sentì una bugiarda patentata perché aveva nascosto ad Andreas la verità su Marco. Non gli aveva detto che lo aveva rivisto, che era partita per il campeggio con lui e che era stato proprio l’ex sacerdote a salvare loro la vita.
Quando la conversazione fu terminata, Angelica raggiunse Anna nella sua stanza e le due si riversarono per le vie di Bologna.
“Non fare un graffio alla mia macchina.” questa fu la minaccia che Angelica lanciò ad Anna.

“Potresti smetterla di evitarmi?” Martin aveva raggiunto Valentina al bar della facoltà.
“Non ti sto evitando. Sei tu che hai omesso dei particolari importanti, mio caro.” rispose lei sorseggiando la cioccolata calda al gusto vaniglia.
“Se non sbaglio tu dovresti essere una studentessa al secondo anno di Ingegneria e non una matricola di Lettere e Filosofia. Non dovresti essere una delle alunne di cui mi dovrò occupare. Ti avrei raccontato ogni cosa questa sera a cena… Potremmo andare a festeggiare insieme?” le propose lui.
“Non vedo cosa dovremmo celebrare. Sei un assistente e io una studentessa. Prima eravamo separati dalla tua stupidità e dalla tua amabile sorellina e ora dai nostri ruoli qui dentro. Questa è la mia seconda e ultima possibilità di fare qualcosa di buono qui a Bologna e non voglio sprecarla, non voglio farlo per nessun motivo e soprattutto non per un ragazzo, che forse domani si sarà già consolato con un’altra.” Il sapore eccessivamente dolce della cioccolata stava provocando il voltastomaco a Valentina. Era il sapore della cioccolata o la consapevolezza che con Martin fosse finita prima ancora di iniziare?

“Potremmo cercare di rendere tutto eticamente corretto . Siamo vicini di casa, siamo nati nello stesso paese, ci conosciamo da una vita. Dubito che potremmo far semplicemente finta di nulla.” Il tono del ragazzo era supplichevole.
“Se può consolarla, professore, ieri sera se non si fosse sentita male Chiara, le avrei raccontato ogni cosa. Non voglio più dire bugie o vergognarmi di me stessa.” Senza aspettare una risposta, Valentina si alzò a andò via.

Angelica e Anna raggiunsero a piedi Piazza Verdi, reduci da una lezione di guida.
“Non posso crederci. Sei un pericolo pubblico. Non ti daranno mai la patente. Credo di essere sopravvissuta per miracolo.” Le due si sedettero ad un tavolo e furono raggiunte da Marco, reduce a sua volta da una lezione a dei dodicenni inquieti.
“Anche per Angelica è stata una giornata terrificante. Ha rischiato la vita in macchina con me. Mi considera un pericolo pubblico.” spiegò Anna a Marco mentre la sua amica li osservava perplessa.
Angelica era stata fidanzata con Andreas e sapeva che era un bravo ragazzo, sempre meglio di quel Marco, che si pavoneggiava senza pudore davanti alla fidanzata di un altro. E chiaramente Anna era molto confusa. Non avrebbe mai permesso alla sua amica di rovinarsi come in passato aveva fatto Valentina. Sarebbe intervenuta prima.
“Potremmo evitare alla tua amica l’ingrato compito di farti da maestro. Potrei occuparmi io di te. Sono un bravo automobilista.” La proposta di Marco ad Anna, fece quasi strozzare Angelica con il suo succo di frutta. Quel marpione. Anna sembrava sul punto di rispondere in maniera positiva.
“Mia cara, non ho nessuna intenzione di lasciarti. Non mi tiro mai indietro, io. Io e la mia macchina torneremo a casa con te. Marco potrà farti da insegnante la prossima volta, se non supererai l’esame.” e trascinò via la sua amica, lasciandole giusto il tempo di salutare l’ex seminarista.

Martin era stufo di ascoltare i commenti di sua sorella riguardo a Valentina. Stavano cenando in casa e di certo non si sarebbe mai aspettato di festeggiare il suo nuovo lavoro tra le lamentele maligne di Sabrina.
“L’innocente ragazzina della porta accanto è una bravissima bugiarda. Si è ben guardata dal rivelarti di aver buttato al vento un anno di università, di aver cambiato facoltà e di aver fallito su tutta la linea.” il tono gelido di sua sorella lo fece tremare. Come aveva potuto proteggerla sempre?
“Smettila di parlare e mangia.” la rimproverò ma Sabrina non sembrò ascoltarlo.
“La santarellina è una tua studentessa e tu sei un assistente. Non vorrai mica creare uno scandalo?” aggiunse. Sua sorella era perfida e lui lo aveva sempre saputo.
Non le rispose ma Sabrina non era tipo da arrendersi. “Puoi anche non parlarmi ma so che infondo vuoi sapere il motivo che ha portato una ragazza intelligente come Valentina a fallire così clamorosamente.” Era perfida ma aveva ragione. Avrebbe dato la sua mano destra per scoprire cosa fosse successo a Valentina in quel primo anno a Bologna. Non sapeva che il suo desiderio fosse sul punto di realizzarsi.

Il giorno dopo Angelica rimase basita davanti ad un articolo del giornale locale. Rifletté a lungo cercando di capire se mostrare l’articolo a Valentina oppure no. Poi capì che alcune cose non potevano essere nascoste a lungo.

Martin entrò in libreria. Chiara le aveva dato l’indirizzo del posto dove lavorava Valentina. Trovò la ragazza assorta davanti ad un articolo di giornale, con le lacrime agli occhi. Valentina si sentiva in colpa: aveva trascorso giornate intere ad augurare ogni disgrazia a Gregorio, per tutto il male che le aveva procurato. Ora su quell’articolo veniva annunciata la morte del giovane in un incidente. Saperlo morto non la faceva stare meglio, anzi. Era addolorata. Nessuno meritava di morire così giovane. Quando alzò lo sguardo e incontrò quello preoccupato di Martin, mormorò. “So che vuoi sapere per quale motivo ho perso un anno e ho cambiato facoltà. Credo che sia giunto il momento di essere sinceri.” e porse al ragazzo il quotidiano, indicandogli l’articolo.

Fine 6° puntata.


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