Dedicato
alla piccola Maria.
Prologo
Roma
Ginnasio Liceo Classico statale Augusto – Giugno 1989.
Matteo
Moretti camminava goffo per i corridoi della scuola. Era l’ultimo
giorno dell’ultimo anno e sapeva che doveva cogliere al volo anche
l’ultima occasione che gli restava per dichiararsi alla ragazza più
bella del liceo, la reginetta dell’istituto: Tiziana Costa. Era
l’ora di ricreazione e lei stava percorrendo proprio in quel
momento lo stretto corridoio tra le varie aule. Sarebbe bastato
pochissimo per raggiungerla. Erano stati nella stessa classe per
cinque lunghi anni e non si erano mai rivolti la parola. Da quello
sapeva Matteo, lei era single dopo che la sua storia con il capitano
della squadra di calcio della scuola era terminata. Tiziana era lì
e camminava sicura di sé con la sua maglietta dei Duran Duran, il
walkman tra le orecchie, canticchiando le note della canzone di Raf,
Cosa resterà di questi anni’80. “Ora o mai più” pensò Matteo
avvicinandosi a lei. Da dietro i suoi occhiali spessi, il giovane
guardava con adorazione la sua compagna di classe, con i suoi lunghi
capelli biondi con la permanente, il suo fisico snello messo in
risalto dai jeans aderenti. Amava anche quei vistosi orecchini a
cerchio verde che erano sostenuti dalle orecchie più delicate che
avesse mai visto. Ma una ragazza come Tiziana Costa non era destinata
a restare single troppo a lungo. In quel momento davanti a Matteo
sfrecciò Marco De Luca in tutto il suo splendore. Era un ragazzo
moro, alto e con i dieci decimi di vista. Indossava dei jeans ultimo
modello e una maglia celeste e a righe blu firmata Stefano Tacchini.
Insomma Marco era il ragazzo perfetto dagli occhi scuri e le giuste
ambizioni, visto che sosteneva di voler diventare medico. “Non è
nemmeno uno sciocco ed io non reggo il confronto” pensò con
tristezza Matteo osservando la coppia mentre si baciava.
Due
ore dopo era suonata l’ultima campanella, dell’ultima ora
dell’ultimo giorno di scuola dell’ultimo anno. Un evento atteso
da tutti gli studenti per cinque anni. Certo il peso della maturità
si faceva sentire ma allo stesso tempo ci si percepiva liberi.
Bisognava però stare attenti ai gavettoni e Matteo con il suo amico
del cuore Massimo non furono molto fortunati.
Ormai
zuppi, come quasi la maggioranza dei loro compagni di istituto del
resto, Matteo e Massimo erano seduti ai tavoli all’aperto del bar
difronte alla scuola, consapevoli che anche quella loro abitudine
stava per terminare. Altri bar e altre aule avrebbero popolato le
loro giornate. Seduti al tavolo davanti al loro c’erano Tiziana e
Marco, intenti a consumarsi le labbra a suon di baci. Massimo seguì
lo sguardo del suo amico fino alla coppietta. “Basta. Sembri un
guardone.” Si lamentò dando una pacca sulle spalle di Matteo.
Moretti non rispose e Massimo sospirò.
“Hai
puntato troppo in alto, amico mio. Una ragazza come lei non potrà
mai fidanzarsi con un tipo come te. Ma non disperare il mondo è
pieno di giovani donne. Brindiamo alla nostra libertà con il succo
di frutta.” Sorrise Massimo alzando il suo bicchiere di Yoga alla
Pesca.
Purtroppo
quando Matteo si alzò dalla sedia per andare a pagare il conto
inciampò sulla spallina del suo zaino Invicta e cadde a terra. Tutti
risero tranne Massimo, Tiziana e Marco. La Costa lanciò un piccolo
sguardo di incoraggiamento al Moretti mentre Marco, che aveva la
vocazione di medico, si alzò per controllare se il ragazzo avesse
qualcosa di rotto e per aiutarlo a sollevarsi da terra.
L’aiuto
del rivale mortificò ancor di più Matteo.
Fine prima puntata.
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