Daniele incominciò ad irritarsi per
l’insistenza.
« Ci sono persone che non voglio
vedere, mi spiace…» bofonchiò voltandosi.
« Ma cosa ci vedrai in quella
troietta...» lo istigò lei ma lui non reagì.
« Ha molto più di te» aggiunse e
uscì.
Buttando l’occhio all’orologio
fece un sussulto. Aveva visto male l’orario, non erano le 18 ma le
19! Gli mancava solo un’ora prima di arrivare allo stadio e sperò
che Simonetta gli avesse tenuto il posto.
Guidò il più velocemente possibile
sulla strada scivolosa a causa della pioggia battente.
La moto ondeggiava minacciando di
cadere su ogni curva che faceva; la pioggia batteva sempre più forte
sul casco, tanto che dovette rallentare perché stava rischiando di
causare un incidente.
Metro dopo metro che si avvicinava
vide le luci dello stadio accese in lontananza.
La pioggia cominciò a calmarsi
quando parcheggiò nel primo posto libero, vicino all’entrata delle
tribune.
Tirò giù il casco e le grida dei
tifosi gli aggredirono le orecchie: la partita era già cominciata.
Corse rapidamente verso la scalinata
che conduceva verso la parte della tribuna occupata dai tifosi della
Selinese.
Fece due scalini alla volta e prima
di accorgersi era già all’angolo che lo separava dai tifosi.
« E’ evidente che quei due sono
riusciti a fermarlo la, alla festa» sentì dire da una voce maschile
dietro la colonna.
« Si, infatti… dovevano solo
bloccarlo la per perdersi la partita e lasciar via libera a Salmo a
riprovarci» concordò un’altra voce maschile.
« Ma perché non hanno lasciato a
me provarci con la Simo? Cavolo, è così carina»
« Perchè...» ma si interruppe.
Senza farsi vedere Daniele cercò di avvicinarsi per vedere cosa
fosse successo e quasi sussultò quando dall’altra parte gridarono
all’unisono « dai… dai… gooooooool».
La Selinese aveva segnato!
Si trattenne dal gridare cercando di
concentrarsi nell’ascoltare quel che i ragazzi dietro il muro
stavano dicendo ma non riuscì a farlo.
« Ah, ciao Dany, sei in ritardo
oggi!».
Stefano, un altro dei suoi grandi
amici tifante sempre in tribuna, stava risalendo rapidamente la
scalinata.
« Si, hai ragione, mi sono perso i
primi minuti, ma la Selinese ha appena segnato. Sono in vantaggio? »
chiese, staccandosi dal muro.
« No, ha segnato il Centri ora…
stanno pareggiando, la Selinese ha segnato in avvio di partita.
Avresti dovuto vedere che lancio di Cirro, da brividi!».
Si… venivano a lui i brividi a
sentire quel nome, ma per un altro motivo.
Girò l’angolo assieme all’amico
e guardò chi fosse seduto nei posti più vicini al muro.
Un gruppetto di ragazzi intenti a
guardare il campo lo salutarono appena lo videro e due ragazzi
rimasero ipnotizzati appena incrociarono il suo sguardo.
« Sei in ritardo, “D”, ti sei
perso il gol di Genny proprio al primo minuto. E indovina chi gli ha
pennellato il pallone» disse un ragazzo a fianco di Marco. Non ci
poteva credere… Anche Antonello, suo amico compaesano, lo aveva
tradito. Rimase li a fissarlo.
« Come puoi essere ancora amico di
questo ragazzo? Anto… siamo amici da anni… ci conosciamo dai
tempi delle elementari...» chiese ad Antonello, freddo.
Antonello rimase fermo, senza dire
una parola, al suo posto parlò Marco.
« Su dai, scusami, amico… è così
bella la Simo… è stato un momento di debolezza...»
Daniele non ci vide più. Si
avvicinò a Marco, i nervi delle mani tirati dalla rabbia. Si posò
davanti a Marco e lo colpì con un pugno, più forte che potè.
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