giovedì 11 gennaio 2018

Venti di verità - 16^ puntata - di Mauro Bertoli

Daniele incominciò ad irritarsi per l’insistenza.
« Ci sono persone che non voglio vedere, mi spiace…» bofonchiò voltandosi.
« Ma cosa ci vedrai in quella troietta...» lo istigò lei ma lui non reagì.
« Ha molto più di te» aggiunse e uscì.
Buttando l’occhio all’orologio fece un sussulto. Aveva visto male l’orario, non erano le 18 ma le 19! Gli mancava solo un’ora prima di arrivare allo stadio e sperò che Simonetta gli avesse tenuto il posto.
Guidò il più velocemente possibile sulla strada scivolosa a causa della pioggia battente.
La moto ondeggiava minacciando di cadere su ogni curva che faceva; la pioggia batteva sempre più forte sul casco, tanto che dovette rallentare perché stava rischiando di causare un incidente.
Metro dopo metro che si avvicinava vide le luci dello stadio accese in lontananza.
La pioggia cominciò a calmarsi quando parcheggiò nel primo posto libero, vicino all’entrata delle tribune.
Tirò giù il casco e le grida dei tifosi gli aggredirono le orecchie: la partita era già cominciata.
Corse rapidamente verso la scalinata che conduceva verso la parte della tribuna occupata dai tifosi della Selinese.
Fece due scalini alla volta e prima di accorgersi era già all’angolo che lo separava dai tifosi.
« E’ evidente che quei due sono riusciti a fermarlo la, alla festa» sentì dire da una voce maschile dietro la colonna.
« Si, infatti… dovevano solo bloccarlo la per perdersi la partita e lasciar via libera a Salmo a riprovarci» concordò un’altra voce maschile.
« Ma perché non hanno lasciato a me provarci con la Simo? Cavolo, è così carina»
« Perchè...» ma si interruppe. Senza farsi vedere Daniele cercò di avvicinarsi per vedere cosa fosse successo e quasi sussultò quando dall’altra parte gridarono all’unisono « dai… dai… gooooooool».
La Selinese aveva segnato!
Si trattenne dal gridare cercando di concentrarsi nell’ascoltare quel che i ragazzi dietro il muro stavano dicendo ma non riuscì a farlo.
« Ah, ciao Dany, sei in ritardo oggi!».
Stefano, un altro dei suoi grandi amici tifante sempre in tribuna, stava risalendo rapidamente la scalinata.
« Si, hai ragione, mi sono perso i primi minuti, ma la Selinese ha appena segnato. Sono in vantaggio? » chiese, staccandosi dal muro.
« No, ha segnato il Centri ora… stanno pareggiando, la Selinese ha segnato in avvio di partita. Avresti dovuto vedere che lancio di Cirro, da brividi!».
Si… venivano a lui i brividi a sentire quel nome, ma per un altro motivo.
Girò l’angolo assieme all’amico e guardò chi fosse seduto nei posti più vicini al muro.
Un gruppetto di ragazzi intenti a guardare il campo lo salutarono appena lo videro e due ragazzi rimasero ipnotizzati appena incrociarono il suo sguardo.
« Sei in ritardo, “D”, ti sei perso il gol di Genny proprio al primo minuto. E indovina chi gli ha pennellato il pallone» disse un ragazzo a fianco di Marco. Non ci poteva credere… Anche Antonello, suo amico compaesano, lo aveva tradito. Rimase li a fissarlo.
« Come puoi essere ancora amico di questo ragazzo? Anto… siamo amici da anni… ci conosciamo dai tempi delle elementari...» chiese ad Antonello, freddo.
Antonello rimase fermo, senza dire una parola, al suo posto parlò Marco.
« Su dai, scusami, amico… è così bella la Simo… è stato un momento di debolezza...»

Daniele non ci vide più. Si avvicinò a Marco, i nervi delle mani tirati dalla rabbia. Si posò davanti a Marco e lo colpì con un pugno, più forte che potè.

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