Seconda puntata.
Il peggiore dei suoi
incubi l’aveva riconosciuta a sua volta perché ebbe un sussulto ma
immediatamente tornò indifferente, freddo e rigido. Anche Luca era
una statua di marmo, rispetto al ragazzo più rilassato che aveva
conosciuto prima. Era quello il modo in cui i maggiordomi entravano
in azione? Annullando le loro emozioni? Lei non ci riusciva tanto
facilmente ed era certa che dal suo sguardo trasparisse tutto l’odio
che le suscitava quell’uomo al quale Luca riservata tante
attenzioni.
Cercò di celare i
suoi sentimenti proprio mentre Luca spiegava al nuovo arrivato: “La
signorina è stata davvero gentile da preparare un tiramisù per
vostra figlia, Signor Conte.” E così la giovane viziata che
desiderava il dolce era proprio l’erede dell’uomo che le aveva
distrutto la vita.
“Siete sempre così
preparato, Signor Catalano. Il miglior maggiordomo che io abbia mai
avuto.” Il tono di di Montedoro era finto perché non era
tranquillo come voleva mostrare. L’uomo l’aveva riconosciuta e
questo lo intimoriva, del resto Ilaria conosceva benissimo la sua
vera natura e l’avrebbe urlata all’intera piazza, o alla città
nella sua totalità, se fosse servito. Ma sarebbe stato tutto
inutile. “Avrei dovuto ucciderlo quando ne ho avuto l’occasione”
pensò la ragazza con uno sguardo carico d’odio che non sfuggì al
suo amico maggiordomo, che come era sua abitudine, non si mostrò
però turbato.
“Vi ringrazio,
signorina. Prenderò io il dolce e lo porterò alla mia amata
figliola. Voi potete tornare a casa, Catalano. Avete già fatto tanto
per la mia famiglia oggi.” Il conte prese dalle mani di Ilaria
l’incarto con il dolce, attraversò la strada e si diresse verso il
portone. In quel tragitto ricevette i saluti di tutti i suoi ricchi
vicini, che lo trattavano con deferenza. Se solo avessero saputo…
Luca la distolse dai
suoi pensieri. “State bene? Volete che vi faccia compagnia?” le
chiese.
“No, devo
riordinare la cucina e soprattutto i miei pensieri. Voglio stare
sola. Grazie” rispose lei notando di aver usato un tono di voce
decisamente scortese.
“Allora io tornerò
a casa. Siete stata molto gentile oggi. Non lo dimenticherò. Se
avrete bisogno potrete sempre contare su di me.” le fece notare
lui.
Ilaria cercò di
calmarsi e pulì la cucina della signora Paola alla perfezione. Aveva
appena finito di sistemare ogni cosa e si affettava a chiudere il
negozio, quando la ragazza si ritrovò davanti al Conte Montedoro.
“Cosa sei venuta a
fare qui?” le domandò, afferrandole il polso. Ogni forma di
gentilezza che l’uomo aveva finto nei suoi confronti era scomparsa.
“Non sapevo che vi
avrei incontrato qui, altrimenti non sarei mai arrivata in questo
posto. Che mi crediate o meno, desideravo iniziare una nuova vita. Ed
invece ho trovato voi.” Ilaria riuscì a sfuggire alla stretta
dell’uomo e afferrò una pentola, da utilizzare contro il conte se
necessario.
“Non mi fido molto
delle tue parole, Ilaria. Hai cercato di uccidermi e sei
potenzialmente pericolosa.” le fece notare Montedoro.
“Mi dispiace solo
di aver fallito nell’intento.” Il tono di Ilaria era carico
d’odio.
“Non so cosa tu
abbia in mente ma se proverai a metterti di nuovo sulla mia strada,
ti riserverò la stessa sorte di tua sorella.” La ragazza balzò in
avanti, intenzionata a colpirlo con la sua padella ma il conte fu più
svelto e le bloccò la mano.
“Piano, signorina.
Sai che legalmente ho agito come ci si aspetta da un medico titolato?
Nessun giudice mi condannerebbe. Invece ci sono alcuni testimoni che
potrebbero giurare che voi avete tentato di uccidermi. A chi
crederebbero? Ad un conte che ha svolto la professione medica con
totale dedizione oppure ad una ragazzina chiaramente pazza, proprio
come ...” Il conte sapeva bene come ferire e Ilaria lo pregò di
non continuare.
Ma l’uomo
proseguì. “Ti conosco, non vorresti mai fare la fine di tua
sorella perché dovresti rinunciare per sempre alla speranza di farmi
pagare tutto il male che vi ho fatto. Sai che non otterrai mai la tua
vendetta però non perdi la speranza. Per questo continueremo le
nostre vite come se nulla fosse successo.” Le parole dell’uomo
colpirono Ilaria perché erano terribilmente vere.
“Come se nulla
fosse successo!” esclamò disgustata.
“In ogni caso non
durerà molto. Presto ti libererai della mia presenza perché ho
intenzione di discutere con Donna Paola riguardo al tuo posto di
lavoro.”
Poi in silenzio,
proprio come un fantasma, l’uomo scomparve.
Per tutto il
tragitto verso la pensione, la ragazza pensò alla discussione con
Montedoro. Era chiaro che l’uomo avrebbe spinto la signora Paola a
licenziarla. Ilaria si chiese se non dovesse essere lei a prevenire
il conte, abbandonando Piazza Alessandria il prima possibile. Però
ricordò a se stessa che non era una vigliacca.
Quando raggiunse la
sua pensione e entrò nel salotto che la signora Manuela aveva
adibito a sala comune , fece due scoperte che la turbarono. Luca
abitava nella sua stessa pensione e avrebbe avuto l’opportunità di
conoscerlo più profondamente, non che lei avesse tempo da perdere
con le sciocchezze romantiche. Però capì anche che non era la sola
a desiderare di conoscere meglio il maggiordomo, perché a quanto
pare anche la figlia di Montedoro voleva la stessa cosa. Laura
infatti era in salotto con Luca e sembrava non voler lasciare al
giovane una via di fuga.
Fine seconda
puntata.
Uhm e adesso cosa vuole Laura?
RispondiEliminaSono anche curiosa di scoprire qualcosa in più sulla conoscenza di Ilaria e Montedoro. Spero che il suo intento di far licenziare Ilaria non arrivi da nessuna parte, chissà se Luca possa fare qualcosa
Grazie mille, Susy. Laura sa il fatto suo. Ilaria e Montedoro hanno un passato doloroso... Doloroso soprattutto per lei. Vedremo se la proprietaria del negozio sarà disposta a farsi ricattare. Grazie per i tuoi commenti.
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