martedì 16 gennaio 2018

Signorina. 2 puntata di Silvia Bucchi.




Seconda puntata.

Il peggiore dei suoi incubi l’aveva riconosciuta a sua volta perché ebbe un sussulto ma immediatamente tornò indifferente, freddo e rigido. Anche Luca era una statua di marmo, rispetto al ragazzo più rilassato che aveva conosciuto prima. Era quello il modo in cui i maggiordomi entravano in azione? Annullando le loro emozioni? Lei non ci riusciva tanto facilmente ed era certa che dal suo sguardo trasparisse tutto l’odio che le suscitava quell’uomo al quale Luca riservata tante attenzioni.
Cercò di celare i suoi sentimenti proprio mentre Luca spiegava al nuovo arrivato: “La signorina è stata davvero gentile da preparare un tiramisù per vostra figlia, Signor Conte.” E così la giovane viziata che desiderava il dolce era proprio l’erede dell’uomo che le aveva distrutto la vita.
“Siete sempre così preparato, Signor Catalano. Il miglior maggiordomo che io abbia mai avuto.” Il tono di di Montedoro era finto perché non era tranquillo come voleva mostrare. L’uomo l’aveva riconosciuta e questo lo intimoriva, del resto Ilaria conosceva benissimo la sua vera natura e l’avrebbe urlata all’intera piazza, o alla città nella sua totalità, se fosse servito. Ma sarebbe stato tutto inutile. “Avrei dovuto ucciderlo quando ne ho avuto l’occasione” pensò la ragazza con uno sguardo carico d’odio che non sfuggì al suo amico maggiordomo, che come era sua abitudine, non si mostrò però turbato.
“Vi ringrazio, signorina. Prenderò io il dolce e lo porterò alla mia amata figliola. Voi potete tornare a casa, Catalano. Avete già fatto tanto per la mia famiglia oggi.” Il conte prese dalle mani di Ilaria l’incarto con il dolce, attraversò la strada e si diresse verso il portone. In quel tragitto ricevette i saluti di tutti i suoi ricchi vicini, che lo trattavano con deferenza. Se solo avessero saputo…
Luca la distolse dai suoi pensieri. “State bene? Volete che vi faccia compagnia?” le chiese.
“No, devo riordinare la cucina e soprattutto i miei pensieri. Voglio stare sola. Grazie” rispose lei notando di aver usato un tono di voce decisamente scortese.
“Allora io tornerò a casa. Siete stata molto gentile oggi. Non lo dimenticherò. Se avrete bisogno potrete sempre contare su di me.” le fece notare lui.
Ilaria cercò di calmarsi e pulì la cucina della signora Paola alla perfezione. Aveva appena finito di sistemare ogni cosa e si affettava a chiudere il negozio, quando la ragazza si ritrovò davanti al Conte Montedoro.
“Cosa sei venuta a fare qui?” le domandò, afferrandole il polso. Ogni forma di gentilezza che l’uomo aveva finto nei suoi confronti era scomparsa.
“Non sapevo che vi avrei incontrato qui, altrimenti non sarei mai arrivata in questo posto. Che mi crediate o meno, desideravo iniziare una nuova vita. Ed invece ho trovato voi.” Ilaria riuscì a sfuggire alla stretta dell’uomo e afferrò una pentola, da utilizzare contro il conte se necessario.
“Non mi fido molto delle tue parole, Ilaria. Hai cercato di uccidermi e sei potenzialmente pericolosa.” le fece notare Montedoro.
“Mi dispiace solo di aver fallito nell’intento.” Il tono di Ilaria era carico d’odio.
“Non so cosa tu abbia in mente ma se proverai a metterti di nuovo sulla mia strada, ti riserverò la stessa sorte di tua sorella.” La ragazza balzò in avanti, intenzionata a colpirlo con la sua padella ma il conte fu più svelto e le bloccò la mano.
“Piano, signorina. Sai che legalmente ho agito come ci si aspetta da un medico titolato? Nessun giudice mi condannerebbe. Invece ci sono alcuni testimoni che potrebbero giurare che voi avete tentato di uccidermi. A chi crederebbero? Ad un conte che ha svolto la professione medica con totale dedizione oppure ad una ragazzina chiaramente pazza, proprio come ...” Il conte sapeva bene come ferire e Ilaria lo pregò di non continuare.
Ma l’uomo proseguì. “Ti conosco, non vorresti mai fare la fine di tua sorella perché dovresti rinunciare per sempre alla speranza di farmi pagare tutto il male che vi ho fatto. Sai che non otterrai mai la tua vendetta però non perdi la speranza. Per questo continueremo le nostre vite come se nulla fosse successo.” Le parole dell’uomo colpirono Ilaria perché erano terribilmente vere.
“Come se nulla fosse successo!” esclamò disgustata.
“In ogni caso non durerà molto. Presto ti libererai della mia presenza perché ho intenzione di discutere con Donna Paola riguardo al tuo posto di lavoro.”
Poi in silenzio, proprio come un fantasma, l’uomo scomparve.
Per tutto il tragitto verso la pensione, la ragazza pensò alla discussione con Montedoro. Era chiaro che l’uomo avrebbe spinto la signora Paola a licenziarla. Ilaria si chiese se non dovesse essere lei a prevenire il conte, abbandonando Piazza Alessandria il prima possibile. Però ricordò a se stessa che non era una vigliacca.
Quando raggiunse la sua pensione e entrò nel salotto che la signora Manuela aveva adibito a sala comune , fece due scoperte che la turbarono. Luca abitava nella sua stessa pensione e avrebbe avuto l’opportunità di conoscerlo più profondamente, non che lei avesse tempo da perdere con le sciocchezze romantiche. Però capì anche che non era la sola a desiderare di conoscere meglio il maggiordomo, perché a quanto pare anche la figlia di Montedoro voleva la stessa cosa. Laura infatti era in salotto con Luca e sembrava non voler lasciare al giovane una via di fuga.

Fine seconda puntata.


2 commenti:

  1. Uhm e adesso cosa vuole Laura?
    Sono anche curiosa di scoprire qualcosa in più sulla conoscenza di Ilaria e Montedoro. Spero che il suo intento di far licenziare Ilaria non arrivi da nessuna parte, chissà se Luca possa fare qualcosa

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    Risposte
    1. Grazie mille, Susy. Laura sa il fatto suo. Ilaria e Montedoro hanno un passato doloroso... Doloroso soprattutto per lei. Vedremo se la proprietaria del negozio sarà disposta a farsi ricattare. Grazie per i tuoi commenti.

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