Quarta puntata.
Ilaria era molto
preoccupata perché temeva davvero di perdere il suo lavoro. La
signora Paola era uscita da qualche minuto per recarsi dal Conte e
sapeva benissimo di cosa avrebbe desiderato parlarle quel vigliacco.
In quel momento
entrò in pasticceria Elisa, anche lei con il volto trasformato dalla
preoccupazione.
“Ti offro una
cioccolata calda. Ho il permesso della signora Paola. Quella donna ti
stima molto.” le disse Ilaria, cercando di mandare via i propri
timori, accollandosi quelli della sua nuova amica.
“Almeno lei mi
stima.” si lamentò Elisa, lasciandosi cadere su di uno sgabello,
posto vicino al bancone.
“Tutti ti stimano
in questa via. Lo so perché sento dire meraviglie di te.” la
rassicurò Ilaria.
“Di me sono
soddisfatti il fruttivendolo, le mie colleghe cameriere, la signora
Paola e tutte le persone umili e senza grilli per la testa. Ma temo
che il Signor Conte voglia convincere i miei padroni a mandarmi via.”
il tono triste della sua amica colpì Ilaria.
“E per quale
motivo il Conte Montedoro farebbe qualcosa del genere?” le domandò
la sua amica, sapendo però che l’uomo era capace di crudeltà ben
peggiori e che il suo stesso posto di lavoro era in pericolo.
“Perché lui ha
una persona come Luca, ovvero istruita, capace di leggere e scrivere,
esperta nel protocollo. Il signor Catalano conosce tre lingue e ha
viaggiato. Il Conte Montedoro diceva ai miei padroni che una
domestica ignorante come me non era adeguata per persone di rilievo
come loro. In effetti tutte le cameriere di casa Montedoro sanno
leggere e scrivere alla perfezione. Luca le ha selezionate secondo
criteri rigidi, imposti dal conte stesso e dalla contessina.” Il
tono avvilito di Elisa, colpì Ilaria.
“Credo che tu sia
una delle lavoratrici più instancabili della piazza e i tuoi padroni
ne siano consapevoli. Non penso proprio che per preparare una buona
minestra e rifare la stanza ci sia bisogno di una laurea. È
necessaria tanta buona volontà.” la consolò la giovane
pasticcera.
“Inoltre bisogna
essere delle pie donne secondo il conte. La condotta morale dovrebbe
essere irreprensibile. E dopo i discorsi sui baci che abbiamo fatto
ieri… Non sono cose da persone decenti, Ilaria. Se lo sapessero il
Conte e i miei padroni...” le fece notare Elisa, quasi in un
sussurro, per non farsi udire dagli altri clienti.
Anche il tono di
voce di Ilaria divenne basso. “Noi non abbiamo fatto nulla di male.
Sono stati il maggiordomo e la figlia del conte a agire in un modo
che farebbe crollare i principi morali e di classe di Montedoro. Mi
chiedo come Luca possa essere tanto sciocco da mettersi in pericolo
per una ragazzina viziata come quella.” si lasciò sfuggire Ilaria,
con un sospiro.
“Provi interesse
per il maggiordomo, deduco. Ti sei piuttosto agitata al solo pensiero
di saperlo con la signorina Laura. Come vorrei essere istruita come
lei.”sospirò Elisa.
“Non sono
interessata al maggiordomo. Ho parecchie problemi e sono legati
sempre al Conte. Anche il mio posto di lavoro è in pericolo e per
colpa di quell’uomo. Posso solo consigliarti di stare attenta. Mi
sembra una persona pericolosa. Mia madre mi ha sempre insegnato che
bisogna concentrarsi sulle cose che è in nostro potere cambiare e
non sugli eventi che non dipendono da noi. Posso fare qualcosa per la
tua istruzione. Mio padre era un maestro. Sono disposta a darti delle
lezioni a partire da questa sera alla pensione.” Ilaria pensò che
aiutare Elisa sarebbe stato per lei un ottimo diversivo.
Almeno l’umore
della cameriera cambiò drasticamente e tornò la ragazza allegra di
sempre.
“Non ho nessuna
intenzione di licenziare Ilaria. Ho trovato una ragazza che sa
servire ai tavoli e preparare i dolci. Perché dovrei rinunciarvi?”
chiese la signora Paola a Montedoro.
“Perché non mi
sembra un ottimo acquisto per il quartiere. Diciamo che da quello che
ho capito nella sua famiglia alcuni membri hanno sofferto di malattie
mentali. Vista la professione di medico che ho svolto per anni,
curando proprio persone affette da simili patologie, questo argomento
mi sta parecchio a cuore, signora mia.” rispose lui. Paola sentì
il proprio sangue diventare di ghiaccio davanti al tono gelido che
usava Montedoro per riferirsi a quegli ammalati che per anni il conte
aveva seguito e curato. “Chissà con quali metodi.” pensò la
donna.
“Non mi
interessano i fatti personali di Ilaria, perché per il momento mi è
sembrata una bravissima ragazza e una mia cara amica ha garantito per
lei. Signor Montedoro, io non intervengo nella gestione della sua
casa. Non le consiglio quali domestiche assumere e non ho mai
espresso un parere sul suo maggiordomo. La prego di non suggerirmi
chi assumere in pasticceria. So valutare bene il prossimo. E spero
che non ricorra a miseri mezzucci per liberarsi di Ilaria, perché
me ne accorgerei e farei di tutto per difendere quella ragazza.” Il
tono duro di Paola fece comprendere a Montedoro di aver perso. La
pasticcera era l’unica a tenergli testa in tutto il quartiere.
Ilaria stava
chiudendo il locale quando la raggiunse Luca, sorridente. Era come
trovarsi davanti a due distinte persone. Da un lato vi era il rigido
maggiordomo che compiaceva i suoi signori, e con la padroncina
evidentemente si era concesso anche qualche extra e dall’altra il
ragazzo solare che emergeva a fine turno.
Lei poteva fidarsi
di colui che lucidava le scarpe e l’argenteria del suo peggior
nemico?
La risposta al
saluto cordiale di Luca fu parecchio fredda da parte della
pasticcera. E il maggiordomo, che non era uno stupido se ne accorse.
“Perché siete
così distante oggi?” le domandò.
“Non volendo ho
ascoltato la conversazione tra di voi e la signorina Laura alla
pensione. La cosa mi riempie di imbarazzo.” Non era il turbamento
per aver ascoltato una conversazione privata a irrigidire Ilaria, ma
il pensiero del maggiordomo con un’altra, anche se non lo avrebbe
mai ammesso.
“Se volete
possiamo tornare a casa insieme e fermarci al parco per parlare un
po’ dell’accaduto. Lo desiderate?” le domandò lui.
Ilaria annuì con un
sorriso.
Elisa uscì tardi
dal palazzo signorile di Piazza Alessandria. Aveva trascorso l’intera
giornata dietro alle manie della sua capricciosa padrona, e con
ancora più zelo del solito, visto che percepiva il suo impiego in
pericolo.
Era stanca e triste
ma il sorriso tornò sul suo volto quando vide davanti alla
pasticceria, la signora Paola abbracciare un giovanotto alto e
aitante.
“Guido è tornato”
pensò la cameriera con il batticuore.
Fine quarta puntata.
Ohh ecco che è arrivato Guido! Curiosissima a riguardo!
RispondiEliminaAdoro la pasticcera che bello che ha tenuto testa a quell'odioso del conte!
Curiosa anche di scoprire come si evolve tra Ilaria e Luca.
Guido spero che sia un personaggio interessante. Vedremo cosa uscirà fuori dalla mia tastiera. La pasticcera è un personaggio che sto amando anche io molto. Elisa anche mi piace tanto e la storia di Ilaria e Luca credo che sarà bella da scrivere. Grazie ancora Susy.
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