sabato 16 settembre 2017

Le ragioni del cuore II- 1° puntata - di Silvia Bucchi










Qualche mese dopo. Giugno.

“ Ho preso un trenta e lode” Angelica entrò di corsa nel salotto  dell’appartamento che divideva con le sue amiche, seguita dal fedele Michele, che non faceva altro che venerarla con lo sguardo. Anna, che stava scrivendo una email al suo Andreas, alzo la testa dal computer e le lanciò uno sguardo pieno di approvazione. Chiara invece si era imboscata nella stanza di Guglielmo, nell’appartamento che questi condivideva con Michele.

Erano tutte felici. Si erano tutte realizzate sia nello studio, che nelle questioni sentimentali. Tutte tranne Valentina, che in quel momento si sentiva una stupida e che  si rendeva conto che comprendere gli automi a stati finiti era troppo per la sua mente, e che probabilmente non sarebbe mai diventata un ingegnere informatico, non prima dei quaranta anni, almeno.
Erano a metà giugno, nel pieno della sessione estiva di esami e il ventesimo compleanno di Valentina si avvicinava inesorabile. Per colpa di Gregorio aveva mandato a rotoli la sua vita e il peggio era che non riusciva a risollevarsi.

“Ho il turno in libreria” annunciò, afferrando la sua borsa e avvicinandosi alla porta. Da qualche mese aveva iniziato a lavorare per Andreas nella libreria. Un modo come un altro per tenersi occupata e per ripagare sia Anna che i suoi genitori, per il denaro che aveva chiesto in prestito e sottratto alla quota per l’università. Era stata talmente stupida da mantenere un ragazzo, che si era rivelato solamente un mascalzone e un bugiardo. Da quel momento Valentina aveva preso una decisione: un uomo per conquistare la sua fiducia avrebbe dovuto sudare sette camicie.  Era talmente presa a commiserarsi che non si accorse che Luca, il migliore amico di Andreas, la divorava con lo sguardo.

Angelica raggiunse Anna e Chiara in cucina.

“Vi siete accorte dello stato in cui si trova Valentina?” chiese loro.
“Si, e abbiamo tentato di coinvolgerla in ogni attività possibile ed immaginabile” le rispose Anna, che stava preparando il tè.

“Io mi sono offerta di aiutarla a superare l’esame di telematica ma devo dire che non è per nulla portata. Ha scelto ingegneria solo per seguire le mie orme e quelle di Guglielmo.” spiegò Chiara mentre impastava un dolce.

“So che sono quella priva di cuore e che questa sia una eccezione, però forse dovremmo fare qualcosa. Tra poco sarà  il suo compleanno. Potremmo organizzarle una festa a sorpresa in questa casa.” propose Angelica.

“E come possiamo tenerla lontana da qui mentre prepariamo il tutto?” domandò Chiara, stupita.
“Anna la terrà rinchiusa in libreria con la scusa di un inventario mentre noi sistemeremo la casa rendendola il posto migliore per una mega festa. Dovrà essere il compleanno migliore di tutta la sua vita.”  Angelica era al settimo cielo e Anna annuì. Quel piano le piaceva ed inoltre era ormai chiaro che, dietro quei modi freddi e un po’ snob, Angelica aveva il cuore più grande di tutte loro messe insieme.

Anna si era infilata il pigiama e dopo una lunga giornata di studio e di lavoro, finalmente aveva potuto sdraiarsi sul suo letto e godersi la nuova puntata di Outlander. Il problema era che non riusciva a concentrarsi. Qualcuno bussò alla porta e lei urlò un avanti. Quella interruzione si era rivelata una benedizione perché avrebbe smesso di pensare ai suoi problemi con Andreas.

Valentina entrò nella stanza e le sorrise : “Potrei avere uno dei tuoi libri in prestito?” domandò. Anna si occupava di dirigere la libreria del fidanzato durante la sua assenza ed era diventata quasi il capo della sua amica. “Certo, scegli quello che vuoi” le rispose mentre le indicava uno scaffale colmo di libri.

“Non avrei mai pensato di dirlo ad alta voce ma leggere mi rilassa” le spiegò la bionda coinquilina.
“Anche a me. Ti vedo parecchio giù con il morale” Anna osservò Vale con enorme preoccupazione.

“Passerà.” lo sguardo di Vale si posò sulla foto di Anna e Andreas, posta sul comodino. New York sullo sfondo. “Siete una coppia meravigliosa” aggiunse.

“Non è tutto oro ciò che riluce. Anche noi abbiamo i nostri problemi.”  Valentina notò che il tono di voce della sua amica era triste.  “Vuoi parlarne?” domandò ad Anna.

“Io ed Andreas siamo stati poco insieme, prima della sua partenza. E in seguito ci siamo visti le rare volte in cui sono riuscita a  raggiungerlo e per una settimana appena. Per tutto il tempo della mia permanenza a New York ho dovuto dividerlo con i suoi impegni di lavoro e studio. Infine questa estate volerà in California per un corso di formazione. Se facciamo un calcolo del tempo, è più quello che abbiamo trascorso separati da un oceano.” si lamentò.

“Più che altro spero che quando tornerai a Roma, terminati gli esami, sarai in grado di tenerti ben lontana da quel Marco”. La riprese Valentina, che non si sentiva autorizzata a riprendere la sua amica ma che aveva una netta preferenza per Andreas. Vale prese il romanzo, salutò Anna e lasciò la stanza.

Dopo una giornata di studio in biblioteca, Anna raggiunse Chiara e Angelica al bar di Piazza Verdi, quello vicino all’Università.

“So quale è il regalo più adatto a Valentina.” annunciò.
“Credevo che fosse Chiara quella in sintonia con lei. Si sincronizzavano pure quando aprivano le loro delicate boccucce.” osservò Angelica, leccando il suo gelato.
“Spara” Chiara incitò Anna a parlare.

“Un ereader e poi ognuno dei partecipanti potrebbe regalarle un romanzo in maniera tale che lo troverà colmo di libri.” sorrise Anna.
“Gestire la libreria di Andreas forse ti ha dato un po’ alla testa ma questa volta hai avuto una meravigliosa idea.” Angelica approvò con un sorriso.

“Non ho mai pensato che Vale fosse un tipo da romanzi e da ereader però ultimamente è molto cambiata”. Osservò Chiara, che si sentiva in colpa per aver trascurato la sua migliore amica.
“Ieri sera mi ha chiesto in prestito un libro e inoltre di tanto in tanto io e Luca la osserviamo mentre legge di nascosto dei romanzi in libreria.” spiegò Anna.

Ed il giorno del compleanno di Valentina era giunto. Come previsto Anna l’aveva trascinata in libreria per un inventario. Lei ne era quasi felice. Non desiderava in alcun modo festeggiare, visto che ancora non era riuscita a dare un senso all’ultimo anno che aveva trascorso a Bologna, se non quello di aver trovato amiche fantastiche come le sue coinquiline. 

Il resto era stato un completo fallimento. Anna trovò una scusa e scappò via, lasciandola sola con Luca, nella libreria chiusa. Lavorarono fino alle 8, quando lui dichiarò che avevano ormai terminato con la loro incombenza e che avrebbero potuto tornare a casa. Lui si offrì di accompagnarla fino all’appartamento della giovane e Valentina accettò, perché quel ragazzo era davvero dolce e simpatico, le strappava un sorriso e soprattutto era il migliore amico di Andreas, colui che aveva creduto in lei e permesso ad Anna di offrirle un lavoro. Prima di chiudere la saracinesca della librerai, Luca si avvicinò a Valentina e le porse un pacchetto. “Buon compleanno” sussurrò con un sorriso timido. La ragazza lo guardò stupita e gli diede un bacio sulla guancia, ringraziandolo. Poi aprì il pacchetto.

“Di solito le persone prima aprono il pacchetto e osservano il regalo e poi ringraziano” commentò sorpreso.

“Io ringrazio prima.  Lo faccio in ogni caso perché a prescindere dal contenuto, qualcuno ha avuto un pensiero gentile nei miei confronti.” spiegò lei.
“E il mio contenuto ti piace?” domandò lui trattenendo il respiro.
Valentina aveva tra le mani una copia di Nord e Sud della Gaskell e non era più la stessa ragazza di prima.  “Da morire” rispose mentre gli occhi le brillavano dalla gioia.  Il cuore di Luca si colmò di felicità e il  giovane disse: “Vieni, ti accompagno a casa.”

“Sorpresa” urlarono le amiche quando finalmente aprì la porta dell’appartamento, seguita da Luca, che aveva invitato a mangiare un po’ di pizza riscaldata con lei. Le sue amiche non erano sole perché, grazie alle conoscenze di Angelica, che erano molteplici, sembrava che l’intera Università di Bologna si fosse trasferita nel loro appartamento. Poteva essere considerata la migliore festa a sorpresa di sempre. E in un certo senso Valentina ne fu felice. Si sentiva amata e aveva bisogno di svago. Ma era anche consapevole che il giorno successivo, tutte le sue insicurezze e il senso di inadeguatezza sarebbero ritornati. Era giunta a Bologna, quasi un anno prima ed era stata una ragazza sicura di sé, forse un po’ troppo ma si era scontrata con la dura realtà e con un bastardo come Gregorio. Cercò di scacciarlo dai suoi pensieri e di divertirsi. Ringraziò le coinquiline, Michele , Gregorio e Luca per il meraviglioso pensiero e cercò di godersi quel momento. Quando le fu consegnato l’ereader restò letteralmente senza parole: era pieno di romanzi che per lei significavano evasione e nuovi insegnamenti di vita. Forse avrebbe potuto prendere ispirazione per vivere meglio e sentirsi meno inadeguata.

“So che è stata una idea tua.” disse ad Anna quando si ritrovò da sola con lei. “Grazie.” aggiunse abbracciandola.

I giorni trascorsero e giunse la prima metà del mese di luglio. La sessione estiva era terminata e Valentina si sentiva inadeguata perché non aveva sostenuto nessun esame. Ma aveva avuto tempo di riflettere e prendere una decisione importante. 

Il giorno seguente Anna e Chiara sarebbero tornate nelle loro città.  Lei dal canto suo aveva già parlato con Angelica che si era resa disponibile ad aiutarla. Quando Chiara la raggiunse nella loro stanza, si stupì nel notare che la sua amica non aveva ancora preparato i bagagli.  La osservava con lo sguardo pieno di domande alle quali Vale diede una sola risposta: “Domani non tornerò a casa per le vacanze estive. Resterò a Bologna.” annunciò.



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