Madrid. 1939
Da poco Francisco
Franco è salito al potere con un forte regime dittatoriale. Gli animi sono
incandescenti e molti di coloro che lo hanno osteggiato, scoperti, sono stati
fucilati. In un palazzo nel centro della
città, una donna sta terminando di suonare il violino. E’ Rosa, Rosalia De
Vega. La madre entra velocemente chiedendole di smettere. Se sentissero una
melodia simile, penserebbero male di loro. Rosa è stanca di sottostare a queste
rigide regole ma la madre non può far altro che zittirla.
Nel pieno centro
governativo, Juan De Vega sta salutando Jorge Fernandez dandogli dei compiti
ben precisi. Entrambi fanno parte della milizia franchista e ora il controllo è
quanto mai importante. A loro due si aggrega Viceinte
Calandra, presto sposo alla figlia di De Vega. Jorge lo saluta con rispetto e
se ne va.
Jorge sta per
arrivare all’alloggio militare quando sente qualcuno dietro di lui. Jorge si
volta e trova Heraldo, suo cugino. I due si abbracciano ma poi si nascondono.
Jorge invita il cugino a lasciare la città, se scoprissero che è sostenitore
monarchico sarebbe la fine.
In un’abitazione poco
distante dal centro, medio-borghese, Miguel
Velaz sta leggendo il giornale mentre la moglie rincasa dopo un tè al circolo
letterario a suo dire deserto. Miguel la abbraccia ma la donna si mostra fredda
e chiede della figlia Juanita. Presto dovranno ufficializzare il matrimonio con
Jorge Fernandez.
A cena, Rosaria sta
consumando il pasto insieme al padre che le dice che l’indomani Vicente farà
loro visita per una proposta. Rosaria scuote la testa e chiede al padre di
rimandare l’incontro ma l’uomo si arrabbia. Encoronada, la domestica di casa De
Vega, abbassa il capo. Rosaria dice al padre che non amerà mai un uomo come
Viceinte..
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